| inviato il 11 Settembre 2019 ore 15:57
Adesso te ne sei accorto? |
user68000 | inviato il 11 Settembre 2019 ore 16:00
“ l'uso di uno strumento che si sostituisce alla manovalanza riduce l'intelligenza di chi lo usa „ no, ma la cambia, o meglio cambia le capacità dell'individuo per es. da quando uso il PC per tutto, ho disimparato a scrivere in modo decente con una penna da quando c'è l'IA nel mondo della traduzione, per es. tool per trasformare la voce in testo, prima, e poi CAT tool e MT dopo, le mie capacità già scarse di digitare testi sono crollate da un lato è un vantaggio perché faccio prima a finire i lavori dall'altro lato è uno svantaggio perché ho perso due capacità manuali |
| inviato il 11 Settembre 2019 ore 16:39
certo, quando usi uno strumento perdi l'abilità di fare la cosa senza...ma guadagni quella di usare lo strumento. anche io, da quando uso il pc per scrivere, manualmente scrivo da cane....ma rispetto a chi usa poco la tastiera, scrivo 10 volte più veloce di loro....perdi un'abilità e ne guadagni un'altra. c'è ancora chi fa calcoli strutturali a biro e mente ed è più abile ad analizzare strutture semplici di chi li fa con un simulatore...ma questi ultimi riescono a previsualizzare e anche immaginare strutture molto più complesse, perchè possono "liberare" energie mentali altrimenti usate per concentrarsi su meri calcoli aritmetici. Perchè, contrariamente a quanto credono in molti, il cervello NON va in multitasking, per cui o fa una cosa (calcoli) o fa l'altra (previsualizzare). E qualunque delle due faccia, lo fa migliorare in quella specifica attività. Mantenere l'abilità di fare (semplici) calcoli a mente in eventualità di una guerra EMC che distrugga i pc, o altro evento simile, come spesso sento dire, IMHO, non è una gran priorità. |
| inviato il 11 Settembre 2019 ore 17:16
“ quando usi uno strumento perdi l'abilità di fare la cosa senza...ma guadagni quella di usare lo strumento. „ Angor, la tua interpretazione di intelligenza artificiale come "strumento" mi piace proprio. Non è altro che una features solo che chiamala "strumento" faceva schifo, chiamarla Intelligenza Artificiale fa figo D'altronde nel'era del marketing and communication Cercando di restare in tema si può dire che una futura fotocamera con IA resterà sempre tale ma con un "strumento" in più. Chi imparerà a sfruttarlo ne sarà entusiasta, chi no dirà che le vecchie fotocamere erano meglio e che non serve a nulla. |
user68000 | inviato il 11 Settembre 2019 ore 18:08
“ in eventualità di una guerra EMC che distrugga i pc, „ non sarebbe neppure tanto male IMHO intanto so coltivare l'orto e quello servirebbe assai io ho vissuto da ragazzo/adolescente il periodo intermedio, in cui adoravo il PC ma se m'invitavano per una partita a pallone o a ping-pong mollavo tutto, quindi un ritorno a quei tempi o anche prima non mi dispiacerebbe per niente |
| inviato il 11 Settembre 2019 ore 22:56
Appena uscì il digitale, una fotografa famosa di cui non ricordo, dopo aver provato una macchina evoluta per il tempo, disse che dovevamo prepararci tutti: la fotografia sarebbe andata avanti ma in modo nuovo, la foto a pellicola però sarebbe morta. Ci aveva preso fondamentalmente. Però negli anni sono accadute strane cose: un certo ritorno della pellicola, un avvicinamento di massa alla fotografia, nuovi modelli nuovi obiettivi. Si stampa di nuovo, oggi i vecchi negozi di fotografi campano con le stampe. La foto computazionale non mi sembra una nuova foto, ma una roba che verrà applicata col software. Una delle tante possibilità offerte dal digitale. La faremo tutti, come con hdr, recupero ombre e luci e tutto il resto. Il grande cambiamento, a mio modesto parere, è che non si stampa. E guardando le foto su smartphone ti sembra di avere una qualità assoluta. |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 8:50
“ la vedono secondo il classico stereotipo per cui l'uso di uno strumento che si sostituisce alla manovalanza riduce l'intelligenza di chi lo usa „ “ no, ma la cambia, o meglio cambia le capacità dell'individuo „ Esatto, ci stiamo incamminando verso un sistema iperspecializzato, il ché ci sta "specializzando" come specie (scusate il gioco di parole), togliendoci lentamente quell'opportunismo che è stata l'arma vincente del genere umano negli ultimi 2 milioni di anni circa. Sembra un'affermazione assurda e catastrofista, lo so, ma gli organismi iperspecializzati risultano essere i meglio adattati unicamente in assenza di cambiamenti ambientali (in senso lato). In chiave evoluzionistica, la selezione naturale premia chi sa fare "male" molte cose, non chi ne sa fare "benissimo" una sola, perché quando vengono meno le condizioni che permettono quell'unica attività, lo specializzato muore; mi ricordo benissimo che quando iniziai ad insegnare alle superiori, alla metà degli anni '80, il 90% dei miei allievi era incapace di operare una semplice divisione, e se uno solo si era ricordato di portarsi la calcolatrice, tutti gli altri rimanevano con le braccia conserte per un'ora in attesa che lo strumento facesse il giro della classe, anche a rischio di non finire una prova d'esame. Il tutto dopo nemmeno 20 anni dall'introduzione massiccia delle calcolatrici tascabili. Mi chiedo cosa farebbe quel 90% di miei ex-allievi, oggi sicuramente ipertecnologici, se domani accadesse un evento, non necessariamente ipertecnologico (ad esempio una guerra tradizionale, ma su scala mondiale), che interrompesse improvvisamente per "obsoleti" motivi politici le comunicazioni via Internet, Instagram, "Facciacomeilbuco" ecc. ... Dunque, ben venga la tecnologia (io stesso sono contento del mio presente... digitale), ma preferisco che sopravvivano e abbiano ancora un senso quelle "cose strane" a cui accenna Jeandemetz |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 9:22
@Daniele Sono d'accordo e aggiungo: come sta succedendo anche nell'economia e nella società, sta scomparendo la classe di mezzo. Si va verso una elite di persone con super-conoscenze che producono tecnologia super intelligente e una massa di pecoroni che la usano conoscendone solo il risultato finale. Senza conoscerne i meccanismi di funzionamento. Faccio un esempio pratico nell'applicazione della trigonometria alla topografia. La strumentazione elettronica, laser e GPS e poi l'elaborazione grafica attraverso i CAD fa tutto il lavoro con precisione estrema e altrettanta rapidità. Ma chi si ricorda più i teoremi di Carnot, Eulero, Pothenot, ecc.?? Se si dovessero fare due calcoli a mano come faremmo ?? Quindi le conoscenze di base rimangono ad una elite che programma e progetta le macchine. Il tecnico che le usa diventa un pecorone. Mi auguro che almeno a scuola continuino ad insegnare le conoscenze di base. |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 9:32
Gli ultimi due interventi suggeriscono una cosa... Se è vero che siamo e saremo sempre più iperspecializzazione, e che parallelamente invece la platea di coloro che fanno fotografie "belle" si allarga a dismisura, è probabile che trovino in qualche modo conferma teorie non di oggi. Ovvero che il fotografante è fondamentalmente qualcosa di passivo, al servizio del miglioramento continuo dell'apparecchio. Che è arrivato ormai... a un ottimo punto E che se non è morta la fotografia, ne è forse morto il valore, richiedendo questa sempre meno abilità, originalità, esclusività in qualche aspetto. Ovvero quelle cose che determinano in genere valore, che si tratti di un manufatto o opera dell'intelletto. Se le ostriche fossero più diffuse del sale, il sale varrebbe di più. |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 9:39
Certo, ci saranno più fotografie "tecnologicamente" belle. Peccato che buona parte di coloro che le faranno non abbiano la più pallida idea di come le hanno fatte. Ma a loro il perchè non interessa. |
user111807 | inviato il 12 Settembre 2019 ore 10:32
Purtroppo i giovani dipendenti dalle nuove tecnologie senza di esse non sanno fare nemmeno le operazioni più banali . Sono come un animale allevato in cattività che se lo riintroduci nel suo ambiente naturale non è in grado di sostenersi |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 10:34
“ Peccato che buona parte di coloro che le faranno non abbiano la più pallida idea di come le hanno fatte. Ma a loro il perchè non interessa. „ Assolutamente d'accordo, ma proprio qui è il punto... Noi siamo in un forum di fotografia, in cui è logico e normale parlarne "da dentro". Ma la fotografia come universo è altro. A fruirne non sono i "tecnici". E mettiamo assieme alcune cose apparentemente distanti: - Il fatto che "conta il risultato". (Io non lo penso affatto, ma in ogni discussione, anche qui, prima o poi viene fuori...) - Il fatto che non esiste una cultura diffusa connessa alla fotografia - Il fatto che ciò che "colpisce" è sempre stato favorito, e con l'attuale velocità di fruizione delle immagini è ogni giorno più vero. Ecco: è in questo senso che, alla fine, il tecnologicamente bello si confonderà sempre di più con ogni altra forma di bello. E la consapevolezza dell'autore di una qualsiasi opera inciderà pochissimo (se non nulla) sul giudizio e la percezione dell'opera stessa. Voglio cioè dire che, idealmente, condivido sicuramente le tue posizioni. Ma in concreto, se non c'è un pubblico molto attento, cosa potrà distinguere una poesia di Neruda da una creazione perfetta prodotta da intelligenze artificiali? Quanti di noi ne sarebbero capaci? Io temo di no, anche se qualche poesia l'ho letta... A livello soggettivo ovviamente (cioè per noi stessi) è diverso e possiamo scegliere: la mia personale cura è mantenere al centro il valore e il piacere del "fare", piuttosto che del risultato. Il piacere del viaggio piuttosto che della meta. Ma a livello genereale, certi scenari mi paiono inevitabili già ora |
user111807 | inviato il 12 Settembre 2019 ore 10:45
Questa è oramai la terza o la quarta rivoluzione nel campo della fotografia a cui assisto dall'inizio degli anni 70 con i rispettivi boom di vendite, oggetto di moda e fenomeno di costume , posso dire che il 90% di chi è salito e poi ridiseso dal trend del momento non aveva la minima idea di cosa stesse facendo con la macchina fotografica e andando avanti negli anni la situazione è peggiorata, almeno una volta dovevi fare qualche impostazione. |
| inviato il 12 Settembre 2019 ore 10:47
“ posso dire che il 90% di chi è salito e poi ridiseso dal trend del momento non aveva la minima idea di cosa stesse facendo con la macchina fotografica „ In molti casi anche chi non è salito e sceso da un trend. Che dici? |
user111807 | inviato il 12 Settembre 2019 ore 11:01
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