user117231 | inviato il 20 Luglio 2019 ore 18:21
Alessandro.. sulle ultime due cose non sono d'accordo. Perché palese che trattasi di due normalissimi atti fisiologici.. hanno una peculiarità che li differenzia tantissimo. E cioè..la possibilità della condivisione. Nel primo caso, il mangiare in pubblico.. puoi trovare qualcuno che si ferma e condivide il pasto insieme a te. Nel secondo caso, dubito fortissimamente. |
| inviato il 20 Luglio 2019 ore 22:08
Siccome sono le regole che derivano da una probabile concezione di bello e non viceversa, il punto non è, secondo me, partire dalla regola per fare la fotografia, ma fotografare cercando nel mirino quel complesso di equilibri che, secondo quanto hai affinato nella vita, alla fine poco o tanto funzionano. Qualcuno ha citato, tra gli altri, Cartier-Bresson come esempio di come le regole entrano in genere nella fotografia di buona qualità. Se non erro, proprio lui sosteneva che con la vita e l'esperienza raffini il modo di "mettere insieme le cose" e, quando poi porti il mirino all'occhio, quello che c'hai già dentro ce lo metti, quello che non c'hai non ce lo puoi mettere |
| inviato il 20 Luglio 2019 ore 23:13
La regola dei terzi mi aiuta in fase di composizione e scatto in 4/3 che trovo più equilibrato per il mio stile. Ma non è un dogma. I dogmi mi stanno stretti |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 1:33
Tutti e nessuno. Inquadro a occhio. Se e solo se un' inquadratura si presta a una regola, la ottimizzo. Non posso pensare che un sacco di scatti non dovrebbero esistere per il solo fatto di non poterli incasellare in determinate regole. |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 11:04
Sharon è un'architetta-fotografa israeliana naturalizzata canadese che vive a Vancouver (BC, Canada). Vale la pena leggere quello che propone, di rilevanza in fotografie di ponti e di architettura. Da un punto di vista strettamente medico-fisiologico, parrebbe che le cose non siano così semplici e nette drive.google.com/open?id=0BzojYFQUfWlGVmI3RjRXOTRTM28 |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 11:20
Trovo che le mie foto più belle contengano contemporaneamente più motivi compositivi. |
user117231 | inviato il 21 Luglio 2019 ore 11:59
Cioè..mescoli a confusione.. e ti piace tanto !!! |
user86925 | inviato il 21 Luglio 2019 ore 12:39
“ Credo che per metodo compositivo siamo tutti d'accordo che esistono: terzi, spirale aurea, sezione aurea, contrasti, simmetria etc etc... Sono svariati. „ grazie non ero a conoscenza di metodi compositivi fotografici, ho sempre fatto "a occhio" o "di pancia" ma probabilmente certi metodi sono acquisiti inconsapevolmente con la pratica pensandoci nel formato quadrato tendo ad usare maggiormente la simmetria tra le forme degli elementi rispetto al formato 2:3 ma non sapevo di usare un metodo... cerco di comporre ricorrendo la spontaneità e l' istinto, altrimenti se devo ragionare sull' inquadratura (con o senza regole) il tutto diventa abbastanza asettico come risultato |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 13:05
La confusione si genera se l'effetto dei metodi compositivi utilizzati non é coerente e, quindi, il messaggio finale non é chiaro. Se l'effetto dei metodi compositivi é sinergico la chiarezza del messaggio finale aumenta. |
user117231 | inviato il 21 Luglio 2019 ore 13:13
Indirizzami ad una tua foto in proposito.. e lasciami esprimere quello che penso, di getto. Ho guardato ora.. ma dove ce le hai le foto ?!?? |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 13:18
“ Magari è una banalità, ma in effetti penso sia sempre opportuno sottolineare che se in molte buone fotografie si trova qualche regola compositiva non significa naturalmente che il fotografo l'abbia utilizzata coscientemente né tantomeno che adottando sistematicamente quella particolare regola o altre vengano fuori buone fotografie. Su questo tema, direi che McCurry è in buona compagnia: ... „ A me pare che dalla bella rassegna di citazioni proposta da Ironluke come da considerazioni analoghe fatte da altri appaia evidente che i 'maestri' le regole di composizione le conoscono eccome anche se poi al momento dello scatto si fanno guidare dal loro occhio (indubbiamente esperto ed educato). Io cerco di fare così ovvero comporre seguendo quello che vedo e quello che mi piace ed attira la mia attenzione. Se la foto è costruita ed ho il tempo di farlo (come per il paesaggio senza famiglia al seguito ) allora studio l'effetto delle regole più comuni sull'immagine che mi sta davanti (terzi, linee, diagonali, bilanciamento, contrasti vari, simmetrie, ...) se non c'è tempo agisco quasi d'istinto. Poi però a casa mi piace studiare alcune delle mie foto meglio riuscite (o diciamo meno peggio riuscite ) e cercare le regole che eventualmente ho seguito in modo più o meno consapevole come pure lo faccio per foto che apprezzo di altri. La considero una educazione che mi aiuterà la prossima volta. |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 13:53
Esempio semplice: soggetto posizionato secondo la spirale aurea, con messa a fuoco selettiva sul soggetto e presenza di leading lines che guidano al soggetto stesso, evidenziato anche da una luminosità maggiore rispetto allo sfondo e da spazio negativo in quantità sufficiente attorno al soggetto. Niente di complesso o difficile, il risultato é più della somma delle parti. |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 13:54
Credo che tutti ( più o meno ) cominciamo guardandoci intorno. Poi può anche accadere che un soggetto 'venga a cercarti', che sia statico o improvviso. Allora può essere che tu decida di scattare. La musica cambia quando guardi ciò che ti interessa, attraverso il mirino: è in quel momento che lo sguardo, suo malgrado, si concentra e deve decidere: a quel punto, nello scatto, confluiscono la tua cultura, le tue idee, la tua memoria. Ma è tutto simultaneo, sintetico e non analitico. Interviene il talento, l'esperienza, la fortuna. Sono convinto che molte buone fotografie o grandi fotografie siano frutto anche di fortuna: diversamente tutta la Fotografia sarebbe noiosa, cerebrale e 'inutile', perché costruita a tavolino. |
user117231 | inviato il 21 Luglio 2019 ore 14:01
Nessuno.. ma che ci racconti le imnagini ?! Guarda che hanno inventato delle macchine.. che permettono di condividere immagini. Le chiamano fotografie !!! Posta una foto.. |
| inviato il 21 Luglio 2019 ore 15:19
“ Sono convinto che molte buone fotografie o grandi fotografie siano frutto anche di fortuna: diversamente tutta la Fotografia sarebbe noiosa, cerebrale e 'inutile', perché costruita a tavolino. „ Certamente va però detta anche una cosa a mio avviso... (Non riferita a te Paolo: prendo solo spunto ) Spesso pare quasi che se la foto è più o meno costruita ok, sennò la composizione venga come vuole. Io non credo affatto che sia così: è chiaro che in una scena molto dinamica hai poco tempo, meno controllo, e la faccenda è più complicata. Ma detto questo, una composizione che funzioni è secondo me essenziale a qualunque tipo di fotografia, in qualunque genere. E un fotogtafo più o meno abile lo vedi anche in questo. Poi è chiaro che i canoni di "ciò che funziona" non debbano necessariamente essere sempre i medesimi. Piccola nota: parlo di "composizione che funzioni" e non di "regola", perché la prima è l'effetto mentre la seconda è plausibile causa... |
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