| inviato il 23 Novembre 2019 ore 15:17
@Salt "... perche quei sessantenni con la terza media hanno costruito l'Italia a forza di pala e picco… e presa semidistrutta dalla guerra ..." Hai sbagliato generazione, devi aggiungere almeno 20/30 anni ai sessantenni. Cioè quelli nati tra il 1930 e il 1940. Se invece intendi coloro che nel dopoguerra avevano una sessantina di anni con la terza media ne trovi pochi: avevano al massimo la 5^ elementare, diversi solo la 3^ e una discreta fetta erano analfabeti. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 15:26
Ragazzi, con tutti i limiti che ha la nostra Italia, ossia l'essere stata progettata e fatta a misura dei 40enni che uscivano dalla seconda guerra mondiale e dei loro diretti discendenti (che nessun problema di lavoro o pensione hanno conosciuto), l'unica sfortuna degli ultimi nati è sta cavolo di situazione economica che si protrae dal 2008. Sono 11 anni che non gira una lira. Ci stanno i soldi, ma la gente non sa che deve succedere, è spaventata, e non spende. Questa situazione negativa, che in Germania non si è verificata ed in Francia è stata risolta già nel 2011, sta tarpando le ali alla generazione z. Poi come sempre, la generazione precedente vede in quella successiva una massa di debosciati. Ma la cosa è ciclica. In America la cosa è ingigantita: si dice che la guerra di Corea fu fatta con i volontari che volevano dimostrare alla generazione precedente, che era venuta in Europa con la WWII, che i figli non erano da meno. Hanno sempre avuto gli USA sta razzo di malsana competizione fra generazioni. E ce l'hanno ancora oggi tutti gli anglosassoni. |
user175007 | inviato il 23 Novembre 2019 ore 16:00
se valutiamo le generazioni in base all'arte che creano direi che siamo messi male, nella musica l'unica cosa che sanno fare oggi e il trap, una merd@, poi sono 10 anni che girano con una felpa nera cappuccio in testa e jeans strappati, scimmiottano i neri del ghetto senza nessuna inventiva propria non per fare paragoni ma proprio per smerdarli sti Z e precedenti, ma vi ricordate come si differenziavano negli anni 70-80-90, punk, dark, paninari, metallari, alternativi, naziskin.... la lista e lunghissima oggi sono tutti noiosamente uguali, non c'e più inventiva nel vestirsi e nella musica, tutta sta libertà di internet e poi sono finiti omologati, patetico |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 18:57
Gli architetti da soli non alzano un sasso.. fanno solo dei bei disegni. Utilissimi.. ma senza qualcuno che picconi, restano disegni. “ Hai sbagliato generazione, devi aggiungere almeno 20/30 anni ai sessantenni. „ non ho sbagliato generazione… La generazione dai 60 ai 90 di oggi ha portato l'italia al 5 posto nel mondo. I sessantenni di oggi nel 2000 avevano circa 40 anni ed erano nel pieno del lavoro. “ Questa situazione negativa, che in Germania non si è verificata ed in Francia è stata risolta già nel 2011, sta tarpando le ali alla generazione z. „ Non concordo con questa visione.. credo sia fondamentalmente sbagliata. La situazione e' ben marcata anche in germania.. e sta diventando drammatica. In Francia l'hanno risolta cosi bene che ci son gia una decina di morti tra i gilet gialli. |
user111807 | inviato il 23 Novembre 2019 ore 19:45
Certo la situazione è tutt'altro che rosea nel resto d'Europa. Noi in questo siamo all'avanguardia. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 19:55
“ Non concordo con questa visione.. credo sia fondamentalmente sbagliata. La situazione e' ben marcata anche in germania.. e sta diventando drammatica. In Francia l'hanno risolta cosi bene che ci son gia una decina di morti tra i gilet gialli. „ Esatto! |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 21:13
E vabbe concordate o no. Questo si dice. In Germania adesso forse succede qualcosa...forse... E comunque qua sono u n d i c i a n n i Di gente che non spende, che non mangia per non cagare. Non se ne può più. Tutta gente triste, tutti negativi. |
user175007 | inviato il 23 Novembre 2019 ore 21:39
Il paese può pure affondare per me, quando ti chiedono il 60% in tasse uno non dovrebbe più lavorare, e fanno bene gli imprenditori che possono ad andarsene, il resto tutti statali o con il reddito di cittadinanza per la felicita delle sardine |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 21:52
A leggervi, penso che siate più o meno tutti d'accordo. Ognuno dall'osservatorio personale della propria posizione sociale, tutti concordate che di economia in ristagno non se ne può più. Beh, se stai male, hai provato una cura e continui a aggravarti, forse è il caso che inizi a pensare ad una cura diversa... che so, magari anni e anni di avanzo primario (in Italia) e la rincorsa al pareggio di bilancio tanto bene non hanno fatto... chissà... e magari nessuno fra noi è nemico dell'altro (come categoria, intendo), se tutti insieme siamo arretrati molto senza che nessuna categoria se ne sia particolarmente avvantaggiata (ditemene una che sta meglio di 20 anni fa)... magari il male è altrove... chissà... oppure, continuiamo a tirare la cinghia nella rincorsa dei parametri piovuti, più o meno, dal cielo. Però, qualche domanda, al di là delle accuse generiche a altre categorie di lavoratori o ancora più generiche alla mala gestione (come ne avessimo il monopolio) me la farei. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 22:12
@Tohr Che ti dico hai ragione. Io vedo che chi il giorno lavora ha poco da recriminare contro altre categorie. Ognuno ha la sua idea politica, ma nelle persone che capiscono come gira il mondo la contrapposizione tra categorie è superata. Tutte le categorie sono collegate e prosperano unitamente alle altre. Certo i politici si avvantaggiano mettendo gli uni contro gli altri e spesso chi è tagliato fuori dal lavoro gli va pure dietro. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 22:34
“ Certo i politici si avvantaggiano mettendo gli uni contro gli altri e spesso chi è tagliato fuori dal lavoro gli va pure dietro. „ E' una tecnica che ha almeno 2000 anni: DIVIDI ET IMPERA !!! |
user177356 | inviato il 23 Novembre 2019 ore 22:54
Forse sarebbe il caso di chiedersi a cosa è dovuto il benessere e la crescita del quarantennio successivo alla seconda guerra mondiale. Inizialmente, alla valanga di soldi che sono piovuti sull'Italia, che quel po' di ingegno che ci caratterizza hanno messo a frutto piuttosto bene. Ad una classe politica che era davvero classe dirigente (cioè dirigeva il paese, invece di farsi dirigere dai sondaggi o da una piattaforma web). Ad un costo del lavoro bassissimo rispetto ai concorrenti, perché eravamo noi la Cina all'epoca. Giugiaro raccontò che fu chiamato alla Volkswagen per collaborare al disegno della Golf e fu portato in uno stanzone dove c'era una Fiat 128 smontata pezzo per pezzo, e gli fu detto: "noi un'auto di questo livello qualitativo e al prezzo al quale viene venduta non siamo in grado di produrla, quindi dobbiamo puntare sul design". ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/06/26/giugia Poi la prima vera crisi economica internazionale dell'inizio degli anni '70 inceppò il meccanismo. Per mantenere la crescita, lo Stato iniziò le usuali politiche keynesiane e iniziò a far crescere il debito. Parallelamente, per sostenere le esportazioni italiane, iniziarono le periodiche svalutazioni della lira. In questo modo furono fatti due danni: spesa pubblica fuori controllo e imprese poco incentivate a competere davvero. Tutti i nostri malanni nascono lì, anche se negli anni '80 ci siamo illusi di essere ancora un attore importante nello scenario economico internazionale. Forse non ve lo ricordate, ma a metà degli anni '90 la Germania era il "malato d'Europa", l'Alitalia veniva considerata una compagnia vincente e la Lufthansa in profonda crisi, l'industria tedesca soffriva la concorrenza italiana e anche francese. Ma lì la classe dirigente (che è la somma dei politici, degli imprenditori e dei sindacalisti) ha fatto scelte dure e le ha sapute imporre al paese. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 23:12
“ Poi la prima vera crisi economica internazionale dell'inizio degli anni '70 inceppò il meccanismo. Per mantenere la crescita, lo Stato iniziò le usuali politiche keynesiane e iniziò a far crescere il debito. Parallelamente, per sostenere le esportazioni italiane, iniziarono le periodiche svalutazioni della lira. In questo modo furono fatti due danni: spesa pubblica fuori controllo e imprese poco incentivate a competere davvero. Tutti i nostri malanni nascono lì, „ Esatto. Pensa che oggi ci sono degli imprenditori che reclamano la liretta con la svalutazione. Ma cosa hanno capito di economia e finanza?? L'ho già scritto in un precedente post: noi abbiamo una inefficienza sistemica che incide sul PIL per un 10-12% rispetto ad altri stati ben organizzati. Abbiamo compensato per decenni tale inefficienza con la svalutazione. Adesso, con l'Euro non è più possibile farlo. Godiamo di un periodo di stabilità monetaria notevole. Non abbiamo saputo sfruttarlo perchè non abbiamo corretto e ridotto le inefficienze. Ridurre le inefficienze vuol dire ridurre i costi. Ridurre i costi vuol dire essere competitivi. Essere competitivi vuol dire vendere. Vendere vuol dire lavorare e guadagnare. Guadagnare vuol dire vivere serenamente. Ergo Ridurre le efficienze vuol dire vivere serenamente. Nel frattempo un tot di incapaci pensano che la soluzione sia uscire dall'Euro per poter svalutare. Siamo irrimediabilmente troppo stupidi. |
| inviato il 23 Novembre 2019 ore 23:16
@TheRealB Purtroppo è così. Quando vinceva la DC c'erano 400.000 assunzioni in FS. Quando vinceva il PSI altri 400.000 nei ministeri. Senza che ve ne fosse bisogno come organico. Ce ne siamo accorti dopo 40. Qualcuno di quei 400.000 oggi dice che l'Italia va male perché i giovani sono debosciati, altri si rendono conto e ti dicono: "certo per voi non c'e rimasto niente". Almeno apprezzi la sincerità. Faccio una domanda. Ma se abbiamo 2.000.000.000.000 di debito (duemila miliardi insomma) e siamo 60 milioni di italiani, se li dividi fa 33.333. In pratica sono circa trentamila euro a testa per togliere il debito pubblico. Il problema sono le famiglie numerose, dove padre e madre pagano pure per 2 o 3 figli. Metti che li paghiamo tutti con una patrimoniale (non mi ricordo chi in questa discussione aveva tre figli grandi, quindi paga 150.000 euro per tutta la famiglia, mi dispiace per lui), ma poi che succede ? Il giorno dopo che ho debito 0, che mi cambia ? |
user175007 | inviato il 23 Novembre 2019 ore 23:19
Si me lo ricordo le riforme lacrime e sangue della Germania, da noi invece gli statali andavano in pensione a 15 anni di contributi la politica e lo specchio di noi stessi, se fa schifo noi migliori non siamo |
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