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“ Supponiamo di avere una Fotocamera con RAW a 12 bits, „
Alessandro, chiaro ed utile il tuo ragionamento, anche se queste nozioni tecniche dovrebbero essere conosciute da chiunque fotografi in digitale. Detta così, le fotocamere col Raw a 14 Bit (ormai quelle di fascia alta hanno quasi tutte questa opzione), dovrebbero avere un considerevole vantaggio su quelle che hanno solo 12 bit. Ma.. è veramente avvertibile questo vantaggio...? Il Jpg, che di bit a disposizione ne ha solo 8 ... tecnicamente parlando dovrebbe castrare moltissimo le immagini... Eppure in molti si ostinano ad affermare che in pratica la differenza è minima...
"Ma.. è veramente avvertibile questo vantaggio...?"
Parlandi di Gamma Dinamica e NON di profondità di bits di RAW, di precisione, se esponi bene, ossia al limite di bruciatura dei bianchi, il "vantaggio" da 12 a 14 Stop di gamma dinamica te lo ritrovi nei grigi scurissimi quasi neri, un paio di diaframmi di più lì e NON sui diaframmi di esposizione media.
A monitor, ne vedi, se hai un monitor fenomenale, circa 12, e dunque quei due lì non li vedi, e tanto meno in stampa.
In uso pratico, le strombazzate sulla GD a 14 ed oltre stop dei sensori son tutte bufale.
Venendo alla tua domanda, i 14 bits di RAW invece di 12 li puoi non solo vedere, anche se molto raramente (passaggi delicati e delicatissimi cromatici) perché catturi più colori col sensore, ma e soprattutto se fai parecchio fotoritocco, evitano la posterizzazione dell'immagine, vedi meno i tagli del PC quando usa le funzioni del fotoritocco, quelli sono utili, e 16 bits di RAW sarebbero ancora meglio, immagine più "pulita" anche con parecchio fotoritocco.
Da 12 a 14 bits di RAW la differenza io l'ho vista (D 90 contro D 300s, D 7000, D 700, D 610, D 4 e D 810) perché faccio tanto fotoritocco, e soprattutto sul cielo con tonalità delicate, se lo stiracchi forte in fotoritocco, tende a posterizzare ed a contrastarsi, con fotocamere a 14 bits, meno.
Tutte le volte che muovi un cursore di un software di fotoritocco, parte una miriade, miliardi, di calcoli, che ovviamente DEVONO essere approssimati dal PC, tagliando i decimali: sono i milioni di quei tagli lì che alla fine degradano il segnale utile, ossia l'immagine, e se parti con meno colori, con miliardi meno di colori e di grigi, taglia taglia, il segnale lo degradi di più che se parti con tanti miliardi in più di grigi e colori, ossia con precisione di ricostruzione, la profondità di bits, maggiore, tipo 14 bits contro i 12.
Comunque sono ben poca cosa e se non fai tanto fotoritocco o non spacchi il capello in 6, non vedi in pratica nulla, io sfido chiunque a vedere in stampa A3 differenze di sorta tra D 90 e D 300s o D 7000, di pari formato.
“ A meno di effetti voluti dal Fotografo, tipo le silouettes, o simili, dal punto di vista della qualità d'immagine, ossia se uno vuole elevata qualità d'immagine = grande estensione della gamma dei grigi e della gramma cromatica, la sottoesposizione è un GRAVE errore, non solo è un errore, ma è un GRAVE errore, „
Alessandro, il tuo ragionamento è corretto e preciso; dal canto mio non ho mai pensato sia utile sottoesporre, si perderebbero informazioni preziose, parlavo piuttosto che nella lettura multispot (disponibile con la funzione FEL delle Canon 1D anche datate) si possono rilevare sia zone molto luminose e zone medie e zone molto in ombra della scena, a questo punto il fotografo decide dove collocarle (utilizzando il controller della fotocamera si riposiziona la scala dei valori rilevati rispetto al gamma sensore), a meno di particolari effetti voluti, se per es. sto scattando un paesaggio il cielo lo colloco perfettamente nella zona: I - Grigi chiarissimi nei toni alti, a pelare il bianco: disponibili 2048 toni e poi cosi via e questo perchè a volte le letture matrix o valutative fanno di testa loro bruciando aree fondamentali o sottoesponendo, mi interessa non perdere le sfumature delicate anche di un cielo luminoso e leggermente velato..
“ Fermo restando che i propri soldi uno se li sput tana come vuole, per fare buone fotografie non è cosa buona farsi infinocchiare dai costruttori, ossia cercare la Pietra Filosofale buttando via roba, fotocamere, ancor oggi buone, e se uno vuole foto al meglio come colore e scala dei grigi, mai sottoesporre! „
Anche su questa affermazione sono d'accordo, le mie fotocamere sono tutte perfette! ma rigorosamente usate e in qualche caso molto . . molto anziane ma ancora molto valide, in fondo è sufficiente saperle utilizzarle al meglio . . . preferisco spendere in ottiche specialistiche di qualità. Ma dato che molti appassionati rincorrono l'ultimo ritrovato iper tecnologico ormai nel mercato dell'usato si trovano prodotti ottimi e poco sfruttati a prezzi molto concorrenziali.
Alessandro perdonami avrai anche un ottima preparazione ottica ma sulla gamma dinamica hai dei problemi, un monitor o una stampa se arrivano a 10 ev devi ritenerti estremamente fortunato quindi secondo il tuo ragionamento un file da 12 ev e uno da 10 non hanno differenza e invece non è così. Puoi documentarti ovunque, la gamma dinamica raccolta non la puoi vedere perché è il monitor o la stampa che non sono in grado di fartela vedere, ma se "giochi" con i recuperi non fai altro che "stringere" quei 14 ev nei 10 visibili e la differenza tra 12 e 14 è enorme (non grande ma proprio enorme).
Di seguito vi propongo un video con un tutorial su come riuscire ad avere un BN di Ansel Adams con LR, con buona pace di chi dice che con il digitale non si può. Il video è in inglese, ma è breve e si capisce.
Con un monitor di qualità correttamente calibrato la differenza tra i 14 bits RAW rispetto ai 12 bit si vede benissimo nelle sfumature chiare del cielo e nei passaggi tonali chiari e delicati. Quando si converte il raw sia 12 bit canale sia da 14 bit è sempre meglio farlo in TiFF a 16 bit per evitare il + possibile i problemi accennati da Alessandro P.
"Con un monitor di qualità correttamente calibrato la differenza tra i 14 bits RAW rispetto ai 12 bit si vede benissimo nelle sfumature chiare del cielo e nei passaggi tonali chiari e delicati."
Esatto e la vedi anche in stampa, tipicamente sugli incarnati delicati.
"...ma se "giochi" con i recuperi non fai altro che "stringere" quei 14 ev nei 10 visibili e la differenza tra 12 e 14 è enorme (non grande ma proprio enorme). "
Esatto, ma devi "giocare" sui recuperi e comunque tagliare la Gamma Dinamica originale, dato che nessun monitor te la mostra.
Ed è qui che casca il famoso asino, casca il miccio: la foto, nella grande maggioranza dei casi, è rovinata da quel gioco di recuperi, non è più naturale.
Il nero in stampa, è come il sale nella minestra, ci vuole, non troppo, ma ci vuole, altrimenti non è tanto buona.
Oggi ci sono a giro un sacco di immagini con le ombre TROPPO aperte, sono innaturali, vengono privilegiati i toni intermedi tagliando i bianchi ma soprattutto i neri, la gente cerca di ficcare tutta la Gamma Dinamica del sensore nella povera immagine che tutta quella Gamma Dinamica non la può contenere e fa un disastro.
Esempio tipico del cesso che tirano fuori come immagini coloro che cercano di spremere il sensore per poi riportarne parte sulla stampa o monitor sono gli HDR, sempre innaturali e piatti, spesso orrendi.
in merito alla sovra o sottoesposizione impostata dal fotografo, c'è anche da valutare un fattore fondamentale. premetto che io non adotto le due soluzioni, se non per necessità, ma credo che bisogna fare i conti con il sensore che si ha a disposizione. Un sensore piccolo (e sempre più piccolo: da Aps-c a 1" e rotti) ha maggiori difficoltà a recuperare le alte luci piuttosto che le ombre. Per le prime, il tentativo si trasforma in un'oscena gradazione di grigio con l'area interessata che rimane comunque bruciata, nel secondo qualcosa appare seppure con una dose inguardabile di grana. Grana che è comunque presente anche a bassi iso.
“ dovrebbero avere un considerevole vantaggio su quelle che hanno solo 12 bit. Ma.. è veramente avvertibile questo vantaggio...? „
In teoria sì, in pratica dipende. Se li utilizzi per applicazioni biomedicali sì: non a caso si usano file da 32 bit; in una fotografia, non è proprio così: in una bella giornata di luce, registreresti anche tanto rumore inutile proprio della luce. L'aveva spiegata abbastanza bene Valgrassi, quindi io non so se ho capito del tutto e soprattutto se riesco a spiegare il perché
Alessandro aprire le ombre dovrebbe essere un reato, chi lo fa vuole risparmiare tempo ma ci sono altri modi per tirare fuori la gamma dinamica e non fare lo schifo.
user15476
inviato il 09 Febbraio 2019 ore 11:34
Nell'intervista il foto ritoccatore suggerisce ai suoi fotografi di sottoesporre, sapendo di andare contro le regole - per ottenere in fase di sviluppo densità di colore e profondità simile alla pellicola.
Tutti i discorsi tecnici sono legittimi, ma per sotto esposizione si può anche intendere una foto con istogramma come in figura (a sinistra):
Incrementare l'esposizione in camera avrebbe causato clip nelle luci; nello sviluppo del file raw è possibile recuperare e redistribuire le informazioni nelle ombre.
Secondo me, sempre parlando del sistema zonale come lo vedeva Adams, c' è un po' di confusione. Rapportato al digitale, molti parlano di sottoesporre (e sovraesporre nell'analogico), ma la teoria non è mai stata così. Nella pellicola (b&n) o si espone per il grigio medio oppure se si applica al sistema zonale si espone per le ombre (il che non significa sovraesporre). Nel digitale, (sempre spostando il ragionamento analogico sul sensore), il sensore mal digerisce le alte luci, quindi se mi trovo con una immagine con una gamma fuori dalla portata, devo esporre, fare in modo che le alte luci dove voglio dettagli non siano bruciate (Ben diverso dallo sottoesporre).
Maucamo, ma il fatto che un sensore mal digerisca le alte luci come lo quantificheresti? A me capita spesso di scattare in situazioni di luce difficile e posso dirti che personalmente mi regolo con 2 stop sulle alte luci e 3 stop sulle ombre, oltre so che il risultato potrebbe perdere di qualità, ma in mezzo c'è ne sono almeno 8 visibili e infatti la mia macchina fotografica è accreditata per circa 13,5 stop ma è così che si gestisce il sistema zonale con il digitale, sulla pellicola era tutto diverso e le possibilità di recupero estremamente più risicate quindi era necessario impegnarsi maggiormente in fase di scatto, oggi faccio uno scatto e vedo dove brucio le luci e le ombre e mi organizzo di seguito.
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