| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:11
"Si ma per molti è impossibile stare a casa... come la mettiamo con tutti gli impegni della vita lavorativa e il resto... si fa presto a dirlo ma meno a farlo. Mi sembra utopistica come cosa " Non dico che sia semplice o organizzativamente facile, ma mi riesce difficile osservare che le persone non capiscano un concetto per me tanto chiaro e palese. Meglio bloccare tutto oggi e subito e per un periodo di tempo breve? Burioni dice chiaramente "se tutti ci chiudessimo in casa per 15 giorni di fila il virus morirebbe". Ma ovviamente non è fattibile e nessuno lo chiede, ma limitare i contatti al minimo sindacale si!!! Così come le uscite o le commissioni, se devi andare a fare la spesa, certo che devi uscire, ma anche lì hai una scelta, invece che andarci tutti i giorni puoi farla 1 volta a settimana e ridurre l'esposizione. Oppure è meglio continuare a fare vita normale, e poi quando le cose sfuggiranno completamente di mano, dover correre ai ripari, ma allora non sarà più per 15 giorni, allora saranno 1/2 mesi? Io voto per la prima opzione onestamente... |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:19
Le scuole stanno chiudendo anche in Grecia. L'ho appena saputo da un'amica che abita vicino ad Atene. L'emergenza ha raggiunto anche la Grecia |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:23
Intanto negli USA sono almeno 10 i morti nello stato di Washington, notizia dell'ultim'ora, e iniziano in tutto il paese le richieste e le iniziative di contenimento. La contea di Los Angeles ha dichiarato l'emergenza sanitaria, a New York si stanno decidendo le misure da adottare, si moltiplicano i casi di chiusura di scuole e cancellazione di eventi sportivi. In tutto il paese mancano i kit diagnostici. --- Prima vittima in California. --- Nello stato di Washington hanno iniziato ad approntare nuove strutture prefabbricate per accogliere i contagiati in quarantena. |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:36
“ Un conto è un reparto di oncologia e un altro è l'emergenza, io non sarei così sicuro che al sud ci sia una situazione peggiore del nord, tenuto conto che in tutta italia il numeri di posti è proporzionale alla emergenze richieste, che sono funzione di fatto della popolazione residente. Poi non so, bisognerebbe avere un qualche report in merito. „ Solo in Lombardia il numero di camere di terapie intensiva è il 20% di tutta italia, e nel nord italia è concentrata la maggior parte del numero. Pensa che nel Lazio c'è un numero di camere che è la metà di quella della Lombardia. Se poi andiamo in regioni come Calabria o Basilicata, il numero di camere per popolazione precipita vertiginosamente..... Inoltre, a livello demografico, la popolazione del sud è mediamente più anziana.... |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:40
La lezione di ciò che succede qua al nord allora non è servita a nulla.. |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:43
“ Solo in Lombardia il numero di camere di terapie intensiva è il 20% di tutta italia, e nel nord italia è concentrata la maggior parte del numero. Pensa che nel Lazio c'è un numero di camere che è la metà di quella della Lombardia. „ Ho capito Paco, ma la Lombardia ha il 16% della popolazione dell'Italia, ed è quasi il doppio di quella del Lazio, quindi normale che i letti siano la metà. Differenze ci saranno pure, dato il maggior numero di ospedali e cliniche specialistiche, ma non è detto che siano così determinanti, anche perchè se non le ampliano presto non saranno quei 100-200 posti a fare la differenza. Leggo che la Toscana ha accettato 5 pazienti gravi dalla Lombardia, e che altre regioni stanno facendo lo stesso. Ma parliamo di numeri risibili al momento, rispetto a quelli che serviranno se non si inverte presto la tendenza. |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:50
Nelle zone rosse sono state fermate tutte le attività? Anche quelle industriali? |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 22:52
“ m.ilgiornale.it/news/cronache/virologa-capua-i-contagiati-forse-100-vo La virologa Capua ribalta le cifre: "Ecco la verità sui contagi „ Ecco un classico titolo acchiappa click. Il contenuto è scontato, non aggiunge nulla di nuovo a quello che già dicono e praticamente sanno tutti, ma il titolo obbliga a leggere. |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 23:00
“ Differenze ci saranno pure, dato il maggior numero di ospedali e cliniche specialistiche, ma non è detto che siano così determinanti, anche perchè se non le ampliano presto non saranno quei 100-200 posti a fare la differenza. „ Sierra, conosco alcuni specialisti che lavorano nella sanità del sud e sono piuttosto preoccupati, dati alla mano. Il numero di terapie/popolazione è di molto inferiore, inoltre la manutenzione della maggior parte lascia molto a desiderare, alcune sono dismesse addirittura, è una situazione molto delicata. Non sto parlando del Lazio, sto parlando di regioni del sud. Se vuoi credermi ok... altrimenti, no problem |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 23:00
“ Differenze ci saranno pure, dato il maggior numero di ospedali e cliniche specialistiche, ma non è detto che siano così determinanti, anche perchè se non le ampliano presto non saranno quei 100-200 posti a fare la differenza. „ Sierra, conosco alcuni specialisti che lavorano nella sanità del sud e sono piuttosto preoccupati, dati alla mano. Il numero di terapie/popolazione è di molto inferiore, inoltre la manutenzione della maggior parte lascia molto a desiderare, alcune sono dismesse addirittura, è una situazione molto delicata. Non sto parlando del Lazio, sto parlando di regioni del sud. Se vuoi credermi ok... altrimenti, no problem |
| inviato il 04 Marzo 2020 ore 23:20
Ma veramente qualcuno crede ancora che in terapia intensiva ci finiscano solo i vecchi e i malati e che i giovani e sani siano immuni? Perchè non è così, nelle statistiche cinesi esiste una componente importante di malati gravi giovane o relativamente giovane e senza patologie pregresse. In Italia non sembra diverso. Se togliamo la terapia intensiva i decessi salgono considerevolmente, in tutte le fasce d'età, già debilitati o meno. ---- Burioni: “Io ho la sensazione che molta, troppa gente non abbia capito con che cosa abbiamo a che fare. Forse alcuni messaggi troppo tranquillizzanti hanno causato un gravissimo danno inducendo tanti cittadini a sottovalutare il problema”. E' quanto scrive il virologo Roberto Burioni, parlando di coronavirus sulla sua pagina Facebook "Medical Facts" e commentando una foto di una affollata via di Parma pubblicata con l'hashtag #parmanonsiferma. Le uscite alla Gismondo, il "poco più di una influenza", ma anche di vari politici e commentatori interessati solo a non creare allarmismi, ancora non finiscono di fare danni. |
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