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Se non è arte quello che facciamo, allora cos'è?


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avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:47

Se avessi uno 'sponsor' con un investimento ad hoc potrei diventare anche io un 'artista' (MrGreen ) e vedere le mie orribili foto nei cataloghi delle quotazioni.


Non è proprio così.
Il discorso è differente e (semplificato) suona un po' così...

Visto che di gente che è capace a fare belle foto, creativa,con molte cose da dire ce n'è tanta, fra questi a emergere sono in pochi. Chi emerge? Chi viene notato e subito dopo apprezzato. Essere notati fa parte del gioco. Nessuno viene a casa tua a bussare chiedendo se per caso fai belle foto, perché il mondo è pieno di gente che le sa fare. MA (beninteso) la condizione di essere bravi, avere concetti interessanti da esprimere, un linguaggio personale per farlo, è necessaria ed essenziale per poter emergere.
Necessaria, ma non sufficiente.

Quindi, uno scalcagnato con poche idee e per nulla originale, ma pieno di soldi che paga per avere risonanza e recensioni, rimane uno che fa foto di cui nel mondo dell'arte parlano (e non necessariamente bene)...e basta. Non diventa altro, solo perché ha denaro.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:49

Comunque auguri...tanto non ne verrete fuori, per molti "artisti" ancora oggi la fotografia non è ritenuta una forma d'arte...al massimo una forma d'arte minore


(Però è bello confrontarsi. MrGreen Una volta tanto che i toni restano moderati.)



avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:53

Quindi, uno scalcagnato con poche idee e per nulla originale, ma pieno di soldi che paga per avere risonanza e recensioni, rimane uno che fa foto di cui nel mondo dell'arte parlano (e non necessariamente bene)...e basta. Non diventa altro, solo perché ha denaro.


L'esempio era solo relativo al discorso curriculum artistico e quotazioni.
Se ho soldi* (o se sono famoso per altri motivi) è sufficiente che il mio libro venga messo in tutte le vetrine delle librerie Mondadori ed entro in classifica.
Non ditemi che non venga fatto.
Idem per un disco. Idem per un libro di fotografie.
E così via...

*edit: avere soldi inteso come persona con adeguate conoscenze influenzabili

user158139
avatar
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:56

Arci, stiamo parlando di art perché Morgana, l'autrice del thread, era partita da un'affermazione di Feininger, in inglese.

avatarsupporter
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 16:59

Lo ho capito....da subitoMrGreen
Era per tornare alle gloriose origini

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:04

Carlopi perdonami, sono d'accordo in parte, un libro legato alla mia provincia con foto mediocri è stato ben pubblicizzato ed era venduto anche alla feltrinelli, ma la realtà che nel 90% delle volte non è così

volevo anche aggiungere una piccola cosa sul discorso fatto nelle pagine precedenti sulla foto "Il bagno di Tomoko"
in effetti la foto è comunque potente, non tutti colgono il riferimento alla pietà se non la conoscono, ma a volte per apprezzare un'opera è necessaria una certa conoscenza, faccio un esempio:





questa foto di shirin neshat è un'autoritratto, la parte evidente sono le parole dipinte che la legano alle donne combattenti iraniane e alle suo origini, ma per apprezzare in pieno lo scatto bisogna anche sapere che cita una foto di Man Ray che è una foto lo scopo è raccontare il suo essere fiera iraniana e contemporaneamente donna occidentale

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:11

Ciao Morgana,
Hai fatto benissimo a prendere quei libri di Feininger..
Io stesso acquistai un paio di pubblicazioni (in Italiano), uno dei quali era (più o meno) "Il libro della fotografia a colori". Dell'autore ho apprezzato non tanto i suoi suggerimenti sulla tecnica, alcuni dei quali hanno beneficiato delle innovazioni tecnologiche recenti (foto a livelli di luminosità bassissima, a quei tempi senza luci artificiali erano praticamente impossibili); ho molto apprezzato invece l'approccio "filosofico" alla fotografia, intesa come arte espressiva, e potente mezzo di comunicazione.
Pensa che, addirittura, oggi stesso mi sono scontrato con alcuni utenti di Facebook, in quanto in seguito alla pubblicazione di una foto di cui non avevo capito il senso... Avevo chiesto: "che messaggio vuole trasmettere questa foto"?... mi sono arrivate diverse reazioni di disappunto, e malcelata aggressività; l'autrice della foto ha concluso dicendo: "ma non si può pubblicare una foto pensando a cosa voglio trasmettere agli altri ..." Della serie: pubblico una foto senza neanche chiedermi perchè lo faccio.. Molto probabilmente non ha neppure capito perchè l'ha fatta quella foto...MrGreen Un altro ha risposto: "
Io non capisco questa mania di dover per forza comunicare qualcosa.
." Ecco... la cultura dei social network è ANCHE* questa... *(non intendo ovviamente generalizzare) .


avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:44

tanto non ne verrete fuori

Beh, questo mi pare scontato.
MrGreen

Per cercare di aggiungere qualcosa di utile per renderlo forse meno scontato mi sento di suggerire la contestualizzazione del testo.
Cerco di essere più chiaro.
E' stato scritto in un periodo in cui ancora il digitale non c'era.
Settimana scorsa ad una bancarella mi sono comprato per ben sei euro un libro sulle avanzate tecniche di camera oscura, dal titolo che oggi appare tutto un programma tipo Fotografia creativa o similare.
E' una sorta di raccolta di saggi delle tecniche e delle esperienze di professori di fotografia sparsi nel mondo su come raggiungere certi risultati, quali metodi sono stati provati, che chimici usati, i tempi e via dicendo.
Si parla di sovrapposizione di negativi, fotomontaggio, esposizioni multiple, solarizzazioni, pittura di negativi e via dicendo.
Ho una modestissima esperienza di analogico, nessuna di camera oscura, e piano piano ho intenzione di ampliare almeno a livello conoscitivo.
La sensazione nel leggere quelle cose da davvero l'idea di percorrere dei percorsi che oggi sono stati probabilmente banalizzati nella modalità di esecuzione (ma senza verifica di identità del risultato finale).
I risultati finali erano davvero delle creazioni, difficilmente ripetibili nelle perfetta corrispondenza tra un risultato finale ed il successivo, che emergevano a seguito di molteplici prove, sperimentazioni, uso di chimici, carta, cartoncino, forbici, colle e via dicendo.
Oggi molte cose sono probabilmente svilite (ripeto non so se i risultati finali ossia le stampe sarebbero analoghi) con un semplice click di una app o di un programma informatico.
Forse quando è stato scritto il libro una certa tipologia di lavoro in camera oscura poteva ancora essere considerato come un arte conosciuta da poche persone, e si mirava ad ottenere qualcosa di diverso dalla semplice fotografia eseguita con un semplice scatto ed un semplice sviluppo.
Certi lavori presentavano un fascino maggiore da esplorare per raggiungere il risultato finale.
Oggi forse sono valutati con minor senso per il maggior accesso alla possibilità di esecuzione da parte di più soggetti.

Un certo lavoro allora poteva suscitare stupore per non capire come potesse essere realizzato.
Oggi chiunque ti scrive che non gli piace photoshop! MrGreen
L'artista è più compreso quando l'uomo comune è incapace di capire e fare determinate cose. Fotosciop che ci vuole ad usarlo!

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:48

Io credo semplicemente che non basti la tecnica, il fatto che la sapessero fare in pochi forse dava un'aurea diversa a chi le praticava, ma se "un'effetto speciale" (passami la banalizzazione per essere conciso) resta fine a se stesso non c'è differenza con scatti fatti ora e bellissimi dal punto di vista tecnico e di sviluppo

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:50

Matteo può darsi, ma anche una cosa banale, se non si comprende come farla, prende un'aurea diversa, ed all'opposto la capacità di poter ripetere una cosa la svilisce. Ci dimentichiamo sempre che rifare è enormemente più facile che fare.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:51

ma se diventa facile farla non cambia il suo valore, semplicemente era un'effetto prima e ora è più facile farlo.
Ci sarebbero molti esempi, ma io sono più per una tecnica legata al contenuto che una tecnica fine a se stessa con lo scopo di stupire

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 17:53

ma io sono più per una tecnica legata al contenuto che una tecnica fine a se stessa

Condivido quello che dici, è solo che cerco di relativizzarlo e contestualizzarlo.
Non guardiamo sempre le cose con gli occhi del mondo di oggi.
E non voglio aprire stupide polemiche analogico-digitale, MrGreen solo come motivo di ulteriore riflessione.

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 18:54

Ovvio la contestualizzazione è importante e certe sperimentazioni hanno portato anche a evoluzioni nel modo di percepire l'immagine

avatarsenior
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 20:30

A proposito di Feininger, cito un passaggio del suo libro "Fotografia colori Nuove tecniche" Ed. Garzanti.
Poche righe, ma che dovrebbero stimolare MOLTE riflessioni, soprattutto per chi pensa che per fare una bella foto siano necessari obiettivi superluminosi, o fotocamere iperpixellate...
Secondo Feininger, una fotografia, per risultare "buona", dovrebbe possedere, sia pure in percentuali diverse, la contemporanea presenza di queste caratteristiche:
"
Destare l' attenzione ;
Evidenziare intenzioni e significato ;
Agire sui sentimenti ;
Possedere una configurazione grafica .
....
Sostengo quindi che per ottenere una buona foto, bisogna saper combinare le quattro proprietà ricordate."

Intenzioni e significato: una componente che troppo spesso trovo carente... in molte foto che vedo pubblicate sui social network: una valanga di immagini insulse, che non si capisce con quali intenzioni sono state scattate, e quale significato intendeva attribuirvi l'autore; quanto ad attirare l'attenzione poi... come può risultare interessante una foto simile a quelle di tante altre già viste e straviste...?
Quanto ai sentimenti: Che senso ha pubblicare foto di belle ragazze nude, con le parti intime orribilmente camuffate con Photoshop.., se non quello di destare qualche perplessità nel rispetto della figura di quel corpo umano..?

user158139
avatar
inviato il 24 Gennaio 2019 ore 20:36

Immagino che con "sentimenti" si sia tradotto il termine inglese "feelings" Triste

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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