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Una storia vera - I soldi non fanno la felicità


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avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 7:39

Giusto Carlo, ma la fotografia turistica non può soppiantare economie di paese, o forse sì?

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 8:31

Ho vissuto la stessa esperienza 20 anni or sono in Nepal, il problema dei bimbi che lasciano la famiglia nelle zone rurali per andare nella capitale ad elemosinare era già grave allora.
Pure i monaci buddisti volevano essere pagati per le foto!

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 9:07

Pure i monaci buddisti volevano essere pagati per le foto!



e ti pare strano?...
Un certo tipo di turista lo si riconosce a distanza. E' come un faro lampeggiante nella notte. Non si puo' far loro una colpa se cercano di sfruttarlo. In fondo il turismo e' fastidioso e nocivo (checche' ne dica oggi il pensiero mainstream).

Almeno che renda qualcosa.. visti i danni che provoca..

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 9:35

Non capisco perché dici che il turismo è dannoso, se ti riferisci all'ambiente è un falso problema, la terra sopravviverà a tutti noi, siamo come pulci su di un cane, al massimo causiamo qualche prurito.
Trovo che il turismo, se fatto in maniera consapevole, porti ad un arricchimento culturale, ad una più vasta comprensione del mondo e delle differenze tra i popoli.
In un momento storico in cui qui in Europa abbiamo un serio problema con l'immigrazione e sono in crescita gli intolleranti questa conoscenza non può che migliorarci e magari indurci a pensare a soluzioni alternative.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 9:43

Viaggiare, di per se' e' sempre positivo.
E per viaggio intendo qualcosa di simile al "viaggio in Italia" dei rampolli nobili inglesi, che intraprendevano viaggi lenti, faticosi ed avventurosi.

Viaggiare in un luogo sperduto significa innanzitutto acquisire la capacita di raggiungere e sopravvivere durante il viaggio.
Significa quindi conoscere ed adattarsi alle caratteristiche del luogo visitato. E' senz'altro crescita e scambio proficuo per entrambi. Visitatore ed autoctono.


Viceversa il turismo di oggi e' costituito da eserciti di persone TRASPORTATE da "agenzie", alloggite in resort di tipo "europeo" impiantati ovunque e difesi da vigilantes.

Un viaggio simile e' deleterio per entrambe le parti. Innalza muri, crea slogan, indifferenza , incomprensione e ostilita'.

zootecnia...

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 12:40

Ho fatto foto a bambini molti anni fa in Tailandia e non ho nemmeno pensato di pagarli nè di dar loro alcunchè. Non ho mai fatto foto posate nei miei viaggi.
A Cuba dove ero andato per fare immersioni sub mi sono reso conto dell'effetto deleterio che certi atteggiamenti di noi turisti hanno sulla loro vita. Abbiamo dato 100 dollari di mancia alla guida sub (cifra che superava di gran lunga lo stipendio di un mese del lavoratore cubano medio, ma che per noi era un'inezia visto che eravamo in 4). Tutti quelli che lavorano nel turismo sono soggetti a questi privilegi. In compenso il contadino che ci ha aiutati a cambiare la gomma bucata dell'auto noleggiata (senza ferri per paura che li rubassero) viveva in una casa con divani di legno e senza finestre di vetro e non aveva l'opportunità di arrotondare il magro guadagno ottenuto con il suo lavoro. Ovviamente queste considerazioni le ho fatte a posteriori.
Il turista non dovrebbe incidere sul modo di vita degli indigeni in nessun modo.

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 12:51

Sei stato bravissimo a trasmettere emozioni....buona domenica...

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 14:56

Tutti molto belli i post di questo thread ma, non vorrei sembrare troppo cinico, ma riflettono sempre la verità o quella che noi presentiamo come nostra verità ?
Nessuno che abbia il coraggio di scrivere che ha pagato per fare delle foto o che ha dato qualcosa in cambio di una foto.

In un thread precedente io avevo già scritto che nei miei primi viaggi in Africa (che risalgono al 1963) non avevo mai avuto l'occasione di pagare per fare delle foto.
Quei tempi erano ancora "vergini" e non c'erano gruppi organizzati che facevano viaggi "finto esploratore" Negli anni successivi ho invece preferito portare con me una vecchia Polaroid e regalare una foto simile a quella che avrei poi scattato. Questo fino a quando ho trovato i rotoli Polaroid.

Ma Agroberto ha sollevato un problema vero: come dobbiamo comportarci ? E come ci comportiamo veramente ? Nel suo primo post ha perfettamente descritto un aspetto ( negativo) di quanto accade.

Lo so bene che alcuni si irriteranno da quanto ho scritto ma sono troppi quelli che dicono di avere comportamenti corretti, poi sono gli stessi che invece di portare un vecchio divano alla piattaforma ecologica lo gettano nel primo fosso che trovano.

D'altra parte , anche se nei miei moltissimi anni da viaggiatore non credo di avere mai avuto comportamenti riprovevoli , non sono così certo di non averli mai avuti. E' vero che le foto per me non sono il motivo per cui ho viaggiato e quindi non ho mai avuto l'ambizione di fare "lo scatto memorabile" . Per me le foto sono appunti di viaggio e come gli appunti su un quaderno la loro qualità non dipende dalla calligrafia ma da quello che raccontano.


avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 15:10

Si chiama onestà e vale in ogni campo. Se avevo la coda di paglia non scrivevo quello che ho scritto ma avrei glissato. Se poi c'è qualcuno che scrive l'opposto di quello che fa problema suo, qui non ci sono maestri che bacchettano o premiano è solo un luogo dove scambiarsi esperienze per trarne gli opportuni insegnamenti (per quelli che li sanno trarre).

avatarjunior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 15:22

Assolutamente d'accordo con te Ciccio. Io infatti non volevo pontificare e ho anzi scritto che non sono sicuro che sempre i miei comportamenti siano stati "perfetti".
Sollevavo solo un aspetto tra quello che si dice e quello che si fà .
Tu hai mai trovato qualcuno che ti ha detto :io sono disonesto ? io butto i mozziconi della sigaretta per terra ? io getto le cartacce dal finestrino dell'auto ?

Tutto qui.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2018 ore 20:26

Il turismo non è dannoso per il Paese sempre se ognuno di noi comprende qual'è la condizione del Paese e non elargisce soldi come se fosse nel proprio Paese. Se da noi uno stipendio ha due o tre zeri in certi Paesi al massimo di zeri ne ha uno. Non possiamo pensare di arrivare e lasciare mance per un lavoro di un giorno che sono più di dello stipendio di un mese.
Sei stato bravissimo a trasmettere emozioni
se ti riferisci a me mi fa solo piacere. Volevo trasmettere emozioni ma soprattutto fare e far fare una riflessione e viste le 4 pagine di commenti penso di esserci riuscito.
Ma Agroberto ha sollevato un problema vero: come dobbiamo comportarci ? E come ci comportiamo veramente ? Nel suo primo post ha perfettamente descritto un aspetto ( negativo) di quanto accade.
Non c'è sicuramente una ricetta o una soluzione unica come sempre ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa. Magari anche rinunciando ad una foto dicendo di no davanti alla richiesta o meno di denaro e comunque in ogni caso se si pensa di fare foto alle persone lo si fa, secondo me, con discrezione ed entrando in contatto con le stesse non certo arrivando con un set fotografico obbligando i soggetti a fare cose che non farebbero normalmente (il bambino nella cesta).
Un saluto
Roberto

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2018 ore 11:18

E' difficile essere certi di avere sempre un comportamento corretto.
Io ad esempio ho sempre dato mance in cambio di un servizio e mai in cambio di niente. Il problema però è, come dice Agroberto, , di essere misurati .
Dare l'equivalente di 5 Euro ci può sembrare corretto , ma 5 Euro sono probabilmente l'equivalente di giorni di lavoro (ovvio che parlo di paesi con reddito bassissimo). Quindi 5 Euro sono troppi , portano come conseguenza che incontriamo chi trova più conveniente aspettare il turista piuttosto che svolgere un lavoro.

Riportiamo però questo discorso da noi in Italia . Un amico che ha lavorato per un po' di tempo in un bellissimo hotel di Viareggio mi diceva, che alcuni anni fa i ricconi russi arrivavano a dare mance di 500 Euro al facchino che aveva portato le valigie in camera o al portiere che aveva chiamato un taxi.

Un altro esempio : un editore francese (molto ricco) per il quale ho lavorato per alcuni anni seguiva la norma di dare sempre e solamente 1 Franco di mancia , sia dopo un conto di un pranzo di 6 persone al ristorante sia al facchino di un hotel.


avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2018 ore 11:36

A noi invece è successo che durante tutto il viaggio in Vietnam dell'anno scorso non abbiamo mai avuto sentore di essere fregati, ovvero pochi cercavano di gonfiare a dismisura i prezzi sapendo che noi avremmo potuto pagare anche 5-6 volte il costo normale senza problemi. Ci è successo invece di arrivare ad Hanoi ed essere continuamente sotto oggetto di pesanti aumenti del prezzo delle cose che compravamo, ce ne accorgevamo perché avevamo un backGround alle spalle, Guarda il caso succedeva sempre nei posti dove i turisti giravano e spendevano somme, é stata una sensazione spiacevole, una venditrice di frutta dopo che ci siamo lamentati ci ha guardato come se fregarci fosse una cosa normale.

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2018 ore 11:50

Crrubert : Il tuo esempio conferma che noi paghiamo gli errori di chi ci ha preceduto.

Ma questo vale anche per il tour operator. Questo l'ho scoperto molti anni fa. Ti copio quanto ho scritto 15 anni fa in una mia lettera d'informazione

L'INGANNO NASCOSTO?
Forse non è proprio un inganno tuttavia immagino che quello che scrivo ora ....farà arrabbiare qualche tour operator ma.... pensateci bene. Se voi comprate un viaggio in Italia con destinazione paesi del terzo mondo la maggior parte dei soldi rimangono da noi. Molte catene di alberghi sono di proprietà delle nazioni ricche, i più importanti tour operator sono occidentali, le linee aeree appartengono anch'esse ai paesi occidentali e allora ?
Allora voglio dire che se pensate di aiutare i paesi del terzo mondo andando con viaggi organizzati vi sbagliate. Basta chiedere all'hotel dove avete alloggiato qual'è il "vero" prezzo delle loro camere e vedrete la differenza con quanto avete pagato . Lo stesso vale per i vari tour organizzati in loco, chiedete quanto "veramente" guadagnano le guide che vi hanno accompagnato , quanto "veramente" costa un'auto a nolo, quanto un pranzo etc....
Ricordo che nel 1992 ho incontrato a Nosy-Be in Madagascar il Senatore ed ex Ministro degli Interni M. Augustin Ampy-Portos a quel tempo proprietario dell'Hotel Villa Blanche. Abbiamo insieme valutato quanto avrei pagato i miei 20 giorni in Madagascar se mi fossi limitato a prendere il solo aereo (peraltro Air Madagascar) e il resto lo avessi acquistato sul posto. Ebbene abbiamo visto che circa il 60% del mio denaro era rimasto o sarebbe ritornato in Italia. La soluzione ? Acquistare da noi il solo passaggio aereo e al massimo la prima notte in hotel e il resto sul posto, spenderemo così di meno e contemporaneamente lasceremo più denaro in quel paese.

avatarjunior
inviato il 23 Aprile 2018 ore 13:23

Proprio così Cesare Giancarlo, l'ultimo viaggio che ho fatto ed i prossimi saranno soltanto volti all'acquisto del biglietto aereo e visto, un programma di massima da valutare giorno per giorno, è bello vedere come improvvisamente ti trovi il solo straniero a visitare un posto, viaggiare assieme ai locali da una soddisfazione incredibile, oltre che ad essere meno soggetto a furti data l'attrazione dei borseggiatori per i luoghi turistici.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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