| inviato il 09 Agosto 2016 ore 21:44
Ah beh..ogni foto è figlia di un singolo scatto...io per dire quelle brutte le azzecco tutte al primo colpo |
| inviato il 09 Agosto 2016 ore 21:47
Giuliano perdonami, ma non puoi portare come esempio ritratti ad una modella o in studio dove magari hai anche detto alla modella come posare... |
| inviato il 09 Agosto 2016 ore 21:48
Ls83: Sì, come accennavo anche in precedenza, chi si dedica al reportage (street inclusa) ed è affermato non si fa problemi a parlare di pochissimi scatti buoni da salvare, anche se immagino che io, con meno sensibilità ed esigenze, penso che di quelli scartati da loro ne salverei molti di più. La revisione dei vecchi scatti dopo anni per me è stata micidiale, del primo anno con la reflex ora salverei una quarantina di scatti, e ne definirei buoni sette od otto, non di più. |
| inviato il 09 Agosto 2016 ore 21:51
Bene vuol dire che affini il tuo gusto ed il tuo occhio |
| inviato il 09 Agosto 2016 ore 21:52
Ma penso che il discorso sia ben più ampio...a distanza di tempo cade anxhe il fattore emotivo legato allo scatto....ne salveresti altri che allora avevi scartato anche... |
| inviato il 09 Agosto 2016 ore 23:31
Ciao Sballone,non sono foto in studio, ne ho detto alla ragazza come posare!!!! Son foto fatte per la strada!Chiedo se posso fare una foto e basta. Ne ho fatte migliaia di queste foto. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 0:25
“ Ma penso che il discorso sia ben più ampio...a distanza di tempo cade anxhe il fattore emotivo legato allo scatto....ne salveresti altri che allora avevi scartato anche „ Temo di no. Ai tempi esaminavo a fondo ogni singolo scatto, una buona parte scartati per errori grossolani ed irrimediabili (tipo: tutti i paesaggi ad f/22, distrutti dalla diffrazione). Forse potrei biancoenerizzarli, o ripescare i RAW e provare a posrprodurli meglio, ma la verità è che non mi interessano più, nel primo anno mi sono mosso completamente a tentoni, frustrato dai risultati anche ottici scadenti. Poi ho preso una bella lente e mi sono motivato. Il fattore emotivo sugli scatti buoni invece non si affievolisce, anzi, c'è un effetto strano nel loro rapporto con la realtà : se riesco a tirar fuori qualcosa di buono da uno scorcio,er esempio, quando mi capita di rivederlo dal vivo, sembrerà strano, ma mi torna in mente la fotografia! Ipotizzo che sia una testimonianza della buona riuscita della stessa, come se legassi non tanto un'immagine ad un'altra, quanto il luogo alla sensazione. E se la sensazione è depositata nell'immagine riprodotta, e plausibile pensare che in essa vi sia un messaggio ad evocarla. Ma è solo una teoria, dovrei organizzare una mostra per avere un riscontro concreto. Quando arriverò a 30 scatti buoni e coerenti ci proverò. Raramente accade il contrario, ovvero che la fotografia mi riporti ai ricordi della realtà vissuta, probabilmente succede solo con i ritratti delle persone vicine. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 0:28
Giuliano mi sembra un ottimo modo per scattare ritratti spontanei, tra l'altro molto ben fatti. .È evidente che hai affinato la tecnica, quindi puoi essere tra quelli che s'avvicinano al 100%. Hai fatto migliaia di ritratti così? Potresti farci un libro. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 2:10
“ Son foto fatte per la strada!Chiedo se posso fare una foto e basta. Ne ho fatte migliaia di queste foto. „ Per poi farci che? Il collezzionista di ossa, ops, di ritratti a scatto unico? Non che voglia entrare nel merito delle tue ricerche, ma ti faccio notare solo un aspetto. Se superassi il limite che ti poni, e che ti limita inevitabilmente, ovvero di uno scatto e via, per ipotetiche perdite di spontaneità o di "magia", solo apparentemente vere, o per qualsiasi tua altra motivazione, e cioè di realizzare un numero maggiore di scatti per ciascun soggetto, che siano 5,10 o 20, inevitabilmente alzeresti il livello qualitativo dato dalla maggiore possibilità di scelta (e non solo), e le foto che hai postato sarebbero cestinate in favore di migliori. Con maggior gioia dell'utore e del soggetto. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 2:44
Può essere che il limite che si pone sia un elemento essenziale di un progetto. Magari alcune vengono con le smorfie perché i soggetti sono smorfiose, e a lui piace così. In effetti lo scatto unico crea una coerenza nel messaggio. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 2:49
La prima, per esempio, ha una piccola sfumatura di forzatura nel sorridere. Non è tanto convinta, ma lo fa perché sa di essere più bella sorridendo e ne è orgogliosa. La seconda è ambigua, ha affrontato l'obbiettivo con grinta malcelata ma non vuol rinunciare di far vedere d'essere femmina. Sarebbe bello vederli tutti in fila. Di alcuni soggetti sarebbe anche utile avere il numero di telefono |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 3:22
Mi associo agli spreconi, tanto non c'è nessuno dietro che poi ti dice che scatti troppo.. Generalmente da una uscita naturalistica dove prendo tutto, da paesaggi a scorci a insetti o animali, tornando a casa con 400 scatti ne trovo una ventina da considerare e un massimo di 5 che vale la pena elaborare. Detto questo è vero anche il contrario! Capita che con 5 scatti trovi subito la risposta. Ti invidio Giuliano!! |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 3:45
Remember: ogni anno , a Carnevale, ne scatto ca. 6000...... Poi li vendo. |
| inviato il 10 Agosto 2016 ore 4:20
Beh allora è ancora meglio. Visto che condiviamo l'esperienza (vendita foto), ti dico che per la mia ho venduto spesso molteplici stampe ad un solo soggetto. Quindi a maggior ragione visto lo scopo commerciale, non continuo a capire la tua autocatrazione che è pure antieconomica, della scelta di un unico scatto, sul quale hai sorvolato. |
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