user90373 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 11:41
A me sembra che "solo" 40 anni fa non si stesse poi così male, avevamo tutto ciò di cui c'era bisogno e anche un pò di superfluo, buon cibo, bella musica, cinema, Tv, libri, scuole, ospedali, il telefono, l'acqua e l'elettricità in casa, l'automobile, il bidet. Forse anche più connessioni "umane". |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 11:51
concordo con Ettore: soprattutto il bidet che quei caz...oni di francesi non hanno praticamente più nelle camera dei loro alberghi (per non parlare degli inglesi). Sulle connessioni più umane sono d'accordo anche se io per primo non le coltivo. Per 25 anni ho abitato a Milano in un palazzo di 6 piani con 12 appartamenti. A malapena salutavo il mio vicino di pianerottolo , gli altri nemmeno sapevo come si chiamavano ! Ora vivo in una cittadina a Nord di Milano e le cose vanno un po' meglio. Mi consolo con il bidet |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 12:08
“ avevamo tutto ciò di cui c'era bisogno e anche un pò di superfluo „ il problema è che evidentemente il concetto dell'avere ciò di cui si ha bisogno non è uguale per tutti. Ti faccio un esempio banale: si dice sempre che abbiamo pochi laureati, ma in realtà sono sempre molti di più degli effettivi posti di lavoro che richiedono quei titoli di studio; resta il fatto che "il bisogno" delle Università, per non venire soppresse, è di avere un numero costante o possibilmente in aumento di iscritti. Però come li attiri i nuovi iscritti se non con l'idea che possano in seguito diventare "ricercatori" affermati; questo però comporta che la ricerca debba mostrare di essere viva e vegeta e di sfornare idee e soluzioni, che a loro volta devono "dimostrare" di trovare applicazione ecc. In tutto questo ho solo affrontato il tema dei "bisogni" delle Università, ma se consideriamo che queste si sono sviluppate, sul finire del Medioevo, per rispondere ai "bisogni" della nascente borghesia, abbiamo relmente l'immagine di quel cane che si morde la coda di cui scriveva Silvano. |
user14286 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 12:28
Non vedo OT. Si parlava dell' invadenza della tecnologia, e di come sfuggirvi. Evitare di aderire a questo modello socio-economico può essere una valida risposta. L' eremitaggio non sarà naturale, ma non lo è neppure "parlarsi" via facebook o attraverso questo forum. Ciò di cui si ha realmente bisogno è chiaro per tutti: cibo, acqua, riparo. Tutto ciò che va oltre rientra nella definizione di superfluo, o meglio, per i più affezionati ai consumi, di "beni dei quali crediamo di avere necessità". |
user35763 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:09
Mamba,la tua soluzione è individuale non generale,non risolve nulla nel generale,ed è possibilitata,permessa solo se a metterla in pratica sia un insignificante,irrilevante numero di "eccentrici". E' questo modello socio-economico -preso com'è in toto,in precario equilibrio come di un domino sposti una virgola e può venire giù tutto o parecchio- a permettere la vita e il sostentamento,cibo,acqua,riparo,cure mediche,quale poi che sia,di 7,5 miliardi in crescita di persone sulla terra. Caduto questo avremmo nell'immediato da godere un diffuso e feroce saturnale condito di totentanz; la peste nera assieme all'influenza spagnola sembrerebbero una passeggiata di salute. In uno dei commenti precedenti accennavo al modello di socialdemocrazia scandinava(oggi eco labile di ciò che era,apprestandosi al definitivo fu)ebbene,per funzionare prevedeva,studiava,e attuava forme di controllo demografico,eugenetica,eutanasia,sterilizzazioni,pianificazione delle nascite,poiché se la demografia viene lasciata a se stessa,e la società non permette una qualsiasi valvola di sfogo(come l'emigrazione,che oggi come ci ricorda Daniele Ferrari nel commento precedente,e i media nell'attualità quotidiana,è sempre più insostenibile per più ragioni;o le guerre,e si!Le guerre come drastica forma di velleitario sfoltimento delle eccedenze)non potrà apportarsi nessun diffuso,garantito benessere sociale che regga ad un possibile aumento della popolazione. ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/07/28/scandi Il patto stipulatosi per tale civile benessere sembra sempre prevedere,nelle righe in piccolo s'intende,la possibilità che possa essere lo stato a dirti, se e quanto puoi procreare,e se è il caso quando morire. Qualche decennio(anni '30 - '70 del secolo scorso)fa si ebbe una tendenza generale in tal senso(Scandinavia,cina,india,Canada,U.S.A ecc)spesso studiata e attuata insieme a teorie socialiste o socialdemocratiche,ma anche no; le difficoltà pratiche ed etiche riscontrate,insieme al crollo dell'ideologia e del sistema politico ed economico cui facevano riferimento(Keynes,Fabyan,tra gli altri)ne causarono la messa in soffitta. Al momento è un tema che scotta,una gatta troppo grossa da pelare. Si parla sempre più spesso di un reddito universale di cittadinanza(universale non solo italiano; Consci, sia ciò chiaro, che nel momento in cui qualcosa ci viene dato gratis, significa che noi siamo la merce. Quando qualcosa è gratis, il prodotto siamo noi.) ma un iniziativa del genere,oltre ha necessitare di una larga federazione mondiale centralizzata e un inesorabile possibilità di controllo,non potrà che prevedere-necessariamente-il rispolvero di quei piani e studi polverosi dalla loro soffitta. La robotizzazione in un prossimo futuro prevista,finirà per soppiantare sempre più larghe fasce lavorative,che ragionevolmente,in forza dei numeri non potranno riciclarsi tutte nei servizi,nel terziario,e nel terziario avanzato; masse che non si saprà più bene come impiegare,utilizzare,neutralizzare,smaltire. www.wired.it/economia/lavoro/2016/05/26/robotizzazione-spinge-dibattit in futuro,discorsi eticamente scottanti come questi(reddito universale insieme a controllo demografico coatto,eutanasia,eugenetica persino)saranno quotidiani,e forse addirittura auspicabili nella loro attuazione,In vista del tracollo dell'ecosistema e dell'economia. |
user14286 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:32
Non esistono soluzioni globali. l'umanità è prigioniera della gabbia etica nella quale si è ficcata civilizzandosi. questo modello socio-economico produce schiavizzazione di massa e nulla più. |
user35763 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:42
Sono parzialmente d'accordo,non esistono soluzioni globali,è utopia,hybris solo pensarlo,ma esistono,ed esisteranno tentativi più o meno coatti,che coinvolgeranno tutti,ci piaccia o meno,eremiti e non. |
user14286 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:44
sì, ma chi volesse darsi all' eremitaggio ora, ne avrebbe parecchio di vantaggio prima che qualsiasi eventuale vaneggiamento socio-politico su vasta scala eventualmente lo tocchi. e pure nel caso, potrebbe sempre negoziare. e comunque sarebbe sempre meglio che tuffarsi nella m.erda mani e piedi. |
user35763 | inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:50
A questi faccio i migliori auguri(me compreso nel caso )ma a conti fatti non sarei poi così sicuro di cosa sia meglio; la vita è una e passa presto,tanto vale,forse,viverla,esperirla,affrontarla in tutte le sue sfaccettature epocali che rintanarsi in un buco con tanto di provviste per l'inverno. Anche perché a mettere la testa sotto la sabbia succede che il culo rimane fatalmente scoperto Chissà,la tigre andrebbe,forse,in qualche modo,anche cavalcata? La vera libertà,quella della consapevolezza e dell'anima,ce l'hai dentro non fuori,e non può togliertela nessun sistema. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 13:57
“ L' eremitaggio non sarà naturale, ma non lo è neppure "parlarsi" via facebook o attraverso questo forum. „ In un certo senso non era naturale neanche telefonarsi da una cabina telefonica o mantenere un contatto in maniera epistolare. L'importante è riuscire a "posare la cornetta" e "chiudere la busta". Oggi forse, per vari motivi, è più difficile darsi un limite. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 14:48
sulla naturalità ripeto il concetto già espresso. Nello stato di natura si muore di miopia e di appendicite, con gli occhiali e l'appendicectomia si vive. Questa è la natura umana. Anche il castoro a modo suo si accesoria di oggetti che hanno una qualche tecnologia, costruisce dighe e sa riparare eventuali faglie. Quindi è nella natura umana stessa tutta una serie di cose che spesso sono classificate innaturali, vedi i succitati contatti video tra noi ed Australia. Invece essi sono parte della natura umana come l'impianto di un dente. L'animale uomo è fatto per la gregarietà e l'uso della tecnologia fa parte della sua natura. Quindi cerca di essere gregario anche davanti ad un monitor come stiamo facendo noi adesso. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 15:14
Poi giungono i momenti in cui, come avviene per i Lemming, il numero della popolazione umana cresce eccessivamente e diventa purtroppo naturale anche suicidarci o mettere in piedi una bella guerra che praticamente è la stessa cosa; a parte le facili battute, studi di laboratorio hanno evidenziato che l'eccessiva concentrazione in spazi ristretti e con scarse risorse fa sorgere una forte aggressività intraspecifica anche negli altri animali (in particolare nei ratti) |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 15:17
Concordo. Solo che una volta come "gregarietà" ci si accontentava del centinaio di persone della tribù in luogo dei 9 milioni di abitanti di Città del Messico. A cui si vanno a sommare anche gli "amici" dei social. |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 15:19
OT Un bel "trattato" sull'aggressività è "Arancia Meccanica" |
| inviato il 07 Febbraio 2018 ore 16:05
credo che questa Terra abbia un potenziale ancora tutto da esplorare, riguardo la possibilità d'accoglienza dell'umano. tutto sta nella massimalizzazione delle risorse. In un'arca spaziale quale sarebbe la densità per km2? in Italia sia 200 ogni km2, sul Pianeta la densità è di 50 umani ogni km2, considerando però solo le terre emerse, inclusi i ghiacciai ed i deserti. A mio avviso quindi il decremento della popolazione avverrà in modo spontaneo, un po' come è avvenuto da noi in Italia. Quindi tra due secoli sarebbe normale l'inversione di rotta. |
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