| inviato il 24 Settembre 2018 ore 23:39
Ogni tua miniserie è più interessante delle discussioni sulle ML |
| inviato il 24 Settembre 2018 ore 23:40
Quoto Paolo!!!! Questo è il topic più interessante che seguo da tempo |
| inviato il 24 Settembre 2018 ore 23:43
È diventato quasi un topic familiare |
| inviato il 24 Settembre 2018 ore 23:48
Anni fa (non tantissimi) acquistai una d70 con il ccd bruciato e poi ebbi la fortuna di trovare un sensore usato funzionante (montato sulla relativa pub). Procedetti con la sostituzione e alla fine mi ritrovai con una d70 perfettamente funzionante. Ricordo che il sistema con cui è fissata la pcb del sensore al corpo non lascia possibilità di commettere errori di posizionamento. Siccome d70 e d100 sono coeve, suppongo che sia lo stesso anche per la d100. Per quanto riguarda la riparazione di ottiche autofocus la riparazione presenta difficoltà decisamente maggiori del corpo. |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 1:09
Oh ragazzi, non sapete quanto sia felice che interessi a qualcuno! Temevo onestamente non avrebbe riscosso alcun successo... Allora appena avrò (se avro) anche le ottiche, ben volentieri farò la miniserie, quale che sia l'esito. @Sergio Campari: non voglio assolutamente contraddire persone con sicuramente più esperienza di me, ma il sensore è effettivamente "semplicissimo" da smontare, in quanto è sufficiente smontare la base e la parte posteriore, poi il sensore viene via da dietro con 4 viti e i due connettori alle schede inferiori... Io sono costretto a sostituire l'otturatore, operazione per cui è necessario smontare completamente il corpo, tanto che dovrò dividere la parte frontale da quella posteriore, per quello sono poco fiducioso e parecchio teso onestamente. Ad ogni modo, ci sono aggiornamenti! Iniziamo dissaldando i cavi di connessione della plancetta comandi superiore
 Poi dopo un bel pò di santi scomodati, trovo la vite nascosta dal signor Nikon che mi stava facendo uscire matto
 Tolta la parte frontale!
 Qui ragazzi fidatevi che avevo le mani che tremavano, si inizia ad alzare tutta la plancia superiore:

 Voilà, ecco servita una spaghettata di circuiti stampati! Lì dentro è una vera follia, nel caso voleste sapere com'è fatta una reflex "sottopelle":
 Mi sono poi concentrato sulla parte superiore, visto che il resto del corpo lo tengo per quando arriva lo shutter che non mi va di lasciare tutto smontato: questo è il meccanismo del pulsante di scatto/fuoco: se vedete ci sono tre lamelle una sopra l'altra, e ne ho dedotto così il funzionamento: la prima, più morbida, quando si preme a metà corsa il pulsante, si flette e crea un corto tra le prime due, segnalando alla macchina di focheggiare, fintanto che il corto è mantenuto l'AF è bloccato. Premendo più forte, si flette anche la seconda lamella, più rigida, fino a mandare in corto l'intero pacco lamelle, segnalando così alla macchina la richiesta di scattare. Mi è parso interessante sapere cosa succede "sotto" a quello che praticamente facciamo ogni giorno!
 Ecco il problema (probabile) della rotellina che a volte impazziva: l'encoder aveva una lamella leggermente piegata che toccava male le relative piste.
 Infine un po' di sana pulizia e sgrassata! Cornice frontale:
 Area comandi:
 Display:
 Dopo questo papiro,s pero di non darvi a noia. Buonanotte forum! Davide |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 7:05
Complimenti, seguo con interesse perché in un certo senso sono affezionato a quella macchina lì, è la prima digitale ad essere entrata in casa nostra, mio fratello la usa ancora e va benone |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 7:21
ragazzi guai a voi se spoilerate la serie sui social!! certo che la serie sugli obiettivi la seguiamo spero solo che arrivi prima dell'ultima stagione del Trono di Spade... Lens of Thrones!! |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 7:22
Ma in effetti il mio intervento era solo per dire che smontare e rimontare la piastra del sensore non è una operazione critica, dal momento che qualcuno aveva avanzato dei timori in quel senso. Quello che stai facendo tu è invece sicuramente molto più impegnativo. Il grosso rischio che percepisco (oltre alle difficoltà di disassemblaggio e riassemblaggio) è quello che alla fine dell'impresa siano richieste delle tarature per le quali siano necessarie apparecchiature e conoscenze di cui non disponiamo. Detto questo ritengo che valga assolutamente la pena tentare. |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 9:37
Wow... Ormai l'hai portata all'osso. Spero di cuore che quella d100 torni a funzionare!!!!! |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 9:51
Ehi Davide, ma ti rendi conto di quello che stai facendo? Oggi tu ripari una D100, domani a qualcuno verrà in mente di riparare un tostapane, poi un'aspirapolvere, una TV, un forno a microonde... che ne sarà del commercio mondiale? Come potranno mai vivere il miliardo di cinesi, e i coreani, i giapponesi che ci riforniscono, gli importatori che ci fanno la cresta, gli armatori che con le loro navi trasportano la merce, i camionisti... Eh, ma ti rendi conto? Il tuo agire rivoluzionario è destabilizzante! Non hai paura ad andare in giro senza scorta? Sei un sovversivo!!! Ah, ah, si scherza Fai bene, ti ammiro! Ciao, Roberto |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 10:12
Seguo facendo il tifo! Io ho montato il filtro ir su una nex, quindi anche io ho dovuto aprire tutto, solo che lì non c'è lo specchio a rendere le cose più complicate. La mia esperienza ti consiglia di lavorare quando rimonti in un ambiente pulito e di prendere un set di accessori di plastica per rimuovere e rimontare i flat cable, a volte davvero ostici. Una pulitina ai contatti non fà mai male, quindi prima di montarli con il contat cleaner e un cotton fioc consiglio di darci una pulitina, come hai già ben fatto sui contatti dei pulsanti e dell'encoder. Bravo, dai che ce la fai!! |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 10:18
“ Caro Vafudhr, anch'io ogni tanto ci provo... non sempre ci riesco, ma almeno ci provo. Qualche anno fa ho sostituito il motorino di avviamento della mia Suzuki GS 750 del 1977. Ero stufo di avviarla con la pedivella. L'ho trovato non so dove negli USA, era di una Kawasaki, ma era identico. Ho avuto fortuna. „ Eh, io di solito intervengo su cose che a riparare ufficialmente mi costerebbe troppo, ma prenderle nuove ancora di più... a quel punto il rischio è accettabile. Ma sono fortunato che ho una certa manualità e un vicino di casa ferratissimo che in caso mi può dare una mano. Quello che so è che ho risparmiato un botto a riparare l'impastatrice della Kenwood che mi davano per spacciata e invece bastava cambiare uno stabilizzatore sull'albero motore... letteralmente una rondella magnetizzata con una guarnizione di gomma attorno. Al centro riparazioni mi avevano detto che dovevano cambiare il blocco motore e volevano 450 euro!!! la rondella l'ho pagata 3 euro su ebay. Tifo alla grande per Davide, mio omonimo, che sta facendo un lavoretto di fino proprio!! |
| inviato il 25 Settembre 2018 ore 10:29
Anni fa (molti anni fa...) ho portato dal rivenditore Apple a Lugano il mio Macintosh II che si era fulminato. Mi hanno preventivato 1.000 CHF per la sostituzione della scheda madre... L'ho poi portato a Como da un altro rivenditore: 50.000 lire, tutto compreso (e poi dicono che gli Svizzeri sono onesti e gli Italiani non sempre....). Eh, solo per dire... quante palle ci raccontano per farci buttare via le nostre cose!!! E bravi tutti e due i Davidi (si può dire al plurale? ) |
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