| inviato il 08 Aprile 2019 ore 12:12
Confermo le considerazioni su ortografia trasparente-opaca Va anche detto che l'inglese, pur essendo una lingua germanica nella struttura, ha un vaocabolario che comprende parole di origine germanica e di originie latina, che spesso offrono una "doppia possibilita" per il significante: ad esempio deep-profound, freedom-liberty, overlap-superposition, etc. Non a caso il numero di parole inglesi e' circa il doppio di quelle italiane (490 000 vs 220 000). Mi sembra naturale che in inglese l'associazione scrittura-pronuncia sia meno diretta. Anche perche', avevo letto diverso tempo fa, esistono un certo numero di suoni nella pronuncia inglese (quelli che impari da piccolo o nada) che non hanno equivalente in italiano; e che, anche per i motivi sopra scritti, la percentuale di dislessici di lingua inglese e' piu' alta di quella degli italiani Quanto alle foto con titolo (e didascalia) in inglese, per me e' cosa buona e logica: e' evidente che se si vuole avere un bacino piu' ampio possibile, ad esempio sui siti specialistici, e' una scelta di buon senso Piuttosto mi fanno specie quelli che ogni tanto scrivono cose del tipo "ho trovato un'offerta fantastica per la macchina XYZ, scontata del 40%, ma non posso prenderla perche' ha il menu' in inglese"... |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 12:28
“ ........ Piuttosto mi fanno specie quelli che ogni tanto scrivono cose del tipo "ho trovato un'offerta fantastica per la macchina XYZ, scontata del 40%, ma non posso prenderla perche' ha il menu' in inglese"... „ beh se uno non sa l'inglese.... Anche le istruzioni d'uso di un qualsiasi prodotto è bene che siano redatte nella nostra lingua (ma non da traduttori automatici). Non dimentichiamo che molte persone, per mille ragioni, quasi non sanno leggere nemmeno l'italiano. |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 13:04
“ Mi spiace, ma anche l'inglese ha delle sue regole e anche abbastanza semplici: basta saperle ;-) „ tipo boom che si legge bum e door che si legge dor. |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 13:09
“ Ulisse, hai espresso delle riflessioni e sviscerato dei concetti veramente importanti, complimenti;-) „ Grazie Gian Carlo “ Tollero maggiormente i termini inglesi usati (bene) „ Purtroppo quelli che più abusano, non conoscono l' inglese e lo fanno soprattutto per apparire aggiornati. “ Confermo le considerazioni su ortografia trasparente-opaca „ Ricordo che in passato venne presentata una proposta di legge al parlamento britannico, per aggiornare la scrittura alla pronuncia, ma venne rifiutata motivando che ne avrebbe danneggiato l'estetica. Di fatto è un problema per gli stessi britannici, che peraltro propendono ad alleviarlo "perdonando" gli errori ortografici. Il mio primo giorno a Londra ('79 o '80 circa) conoscenza lingua 0,01..., nel cercare un indirizzo chiesi a un poliziotto... il nome della via era "leicester street". Il poliziotto non capiva... dicevo "lesester strit lesester strit" e lui what? what? Tirai fuori dalla tasca il foglietto con su scritta questa via e... AAAHHHH "lester" e me la indicò. Rimasi scioccato... ma come parlano questi! Quasi quasi riprendo l'aereo e me ne torna a casa... ma mi ero già innamorato della città... e poi se parlano così non possono essere cattivi, semmai un po' fessi... ( invece tutt'altro..) In sostanza un'intera sillaba veniva omessa. Se non lo spieghi o chiedi lo "spelling", come fai a capirlo? |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 13:55
“ trasparenza fonologica. L'inglese è effettivamente una lingua opaca, perché spesso non c'è corrispondenza tra scritto e parlato (tra grafema e fonema), e non è una questione di regolette, che sono valide solo in alcuni casi specifici. Per questo, come ha ricordato Gian Carlo, si insegna lo spelling. Anche il francese è una lingua poco trasparente. „ Ok, però mi sembra di vedere un bias di fondo, provo a spiegarmi: noi utilizziamo una lingua di derivazione latina e un alfabeto latino quindi, giocoforza, ci siamo creati simboli che fossero più semplicemente la nostra fonetica; ma per gli inglesi non è stato così, no? La loro lingua non deriva direttamente dal latino, pur dovendone utilizzare l'alfabeto; un po' come quando scriviamo il russo con i caratteri latini, no? Poi, questo non significa che la lingua inglese abbia una trasparenza fonologica (si dice così? ) più diretta dell'italiano; anche perché il io commento era riferito in generale alla lingua: non mi potete dire che la lingua inglese non abbia regole, dai! Le regole della lingua italiana, dico lingua in generale non solo scrittura o lettura, mi sembrano più difficili da imparare che non quelle inglesi: gli stessi italiani non ci riescono! E comunque anche l'italiano non è proprio così lineare: tipo "scie" che però si legge come "sce" (scienza, coscienza), la stessa scrittura "sce" è una nostra invenzione che si legga con la c dolce, come anche l'h che trasforma la c in dura e differenzia il verbo avere dalle altre parole e potremmo andare avanti, se ci impegnassimo; non credo che utilizzare il nome proprio o il cognome sia un buon metro per giudicare una lingua: anche a me hanno chiesto più volte lo spelling del cognome e non credo sia l'unico |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 13:57
Leicester è un classico. Molti toponimi sono assurdi, ad esempio, per rimanere nelle vicinanze di Leicester, Loughborough, lufbra. Oppure il cognome Featherstonehaugh, che deriva da un toponimo, si pronuncia: fan-shaw |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 14:11
Chissà come mai si sono incasinati così con quella lingua..... |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 14:43
Credo che sia dovuto alle successive invasioni dopo la partenza dei Romani. Gli archeologi hanno scoperto che anche la Caledonia si romanizzò abbastanza nonostante il muro di Adriano ecc... assumendo il Latino e tutto questo andò in confusione con le invasioni dei popoli "barbari" nella vicinanze. Vi furono parecchi secoli dove regnò una sorta di anarchia linguistica per poi riassestarsi con il Latino come lingua franca. Il fatto che non ci sia congruenza tra segni e suoni, si potrebbe spiegare così. |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 14:46
probabile... |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 15:32
La questione è molto complessa e nessuno ne conosce le cause con certezza. Ad esempio se si punta il dito sulle invasioni, in Italia abbiamo avuto molte più invasioni, a cominciare dai regni romano barbarici, la dominazione araba al sud, poi il dominio francese e spagnolo, gli austriaci nel lombardo veneto, etc... Interessante nella storia della lingua inglese è il "grande spostamento vocalico", ossia cambio di pronuncia di moltissimi suoni vocalici avvenuto dal 1350 al 1600, proprio quando la stampa stava fissando l'ortografia. Nessuno ne conosce i motivi, probabilmente spostamenti di popolazioni dal nord al sud a causa della peste e delle carestie che hanno fatto sì che l'inglese parlato a Londra, le cui regole stavano venendo fissate con i primi testi stampati, venisse "stravolto." Ad esempio knife ha la k muta, ma in kniv (svedese/norvegese), che ne condivide le origini norrene, la k viene pronunciata. Inoltre l'Inghilterra non ha mai avuto un accademia linguistica, come quella della Crusca o l'accademia francese, che nei secoli hanno infuso moltissimo impegno nel tenere "pura" la lingua. Sicuramente ci saranno anche altri motivi, che nel complesso hanno contribuito ad incasinare l'ortografia. |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 16:03
Diciamo anche che di scritti, nella storia, ne hanno lasciati pochini assai.... Vero che noi siamo stati invasi, ma avevamo uno zoccolo culturale difficilmente scalfibile, poi ci fu l'enorme contributo della Chiesa che, se è vero che da una parte gestiva il monopolio della cultura e della scienza, magari limitandola, dall'altra le ha dato ordine. Tutto sommato dalle dominazioni noi ne abbiamo anche tratto vantaggi, pensiamo ai numeri.... Gli inglesi invece si sono sempre incasinati un po' in tutto, la lingua scritta, le unità di misura..... sono limiti mica da poco. Per contro hanno fatto per primi la rivoluzione industriale |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 16:10
E adesso devono rivoluzionare la brexit ... si saranno mica incasinati così tanto perché non riescono a pronunciarla giusta? |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 16:12
si sono incasinati anche con quella! sono strani davvero.... |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 16:20
Con gli inglesi soltanto una cosa è certa... la tradizione all'incasinamento... Se si pensa agli errori madornali che fecero con Hitler... potevamo risparmiarci una guerra... ma qui andiamo troppo off... |
| inviato il 08 Aprile 2019 ore 16:23
“ Gli inglesi invece si sono sempre incasinati un po' in tutto, la lingua scritta, le unità di misura..... sono limiti mica da poco. „ Quoto, tra l'altro quando hanno provato a dare coerenza ed uniformità hanno finito per incasinarla ancora di più, aggiungendo ad esempio lettere che non vengono pronunciate con l'unico fine di sottolineare l'etimologia di alcune parole e, tra l'altro, commentendo diversi strafaccioni, come ad esempio la s in iland -> island, dal latino insula, invece inland derivava dall'antico inglese iegland (ig + land, terra bagnata). |
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