| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 17:41
Ma ancora parlare senza conoscere i modi di reclutamento insegnanti! Il nodo è lì, è lì che passa di tutto! |
user14286 | inviato il 03 Febbraio 2018 ore 18:30
ma cosa c' entra? qui si sta discutendo del fatto che con tutta probabilità la notizia è falsa... |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 18:35
Prima di fregarli tutti facendo girare i dadi alla velocità della luce, accelerandoli ancora e mandandoli indietro nel tempo per ottenere sempre e comunque dei 6. Io, che ho trasceso la fisica e quindi non ho neppure più bisogno delle equazioni, non scriverò né qui né altrove alcuna delle equazioni necessarie per mandare i dadi indietro nel tempo. |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 19:28
“ sono anche io propenso per un fake „ “ ma cosa c' entra? qui si sta discutendo del fatto che con tutta probabilità la notizia è falsa... „ Eccome se c'entra! Se tu conoscessi i modi ri reclutamento insegnanti non saresti propenso per un fake perché improbabile o assurda, anzi ti stupiresti che è solo il primo caso. Tutti noi siamo convinti che nella scuola primaria si accede solo con una laurea specifica, ed in parte è vero, ma fino al 2000 si accedeva anche con il diploma magistrale (in teoria la laurea specifica era obbligatoria dal 1969 ma siamo in Italia), diploma spesso acquisito da donzelle di ignoranza abissale come ripiego e come accesso ad una professione poco pagata ma adatta a fare la moglie. Purtroppo siamo sempre in Italia e i diplomi si acquistano come si acquista il prosciutto al supermercato. Una volta acquisito, o acquistato, il diploma, si poteva fare domanda di iscrizione in graduatoria e si iniziava un iter di supplenze che poteva durare anche alcuni anni; alcuni, i più bravi, accedevano al ruolo, ora si chiama contratto a tempo indeterminato, tramite concorso, altri, i meno bravi, vi accedevano tramite sanatoria, l'ultima imposta dalla Comunità europea fa parte della Legge 107 detta buona scuola, del governo Renzi, in cui tutti coloro che hanno svolto 360 giorni negli ultimi 10 anni di insegnamento hanno avuto un contratto a tempo indeterminato anche se negli ultimi 8 anni hanno svolto la mansione di fruttivendola (non è un esempio a caso è reale e lo conosco). Invece di strillare al fake purtroppo occorre urlare e chiedere maggior rigore nella selezione e nel controllo di noi insegnanti |
user78019 | inviato il 03 Febbraio 2018 ore 19:35
Ottimo intervento. Però qualcuno mi spiega perché l'inserimento in ruolo tramite concorso non è stata la prassi per tutti, ma si sono creati eserciti di precari per fargli fare lo stesso lavoro di quelli di ruolo per poi "sanare" questo obbrobrio stabilizzando (quasi) tutti? La normalità nel nostro Paese è una chimera. Però si (s)parla di eccellenza! |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 20:14
Io comunque ritengo che un diploma magistrale (ovvio che deve essere meritato e con una buona votazione, si potrebbe stabilire un voto minimo per poter insegnare) sia ampiamente sufficiente per insegnare alle elementari. O se preferite trovo assurda la necessità di una laurea per i segnare alle elementari (diverso per le medie e superiori). Ho visto i programmi e a mio modesto avviso potrebbe insegnare le stesse cose qualunque diplomato in altre discipline con qualche corso specifico che insegni metodologie specifiche. |
user14286 | inviato il 03 Febbraio 2018 ore 20:22
Il punto è che neppure la laurea mette al riparo dall' ignoranza. non è questione di titoli. semmai lo scandalo è che per insegnare non si debba sostenere alcun test di idoneità, ma questo è un altro discorso. la notizia comunque è inverosimile non tanto per la q di squola, quanto per il presunto licenziamento dell' insegnante. anche se, come ho già asserito, non è stata ancora confermata come fake news. |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 21:21
Nella scuola frequentata dai miei figli, soltanto un paio di insegnanti si esprimevano in un italiano corretto. Vi fu il caso di una docente di sostegno, che definirla istruita era un azzardo. Congiuntivi e desinenze del tutto casuali. Urlava e apostrofava gli alunni in maniera × (figli di..., pazzi, vi scanno... vi ceco gli occhi se non obbedite... ) disturbando non soltanto la classe dove operava, ma anche quelle attigue dove arrivavano le sue urla e perle dialettiche. Dopo un paio di mesi, i genitori dei figli assistiti chiesero un incontro con gli insegnanti per chiarire la situazione e vennero convocati i genitori dell'intero complesso scolastico. Seguì un confronto infuocato (con docente incriminata presente) e siccome tutti gli interventi erano timorosi e inconclusivi, io mi espressi chiaramente per il suo allontanamento da qualsiasi ruolo a contatto con gli alunni (per questo venni minacciato di denuncia). Infine si decise di spostarla in classi "per lei più idonee". Non si capiva che cosa comportasse ma si seppe poi che era stata affiancata da un'altra docente di sostegno. A significare che lei sosteneva degli alunni e un'altra era demandata a sostenere lei... In seguito accadde un fatto curioso. La presidenza della scuola offriva un recapito telefono + fax dove però si attivava sempre a fax ed era impossibile dialogarvi. Allora gli mandai un fax, consigliando di impostare il dispositivo in modo da riconoscere le chiamate vocali e consentire così i contatti telefonici. Ebbi l'onore di venire attenzionato direttamente dal preside, un signore con la qualifica di magistrato dei minori, con un fax dove mi accusava di riprovevole arroganza nell'osare di opinare le scelte della scuola "e non era la prima volta". Gli risposi che volevo soltanto portare conoscenza, che avevano un numero dichiarato telefono + fax di fatto inaccessibile alle chiamate telefoniche e che rendeva il suo settore “isolato”. Mi rispose con un papiro dove rincarava la dose "ma come osa?" e non dava segno di capire che con una semplice commutazione sull'apparecchio fax, si risolveva tutto. Lasciai perdere. A fine anno scolastico, ci incontrammo nella festicciola della scuola e mi ritrovai a doverlo sorreggere nelle sue passeggiate tra i convenuti e i "vecchi malumori" si sciolsero... Ho riportato questo aneddoto a significare che l'idoneità del corpo insegnante, riflette una dirigenza spesso negligente sulla qualità dell'insegnamento e dell'educazione civica. La presidenza non si curava di ciò che avveniva nell'insegnamento pratico e lasciava al corpo insegnate la soluzione di tutte le magagne. Di fatto, il "fattore schettino" è divenuta una malattia del settore pubblico italiano. |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 22:03
Concordo pienamente con Il Signor Mario, perché di buoni insegnanti ce ne sono ancora, per fortuna, ma saranno sempre di meno se non si mette in piedi un sistema di reclutamento unico e "certo", ovvero con regole precise e dichiarate, così che gli incompetenti sappiano quantomeno a cosa vanno incontro e vengano disincentivati dallo stazionare nei meandri del precariato scolastico in attesa della sanatoria di turno. Ho insegnato per quasi 20 anni e ammetto che la tentazione di richiedere la solita sanatoria l'abbiamo avuta tutti, proprio perché in Italia è purtroppo una prassi (eravamo forse più cojoni noi?); però quando ho sostenuto l'esame d'abilitazione, l'unica che fece scena muta per tutta la sessione degli orali fu una collega, già in ruolo nella scuola dove anch'io insegnavo come precario, inorgoglita dal fatto di essere stata inserita come membro della commissione esaminatrice, ma che durante i precedenti anni scolastici aveva lasciato al sottoscritto le classi in cui occorreva insegnare la disciplina più difficile tra quelle inserite nella nostra classe di concorso. Queste situazioni sono quelle che ti fanno velocemente cambiare idea circa la validità delle sanatorie. Purtroppo però, la scuola non è l'unico settore, in Italia, in cui l'inefficienza e l'inadeguatezza si evidenziano già a partire dalle modalità di reclutamento del personale e, con la considerazione di cui gode la cultura agli occhi della nostra classe politica e dirigente, figurarsi se avere buoni insegnanti rientra nelle priorità di chi guida (in stato d'ubriachezza) il Paese. |
| inviato il 03 Febbraio 2018 ore 22:05
“ Io, che ho trasceso la fisica e quindi non ho neppure più bisogno delle equazioni, non scriverò né qui né altrove alcuna delle equazioni necessarie per mandare i dadi indietro nel tempo. „ Basta che li inserisci in una busta affrancata da consegnare alle Poste; vedrai se non rimarranno indietro nel tempo!?! |
| inviato il 04 Febbraio 2018 ore 16:57
“ Basta che li inserisci in una busta affrancata da consegnare alle Poste; vedrai se non rimarranno indietro nel tempo!?! „ Bocciato. Stai facendo confusione tra teoria e pratica! Studia di più e torna al prossimo appello. |
| inviato il 04 Febbraio 2018 ore 23:14
Signor Mario, Daniele Ferrari, se davvero siete insegnanti, state boicottando i congiuntivi in modo inquietante. Un paio a caso: “ ... che li inserisci... „ “ ...che nella scuola primaria si accede... „ Che poi adesso questo sia accettato perchè considerato linguaggio comunemente usato... allora amen. EDIT: c'è anche la possibilità che sia corretto come dite voi, in fondo sono stato rimandato in italiano dalla seconda superiore fino alla quarta. In quinta è stato solo un voto contro all'ammissione alla maturità. Poi, ovviamente, facoltá scientifica EDIT2: Lungi da me voler correggere chi sbaglia. Ma se uno fa lo scrittore, il giornalista o, appunto, l'insegnante, mi sento in dovere, ancora più che in diritto. Poi, se sbaglio io, vale sempre l'EDIT1... EDIT3: ma perchè in questi ultimi giorni stanno spuntando questi thread "grammaticali"? Non sarebbe meglio tornare a fare foto (voi) e a guardarle (io)? |
| inviato il 04 Febbraio 2018 ore 23:28
Certo, di buoni insegnanti ce ne sono e ce ne saranno sempre, anche se da quello che percepisco dalla istruzione di mio nipote avrei qualche dubbio. Personalmente posso dire che i miei inseganti del liceo sono stati tutti di caratura notevole. Purtroppo ho imparato ad apprezzarli solo dopo che la scuola è finita, quando ho capito l'impegno, la dedizione e la pazienza che hanno speso per condividere con noi studenti il loro sapere e per questo li ringrazierò per sempre. Con loro, anche sono passati più di 40 anni dalla maturità, conservo (per quelli ancora in vita) un rapporto di stima e di amicizia, ci diamo del tu, andiamo a prendere il caffè insieme e pure ci facciamo qualche cena in compagnia. Insegnati un tempo ed ora preziosi amici a cui sono legato con sincero affetto. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 7:13
Luca analizza l'intera frase e trova il verbo che la regge, se esprime dubbio serve il congiuntivo se esprime certezza l'indicativo. Comunque questo conferma quanto ho affermato: tutti sbagliamo e in italiano basta una vocale per fare grossi errori. |
| inviato il 05 Febbraio 2018 ore 8:14
Luca, nel caso della mia frase credo tu abbia ragione; è il problema che sorge quando si usa il linguaggio "parlato" (e accettato come corretto in quel contesto) anche in una situazione a metà tra il rapporto "vis a vis" e la corrispondenza classicamente scritta, come accade appunto su un forum (sperando che in futuro non venga accettato anche il linguaggio da SMS, altrimenti addio vocali ) |
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