| inviato il 30 Gennaio 2020 ore 21:24
Grazie Otto. Ottimo risultato. Sulle dia la vita è più semplice perchè i colori si "vedono" |
| inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:19
No che non scherza la velvia.. e non perdona.. più delixata lei nell'esposizione che le tette della regina.... |
| inviato il 30 Gennaio 2020 ore 23:20
Valerio scusa.. traduci il grafico? |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 6:16
@Piro è la MTF della Velvia 50 pubblicata direttamente da Fuji, non considerare le curve a dx, non c'entrano. È anomala perché si vede superata la soglia del 100 e normalmente una MTF va da 0% a 100% o se vuoi da 0 a 1. In seguito Simone ha linkato alla MTF della Velvia 100 e lì l'MTF supera ancora il 100 ma meno. Paolo a sua volta aveva parlato del contrasto delle mire usate per queste misure. Un po' come il contrasto del tuo schermo in cui puoi regolare la luminanza. Con in mano l'MTF della Velvia possiamo fare considerazioni su che sensore digitale abbiamo bisogno per riprodurla, in ultima analisi quanti Mpx abbiamo bisogno. Innanzitutto limitiamoci a una riproduzione 1:1 per semplificare le cose. Cioè riproduciamo un fotogramma 35 mm con una FF. (Antonio ha riprodotto con la V1 che ha sensel 13.2x8.8 mm, però ha fatto stitching e giustamente). Una volta si parlava di MTF50. MTF 50 voleva dire dove il contrasto è dimezzato (50%). Per la Velvia 50 ASA si ha MTF50 a ~ 47 lp/mm. Se teniamo il criterio MTF50 per caratterizzare la Velvia 50, dobbiamo considerare con che obiettivo è stata impressionata la pellicola invertibile. Diciamo che se l'obiettivo avesse 60 lp/mm a MTF50, allora la Velvia ce la fa ancora ma non a MTF50, dal grafico si direbbe a MTF40. Se l'obiettivo spara 100 lp/mm la Velvia ce la farebbe se a 100 lp/mm avesse almeno MTF(15-20). Dal grafico non si vede, ma forse ce la fa (basta estrapolare le curva con una spline, anche in Excel). Erano cmq pochi gli obiettivi capaci di 100 lp/mm quando la Velvia 50 è stata introdotta. Che sensel ha bisogno la nostra FF per riprodurre un teorico 47 lp/mm della Velvia? Come minimo quello che corrisponde a Nyquist. Salta fuori che è 5.32 µm, ossia il sensel della Canon 5DIV e EOS R oppure il sensel della Fuji 50 R. Naturalmente Nyquist è il minimo assoluto, è sconsiderato riprodurre in regime di aliasing. Si vede che Mpx migliori sono 36, 42, 50, 61 per riprodurre dia ad alta risoluzione. Niente di nuovo, è intuitivo. Sensato riprodurre senza filtri AA. 47 lp/mm caratterizzano ogni dia Velvia impressionata? No, bisogna anche tenere conto dell'ottica. MTF50 a 47 lp/mm è un ottimo obiettivo. È già stato fatto notare che uno zoom kit per pellicola se le sogna 47 lp/mm a MTF50**. Quindi si arriva alla conclusione che Velvia molto meno risolte si possano riprodurre anche con una Nikon D700... ** il collo di bottiglia è la meno risolvente fra ottica e pellicola, non il contrario. |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 10:53
“ Conclusione: la gloriosa Canon 5DS(R) è più che adeguata per una Velvia 50! „ Si... ma formato 35mm..... |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:10
Non ho capito niente ma mi fido |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:38
"In soldoni" una moderna dslr+macro tira fuori dalla dia più dettaglio, almeno rispetto ad uno scanner piano di media qualità. Questo soprattutto nelle ombre soffre. Forse la scansione mantiene comunque di più il carattere analogico. Ma come diceva Antonio il difficile è con il negativo colore |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 11:41
Non ho capito niente neppure io caro Diego ma dalla conclusione di Valerio, ossia che la EOS 5 Ds-R è adeguata alla Velvia, si evince come essa sia tutto sommato la stessa conclusione cui sono giunto io, seppure con calcoli più empirici, quando ho ragionevolmente stimato che la capacità di dettaglio della Velvia 50 (o anche 100) è grosso modo pari a quella di un sensore del genere di quello della EOS 5 Ds-R appunto! |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 12:51
“ "In soldoni" una moderna dslr+macro tira fuori dalla dia più dettaglio, almeno rispetto ad uno scanner piano di media qualità. „ Facciamo un po' di chiarezza, un Epson V800 (flatbed di buona qualità) su un 35mm ci tira fuori un file da 10megapixel se va bene. Ma se passiamo a negativi 6x6 o più grandi, la digitalizzazione tramite fotocamera secondo me, perde proprio senso. C'è uno sbattimento 100 volte superiore ad una scansione a tamburo o tamburo virtuale come gli Imacon che ti danno un RAW già finito sul quale puoi fare una serie di regolazioni proprio come il raw di una fotocamera. Il Flatbed inizia ad avere senso su lastre 4x5 secondo me..... |
| inviato il 31 Gennaio 2020 ore 15:27
“ Facciamo un po' di chiarezza, un Epson V800 (flatbed di buona qualità) su un 35mm ci tira fuori un file da 10megapixel se va bene. „ potrebbe fare anche di più, non è una mera questione di pixels, ma una questione di qualità di scansione, del dettaglio che non è proprio il massimo, e sopratutto sulle negative colore e dia l'accuratezza della rilevazione delle cromie non è perfetta V800 photo arrivato 10 giorni fa, sui negativi B&N 35 mm va già meglio, ma l'ho acquistato per le pellicole 6x6. “ Il Flatbed inizia ad avere senso su lastre 4x5 secondo me..... „ sicuramente si, eccome, ma pure nel 6x6, 6x7 si ottengono buoni risultati, all'aumentare dell'area della pellicola 2.5 / 3 volte quella del piccolo formato si esce dalla criticità fisica del sistema ottico di lettura di questo tipo di macchine, cromie, colore e dettaglio cominciano ad essere decisamente + fedeli. |
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