RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Per fare una buona foto quanto è importante il fotografo?


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Per fare una buona foto quanto è importante il fotografo?





avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 17:57

Ciao, potrebbe essere è l'evoluzione della discussione precedente.Se la fotografia è robotica se la risposta è robotica,tanto vale,passare direttamente al drone...ma
il drone non ha la scimmia,non fa l'abbonamento, non vota o non va dal medico dallo psciologo,non usa l'integratore e non mangia frutta e verdura.
Si presume che potrebbe possedere una certa attitudine per la fotografia oggettiva o per una visione geometrica e non alterare le immagini.
Forse sarebbe leggermente spinto nelle foto all'interno del vagone e non uscirebbero precisissime,oppure non riuscirebbe a focalizzare il bordino con la fogliolina, o la ringhiera e la barchetta che passa in quel momento.
Per l'ultima domanda penso che nel il metodo di scattare tutto e poi selezionare,non si riuscirebbe a fare cosi' tanto nell'econizzazione del tempo e della batteria e dell'otturatore.In alcuni generi dove si rende utile economizzare i costi, l'automa potrebbe essere utilizzato,anche se meno di cosi' è difficile.
La vicenda è interessante,ma una terapia per essere valida, oltre ad un ipotetico giovamento momentaneo, dovrebbe portare miglioramenti tangibili, non soltanto per stabilire lo stato di salute,della fotografia robotica,ma quello del soggetto coinvolto in primis.
Se non erro al termine di precedenti discussioni si assestava l'importanza della macchina fotografica attorno al 10%,senza differenziare la restante percentuale.



avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 18:07

Trovato:
Larry Sultan and Mike Mandel: Evidence
Anche chi non gliene frega niente... guardatele che sono fortissime!
www.google.it/search?q=Larry+Sultan+and+Mike+Mandel:+Evidence&dcr=0&so

Effettivamente senza didascalia a fianco sfido chiunque a capire di che esperimenti trattino MrGreen
Ripeto sono foto scientifiche che estrapolate dal contesto divento "illeggibili". Tanto per aggiungere un argomento che ricapita spesso da queste parti. O detta in altro modo altra benzina sul fuoco MrGreen

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 18:12

Se non erro al termine di precedenti discussioni si assestava l'importanza della macchina fotografica attorno al 10%,senza differenziare la restante percentuale.


Macchina fotografica più drone passerebbe al 99 o rimarrebbe intorno all'11?
Probabilmente anche rifacendo la domanda fra cent'anni ci sarebbero comunque diverse scuole di pensiero MrGreen
Tra l'altro, pensavo, in un futuro si potrebbe automatizzare un po' anche la scelta Eeeek!!! Gli algoritmi già riconoscono persone, luoghi aperti, mare, cielo ecc.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 18:29

Tra l'altro, pensavo, in un futuro si potrebbe automatizzare un po' anche la scelta Eeeek!!! Gli algoritmi già riconoscono persone, luoghi aperti, mare, cielo ecc.

Attento che rischi di reintrodurre le famigerate "categorie"; poi finisce che anche i robot si scannano come facciamo noi sulla validità o meno di incasellare le foto MrGreen

user90373
avatar
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 18:49

Fino ad oggi credevo che per fare una fotografia fossero necessarie almeno tre cose, uno strumento atto a catturare la luce, una persona che sappia come far funzionare detto strumento, e un qualsivoglia contenuto in grado di riflettere e/o emettere radiazioni luminose. Ora vengo a scoprire che alcuni di questi punti, che ritenevo delle costanti, non servono più; la fotografia è molto meno. Converrete che è stato un duro colpo, una mazzzata capace di mandare in frantumi anni di "applicazione", di momenti più o meno felici, di ricerca e manifatturieri. Ora non mi resta che prendere un buon digestivo per "parar do" l'amaro boccone.

avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 19:05

Franco Vaccari
"Inconscio fotografico"


avatarsenior
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 20:01

it.m.wikipedia.org/wiki/Sherrie_Levine

user90373
avatar
inviato il 21 Febbraio 2018 ore 23:37

A ben guardare ho sempre adottato una forma di Appropriation Art "de noaltri" per presentare i miei lavori in formato digitale, essendo essi stampe argentiche; ora potrei parlare della traslazione dal piano fisico a quello virtuale della interpretazione personale di una realtà significante in quanto vista attraverso un vissuto che viene dal passato per presentarsi in un futuro del quale già anticipa i contenuti grazie all'essere attuale nella sua evoluta virtualità. Si sparano tante caz.zate dopo un digestivo, e anche prima.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 8:15

La carriera artistica di Sherrie inizia ufficialmente nel 1977 con il progetto Shoe Sale, cioè una vendita di 35 paia di scarpe nere da bambino con i lacci, tutte identiche tra loro, in un magazzino al numero 3 di Mercer Street (uno spazio artistico newyorkese). Questa messa in vendita artistica sta ad indicare la problematica principale delle opere di Sherrie Levine: la condizione di merce del prodotto artistico, l'univocità della sua funzione e la questione dell'originale e dell'originalità.

Prendo in prestito questo passaggio dal link su Sherrie Levine perché si presta bene a spiegare il mio punto di vista; è evidente che il lavoro di Sherrie nasce con un intento provocatorio, come spesso accade da quando iniziarono le Avanguardie, insomma da oltre un secolo (oltre tutto la Levine è una femminista e in quegli anni è naturale che la sua posizione fosse provocatoria, se voleva farsi prendere in considerazione). Il problema delle forme artistiche di provocazione è che mantengono una propria "forza vitale" solo per il breve periodo in cui la provocazione viene percepita come tale, per poi rifluire immediatamente in quella "condizione di merce del prodotto artistico" che la stessa Sherrie pretendeva di denunciare: a quel punto, proseguire su quella strada diventa unicamente un business, da un punto di vista commerciale (anche per l'autore), e pura accademia da un punto di vista artistico.
Il fatto è che questo "invecchiamento precoce" dell'arte è esattamente ciò che l'attuale sistema ricerca, con il risultato che spesso la "novità" emergente è puramente formale ed estetica: ecco, nel lavoro della tipa agorafobica postato all'inizio del 3d io vedo solo questo, non un messaggio con una valenza realmente artistica.

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:02

perchè citare Sherrie Levine o Richard Price che è tornato a far parlare per il lavoro fatto partedo dalle foto dei suoi follower di istagram?
perchè è l'opposto di quello detto, ci si preoccupa che una macchina senza idea riesca a sostituire il fotografo perchè sempre più precisa, sempre più dettagliata l'immagine.
qui siamo all'opposto, l'idea è tutto, l'immagine non è neppure scattata in certi casi come i Nudes di Thomas Ruff o appunto l'ultimo progetto di Price.
Al di la di condividere o meno l'idea spinta che un'altra opera possa essere utilizzata tranquillamente come un oggetto qualunque per ricreare la propria visione è semplicemente questa la direzione, non è il tecnicismo, non è l'obiettivo che fa lo sfocato figo che fa la differenza, ma è l'idea e lo sviluppo e la coerenza dell'opera creata

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:10

@Labirint
Su quest'ultimo punto sono perfettamente d'accordo; l'importante è che le spinte reali non vadano poi in altra direzione

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:28

Io porrei il quesito contrario. Senza idee e consapevolezza quanto è importante fare una buona foto?
Si parte sempre dalla fine e mai dal principio. ;-)

user124620
avatar
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:29

su una certa "Agoraphobic Traveller" che selezione le foto fatte da Google Street View e le pubblica sul suo account Instagram


l'elemento meno importante e sostituibile per una buona fotografia è diventato (almeno in alcuni casi) proprio il fotografo?


secondo me lei è una fotografa a tutti gli effetti, l'unico elemento che è stato sostituito è la macchina fotografica (che si dice infatti sempre, essere solo un mezzo tra la realtà (digitale in questo caso) e quello che si vuole comunicare)... ovvero non è che sceglie da foto già scattate da un album e te le ripropone uguali, ma guarda una scena a 360 gradi, può camminare in questo mondo digitale, esattamente come noi in quello analogico, e scatta (ritaglia) una parte di quello che vede creando una foto...
fa esattamente quello che facciamo noi quando camminiamo per strada, con l'unica differenza che per lei il tempo è fermo e può muoversi solo nello spazio...
certo non può usare una macchina per fotografare lo schermo, sarebbe alquanto inutile, ma può ritagliare (scattare) foto dal mondo reale digitale ;-)

....cavolo Triste non so se mi sono spiegato....Confuso

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:30

comunque secondo me anche quel lavoro citato non lo vedo come qualcosa di meramente estetico, ma un vorrei ma non posso, un desiderio che ovviamente non può prescindere dall'estetica e da una coerenza formale che l'autrice è riuscita a mantenere.
è chiaro che se finisce li è solo un picco creativo che si esaurisce ma se quella persona andrà avanti indagando su se stessa attraverso altri lavori non vedo la cosa in modo negativo, ma ci vedo un possibile lavoro su se stessa, una volontà di comunicazione

Io porrei il quesito contrario. Senza idee e consapevolezza quanto è importante fare una buona foto?
Si parte sempre dalla fine e mai dal principio. ;-)

hai perfettamente ragione, personalmente trovo abbia più valore la serie presentata anche se non fisicamente scattata dalla persona che una serie di immagini magari belle ma con dietro il nulla, tra l'altro il lavoro qui è molto legato all'autrice, se lo avesse fatto un'altra persona non avrebbe lo stesso senso, questo per aggiungere che oltre all'idea anche l'autore ha una rilevanza notevole in certi casi

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2018 ore 9:32

Comunque anche lasciando stare i casi interessanti ma più estremi di Ruff, Price e della Levine...
Se non sbaglio già lo stesso Waker Evans, le cui foto sono state utilizzate dalla stessa Levine, aveva cercato di spostare "l'autorialità" della creazione dell'immagine dal fotografo alla macchina fotografica. Nel libro di Angier mi sembra che venga definita come "videosorveglianza". Ovvero la visione meccanica e impersonale di uno strumento di ripresa.
Che poi è un po' (non proprio, ma semplifico) quello che poi Vaccari chiama inconscio tecnologico. Il fatto che comunque la macchina è un attrezzo che ci mette del suo.

Il bello è che mentre molti amatori qui cercano di "personalizzare" il più possibile gli scatti molti grandi fotografi erano preoccupati di cercare di essere i più "neutri" (il virgolettato è d'obbligo) possibile o comunque di evidenziare questa capacità della macchina fotografica.
Uno dei primi fu appunto lo stracitato Evans. Ma molti altri si preoccuparano di utilizzare pdr meno ricercati possibile (il che paradossalmente presume che debbano essere "ricercati" comunque, ma ci siamo capiti...)

Un po' come dire... alla fine, in alcuni ambiti, è quasi più importante dove voglio arrivare, quale punto imposto sul navigatore, che se ci arrivo guidando io o col "pilota automatico"...

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.




RCE Foto

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me