| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 16:18
@Frenkie: Uhm... come al solito mi fai pensare.... mi sembra evidente come il percorso di Picasso sia inverso a quanto da me indicato. Non mi resta che prendere atto della mia visione limitata. Ti ringrazio per avermi dato questa opportunita'. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 16:19
Questo per dire, solamente, che avere delle regole o dei canoni non ha mai significato essere incastrati per chi ha estro/talento/genio artistico. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 16:28
“ Quindi sarebbe consigliabile a tutti, anche a chi oggi prende la macchina fotografica per la prima volta, di considerare composizione, esposizione, meri suggerimenti da poter considerare, ma poi alla fine di rilevanza molto scarsa? „ Direi che sarebbe consigliabile a tutti, anche e soprattutto a chi prende in mano la macchina fotografica per la prima volta, la lettura del testo di Feininger, che non afferma certo quanto sembra tu voglia lasciar intendere qui sopra! Un passaggio chiave della parte che avevo citato è "sempre che il fotografo sia cosciente di quello che fa", condizione che quel manuale di composizione aiuta a creare. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 16:31
“ Un passaggio chiave della parte che avevo citato è "sempre che il fotografo sia cosciente di quello che fa", condizione che quel manuale di composizione aiuta a creare. „ ohhhhhh, allora lo vedi che la composizione è la base su cui partire per poter creare una consapevolezza fotografica? Ovvio che Feininger non volesse dire "sbattiamocene della composizione"... Comunque un testo di riferimento per me è "L'occhio del fotografo" di Szarkowski. L'ho letto 3-4 anni fa. E' ora di riprenderlo. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 17:33
“ la composizione è la base su cui partire per poter creare una consapevolezza fotografica „ Non meniamo il can per l'aia: il discorso, e il successivo riferimento a Feininger, sono nati perché nella discussione che ricordava Jack_96 hai più volte preso il mancato rispetto della "regola" dei terzi come punto di partenza nella lettura di alcune fotografie (e poi, perché quella "dei terzi" e non, per esempio, la "sezione aurea"?). Contro questa idea si scagliava già negli '40 un altro grandissimo come Edward Weston, con un articolo che è rimasto nella storia. Ecco, anche per evitare, come di tanto in tanto accade, che qualcuno manifesti il desiderio di griglie con la regola dei terzi per poter sistematicamente inquadrare in tal modo, ovvero l'antitesi della consapevolezza fotografica, secondo me sarebbe auspicabile che al riguardo i neofiti andassero a leggere le opinioni dei vari Andreas Feininger, Edward Weston, Ansel Adams e altri piuttosto che quelle (pur con tutto il rispetto!) di un Frenkie Herr Mayer o di un Ironluke sul forum di Juza. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 17:42
Grazie per avermi fatto conoscere questo scritto di Riggi. L'ho letto e l'ho trovato molto interessante, utile e significativo. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:15
Noto che tutti coloro che si lamentano dei pochi commenti ricevuti e troppi commenti relazionali sono spariti. Tutti desiderano ricevere, pochi provare a capire come dare e purtroppo non comprendere che sia più utile. E' più faticoso? |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:22
Scusate, sono lento di cervice e sto ancora pensando a Picasso... puo' darsi che qualcun'altro se ne sia sbattuto dei sacri codici e abbia fatto comunque opere gradevoli. In tal caso esistono almeno 2 vie, ma le osservazioni, di cui stiamo discutendo, dovrebbero a priori tenere in considerazione, appunto, le strade che sono state percorse per non inciampare in rigidita' che porterebbero a rilievi decontestualizzati di nessuna utilita' per l'immagine e l'autore in questione.... |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:41
"puo' darsi che qualcun'altro se ne sia sbattuto dei sacri codici e abbia fatto comunque opere gradevoli."...Basquiat. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:44
Io volerei in po più basso. Lascerei stare anche l'arte, ma sopratutto lascerei perdere Picasso o altri artisti. Tra i due dipinti ci sono 17 anni di maturazione e di un percorso storico culturale che non si può rapportare al tema regole si regole no. Rodin ha impiegato quasi tutta la sua vita artistica alla sua opera più grande ed al termine, dopo quaranta anni, l'ha distrutta perchè non rispecchiava più la sua visione. Fate progetti a breve periodo! Se tra 17 anni di fotografia ancora discutete di regole avrete sbagliato qualcosa. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:44
Prendiano un esempio che pare qui vada di moda: la benedetta regola dei terzi. Autore n°1: fonda le sue foto su tale indicazione, prende la mia osservazione molto seriamente e gli e' utile per crescere. Autore n°2: non gliene puo' fregare di meno, la mia osservazione e' del tutto sprecata. In un caso sono stato utile, nell'altro potevo stare zitto. Una mia corretta lettura delle immagini avrebbe portato ad esiti positivi in entrambi i casi invece che uno soltanto. Ora, la domanda e' : ho abbastanza conoscenza / esperienza per potermi permettere utili suggerimenti / osservazioni, o sono un babbeo qualsiasi che gioca al fotografo ? E se fossi uno in gamba, quale apporto, alla luce della mia esperienza, potrei fornire a chi me lo chiede ? |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:47
“ Quindi sarebbe consigliabile a tutti, anche a chi oggi prende la macchina fotografica per la prima volta, di considerare composizione, esposizione, meri suggerimenti da poter considerare, ma poi alla fine di rilevanza molto scarsa? „ Concordo con Ironluke e infatti il prossimo libro fotografico che leggerò sarà proprio quello: ho da poco finito di leggere fotografia totale e diceva, in alcuni punti, cose simili. La composizione non è la regola dei terzi o la sezione aurea, ma il riuscire a rendere l'immagine una buona fotografia. |
| inviato il 18 Gennaio 2019 ore 18:51
Risposta: hai le conoscenze, e l'esperienze che hai. Può essere che tu risulti utile a lui come no, e viceversa. Solo un pacato dialogo può scoprirlo e rendersi fruttuoso per uno, l'altro, nessuno o entrambi. 1) l'autore non conosceva la regola dei terzi e può cercarsela. Lui ha avuto una utilità. 2) l'autore la conosceva e ti motiva perchè non l'ha seguita. La motivazione ti convince, comprendi che può essere utile per altra tua circostanza. Non ti convince perche x e puoi replicare e convincere lui o viceversa ognuno resta della propria convinzione. Lui potrà accorgersi che quanto si era proposto non è funzionale, oppure che lo è egualmente perche le tue osservazioni non sono pertinenti. E via dicendo... |
user158139 | inviato il 18 Gennaio 2019 ore 19:33
Ho letto lo scritto di Riggi. Direi che lo condivido in gran parte. Sul "leggere" un'immagine, credo che la stragrande maggioranza di noi quando scatta si dimentichi un principio elementare (cito da Riggi): “ La lettura di un'immagine ha bisogno di un point de repère ben riconoscibile da cui far partire il processo visivo. Questo vale per le immagini a forte valenza narrativa quanto per quelle più astratte: occorre un punto a cui “agganciare” il processo visivo, pena una sensazione di sperdimento e confusione, che rischia di mal disporre lo spettatore e danneggiare la fruizione della fotografia. „ Si tratta di una "regola" concettualmente semplice e che non impone alcunché in termini di matematica o geometria, ma viene purtroppo costantemente disattesa, anche dai forumisti tecnicamente più dotati. Trovo che molte foto di paesaggio, in particolare, soffrano di questa mancanza di un aggancio visivo. |
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