| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:18
“ " La trovo inutilmente ritoccata e pure non emozionante." caro Puma questa è la conferma definitiva alla mia tesi. non riconoscere la potenzialità di quello scatto e fermarsi alla pura rappresentazione della realtà significa che tu con la fotografia non hai nulla da spartire. " Vorrei vedere lo scatto originale: é lì che si può giudicare." e questa è la controprova. ma cosa dovresti giudicare la foto o quello che ha fatto per arrivare a quel risultato? quando giudichi un piatto in cucina,lo assaggi o vuoi vedere come è stato cucinato? ho idea che tutti questi limiti tu li abbia anche musicalmente. tu ascolti il suono della musica ,ma non la musica. sei troppo ottuso e fermo sulle tue idee che è inutile proseguire,tanto non sarò certo io o questo forum a fartele cambiare. pensa ..se non esistesse il digitale non esisterebbe neanche questo forum e tu non saresti nemmeno qui a scrivere. che strano è ;-) „ Anche io sono ottuso come Puma, secondo me il percorso per arrivare al risultato è importante tanto quanto il risultato stesso. E l'ottenere subito in macchina il risultato denota la "vera" visione e idea del fotografo. Un conto è fare subito giusto uno scatto, utilizzando gli strumenti e le lavorazioni necessari, un altro conto è arrivarci dopo smanettando e vedendo che cosa è possibile ottenere. Quello stesso scatto fatto con la pellicola avrebbe comportato la necessità di una appropriata e specifica esposizione nonché, probabilmente, un appropriato sviluppo. Invece col digitale è possibile fare tutto dopo, a vista, anche per tentativi. E se questa non è "una minore perizia e difficoltà" ditemi voi che cos'è! E non venitemi a dire che la difficoltà non è parte del valore del risultato finale. Perché se così fosse chi arriva in cima a una vetta in elicottero è bravo tanto quanto chi ci arriva scalando la parete, tano quel che conta è l'idea (arrivare in cima) e il risultato! Ma scherziamo? Faccio anche un altro esempio: quando volavo in parapendio se volevi che ti venisse riconosciuto un record di distanza dovevi dichiarare prima la tua intenzione di coprire quella determinata distanza partendo da un certo punto e arrivando ad un altro. Se percorrevi lo stesso percorso senza averlo dichiarato prima non era valido perché denotava l'assenza dell'intenzione, della programmazione e dello studio del percorso; magari ti eri trovato in volo in condizioni ottimali e quindi, anche con un po' di fortuna, avevi potuto realizzare quel percorso. Ecco, io sono ancorato a questi concetti, sarò pure ottuso ma per me una foto fatta in quel modo al PC non ha alcun valore e non riesce ad emozionarmi come invece lo farebbe se fosse stata fatta su pellicola e stampata in camera oscura (dove anche lì ad ogni errore ricominci daccapo, mica hai la funzione "undo"). |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:25
Però Diebu, allo stesso modo non avrebbero valore tutte le foto di Ansel Adams e compagni, che arrivavano a elaborare in stampa diverse versioni del medesimo scatto e, in generale, tutte quelle ottenute in stampa da negativo per il solo fatto che il processo per arrivare alla stampa presentava delle scelte operative che venivano pur sempre messe in pratica DOPO lo scatto. |
user90373 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:29
@ Daniele Ferrari Operando in camera oscura con mascherature, bruciature e quant'altro ben difficilmente usciranno due stampe identiche, non parlerei quindi di "versioni" differenti ma di "unicità variabile". |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:31
Le oprazioni fatte da A. Adams in CO erano comunque conseguenti a scelte fatte prima, in fase di esposizione e di sviluppo. Se conosci il sistema zonale e hai letto i suoi libri lo saprai sicuramente che è così. La stampa era solo l'ultimo tassello, anche lì si poteva intervenire certo, ma comunque ti portavi dietro le scelte fatte in precedenza e inoltre ad ogni errore dovevi buttare la stampa e ricominciare (e lo vedevi solo alla fine). Ti pare poco rispetto a farlos u un video, con la possibilità di tornare indietro di tutti i passaggi che vuoi, tentare altre strade, e alla fine quando sei soddisfatto, mandare in stampa? Mi vuoi dire che due ipotetiche foto identiche, una fatta in digitale e PP e l'altra fatta con pellicola e quindi stampata in CO, hanno lo stesso valore? Per me NO! |
user90373 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:41
Se noi chiamassimo "Pinco" il risultato del processo digitale e "Pallino" quello dell'analogico tutte queste discussioni non avrebbero senso. Denominare tutto "fotografia" è come chiamare "biondo" tutti quelli con i capelli gialli. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:50
A mio avviso il problema fondamentale nel valutare i due sistemi, analogico e digitale, non consiste tanto nell'unicità e irripetibilità del processo di stampa col primo, contro la riproducibilità del secondo, altrimenti le serigrafie di Andy Warhol non sarebbero arte, così come non lo sarebbero le incisioni di Dürer (e parliamo dei primi vent'anni del XVI secolo, non di roba attuale e digitale); senza contare che la fotografia non è solo quella artistica. Il problema non è neppure il fatto che il pc permetta le manipolazioni, dato che le permetteva anche la camera oscura, anche se con maggior fatica e lavoro. Il fatto è che si vede dal risultato finale, oggi come 40 anni fa, se l'immagine è/era già nella visione del fotografo all'atto dello scatto o se si tratta di un tentativo di recuperare un fotogramma che sarebbe meglio cestinare; è possibile che, come nel caso di Adams, l'autore abbia già previsualizzato più di una versione finale di quell'immagine e che si riservi di scegliere la definitiva a conti fatti dopo la stampa, ma in generale, se fin dall'origine c'è una visione, quella è riconoscibile anche sul prodotto finito. Ecco, però, che il digitale lascia effettivamente un maggior spazio anche a chi non ha idee chiare e cerca di recuperarne qualcuna strada facendo, quando ormai il materiale di partenza è definito e banale, ma questo è un problema che riguarda una parte di quanti utilizzano quella tecnologia, non è una caratteristica intrinseca e ineliminabile della tecnologia stessa; è una questione culturale, non tecnologica. Il fatto che questi personaggi siano in numero maggioritario è dovuto esclusivamente alla "democraticità" del digitale che permette ad un maggior numero di persone di accostarsi a tutte le fasi della fotografia. Però, come in ogni democrazia, non basta che la situazione (in questo caso tecnologica) la favorisca, occorre l'impegno personale per esercitarla in modo responsabile; è questo che sempre più spesso manca, ma è colpa delle persone, non della democrazia fotografica. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 14:57
Ettore, possiamo anche coniare un diverso nome per l'immagine digitale, dato che la gran parte delle procedure utilizza tecnologie molto diverse; questo mi sta bene. Però sono innegabili due cose: la prima è che entrambe le tecnologie partono comunque da un'informazione catturata grazie alla luce, e la seconda è che, paradossalmente, anche se ottenute con procedimenti differenti, tutte le elaborazioni realizzabili al pc, anche le più trucide, sono nate sulla scorta di quelle che già erano fattibili con la pellicola. |
user62994 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 15:05
Ettore beato te che ancora puoi ..... io sono sei mesi che ho acquistato il necessario per qualche stampa e ho ancora tutto al fresco......prima o poi spero di riuscire a rubare un pò di tempo al resto... |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 15:15
E' come vedere le modelle in foto, fotografate come si deve qualche volta e poi confrontarle con delle donne molto meno fotogeniche e che ti rompono pure le scatole...Lì si dice che non sono reali, ma guarda un po'... |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 15:19
Anche se le riempi di cerone e maquillage prima dello scatto, le modelle non sono reali |
user90373 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 16:27
Il valore di come si raggiunge un fine è dato dagli altri e da come si rapportano al mezzo usato. Diebu afferma che salire sulla cima dell monte ha più valore se fatto a piedi piuttosto che in elicottero, non sempre e non per tutti è così. Un appassionato di volo potrebbe vederla in maniera diversa, se poi si venisse a sapere che il velivolo è autocostruito e il costruttore-pilota ha dovuto frequentare l'accademia per poter arrivare laddove si giunge anche con una semplice scarpinata, ecco che le cose si invertono. Per questo secondo me sarebbe utile distinguere Tizio da Caio e Sempronio poi toccherà allo spettatore valutare il fine rapportandolo ai mezzi. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 17:10
“ Per questo secondo me sarebbe utile distinguere Tizio da Caio e Sempronio poi toccherà allo spettatore valutare il fine rapportandolo ai mezzi. „ Su questo concordo; infatti la "cultura all'immagine", che dovrebbe essere alla base del giudizio dell'osservatore, dovrebbe anche comprendere quantomeno un minimo di conoscenza delle peculiarità dei diversi mezzi utilizzabili per ottenere quei risultati |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 20:54
Quando si dice il caso... Oggi ho conosciuto un fotografo PRO per motivi di lavoro e quando gli ho accennato a questo topic (e ho espresso il mio parere sui limiti della fotografia digitale e ancor di più sull'abuso della PP) lui ha convenuto con me 2 semplici cose: 1) per diletto usa una Nikon FM3 + focali fisse e... "le foto su pellicola sono tuttora inarrivabili per NATURALEZZA E TRIDIMENSIONALITÁ" 2) per lavoro é obbligato a lavorare di digitale (Nikon) ma usa la post-produzione al solo scopo di rendere la foto PIÙ ANALOGICA POSSIBILE, AVENDO BEN IN MENTE LA PELLICOLA COME REFERENCE ASSOLUTO Quindi il suo lavoro di PP é teso soltanto a "de-digitalizzare" l'immagine, rendendola più simile alla foto su pellicola e quindi MANTENENDO colori/esposizione/taglio il più possibile vicini a quelli di default al momento dello scatto. |
user117231 | inviato il 20 Settembre 2017 ore 20:58
Lo hai incontrato andando a ritroso nel tempo con la DeLorean di Marty McFly... o è uno che vive ai giorni nostri ?!!! |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 21:09
ma guarda un po'! Quando si dice il caso!.... |
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