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Ma davvero devo credere che pensate in bianco e nero ?


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avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 18:28

Penso anche io, come Enzillo, che lavorando in post sia molto di aiuto per capire come cercare di ottenere un certo risultato previsualizzando il risultato finale sulla base di quello che guardo.
La post in effetti è lo strumento che permette o non permette di fare il passaggio (della bella frase detta da Lesle) tra la delimitazione del guardare al vedere.

Quello che guardo devo sapere prima se riesco a trasformarlo o meno, in quello che vedo.
E lo posso sapere solo conoscendo come.
Tutti concordi che scattare e farlo dopo, non è... vedere in bianco e nero.
MrGreen

avatarjunior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 18:49

Bella discussione, ricca di spunti ed esempi illuminanti (ottimi quelli di Alessandro) di come il B&N sia da preferire quando la scena ha determinate caratteristiche:
- Contrasti decisi (con un filtro colorato escono pure da differenze di colore)
- Forme (Form in Inglese) o meglio sagome (shape in Inglese) che con il B&N la figura bidimensionale (es. estremo una silhouette) va benissimo
- Linee e diagonali nette
- Ripetizioni (pattern in Inglese)
- Trame (texture in Inglese)

Sono tutti elementi di composizione che esaltano l'aspetto grafico della fotoGrafia e che mi fanno pensare (quando ne riconosco la prevalenza) che una mia foto verrà meglio in B&N.
Amo il colore, ma se fare caso a quegli elementi preventivamente significa pensare in B&N, ebbene sì io penso in B&N (a volte).

user39791
avatar
inviato il 30 Maggio 2019 ore 18:56

Io faccio moltissimo bianco e nero ma fotografo a colori. Quando vedo la foto decido se tenerla a colori o convertirla in bianco e nero. Dopo e non prima e non capisco come lo possa fare prima. Quando fotografo sono troppo impegnato in altre cose per poter pensare questa la terrò a colori e questa la farò in bianco e nero.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 19:23

Diciamo che non è semplice ne naturale, almeno per me. Bisognerebbe ragionare in termini di contrasto.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 19:31

previsualizzare era obbligatorio nella vecchia scuola BW, sistema zonale compreso nelle esposizioni ed impatto di eventuali filtri...detto questo l'informatica ha reso tutto semplice bastano bottoni su preset... scegli quello che ti piace altrimenti colore o cestina...;-) L'informatica e la rete hanno reso facile molte cose tecnicamente un tempo difficili, ma la "visione" delle cose nn è replicabile in bit...

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 19:42

...Sono tutti elementi di composizione che esaltano l'aspetto grafico della fotoGrafia e che mi fanno pensare (quando ne riconosco la prevalenza) che una mia foto verrà meglio in B&N...


Prendo spunto da questo ragionamento di Mauro (e da tutto il suo intervento) che trovo corretto, per una considerazione ulteriore, che avevo già accennato.

E cioè che bisogna evitare un equivoco che, in era digitale soprattutto, aleggia sempre nell'aria.
Ovvero che in bianconero rendono "certe cose" e certe altre no.
Che "QUELLA FOTO" si fa e "QUELL'ALTRA" no.

In bianconero si fotografa da sempre tutto (o quasi) con buon profitto: dal nudo al reportage, dal paesaggio (sublimato dagli "antichi" americani) al ritratto.
E quando caricavi una pellicola, non è che decidevi poi scatto per scatto (è vero, potevi usare due dorsi, ma certo non lo facevano in molti, da mio cugino a Cartier-Bresson...)

Quindi, pensare in bianconero non riguarda il "COSA", ma piuttosto il "COME" fotografare

Quando si legge che è importante una forma ben scandita (saggia idea), qualcuno pensa a un soggetto con che di suo abbia questa caratteristica.
Ma non è così.
Salgado non cerca forme ben scandite nel mondo, ma scatta trovando il modo di scandirle (che non è la stessa cosa).

Faccio un esempio banalissimo e concreto.
Un mimo, col volto in semicontroluce.
Sempre lui è, e la luce quella è.
Ma forse, se lo fotografo di fronte, avrò un viso confuso e poco eccitante.
Andandogli a lato, forse, il profilo del naso potrebbe scandire quella famosa forma, rendendola incisiva.

E' una banalità ovviamente (e qualcuno obietterà qualcosa suppongo Sorriso ), ma credo renda l'idea.

Quindi, ed è quel che vorrei sottolineare, non devo per forza cercare soggetti con linee o forme di un certo tipo.
Ma devo invece, all'interno della foto che voglio realizzare, trovare il punto di ripresa, l'inquadratura, la disposizione dei soggetti che più valorizza questi aspetti, che in qualche modo ci sono sempre, in tutto o quasi.

Ed è per questo che, a mio avviso, è importante sapere prima cosa farai.
Nel senso che cercherai lo scatto opportuno perché già sai cosa ne farai.

PS: aggiungo una cosa, rispetto a interventi precedenti... Se c'è senso critico e attenzione, concordo con Enzillo che la post possa fungere da ottimo volano per imparare a considerare il bianconero sul campo, in un loop virtuoso...

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 19:47

Dunque.. proverei anche io a spendere i miei due cents..;-)


Previsualizzare una foto in BN per me non vuole dire "vederla " in Bn.
Ma in qualche modo gestire, invece delle variazioni di colore, le variazioni di densita'.

Cioe' sappiamo tutti che una pellicola BN "trasforma" l'immagine rappresentando ogni colore con una densita' di grigio.

Ora, non sempre colori che vicini generano contrasti squillanti daranno poi differenze di densita' cosi marcate.


Previsualizzare una fotografia in Bn per me significa esattamente questo:
Conoscere come un colore verra' trasformato in grigio e gestire la fotografia di conseguenza.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 20:30

@Francesco, concordo con te su tutto, permettimi di dissentire solo su un punto, ovvero l'universalità del bianco e nero per ritrarre (volendo) ogni cosa.

Ci sono a mio parere soggetti che in bianco e nero hanno una resa che è decisamente inferiore al colore, quelli cioè in cui il colore è l'elemento caratterizzante, ad esempio un'alba, l'aurora boreale, un fiore, ecc... Probabilmente anche un quadro di Mondrian in BW non avrebbe lo stesso impatto emotivo, così come una foto in cui sono accostati colori complementari.
Con la pellicola c'era la possibilità di utilizzare filtri per schiarire o scurire determinati colori durante la presa, oggi i software permettono di fare più o meno lo stesso. Quello che mi chiedo è se per gli esempi citati sopra ne valga la pena oppure sia meglio sfruttare il colore per rappresentarli graficamente.

Dato che sei uno degli utenti con maggiore esperienza nel BN, mi interessa molto la tua opinione a riguardo. Grazie.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 20:40

Ci sono a mio parere soggetti che in bianco e nero hanno una resa che è decisamente inferiore al colore...


Dato che sei uno degli utenti con maggiore esperienza nel BN, mi interessa molto la tua opinione a riguardo. Grazie.


Caro Bruno, non fatico assolutamente a essere d'accordo con te!
Ho espresso un'idea generale, un principio diciamo, che non può però essere applicato urbi et orbi, come quasi tutte le cose.

Occorrerebbe poi, volendo, un supplemento che ci porterebbe un po' fuori tema...
Per esempio (non ricordo quale autore lo ha scritto in un suo manualetto), ci sono generi in cui il bianconero è proprio difficile da digerire (mentalmente, per l'osservatore) e altri in cui, per assurdo, il bianconero è stato invece per anni più "reale" del colore, perché l'abitudine a vederlo era molto forte (un certo reportage di guerra per esempio)

Quindi, pur non avendolo specificato prima per non appesantire il ragionamento, ti ringrazio per la giusta sottolineatura, che aiuta a evitare un ulteriore equivoco ;-)

user36220
avatar
inviato il 30 Maggio 2019 ore 20:48

Per quel che mi riguarda, scattando quasi esclusivamente con un progetto, un'idea, un tema, di base, mi viene molto più facile decidere e previsualizzare lo scatto. Conseguentemente, sapendo già in linea di massima come uscirà la foto, so già di partenza se quello scatto lo terrò a colori, oppure lo convertirò in bianco e nero. Piccolo progetto iniziato nel 2019, e che porterò avanti per lungo tempo, uno scatto di nudo con la modella rannicchiata in posa fetale, da sviluppare rigorosamente in bianco e nero. In ogni caso, al di là di questo semplice progetto, come dicevo io scatto quasi esclusivamente avendo già in mente il risultato finale, o quantomeno un'approssimazione il più possibile vicina a quello che vorrei ottenere, quindi la previsualizzazione in bianco e nero mi viene spontanea, una volta deciso lo scatto.

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 21:18

bruno77 permettimi una considerazione, una volta ho letto un libro (non mi ricordo quale e di chi) che spiegava molto semplicemente come il bn e il colore sono una scelta comunicativa tanto quanto la composizione, l'esposizione ecc

mostrava degli esempi dove il bn era stata una scelta comunicativa e dove invece il colore serviva come mezzo per comunicare o enfatizzare un simbolo importante per la foto stessa.

spesso scegliere di scattare solo a colori o solo in bn è una scelta troppo drastica, che ti porta a compromessi.

io da un paio d'anni scatto solo con una pellicola (fp4), fuori dai lavori ovviamente, è spesso limitativo, ma è un esercizio che mi piace e mi da soddisfazione, che ti porta anche a rivalutare (in positivo e negativo) il colore e le scelte di esposizione

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 21:36

Io invece penso che con il digitale sia piu' facile vedere in biancone nero.
Lo fai subito, in macchina, e ancora di piu' sviluppando il raw.
Prendi una foto a colori, e la converti in scala di grigi, e capisci subito cosa non va.
Grazie alla pp puoi imparare molto su come scattare in B&W.

dopo oltre 30 anni di BN analogico, con sviluppi e stampa in proprio di 35mm e 6x6, concordo pienamente con questo pensiero.

Con un buon raw e un buon software tipo ACR o Lightrom è come essere in fase di ripresa, con il vantaggio di poter provare filtri, esposìzioni, ritagli, variazioni di contrasto, ecc. e poter sempre tornare indetro.

Una differenza in meglio abissale

avatarsenior
inviato il 30 Maggio 2019 ore 21:40

spesso scegliere di scattare solo a colori o solo in bn è una scelta troppo drastica, che ti porta a compromessi.


Sicuramente è vero, ma possiamo tuttavia dire anche che può essere la definizione di uno specifico modo per volersi esprimere.

Potrei parlare per me, ma questo vale certamente molto poco.
Viceversa, guardando a molti tra i grandi che hanno fatto la storia della fotografia, direi che non è infrequente vedere che hanno praticato solo il colore o solo il bianconero, anzi...

Io credo quindi che possa essere normale scegliere la propria forma espressiva con una certa nettezza e dedicarsi a quello.
Così come, è sottinteso, è pienamente naturale e legittima la scelta opposta.

user177356
avatar
inviato il 30 Maggio 2019 ore 21:43

Per me la questione è più ampia, e riguarda sia il b/n sia il colore.

Anche io vengo dalla pellicola, prevalentemente monocromatica, e mi sono convertito integralmente al digitale quindici anni fa, senza rimpianti. Nel tempo, mi sono reso conto che quando scatto penso già al (più esattamente, prefiguro il ) risultato che intendo ottenere in postproduzione, in b/n o a colori che sia.

Ogni tanto, mi diverto a sviluppare in b/n quello che avevo pensato a colori, o viceversa, oppure a postprodurre in modo diametralmente opposto a come mi ero immaginato al momento dello scatto. Di solito, sono esperimenti che finiscono nel cestino dopo pochi minuti.

Va detto che la scelta di produrre solo b/n (che ammiro, ma non riesco a fare mia) toglie di mezzo molte incertezze e, probabilmente, porta ad affinare nel tempo la "visione monocromatica".

avatarsenior
inviato il 31 Maggio 2019 ore 0:14

1) Occhio che desaturare l'immagine per ottenere un B&N porta sempre a risultati molto scadenti, semplicemente perché il B&N non è semplice assenza di colore, ma è una associazione di toni di grigio a determinati colori, ed in questo gioca molto la psicologia umana, desaturare solo il colore in pratica "ammazza" la foto B&N, appiattisce ed assume toni di grigio ai quali non siamo abituati, e siccome la gente non è scema, sono grigi che non appaiono gradevoli all'occhio umano.

2) Fotocamere dedicate al B&N, tipo la Leica Monochrome, che ho provato abbastanza bene, a mio avviso personalissimo, sono delle bellissime bufale, perché ti rifilano il B&N su parametri impostati da altri e non da te, ti becchi le scelte altrui e non le tue.

Coi programmi di fotoritocco oggi disponibili, che hanno strumenti potenti anche per la conversione in B&N, fotocamere tipo la Leica Monochrome sono del tutto anacronistiche, oppure dedicate a chi di fotoritocco è completamente ignorante.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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