| inviato il 31 Marzo 2017 ore 11:34
“ scrivo per comunicare una mia impressione e vedere se anche voi la condividete: non trovate che il nostro occhio si stia abituando a immagini sempre più contrastate? „ Il mio occhio non ci si sta abituando per niente, anzi... trovo sempre più stucchevole e nausenate l'uso che si fa della PP per saturare i colori e aumentare i contrasti, soprattutto nel ritratto, dove le immagini alla fine sembrano dei disegni a carboncino. Ma a quanto pare questa è la tendenza del (dis)gusto odierno, l'importante, se non ci piace, è non andare alla ricerca dei consensi altrui e dei "like" ma continuare per la propria strada, chissà che on si riesca a invertire la tendenza? Io uso solo la pellicola, a volte, soprattutto in passato, anche le famose e famigerate Velvia (nelle varie declinazioni), famigerate perché considerate contrastatissime e ipersature, per non parlare quando venivano stampate su carta Ilfochrome Classic (conosciuta anceh col vecchio nome di Cibachrome), beh vi posso dire che a confronto con quello che si vede oggi in giro sembrano smorte, a basso contrasto, dai colori pastello!!! Come ci siamo ridotti |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 11:39
“ Per me il web è quasi solo ed esclusivamente un canale commerciale „ E questo è il grande potenziale del web...Pochi giri di parole! “ Comunque tutti i generi naturalistici per essere praticati al massimo livello necessitano di integrazione pressoché totale con ciò che si sta fotografando. Non farei classifiche, anche se comprendo quello che vuoi dire. „ Ma certo! Assolutamente non è mia intenzione fare classifiche...ciò che intendevo dire è che l'interazione con un altro essere vivente richiede tutta una serie di attenzioni e comportamenti che personalmente mi fanno sentire ancor più parte dell'ambiente che mi circonda... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 11:49
“ anche le famose e famigerate Velvia (nelle varie declinazioni), famigerate perché considerate contrastatissime e ipersature, per non parlare quando venivano stampate su carta Ilfochrome Classic (conosciuta anceh col vecchio nome di Cibachrome), beh vi posso dire che a confronto con quello che si vede oggi in giro sembrano smorte, a basso contrasto, dai colori pastello!!! „ Mah girano degli scatti fatti con le velvia e magari dei bei filtri warmer che fanno accapponare la pelle...Ce n'è uno di Art Wolfe (che peraltro stimo moltissimo) del Mount Reiner che sembra un cartoon... Il cattivo gusto esiteva allora come oggi, solo oggi ci sono più strumenti per fare danni... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:13
Ma il punto, Angus, è: quello scatto di Art Wolfe l'hai visto sul web o dal vivo su una sua stampa? Proprio nei giorni scorsi sfogliavo un libro di foto di paesaggio con foto fatte da vari autori (tra cui Art Wolfe), e facevo proprio la riflessione che ho espresso sopra. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:21
Ho il libro....E uno scatto orribile.... La stampa è la finalizzazione del lavoro...o almeno di un certo tipo di lavoro....questo è ovvio.... Però a mio avviso il problema è sempre il gusto e la cultura...non il digitale, che lungi da essere un problema è invece una grande opportunità |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:31
Certo che è una grande opportunità, ma in mano a chi non sa utilizzarlo porta a quello di cui stiamo parlando. Non ho il libro a cui ti riferisci, non dico certo che non sia vero (del resto eccezioni, presenti, passate e future, esisteranno sempre) ma direi che in generale, a mio avviso, osservando quello che si vede in giro, nella maggior parte dei casi le foto che vengono proposte oggi hanno contrasti e saturazioni di molto superiori a quelle che un tempo erano considerate ad alto contrasto e saturazione. |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:39
Sulla saturazione concordo...Sul contrasto non so... In riferimento al paesaggio la scuola americana, che è quella che ad oggi è sinonimo di like su 500 px, 1x e tutte le piattaforme che danno visibilità e di conseguenza opportunità di guadagno con corsi e workshop (la definizione di workshop andrebbe un pelo rivista), la tendenza è quella di aumentare la saturazione di certo, non il contrasto però....Direi più che si tende ad alterarlo... Detto in soldoni....A mio avviso l'annosa questione post produzione si o no deve essere superata... Dobbiamo invece ragionare diversamente... Post produzione? si, certamente ed obbligatoriamente, in campo digitale...Ma perché? e in che modalità? questo è un passaggio che presuppone cultura fotografica (ma non solo, anzi, quella è solo una minima parte del tutto) e consapevolezza di ciò che dobbiamo comunicare... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:58
Ciao Diebu, nemmeno a me piace questo modo di trattare le immagini. Ovviamente è questione di gusti. Sono foto, e mi piacciono "nature". Se volevo dipingere facevo il pittore... Ciao, Roberto |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 13:59
Se devo essere sincero la foto di castelluccio non mi sembra tanto forzata...Ho assistito ad un tramonto nella piana in cui anche ad occhio nudo c'era un tripudio di colori ben più saturo di quello che hai postato... L'altro è un effetto Dragan...Va molto di moda...O meglio, credo, andava...In effetti tende a standardizzare i ritratti...Diciamo che a me non fa venire l'orticaria per la post, ma principalmente mi annoia perché è un visto e rivisto... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 14:01
Ormai tutto è un visto e rivisto. Solamente i contenuti possono essere diversi ogni volta. In mancanza di questi, ci si butta sugli "effetti speciali". |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 14:06
“ Ormai tutto è un visto „ Fortunatamente la natura da sempre spunti nuovi....Certo un fiore è un fiore, un albero è un albero e un monte è un monte...Ma le possibilità di rappresentarlo sono molteplici... Nella fotografia l'effetto speciale non dovrtebbe esistere. dovrebbe solo esistere la tecnica più consona a far si che la nostra immagine sia il miglior raccoglitore possibile di quanto i nostro cinque sensi hanno colto nel momento dello scatto...(o almeno questo è il mio modo di interpretare la fotografia ) |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 14:09
Beh Angus, anche una persona è sempre una persona.... eppure si riesce sempre a fare cose nuove, cioè a cogliere qualcosa di nuovo e di unico nel soggetto. Stessa cosa per i fiori. Condivido a pieno quanto dici. Ciao, Roberto |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 14:20
Certo certo, io parlo di natura perché ho una vera e propria repulsione a fotografare persone... Per questo da sempre io non mi definisco un fotografo ma un appassionato di natura che ha scelto una macchina fotografica per raccontarla... |
| inviato il 31 Marzo 2017 ore 15:04
La natura è sempre un buon soggetto. E' il tipico soggetto per il quale falsare i colori e i contrasti è ai miei occhi molto fastidioso. Dobbiamo scegliere se raccontare quello che vediamo, oppure se vogliamo prendere lo spunto da quello che vediamo per raccontare un altro paesaggio, a volte altamente improbabile... Se questo ha uno scopo specifico e rientra in un contesto preciso, forse ci può stare, se invece è solo per far dire wow, beh, allora a me non piace più. Queste ovviamente sono le mie personalissime opinioni. Ciao, Roberto |
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