RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Quali sono i limiti del fotografare ?


  1. Forum
  2. »
  3. Tema Libero
  4. » Quali sono i limiti del fotografare ?





avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 9:45

@arconudo, non hai tutti i torti ma forse non le definirei false, piuttosto stereotipate. Quella è una delle Indie possibili. Ci sono i paria, i santoni, i santoni per turisti, i ricchi, la classe media, i palazzi storici e quelli moderni, i grattaceli, i fiumi, le vacche sacre e McDonalds. I jeans e gli abiti tradizionali, ecc.
Che poi non piaccia è possibile

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 9:54

Si ok, che si auna sua visione edulcorata può non piacere ma potrebbe avere anche un senso.
Quello che non capisco è il metodo. Come dicevo prima (provate a rileggermi) un mix fra lo scatto candid e quello costruito. A me sembra che abbia senso solo per accalappiare pubblico. Come metodo mi sfugge la sua funzione. Ma ripeto forse sono io che sono rimasto ancorato a "deve essere bianco o nero" mentre ormai si convive con molte più delle 50 sfumature di grigio...

si ma fu molto criticato...

Non lo sapevo...
Però appunto anche a me detta così sembra più una questione "politica" che un problema di "coerenza fotografica".

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:16

accalappiare pubblico


L'idea che questo non si faccia è naif. Qualunque artista ha quell'obiettivo, tra l'altro lecito, nessuno produce per non piacere. Poi c'è chi è nel solco e chi esce dal solco ed innova.
McCurry, almeno adesso, è pienamente nel solco che lui stesso ha contribuito a tracciare

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:31

McCurry? Chi è costui? Il bassista dei Beatles? Una spezia indiana?

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:34

Però appunto anche a me detta così sembra più una questione "politica" che un problema di "coerenza fotografica".

hai ragione però McCurry vedo la cosa un poco simile ossia lui ha uno stile ben preciso che ha portato avanti negli anni e che ha creato un solco influenzando anche tanti fotografi, non solo amatori, ci sono riviste che vogliono quello stile perchè da idea di un certo tipo di viaggio, fa sognare, credo che bisogna vedere il suo lavoro come pensato per un certo target, per un pubblico specifico.
In un certo senso da un'immagine che siamo noi occidentali che vogliamo vedere, un po' stereotipata se vuoi, ma quello lo ha sempre fatto, certe foto le trovo molto belle altre mi entusiasmano meno.
Aggiungerei che come da lui stesso ammesso certi tipi di viaggi e di lavori appartengono al suo passato, ha un'età diversa e non è più intenzionato a fare certe cose e ci può stare

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:39

Purtroppo il reportage FOTOGRAFICO che porta una testimonianza di una situazione, di un paese o altro non interessa quasi più a nessuno: ci sono oggi altri canali.
Ciò che però interessa ancora è la "bella foto", quella che fa sognare. E per campare, oltre al National Geographic, ci sono i libri, con la raccolta di stupende foto di luoghi incantevoli e incontaminati (almeno così vengono presentati).

Quindi l'indirizzo di un certo lavoro lo dà lo scopo finale: documentare pari-pari o comporre un bel libro da vendere.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:47

L'idea che questo non si faccia è naif. Qualunque artista ha quell'obiettivo, tra l'altro lecito, nessuno produce per non piacere.

Su questo siamo d'accordo. Ma un conto è cercare di comunicare la propria visione, anche smussandola un po' per cercare di camparci sopra. Un conto è capire cosa vuole il pubblico e adeguarsi di conseguenza.
Tutto comprensibile non discuto su questo (o almeno non in questa sede). Solo volevo capire se per voi la motivazione principale di Steve è una sua idea coerente e personale della fotografia che secondo voi regge. Personalmente nel caso io continuo a non capirne il "senso fotografico". Mentre se è un'operazione commerciale... non ne apprezzo lo spirito, ma ok, allora liberi tutti...
Tutto questo ripeto, in generale. Le singole foto... molte mi piacciono anche.

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 10:59

Un conto è capire cosa vuole il pubblico e adeguarsi di conseguenza


Credo, e non sono il solo, pare, sia avvenuto il contrario: McCurry ha creato un suo stile ceh adesso il pubblico vuole, adesso ci vive di rendita e fa benissimo. Magari sta diventando un po' di maniera, imita se stesso, questo si. Avviene in ogni campo e non solo nell'arte. Non è che un artista deve/può innovare ogni giorno.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 11:33

Posso concordare...
Ma di Mc Curry "singolarmente" mi interessa poco.
Volevo capire cosa ne pensavate di questo modo di fotografare tra candid e "artwork".
Regge dal punto di vista "filosofico"? Si tratta di un tipo di fotografia che ha "senso" per comunicare un certo tipo di messaggio/contenuto?
Le motivazioni "concrete" guadagno, vincita concorsi, like mi interessano poco. Quelle sono "contingenti" e se si è maggiorenni ognuno fa come meglio crede.

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 11:38

Il racconto, quello conta, tutto è finalizzato a quello. (sempre secondo me specificarlo)

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 11:41

secondo me un reportage è fatto di momenti, di luoghi e perchè no anche di posato, lo scopo finale è il racconto di qualcosa e se la sequenza delle foto è coerente e mostra quello per cui è stata pensata direi che ha senso.
Detto questo credo che sia impossibile distinguere il tutto dalle motivazioni "concrete" perchè quelle alla fine danno le linee guida del prodotto che ne uscirà
Se devo pensare a un lavoro per una mostra posso impostare il racconto in un certo modo, ma se quello che devo produrre è per una testata giornalistica ovviamente non solo il tipo di foto ma anche la sequenza è potenzialmente molto diversa, se invece parteciperò a un concorso magari metto foto con uno stile di impatto perchè voglio che restino impresse ai giudici.
Quindi è difficile escludere il target di riferimento quando si valuta il lavoro.
Comunque per me reportage è un misto di tutto quello detto sopra, sono foto rubate, posti caratteristici dove il fotografo si apposterà in attesa di una situazione interessante e dove sa che con una buona probabilità succederà qualcosa, ci possono essere foto architettoniche o paesaggistiche e ovviamente anche foto dove i soggetti sono ben consapevoli di essere ripresi

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 11:53

Parlare male di McCurry è come parlare male di Garibaldi MrGreen
E' vero che la foto della ragazza afghana è ancora per lui un marchio di fabbrica e la chiave che gli ha spalancato le porte al successo mondiale .
(in fondo chi non vorrebbe diventare ricco e famoso scattando foto ?).

Ad esempio a me piace molto Art Wolfe ma direi che sono pochissime le foto in cui non si cimenta in modifiche e adattamenti della realtà . Per sua stessa ammissione la copertina del suo famoso libro Migrations (quello con le zebre) è il frutto di un copia/incolla .

Quindi se ci limitiamo a valutare una foto per la sua bellezza (che è soggettiva) si accetta tutto; se invece si valuta una foto per la sua aderenza alla realtà è un altro discorso.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 12:12

L 'aderenza alla realtà in fotografia ritengo sia un fatto soggettivo. Espressivo.
A me non piace la rappresentazione che mi fornisce MC Curry della sua realtà.

avatarsenior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 12:19

exploreable.files.wordpress.com/2012/01/won-pulitzer-prize-19941.jpg
questa foto racconta e non racconta, è famosissima quello che non dice è che la madre era poco lontano a prendere cibo dall'organizzazione umanitaria con cui il fotografo viaggiava e che l'avvoltoio non era così vicino come appare per una questione di prospettiva.
Ovviamente resta potentissima, descrive una realtà drammatica, ma a volte non è questione di modifiche o di pose che possono far apparire le cose diversamente ma semplicemente quello che viene ripreso e poi come viene presentata la foto.
Lo stesso William Eugene Smith contestò le didascalie alle sue foto messe da Life perchè facevano apparire gli scatti sotto una luce diversa da quella reale e il fotografo pretese di scrivere lui stesso le didascalie

avatarjunior
inviato il 16 Febbraio 2018 ore 12:29

Se posso aggiungo: è importante che stesse per mangiare? E' importante che l'avvoltoio fosse meno vicino? O è importante il messaggio che veicola?
E' reportage nonostante ci fosse un camion di viveri vicino? E' aderente alla realtà dell'attimo o alla realtà della condizione di quella popolazione?
Per finire, è utile a noi quella foto?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me