| inviato il 12 Marzo 2017 ore 10:52
“ Perchè se dalla tuta (unica al mondo) puoi risalire alla persona non puoi fare un uso commerciale della sua fotografia. „ Questa tua risposta, però, è praticamente la domanda che avevi fatto Provo a riformulare : in nome di quale principio ciò avverrebbe? La tutela della privacy di chi si rende volontariamente riconoscibile? È assurdo, e ha tutta una serie di implicazioni paradossali: - diventerebbe impossibile fotografare perché bisognerebbe controllare a fondo che non venga inquadrato nessuno univocamente riconoscibile e mascherato nello stesso tempo - per rovinare la festa ad un fotografo basterebbe mettersi davanti a lui agghindato in maniera "univoca" , ed egli sarebbe costretto a rinunciare allo scatto. - questa condizione di irriconoscibilità del volto, da tralasciare, e contemporanea riconoscibilità del l'abbigliamento, da tenere come punto fermo per definire l'identità di una persona, porterebbe ad una serie infinita di errori: fino ad oggi, infatti, una persona viene riconosciuta dal volto. Tony potrebbe correggermi se sbaglio, ma non mi risulta che nessuno sia mai stato riconosciuto, in un tribunale, per i vestiti che indossa, anche se molto particolari. Si prende una persona, le si mostra il viso di un'altra e le si chiede : conosce questa persona? Altrimenti hai voglia a contare gli errori giudiziari. Insomma, mi sembra tutto un castello per aria, la legge è un po' più semplice e, in pratica, dice : vuoi sfruttare commercialmente l'immagine di una persona? Devi accordarti con lei. Se tenti di forzare questa definizione e finisci in giudizio, questa condizione verrà verificata ai termini di legge. „ „ |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 11:57
@Io Ro Si ad entrambe. Pensate che c'è una proposta di legge che intenderebbe estendere il divieto anche ai monumenti e forse ai paesaggi ... Poi, come ha detto qualcuno, occorrerebbe provare il danno (che può anche non esserci), ma il diritto alla rimozione c'è. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 13:05
Prova a pensare che sopra quel cestello ci siano due amanti .. e che qualcuno li riconosca... w ti sei già risposto da solo.. Se la seggiovia ti commissiona il lavoro commerciale avrai anche le persone con la liberatoria ... semplice.. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 17:09
Fermo restando Max B. che le mie sono solo considerazioni in quanto NON avvocato NON esperto di diritto e MAI coinvlto in casistiche simili provo a fare un ragionamento al contrario. “ Se vuole rendersi univocamente riconoscibile anche senza guardarne il volto saranno anche problemi suoi „ Ho la mia bella tuta con il mio nome e cognome stampato sopra. E un bel casco. Un fotografo mi ritrae e poi vende la foto a Getty che a sua volta la rivende (per casi a noi ignoti) a mezzo mondo. Guadagnandoci un sacco di soldi. Io credo che potrei citare Getty (e a sua volta il fotografo che ha scattato e venduto l'originale) perchè divento protagonista mio malgrado di un immagine. Anche se il mio volto non si vede. Alla mia richiesta di risarcimento la prima cosa che il giudiche mi chiederà sarà di dimostrare che sono io quello in quella tuta e io gli porterò come prova il fatto che quella tuta l'ho solo io. Poi la discrezionalità del PM farà il resto ovvero un bel calcio in c. a me oppure il luogo a procedere con tutte le conseguenze del caso. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:30
Non mi sembra fattibile portare la foto di una tuta con una scritta o altri particolari per provare che, al di là da ogni dubbio, sotto quelle mentite spoglie ci sei tu e non un'altra persona. Può essere un indizio, ma non una prova. Al massimo è la prova che quella tuta si trovava lì Almeno questo è quello che penso io, che non sono un avvocato, e può darsi che sia in errore. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:39
Ma con i ritratti come la mettete? |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:49
“ Ma con i ritratti come la mettete? „ in che senso? Per pubblicare un ritratto devi sempre avere la liberatoria del soggetto ripreso. |
user117231 | inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:55
Ma questo lo sanno i fotografi amatoriali ? |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 19:24
“ Ma questo lo sanno i fotografi amatoriali ? „ Con tutti i ritratti che si vedono qui, ho dei dubbi |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 19:34
Se posso permettermi una considerazione… In un luogo pubblico si può sempre fotografare, in un luogo privato no. Le leggi tutelano la pubblicazione, non è il fatto di poter scattare una foto. In termini di legge nessuno mai ti potrà contestare nulla che avete scattato una foto (Sempre in luogo pubblico) Poi ovviamente chi ha scattato deve valutare se pubblicare la foto, la finalità della pubblicazione, se il soggetto è ben riconoscibile oppure no, se c'è qualche lesione Del decoro o della reputazione di chi è stato fotografato, eccetera eccetera |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 19:47
Salt quasi quasi hai ragione, bisogna ingaggiare delle modelle da inserire nelle foto che facciamo… Oppure portarsi dietro un mazzetto di liberatorie. Comunque è sempre giusto rispolverare la teoria, anche in questo caso. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:08
in realta' e' ovvio il concetto di base che il soggetto di una foto commerciale deve essere pagato in termini di ore di lavoro e di diritto di immagine. Poi e' vero che esistono innumerevoli occasioni in cui la questione si fa più sfumata. Io spesso mi trovo in difficolta'.. a gestire correttamente questi aspetti. Certo , la via più sicura e' organizzare tutti in modo professionale e fare gli scatti che servono. Pero' cosi' i costi/tempi vanno alle stelle. E spesso, chiamare modelli, attrezzarli e tutto l'ambaradan che ne consegue ti porta a considerare quella via come la classica montagna che partorisce il topolino. Insomma sono pieno di tramonti con una bella ragazza in primo piano... peccato non poterne usare nessuno ;) |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:11
che poi mi viene un quasi dubbio.. per esempio, la ragazza afghana... quanto ha preso di diritti sul suo ritratto... qualcuno lo sa?.. |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:12
Per la liberatoria un breve video in cui si chiede chiaramente il consenso al soggetto e questi acconsente dovrebbe essere sufficiente, anche senza niente di scritto. Certo almeno un biglietto da visita dietro sarebbe da averlo... |
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