| inviato il 14 Maggio 2017 ore 12:51
Dimenticavo: adopero solo il formato Leica . |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 13:23
Per me le diapositive rimangono il top. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 14:41
“ Lo so che non interessa a nessuno ma mi piaceva fare un resoconto! „ A me interessano le esperienze di tutti, anche solo per parlare, purché prevalga sempre la buona educazione Al momento faccio un 90% digitale, soprattutto per lavoro. Del rimanente 10% chimico, il 90% diacolor 120 per proiezione, il 10% bn 135, soprattutto in famiglia e amici. Da poco riesco a digitalizzare autonomamente www.juzaphoto.com/me.php?pg=181575&l=it, soprattutto il 120 @ paolo Le dissolvenze di cui parli, in piccolo formato, sono ora di facilissima realizzazione con un proiettore Rollei della serie MSC Twin, a 2-300€. In medio formato invece, praticamente non esistono. E quasi non sono mai esistite, forse in Usa. Chissà... Se sai di qualcuno che le realizza informami perché mi piacerebbe assistervi, sperando non facciano come nell'esempio che segue. Il massimo cui ho assistito fu al Sicof di Milano, negli anni 90, in cui Hasselblad (non Fowa, ma proprio Hasselblad) per pubblicizzare il suo PCP80 presentava una mega multivisione realizzata a livello mondiale. Dunque il massimo, almeno in teoria. Se non ricordo male, ben 24 proiettori sincronizzati. Un unico spettacolo di impatto dal punto di vista scenico, una gran sala, un gran schermo, una batteria impressionante di proiettori, un audio a bomba… Ma veramente una pena dal punto di vista fotografico. Foto scarse e spesso male accoppiate, e soprattutto nessuna immagine veramente importante, che poteva essere realizzata a pieno schermo anche con soli 6 proiettori (avendone 24...). Si trattava in pratica di un collage di foto, ciascuna intorno al metro, che andavano avanti e indietro, a volte senza molto senso. Insomma, e modestia a parte, se fossi stato Hasselblad con quei mezzi a disposizione, almeno la parte foto, l'avrei curata meglio. Alcuni anni fa, solo per curiosità, senza neanche utilizzare una adeguata testa pano, con Rollei 6008, solo prendendo a mirino alcuni riferimenti della scena, avevo provato a realizzare sequenze di 2 scatti da proiettare 2x4m con due proiettori affiancati, con risultati promettenti già al primo tentativo. Da 2 a 6 non ci vuole molto, anche giocando sulle lunghezze focali. Il fatto è che difficilmente un privato può avere tanti proiettori. Ho assistito invece a diaproiezioni digitali di altissimo livello, sia lato immagini, sia lato montaggio visivo e audio. E anche con grande qualità di immagine. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 19:38
Ma quindi le proiezioni 3D non le ha sperimentate nessuno? In effetti, come x gran parte degli argomenti riguardanti la fotografia, l'unica letteratura che si trova in rete è in inglese... :-( |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 19:51
Sconsiglio l'uso del rollei con 2 ottiche per dissolvenza incrociata.L'ho avuto e spesso si inceppava. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 20:52
Domanda x chi proietta tanto: proiettate gli originali o dei duplicati? O Fate più scatti uguali? Notate un notevole degradamento delle diapositive dopo molte proiezioni? |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 20:53
Discussione molto affascinante pure per me che non ho mai scattato una dia in vita mia, ma ho bellissimi ricordi delle proiezioni fatte da mio padre e mio zio negli anni '80. Una curiosità, in un altro thread settimane fa qualcuno accennava a una tecnica chiamata (se non ricordo male) retroproiezione che permette di proiettare le immagini su uno schermo trasparente in modo che sembrino formarsi a mezz'aria... ho capito bene? E se sì, come funziona? |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:14
Ciao Leone Giuliano, hai perfettamente ragione, e del resto a questa soluzione avevo accennato anche io, con un Rollei Twin si risolve il problema senza doversi impegnare troppo, l'unico problema è l'affidabiltà che volendo adoperare un eufemismo non è propriamente la caratteristica precipua di questi proiettori. Inoltre poi l'estrema complessità meccanica e costruttiva li rende fragili e predisposti, se va bene, all'inceppamento ... altrimenti, se cioè arrivano a sfasciarsi, cosa peraltro non improbabile, sono dolori infiniti. Inoltre poi il fatto che ci siano due lampade accese in una unica camera di proiezione, peraltro di dimensioni alquanto anguste, obbliga il costruttore a limitare la potenza delle lampade stesse a soli 150 W ... decisamente pochi se si abbisogna di proiettare in grande formato, diciamo a partire dagli 90/100X lineari per arrivare, spazio permettendo fino a 150 o addirittura 200X lineari. Inoltre, e per concludere, la gamma delle ottiche Rollei, per quanto di qualità mediamente piuttosto alta, non è particolarmente estesa e, a parte l'Apogon 90/2,4 (grosso modo pari al Colorplan Leica e forse, ma è da vedere, leggermete superiore a esso ai bordi) non accoglie al suo interno ottiche di pregio assoluto come possono essere, tanto per fare un esempio, il Leica Supercolorplan 90/2.5 e, ancora meglio, gli Elmarit Pro 120/2.8 e 150/2.8 ... che allo stato attuale sono considerate, ed effettivamente sono, le ottiche di riferimento quando si parla di proiezione nel formato Leica. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:23
Domanda x chi proietta tanto: proiettate gli originali o dei duplicati? O Fate più scatti uguali? Notate un notevole degradamento delle diapositive dopo molte proiezioni? Ciao Diego, io proietto sempre e solo gli originali anche perché gli eventuali duplicati, pur impiegando tutti gli accorgimenti del caso, semplicemente non possono raggiungere la qualità degli originali ... a meno che, ovviamente, non si possiedano due, tre o anche più copie fatte direttamente in fase di ripresa! Per il degrado qualitativo non saprei dirti, in archivio conservo delle Velvia 50 riprese quasi trent'anni orsono e non noto decadimenti di sorta, e inoltre ho delle Ektachrome anche più datate che non mi sembra presentino problemi particolari ... delle Kodachrome poi non ne parliamo proprio, di queste esistono diapositive originali che risalgono alla metà degli anni '30 che sono tuttora semplicemente perfette. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:25
Fino a 15 anni fa ok, il palato era quello. Attualmente no, le cose sono cambiate, l'occhio si è abituato a certe risoluzioni e non trovo più la proiezione in formato 135 accettabile, soprattutto su schermi grandi, l'immagine degrada subito, leica o non leica, non scherziamo. Riguardo gli obiettivi da proiezione non riesco a vedere enormi differenze (tra quelli di un certo livello). Il 35mm lo tollero nel bn. Poi chiaramente ognuno è libero di fare e apprezzare quello che vuole. |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:34
Una curiosità, in un altro thread settimane fa qualcuno accennava a una tecnica chiamata (se non ricordo male) retroproiezione che permette di proiettare le immagini su uno schermo trasparente in modo che sembrino formarsi a mezz'aria... ho capito bene? E se sì, come funziona? Francamente non ricordo la specifica discussione ... ma è molto probabile che ne abbia parlato io. Comunque sia sì, hai capito benissimo, in questo caso la proiezione avviene su uno schermo traslucido e quindi il proiettore NON è posto, come avviene usualmente, alle spalle degli astanti per proiettare su uno schermo posto avanti a esso e agli astanti stessi ma invece è posto dietro allo schermo e gli astanti osservano la proiezione dalla parte opposta del telo. Il vantaggio è quello, semplicemente essenziale, di consentire di riportare in pieno quella che è la caratteristica precipua della diapositiva ... la TRASPARENZA ... in questo caso infatti le immagini non saranno schiacciate dalla proiezione sullo schermo ma piuttosto sembreranno fluttuare libere nell'aria producendo nell'osservatore una sensazione assolutamente UNICA! |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:40
Fino a 15 anni fa ok, il palato era quello. Attualmente no, le cose sono cambiate, l'occhio si è abituato a certe risoluzioni e non trovo più la proiezione in formato 135 accettabile , soprattutto su schermi grandi, l'immagine degrada subito, leica o non leica, non scherziamo. Oddio Leone ... diciamo che il limite dei 100 X lineari è il massimo, fintanto che ci si limiti a parlare di colore, ma senza esagerare troppo hai mai provato a proiettare delle diapositive ottenute da Rollei Ortho 25? |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 21:56
Te l'ho detto, il palato è cambiato. 15 anni fa ok. Ora anche il 4.5x6 su 2x3m comincia a non starmi più bene. Se la scena o il soggetto non sono illuminati bene, spunta fuori un macello. E' il risultato di queste bigmpxl, dei telefoni pazzeschi degli ultimi 5 anni, degli schermi ultrarisoluti, della possibilità di ritoccare le immagini, tutto questo ha cambiato la percezione delle immagini; purtroppo, aggiungo, ma è così. Per me almeno è stato così. Mi sta bene il 6x6 proiettato max 2.5x2.5m, ovviamente con Velvia 50. Già la 100 cala molto e non la uso più, nonostante sia più "rotonda". In 24x36 ho proiettato l'ultima volta 17 anni fa le dia del mio matrimonio per farle vedere al mio più piccolo che aveva 4 anni e non le aveva mai viste. Il 6x6 invece, soprattutto quando scatto parecchio (8-10 rulli max in un mese se sono in vacanza) lo proietto con piacere, con la scusa mi riguardo vecchie dia |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 22:24
Leone, scusa ma non mi tornano i conti o non sono al corrente delle caratteristiche degli ultimi proiettori digitali, o forse non ho capito che cosa intendevi dire. Provo a riassumere quello che ho capito io, correggimi se sbaglio. Io ho capito che dici che una diapositiva proiettata ha un dettaglio, o chiamala risoluzione, inferiore a una fotocamera digitale, ma co e fai a proiettate un file con una risoluzione superiore a quella della proiezione della diapositiva? Esistono proiettori digitali in grado di farlo? Qual è attualmente la risoluzione massima dei proiettori digitali? O forse intendevi dire che trovi più soddisfacente visionare un file digitale su un moderno monitor (manche in questo cado di che dimensioni parliamo? E di che risoluzioni?) rispetto a una diapositiva proiettata? |
| inviato il 14 Maggio 2017 ore 22:29
Paolo, da quello che ho letto in giro (mi piacerebbe ritrovare le fonti, al momento non mi è possibile) una diapositiva a comincia a mostrare un degrado, soprattutto dei colori, dopo circa 2 ore complessive di proiezione, e diventa molto evidente, dopo 4 ore. Le Kodachrome poi, a differenza delle Ektachrome, avevano una grande resistenza se conservate al buio ma se usate in proiezione si degradavano molto in fretta (questo è riportato, mi pare, anche nel libro di John Shaw "fotografia di paesaggio"). |
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