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Neatimage, se usato propriamente, ha delle potenzialità notevoli.
Il che implica lavorare selettivamente sull'immagine, se necessario, selezionando le aree su cui identificare i pattern del rumore e fare lavorare il software (anche qui, con impostazioni diverse a seconda della zona, anche a livello di frequenze spaziali).
Ciò è assolutamente indispensabile per preservare dettaglio sulle strutture con pattern fine (capelli, piume di volatili, stoffa dalla trama particolare ecc.), per quanto possibile. Su altre aree, invece, la riduzione del rumore può essere anche molto aggressiva, se si tratta di dettagli che non si ritengono rilevanti (come ad esempio lo sfondo sfocato, con soggetto in primo piano).
In ultima analisi il compromesso ottimale tra rumore e dettaglio visibile è soggettivo, e più l'utente ha la possibilità di intervenire sulle logiche di funzionamento del programma, meglio è. Questo, entro i limiti degli algoritmi utilizzati.
Il problema si ha quando il livello di snr è veramente scarso, e si distinguono a malapena i contorni di certi oggetti: in tali casi il dettaglio non si recupera di certo, a prescindere dal tipo di riduzione del rumore...
Vero, il rumore va trattato selettivamente e in base alle dominanti di colori della parte che andiamo a trattare, pena gestione del rumore in piu' fasi con maschere di livello e tanta pazienza, ma con un flusso giusto di lavoro si ottiene gia' tanto e si arriva a distinti livelli.
Credo che ad oggi il meglio sia topaz.... Però occorre utilizzarlo all'interno di un workflow ben preciso....lui non è altro che un tassello del puzzle.... Dldiciamo che una ventina di minuti vanno spesi su uno scatto molto rumoroso...
un mio parere personale: per non avere troppo rumore= non scattare foto in certe proibitive condizioni e rinunciare quindi ad uscite fotografiche e cercare alternative possibili senza rompersi la testa utilizzando programmi artificiosi ovvero se la foto non e' venuta bene esiste il "cestino" altrimenti mi verrebbe da dire che la foto non l'ho scattata io ma per es. "photoshop". Fino ad un certo limite si puo' ridurre in pp ma oltre......
Gianfranco non sono d'accordo... Prima di tutto perché se le cose sono fatte bene di artificioso non c'è niente... In secondo luogo perché alcuni soggetti se non fotografo in uno zoo possono presentarsi in ore critiche....e questo non significa che devo a tutti i costi buttare lo scatto...soprattutto se è frutto di fatica in appostamento.... Credo sia necessario uscire dallo schema mentale del "se non lo ho prodotto in camera non va bene"...
tu ovviamente la puoi pensare come vuoi ma ci si deve porre anche un limite che e' anche fisiologico e tecnico come ha risposto anche Emanuele (juza). Io mi apposto anche ore ed ore ma se la poca luce che ho a disposizione non mi permette una foto "decente" specialmente anche in naturalistica la butto a meno che non rappresenti un documento ma dovrebbe avere un minimo di visibilta' altrimenti che te ne fai?. Di artificioso intendevo come ho gia' affermato in altro post che si deve utilizzare per es. photoshop per eliminare l'eccessivo rumore? poi uno ripeto che puo' fare cio' che vuole ma questo rientra in una eccessiva pp, se la foto e' troppo buia o fa pena la butto ed io scatto in raw quindi poi effettuo una pp ma quella necessaria e su una foto decente e buona. Per ovviare a questi inconveniente i piu' grandi fotografi naturalistici effettuano vere e proprie spedizioni per poter ottenere quello scatto e rimangono appostati sul posto anche diversi giorni riempiendo sicuramente diverse schede di memoria
Il problema sta sempre nel definire cosa è "decente" e cosa no... E anche nel definire cosa si intende per pp "eccessiva".... Eccessiva è perché sconvolge lo scatto, o semplicemente perché lavoro molto tempo sull'immagine?
I grandi fotografi naturalisti lavorano anche in condizioni di luce proibitive, e non occorre scandagliare molto per trovarne le prove, basta guardarsi il lavoro sui cervi di Munier...
Sapere tirare fuori il meglio da determinati scatti problematici è un plus per un fotografo, perché il rumore è un limite tecnico dello strumento, e tanto più riesco a neutralizzarne l'effetto, tanto meglio è...
Ad esempio se voglio riprendere lo scontro tra due cervi durante il bramito, dalle mie parti, non posso prescindere dal lavorare ad alti iso...
Se non voglio fare un mosso creativo della scena (cosa bellissima, peraltro), e voglio congelare l'azione, devo lavorare almeno a 1/200 - 1/400...E mi trovo il più delle volte in una radura in ombra nei pressi del tramonto (a volte pco prima, a volte poco dopo)
Ovvio che ad arrivare a 6400 iso e oltre ci si mette un attimo...
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