| inviato il 27 Maggio 2019 ore 10:03
Scusate l'OT. |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 13:15
Oldbab Lasciamo perdere i movimenti ambientalisti.... Spesso quando i loro esponenti aprono bocca fanno venir voglia di appoggiare i cacciatori.... Bisogna ascoltare chi studia, chi è sul campo....chi conosce le dinamiche di un ambiente.... E di certo non chi parla esclusivamente per l'interesse personale o di una categoria..... Ad ogni modo si prevedono tempi bui per la difesa dell'ambiente.... Speriamo.... |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 14:12
“ Bisogna ascoltare chi studia, chi è sul campo....chi conosce le dinamiche di un ambiente.... E di certo non chi parla esclusivamente per l'interesse personale o di una categoria..... Ad ogni modo si prevedono tempi bui per la difesa dell'ambiente.... Speriamo.... „ Quello che dici è sacrosanto però, dalla mia piccola esperienza purtroppo oggi l'ambientalista vero solitamente ( e mi riferisco alle figure politiche che dovrebbero fare tutti gli interessi pro-ambiente) è troppo integralista e questo nuoce spesso ancor più di una figura diametralmente opposta come il cacciatore. |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 15:15
L'unica certezza che ho su questo argomento è che la condotta scellerata dell'uomo ha prodotto conseguenze catastrofiche, alle quali sarà quasi impossibile rimediare. Abbiamo così molte specie a rischio di estinzione, mentre altre si sono riprodotte in maniera eccessiva. Tanto per fare un esempio a caso spariscono le rondini, mentre in alcune località i gabbiani rubano il cibo ai turisti. Avete parlato dei cinghiali, ma ci sono anche le cosiddette lepri americane, gli scoiattoli grigi, i pesci siluro e chissà cos'altro. Per quando riguarda il bracconaggio posso dire che nelle valli bresciane è, da sempre, una vera piaga. Gli abitanti sono convinti che tutto quello che passa sulle montagne dove vivono sia di loro proprietà, e non c'è verso di fargli capire che non è così. |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 19:41
Mi permetto di dire la mia anche se probabilmente verro' mangiato vivo. Io sono figlio di un cacciatore, ho seguito mio padre nella caccia ai volatili quando ero un ragazzino e ho potuto farmi un idea di che cosa realmente fosse quel tipo di caccia. Ora, io parlo per la mia esperienza e non voglio difendere l'intera categoria cacciatori, ma per quel che ho visto io non ci vedo un atto così abominevole nei confronti dell'avifauna. La squadra di caccia capitanata per altro da mio padre, caccia per passione, apprezza la natura e rispetta a loro modo gli animali. Non pratica nessun tipo di bracconaggio e non uccide gli animali ad cazzum per vantarsi al bar ma lo fa per poterne apprezzare magari un buon arrosto la domenica. Non sparano mai ad animali che non sono permessi e se viene ucciso un volatile e cade in una macchia non viene abbandonato li per fatica, ma si fa il possibile per recuperarlo e non sprecarlo. Ho anche avuto modo di vedere piu' di una battuta di caccia di selezione con un amico di mio padre e li mi sono reso conto che, piu' che di caccia si trattava di tenere alcune specie sotto controllo. E' una pratica, che, al contrario di quello che può sembrare, è necessaria più agli animali stessi che all'uomo. Premetto che io non mi sono mai appassionato alla caccia e non la pratico, pero' rispetto chi la pratica con rigore e rispetto per gli animali. Non rispetto i cacciatori "da bar" che fanno stragi solo per vantarsi con gli amici. Non rispetto neanche quei cacciatori che non hanno rispetto per la vita e la tolgono senza regola come se gli animali fossero roba loro. Chiudo dicendo che ad oggi sono una persona che si sente in pace con se stessa, poiche' mi sembra di essere coerente nel mio essere, ovvero, mangio carne? SI Rispetto chi caccia per passione e ha rispetto per la vita? SI A me chi è a favore dell'abolizione di ogni forma di caccia ma mangia carne mi fa ridere. Visto che secondo voi la caccia è una cosa così brutta, andate a vedere quei poveri animali negli allevamenti. Sono quelli che vi ritrovate nel carrello al supermercato. Francamente preferisco mangiare animali che hanno vissuto la loro vita, liberi, in natura e poi sono stati uccisi nel loro habitat a un suino nato in cattività, tenuto peggio dei vermi e ucciso ancora peggio. Passo e chiudo. |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 22:18
“ A me chi è a favore dell'abolizione di ogni forma di caccia ma mangia carne mi fa ridere. „ E no ! porta pazienza ma non funziona così. La catena alimentare NON l'ha inventata la razza umana ma ne fa parte. La catena alimentare é la cosa più democratica che esiste al mondo. Ognuno,nella sua posizione, si alimenta come definito dalla natura. Il problema,ENORME, si viene a creare quando questa catena alimentare viene modificata in modo del tutto non autorizzato, richiesto ecc ecc. Quindi mangiare carne non significa non rispettare gli animali. La caccia di sussistenza nel 2019 è un concetto a dire poco ridicolo, quella ludica neanche la nomino, e allo stesso tempo gli allevamenti intensivi con pratiche violente sono altrettanto da condannare. Spesso, come fanno i cacciatori, tirare l'acqua al proprio mulino per giustificare il rispetto della natura è del tutto improprio. |
user68000 | inviato il 27 Maggio 2019 ore 23:05
odio la caccia e i cacciatori e ho sempre votato per l'abolizione ai refe tuttavia, mi rendo conto che la caccia non si può eliminare per via dei grossi interessi commerciali che stanno dietro (anche militari), e per la (insana) passione che hanno i cacciatori; d'altronde si caccia ovunque nel globo il mio pensiero è quindi che, considerate le enormi vastità delle montagne, si dovrebbero e potrebbero trovare modi per separare i fan delle due parti (valli diverse proprio) in modo che non s'incontrino ricordo una gita nell'Orsiera lato coazzese, funestata da una striscia di sangue per tutto il sentiero (non un flusso costante ovvio, non era un mammuth ma un capriolo) e va da sé che un'azienda faunistico-venatoria non dovrebbe stare attaccata a un parco naturale come l'Orsiera lato Val Chisone perché è un obbrobrio fra l'altro, se fanno ancora 100 cadaveri anche quest'anno, l'anno prossimo non ce ne sarà più uno di cervo in zona (per non parlare dei mufloni pressoché scomparsi) Come detto, l'ambiente è enorme, quindi cacciatori anche con mezzi a motore da una parte a fare le loro aree "wilderness" farlocche, nelle altre solo fotografi ed escursionisti: è chiedere troppo? e smettetela di chiamarli "prelievi", che non gli state facendo gli esami del sangue |
| inviato il 27 Maggio 2019 ore 23:10
E se non mangi carne di allevamento, non mangi cacciagione che carne mangi? |
user68000 | inviato il 27 Maggio 2019 ore 23:12
inoltre, con la diffusione dei droni i costi sono scesi e non avete più scuse cari cacciatori: tirate ai droni invece che agli animali I droni si possono programmare od operare in modo che siano difficili da abbattere, quindi c'è più soddisfazione che tirare a un piccione dal volo scontato se continuate a uccidere è perché vi piace uccidere, cosa che si capisce d'altronde frequentando (poco perché mi viene il vomito) un qualsiasi forum tipo bighunter |
user68000 | inviato il 27 Maggio 2019 ore 23:32
@Walther59 caccia di selezione aperta 12 mesi ? e chi andrebbe più a spasso in montagna a rischio di prendersi una pallottola in qualunque stagione? ma stai scherzando vero? nono, caccia sì ma in zone diverse, separate da aree cuscinetto abbastanza ampie |
| inviato il 28 Maggio 2019 ore 0:31
Nel Parco Regionale Sirente Velino gli abbattimenti selettivi al cinghiale dal 2018 sono aperti 12 mesi l'anno e i risultati si vedono. Certo c'è ancora molto da fare, ma i dati sono importanti. Ora si sta lavorando per la selezione al cervo e capriolo. |
| inviato il 28 Maggio 2019 ore 7:56
“ una caccia di selezione aperta 12 mesi „ Adesso so che rischio di essere impallinato solo alcuni mesi all'anno, quindi in quei mesi me ne sto tranquillo a casa mia, oppure esco nel pomeriggio quando l'attività venatoria è ridotta, se non del tutto cessata. Se la caccia fosse aperta tutto l'anno il pericolo sarebbe enorme, non solo per gli animali, ma soprattutto per le persone, fotografi compresi. |
| inviato il 28 Maggio 2019 ore 8:32
Discorso complesso...... Per prima cosa anche qui la caccia di selezione è praticabile per finestre molto più lunghe dei canonici settembre - dicembre..... Per i cinghiali è poco efficace a causa della conformazione del territorio, sui caprioli non si raggiungono mai i numeri prefissati (lo scorso anno 3000 assegnazioni, abbattuti meno di 2000) Il problema, ribadisco, è il livello medio di cultura, competenze, sensibilità di chi pratica la caccia, soprattutto la braccata |
| inviato il 28 Maggio 2019 ore 9:22
@Walther69: In linea di massima concordo con quanto hai scritto. Vorrei soltanto chiarire meglio la faccenda della selezione degli ungulati. Dato che il territorio è limitato dalla presenza umana (si chiama antropizzazione, e NON è dovuta ai cacciatori), per ogni specie esiste un limite della popolazione al di sopra del quale sorgono problemi di sopravvivenza della specie stessa (in assenza di predatori, naturalmente). Di qui la necessità (nell'interesse degli animali stessi) di eliminare la percentuale in eccedenza. Potrebbero/dovrebbero farlo i forestali, in aggiunta ai loro compiti già piuttosto gravosi (parlo di quelli del Gran Paradiso, non di quelli siciliani ). Si preferisce quindi farlo fare a quegli individui tarati e sanguinari denominati cacciatori. I quali, pensate un po', PAGANO, per fare quello! La selezione, per essere corretta, deve riguardare percentuali di ogni età ed ogni sesso . Si abbattono perciò anche le femmine ed alcuni giovani (i binelli che ho già citato), oltre che gli animali malati o anziani. Solo eccezionalmente (ed a giudizio insindacabile del comparto alpino) vengono abbattuti i capi più pregiati (per il trofeo, naturalmente, non per la carne), che sono soggetti a sovrapprezzi. Nei comparti alpini che ho frequentato in gioventù la cosa ha sempre funzionato egregiamente, con vantaggi per le specie interessate ed il territorio. Alcune specie vanno protette più delle altre, per es. gli stambecchi, molto più confidenti dei camosci e quindi più facili da abbattere (ove consentito). Caprioli, cervi, stambecchi e mufloni erano scomparsi dalle Alpi Occidentali subito dopo la guerra. Reintrodotti, sono ora addirittura in eccedenza, malgrado siano cacciati regolarmente (sì, anche i mufloni). Nella zona dell'alta valle Susa si è riscontrata ultimamente una regressione nel numero del caprioli, dovuta alla reintroduzione del lupo. In compenso, i pastori della zona hanno subito numerose perdite di ovini. Il discorso è complesso, e purtroppo inquinato dalla componente etica. Se parliamo di tecniche di controllo della popolazione selvatica in relazione all'antropizzazione del territorio, mi sembra ci sia poco da aggiungere. Se vogliamo, invece, giudicare e biasimare il "perché" certi individui si divertano a uccidere animali, entriamo nell'analisi psicologica e credo si vada OT ( se ho capito bene l'impostazione del topic). |
| inviato il 28 Maggio 2019 ore 14:05
@Walther69: quoto in toto. Non sapevo delle riserve descritte, ho parlato di quelle che ho conosciuto (Alpi Occidentali, ValPellice, Alta Valle di Susa, Val Soana), tutte amministrate con perizia e severità (in particolare la Valle di Susa). Vado volutamente OT (forse): ho assistito a caccia al camoscio usando una MG-34 tedesca! Tutti montanari, tutti ex partigiani, tutti interessati alla ciccia (il trofeo lo buttavano o lo regalavano). Parlo di guerra finita da un pezzo, naturalmente. Ecco perché in certe zone erano scomparsi i camosci! Purtroppo per i bempensanti anche quelli erano cacciatori . |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 254000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |