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Ma non vi viene voglia di aggiungere un po' di grana alle vostre foto digitali?


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  4. » Ma non vi viene voglia di aggiungere un po' di grana alle vostre foto digitali?





user90373
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inviato il 13 Marzo 2020 ore 15:36

@ Daniele Ferrari
Quando la tecnologia ci avrà abituati all'immagine fotografica senza grana o rumore, ................

Fino ad allora mi permetta di ritenere quantomeno "pittoresco" il fatto di vanificare l'impegno profuso da progettisti ed industria nel voler raggiungere il risultato da lei presupposto, a favore di quello (impegno) messo in campo dalla stessa tecnologia per mitigarne gli effetti per ora troppo avveniristici.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 15:44

Io mi limito ad eliminare completamente i punti colorati causati dal rumore lasciando comunque la grana digitale...

Come in questa foto che in alcuni punti si nota della grana www.juzaphoto.com/galleria.php?t=3436287&l=it

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 15:51

Grana e vignettatura evridei!
Mi son fatto un presettino apposta con Lr, i valori non ve li dico perchè poi mi copiate.
Scherzo, non li ricordo, ma comunque mi è capitato di usare valori prossimi a 70 sia per "dimensione" che per "ruvidezza".
Le aggiungo perchè nel reportage toglie via quel che di digitale che proprio non mi piace.

E NO, non ripasserò mai alla pellicola. Mai e poi mai.
Quando il giornale mi chiede qualche foto in anteprima da pubblicare nelle news cosa faccio, ritaglio il negativo?
Bella la pellicola, ma non ci vivrei :-P

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 17:01

@Rhoken
Anche io elimino il rumore di crominanza ma lascio quello di luminanza

@Checco
Bella la pellicola....ma nonostante anni di dita inzuppate nell acido ora non ho nessuna nostalgia.
Analogico e digitale sono due sistemi diversi dove in comune hanno la creazione di un immagine generata da una specie di superficie, pellicola o sensore. Quello che alla fine conta sono comunque tre fattori indispensabili per creare immagini interessanti: il soggetto, la luce, la composizione

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 17:29

Fino ad allora mi permetta di ritenere quantomeno "pittoresco" il fatto di vanificare l'impegno profuso da progettisti ed industria nel voler raggiungere il risultato da lei presupposto, a favore di quello messo in campo da quella stessa tecnologia per mitigarne gli effetti per ora troppo avveniristici.

Guarda che non serve aspettare tanto; io non ho mai visto una stampa 30x40 da pellicola 10x12 o 13x18 per banco ottico che mostrasse un filo di grana; sarà mica per invidia che chi non poteva permettersi un banco ottico negli anni '70 sparava grana a raffica sulle sue stampe?
O forse erano due linguaggi diversi? No, perché se erano due linguaggi diversi allora si giustificava che si cercasse di usare quello che la tecnologia dell'epoca ci metteva a disposizione per parlare l'una o l'altra lingua: ci vedi qualcosa di pittoresco?
E perché allora oggi non dovremmo fare la stessa cosa? Solo che oggi gli strumenti sono diversi e comprendono un sw di postproduzione con tutti i suoi plug-in, sia quelli per piallare l'immagine che quelli per sgranarla.

user90373
avatar
inviato il 13 Marzo 2020 ore 21:49

@ Daniele Ferrari
In tutta sincerità quello che più mi scoccia è il reiterato ricorso a ciò che era e/o si faceva ai tempi dell'analogico per argomentare quello che si combina oggi con il numerico.
Che ognuno faccia ciò che vuole, conscio che stiamo parlando di parenti alla lontana, non di fratelli.
Punto.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 23:17

@ettore Pierazzetta
Mettiamola così, L'aggiungere un po di disturbo digitale modalità "grana" alle fotografie digitali, da un aggiunta senso di matericità alle immagini? Non menzioniamo nulla dell'analogico. Come non fosse esistito.

avatarsenior
inviato il 13 Marzo 2020 ore 23:31

Io simulo la resa dell'analogico perché la resa dell'analogico mi piace più della resa del digitale.
Non sono passato al digitale per la resa digitale, ma per la comodità.
Se fatto bene, il lavoro di simulazione dell'analogico in digitale dá in stampa esattamente l'effetto che desidero.
Ho preso il meglio dei due mondi e sono felice.
Grazie.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 0:01

Io simulo la resa dell'analogico perché la resa dell'analogico mi piace più della resa del digitale.
Non sono passato al digitale per la resa digitale, ma per la comodità.
Se fatto bene, il lavoro di simulazione dell'analogico in digitale dá in stampa esattamente l'effetto che desidero.
Ho preso il meglio dei due mondi e sono felice.
Grazie.

Affermazione chiara e sintetica. Grazie a te

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 9:28

Ettore, sono perfettamente d'accordo sul fatto che si tratta di due diversi sistemi per ottenere fotografie.
Il fatto è che alla fine, però, entrambi mostrano un'immagine che agli occhi dell'osservatore è a tutti gli effetti una fotografia; è qui che si innestano i perenni problemi di definire confini tra lecito e illecito, documento o artefatto, fotografia o grafica di altro tipo. Ma queste problematiche non dipendono dal sistema utilizzato, perché ciascun sistema ha o aveva i propri talloni d'achille in merito.
Ecco perché trovo che sia una questione di lana caprina soffermarsi sull'aspetto linguistico della cosa: all'osservatore non cambia nulla se invece di "grana" la chiamiamo "artefatto granulare", soprattutto se non ha i mezzi per capire se sia dovuta al normale procedimento di formazione di quell'immagine o se sia stata aggiunta volutamente.
Oltre tutto, nel mio primo intervento ho sottolineato il fatto che per me la grana in digitale non dovrebbe essere "visibile" in quanto tale, ma solamente come elemento di attenuazione dell'effetto troppo "plasticoso" e irrealistico che si può presentare, su alcune aree dell'immagine, dopo aver corretto l'eccesso di rumore elettronico dovuto a situazioni di ripresa critiche o simili. Certo, se mi ritrovo piallata la pelle dell'intero viso di una ragazza perché era butterata dal vaiolo, e poi la vedo "ripristinata" aggiungendo un po' di grana, qualche domanda me la pongo anch'io.

avatarjunior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 9:39

Forse ciò che ci affascina maggiormente é l'imperfezione allora, ma certamente non a tutti, ecco perchè quindi una foto un po sporca o furi fuoco, una dominante errata ecc. ci fa stringere le viscere, poi naturalmente non basta che uno scatto sia imperfetto per provocare tale reazione, sennò ai voglia di scatti sbagliati!
Un certo scatto più aver bisogno di ciò oppure se lo avesse acquisirebbe un valore in più, altri scatti hanno bisogno di altro. Tutto soggettivo, dal fotografo al genere fotografico.

avatarjunior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 10:16

Credo che la discussione rischi di arenarsi in una dicotomia un po' irreale tra "naturale purezza" dell'analogico e "corrotta finzione" del digitale che vedo sottotraccia al tema della grana e del rumore. Se torno indietro nel tempo a quando passavo nottate a stampare in camera oscura vedo mille operazioni di "falsificazione e alterazione" del negativo: mascherature, ritocchi a mano, solarizzazioni e poi intonazioni e viraggi e colorazioni a mano delle stampe con chine colorate diluite. È nella natura dei moderni linguaggi essere fatti dalla sovrapposizione e dall'ibridazione di linguaggi preesistenti; oggi un qualsiasi atto linguistico è per sua natura metalinguistico. Se ho una chiara idea di quello che voglio dire, l'unico limite è quello della migliore approssimazione all'idea dell'oggetto fisico che produco. È quel che è sempre accaduto nell'universo dell'arte.

P.S. Ovviamente c'è un ulteriore limite ed è quello della "perfetta misura", un limite che si lega ad una subordinazione della tecnica, al suo diluirsi nell'atto espressivo. Esattamente quello che manca alle postproduzioni banali e selvagge che mi capita di vedere e che sembrano stucchevoli spot pubblicitari per il software utilizzato.;-)

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 12:26

@maurese

"Lo faccio non per voler imitare la pellicola, solo avere un effetto piacevole in un'immagine digitale troppo liscia. 
Degrada il dettaglio, ma non sempre mi interessa, come non mi interessa mantenere un workflow purista. Mi interessa avere immagini piacevoli. 
Visto che è facile e flessibile, perchè no?"

Ecco, questo è il senso del mio post

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2020 ore 12:47

Mi ritrovo abbastanza anch'io con quanto detto sopra da Maurese e Gaga.
Per sua natura a volte l'immagine digitale dà contorni (per me) troppo definiti, con senso di discontinuità tra i piani. Il disturbo può essere quindi aggiunto anche in misura diversa nelle zone della foto (lievemente diversa, in modo che il tutto non si noti), per "ammorbidire".
Parrebbe un controsenso rispetto allo sforzo dei produttori che va verso un sempre migliore rapporto segnale/rumore, in realtà potrebbe non essere così. Se l'immagine ha un rumore nativo troppo alto, ridurlo comporta sicuramente una perdita di dettaglio.

avatarjunior
inviato il 17 Marzo 2025 ore 0:34

La grana in digitale è fondamentale. Bisogna sapere anche quando, quale, come e quanta metterne però

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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