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Parlare di/della fotografia - 2







avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 8:17

C'è un inganno nascosto nei ragionamenti sull'arte e sugli strumenti dell'arte: quando quegli strumenti, ver varie ragioni culturali, sociali ecc., vengono utilizzati solo dagli artisti o, comunque, da chi vorrebbe raggiungere il livello dell'arte, tendiamo ad immedesimarli con l'arte stessa (la già citata scultura ne è un esempio classico: chiedete in giro cosa sia la scultura e pressoché tutti vi risponderanno che si tratta di una forma d'arte).
Quando però un linguaggio e i relativi strumenti vengono utilizzati per qualunque forma di comunicazione, allora diventa improvvisamente più difficile associarli direttamente all'arte; ad aggravare la situazione, poi, c'è l'eventualità che quella forma espressiva venga adottata dalla massa, che evidentemente non avrà sempre e soltanto velleità artistiche né, men che meno, le capacità intellettuali per realizzarle.
La differenza tra il cinema e la fotografia, che ci fa ancora percepire il primo come una forma d'arte, è che, nonostante le tecniche cinematografiche vengano utilizzate anche per la realizzazione di opere di comunicazione non artistica, rimangono per lo più appannaggio di specialisti o considerate tali (ancora per poco, visto la diffusione delle fotocamere e cellulari con capacità di riprese video anche di qualità; quando la diffusione dei video amatoriali avrà raggiunto il livello di saturazione delle foto, allora anche la percezione di quel mezzo cambierà in modo probabilmente radicale)

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 8:22

Faccio sempre un po' fatica ad intervenire in discussioni come questa, per quanto grosso modo mi trovi d'accordo con molte delle cose dette.
E capisco anche il piacere di chiacchierare fra amici.

Quello che manca a mio avviso in occasioni come questa è la capacità di riportare il discorso su noi stessi, sul nostro operare.
Siamo fotografi che parlano di fotografia. Queste argomentazioni sui massimi sistemi possono spingerci ad una riflessione sul nostro modo di intendere e praticare la fotografia?

Certamente non siamo abituati a farlo e quindi spesso questi spunti si chiudono con una battuta.
Invece questo dovrebbe essere un punto di partenza per assumere una maggiore consapevolezza e fare evolvere la nostra fotografia.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 8:33

A mio modesto parere una fotografia diventa arte solo quando e se riscuote il consenso della critica.

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 8:38

Hai ragione Ale può essere una buona occasione per parlare di noi e non solo dei massimi sistemi. Provo io. Non so se ho mai fatto una foto che possa entrare nella categoria "arte", posso dire che ritengo buone le mie foto che riescono a trasmettere almeno un po' della emozione che ho provato in fase di scatto. Personalmente cerco sempre di avere un progetto in testa quando fotografo, ma quando sono sul campo di fotografia, che nel mio caso è quasi sempre la strada, lascio libere la mia fantasia e la mia creatività di seguire in modo istintivo quel progetto che ho in testa.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:05

Adoro queste discussioni, ma come sempre, se non si definisce la base di partenza, non si ricava niente.
Per poter tentare una risposta alla domanda " La fotografia è arte?" si dovrebbe prima definire il concetto di Fotografia e poi quello di arte.
Ai nostri giorni anche il semplice concetto di fotografia è evanescente. In fondo parliamo sempre di immagini che esistono grazie ad un computer.
Ho visto "foto" create da un computer di persone inesistenti. Quindi cos'è la fotografia?
E prima che diciate che la differenza è che in un caso si riprende la realtà (altro concetto sfuggente) e nell'altro no, se il risultato è indistinguibile, che senso ha fare una distinzione?

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:13

no dai ancora a parlare di cosa è fotografia e di dove è il concetto di arte no dai, non nè siamo in grado, non nè ha senso, parliamo di qualcosa di concreto perchè in astratto a tentare di definire confini in modo insensato senza averne nè le dovuta conoscenza nè l'autorità si fa solo un topic di parole al vento

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:15

Matteo proponi tu un argomento concreto, io ti vengo dietro.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:27

Io più che arte e riconoscimenti mi concentrerei su fotografia autoriale, cioè non voglio parlare di valori di mercato o di valori per i posteri, ma di quella fotografi che seguono una logica precisa e uno scopo che non è l'effetto wow.
In un altro topic ho postato una foto di Houses at night di Todd Hido, ecco questa sarebbe una buona base, cioè mi trovo di fronte a questo tipo di fotografia e la devo valutare, non come arte ma a una mostra o sfogliando il libro, voi come vi approcciate? che tipo di rapporto avete con una fotografia più "impegnata" e cosa vi colpisce attrae?

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:32

Personalmente cerco sempre di avere un progetto in testa quando fotografo

Te lo propongo io un argomento.

Ok il progetto. È guardare in avanti. Ma quando riguardi all'indietro il "corpus delle tue opere", ci ritrovi quel filo conduttore?
Riesci cioè a "criticare te stesso" con una prospettiva analoga a quella che usi quando osservi e discuti il lavoro di autori noti?

Io ci riesco molto parzialmente. Credo che la consapevolezza critica su quello che stiamo facendo sia una pratica molto difficile.
Lo è anche sulle cose ben più importanti della vita quotidiana....

Però è uno sforzo indispensabile.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:33

Io non ho un filo logico, sono un giapponese dell'otturatore. Sorriso

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:48

È un fotografo caratterizzato più che mai dall'avere ben chiaro un progetto. Foto che partono sempre da un viaggio notturno dove l'atmosfera suggestiva e la gestione della luce naturale, e con il comune elemento delle finestre con la luce accesa, fanno da padrone. La sensazione è che riesca a catturare il vuoto di qui paesaggi suburbani. Davanti alle sue foto si ha la sensazione iniziale di immagini semplici e senza pretese, ma se le si osserva bene si capisce come in effetti sono raffinate.

user39791
avatar
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 9:59

Ok Ale hai proposto un argomento molto interessante, la capacità di autocritica del nostro lavoro fotografico. Partiamo da qua.

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 10:06

@MatteoGroppi:
no dai ancora a parlare di cosa è fotografia e di dove è il concetto di arte no dai, non nè siamo in grado, non nè ha senso, parliamo di qualcosa di concreto perchè in astratto a tentare di definire confini in modo insensato senza averne nè le dovuta conoscenza nè l'autorità si fa solo un topic di parole al vento


Sì, credo che il discutere su esempi concreti sia la miglior cosa. Faccio molta fatica a volte a valutare il lavoro altrui, siano fotoamatori, siano personaggi di spicco.
Vado molto a istinto... mi trasmette qualcosa / mi lascia indifferente.

Todd Hido direi che trasmette qualcosa, anche se non tutto a mio avviso è dello stesso livello. Interpreta ciò che vede e gli dà una certa aura un po' evanescente. Interessante. Importante è considerare l'insieme del lavoro di una persona, o almeno una intera serie, un lavoro. Non una singola foto. Poi dal monitor è ardua...

Quel che invece dicono i critici non mi interessa nulla. Mi spiace, ma molti sono troppo legati a interessi finanziari e quindi poco indipendenti nelle valutazioni. Non dico "oggettivi", poiché in questo campo tutto è soggettivo.

Anche per me il "progetto" è importante, se si hanno velleità "artistiche". Insomma, bisogna aver qualcosa da dire, da trasmettere, sennò è solo un misto di tecnica, moda e famolo strano. Un progetto per reggere dovrebbe essere qualcosa di "sentito", che appassiona veramente il fotografo (o lo scrittore, musicista, pittore...). Qualcosa per cui metterci l'anima, tutta intera. Se manca questa passione non esce nulla di artistico, ma solo buon artigianato.

Questa cosa, la passione, non so perché, ma la si può percepire, al di là delle chiacchiere fumose dei critici.

Scusate se sono un po' grezzo...
Ciao, Roberto

avatarsenior
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 10:13

@Ale:
Ma quando riguardi all'indietro il "corpus delle tue opere", ci ritrovi quel filo conduttore?
Riesci cioè a "criticare te stesso" con una prospettiva analoga a quella che usi quando osservi e discuti il lavoro di autori noti?


Eh... dura, dura!!!
Il vero problema è che in genere, io per primo, non abbiamo nulla (di importante) da dire. Confuso

Mi impegno come riesco (tempo permettendo) durante i viaggi: vorrei riportare a casa le atmosfere dei luoghi che visito, della gente, dell'ambiente. Questo è il mio "progetto". Lo concretizzo con dei fotolibri, nei quali cerco di mettere il massimo del mio impegno.
Nel mio piccolo... ;-)

user90373
avatar
inviato il 27 Febbraio 2019 ore 10:36

@ Skylab59

...... Questo è il mio "progetto". Lo concretizzo con dei fotolibri, .........


Eccola la parolina giusta: concretizzare . Questa forse è la parte più sottovalutata e più impegnativa.



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