| inviato il 03 Luglio 2016 ore 13:59
Il secondo, l'800, per essere stato il primo 800 af di Canon, e perchè è un'ottica veramente notevole nel panorama Canon L. E' la lente che ha anticipato i supertele IS2, avendone tutte le caratteristiche, leggerezza, appena 4.5kg, qualità elevatissima fin da tutta apertura, messa a fuoco istantanea, grande resa coi moltiplicatori, (anche se lo presi proprio per evitarne l'uso, che coi tele IS non era performante come con gli IS2). Con un po' di esperienza nel maneggiare questi bestioni, può essere usato convenientemente anche a mano libera . www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1685925 www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1733845 A onore del vero non credo che quella di adoperare un complesso macchina+obiettivo da sei chili sia impresa impossibile (ma anche solo particolarmente improba) allorquando ci si trovi a fotografare, brandeggiando l'attrezzatura ( John Rambo docet ), all'inseguimento di un soggetto in volo e adoperando tempi di posa nell'ordine di 1/2000 di secondo ... casomai anche con lo stabilizzatore inserito. Per testare davvero le effettive possibilità di uso a mano libera di un complesso del genere lo stesso lo si dovrebbe adoperare in quelle che sono le sue condizioni limite: ossia in piedi, da posizione statica, fotografando un soggetto altrettanto statico chiaramente e impostando il tempo reciproco della focale equivalente ai quattro stop interi oltre il tempo (teorico) limite, ossia 1/800:16 = 1/50 di secondo ... per capirci! |
| inviato il 03 Luglio 2016 ore 14:36
Non so gli altri che lo usano, ma quando posso uso sempre questo obiettivo su cavalletto. Lo uso a mano libera quando devo camminare molto e portare l'attrezzatura sulla schiena, in zone impervie di montagna, perchè portare cavalletto e testa adeguata significa dover trasportare altri 3-4-5 chili, e non ce la faccio, anche perchè devo comunque portare altra attrezzatura (non si può andare solo con l'800 e la macchina, almeno un'altra ottica ci vuole) e anche altre cose, acqua, cibo, non si tratta di allegre scampagnate, e non ho più 20 anni. Inoltre lo uso a mano libera quando i soggetti sono particolarmente mobili, perchè con cavalletto e testa, anche con la migliore gimbal, i movimenti sono più limitati che a mano. Per quanto riguarda scattare con un 800mm, magari moltiplicato 1.4x, al che diventa 1120mm, come nella foto dell'airone, magari su aps-h o aps-c, a 1/50s, magari qualcuno ci riesce anche, non lo so, tutto è possibile. Personalmente non ho i bicipiti di Rambo, a malapena riesco a farle ferme con tempi molto rapidi, e non sempre, anzi se ne cannano tante, ma mi accontento |
| inviato il 03 Luglio 2016 ore 16:01
difficile domanda, bisogna dargli dei paletti, ne scelgo uno: qualità/prezzo 135/2 L |
| inviato il 03 Luglio 2016 ore 21:38
Non so gli altri che lo usano, ma quando posso uso sempre questo obiettivo su cavalletto. Lo uso a mano libera quando devo camminare molto e portare l'attrezzatura sulla schiena, in zone impervie di montagna, perchè portare cavalletto e testa adeguata significa dover trasportare altri 3-4-5 chili, e non ce la faccio, anche perchè devo comunque portare altra attrezzatura (non si può andare solo con l'800 e la macchina, almeno un'altra ottica ci vuole) e anche altre cose, acqua, cibo, non si tratta di allegre scampagnate, e non ho più 20 anni. Inoltre lo uso a mano libera quando i soggetti sono particolarmente mobili, perchè con cavalletto e testa, anche con la migliore gimbal, i movimenti sono più limitati che a mano. Per quanto riguarda scattare con un 800mm, magari moltiplicato 1.4x, al che diventa 1120mm, come nella foto dell'airone, magari su aps-h o aps-c, a 1/50s, magari qualcuno ci riesce anche, non lo so, tutto è possibile. Personalmente non ho i bicipiti di Rambo, a malapena riesco a farle ferme con tempi molto rapidi, e non sempre, anzi se ne cannano tante, ma mi accontento ;-) Ma infatti! Quello che dici è sacrosanto, e il fatto che tu, che per tua ammissione non hai più vent'anni (anch'io del resto ne ho quasi il triplo) riesca ad adoperarlo con ottimi risultati serve proprio a confermare quello che io, seppure in altri lidi, ho sempre sostenuto ... ossia che gli obiettivi vanno sempre adoperati a mano libera, salvo situazioni davvero impossibili, proprio perché solo a mano libera hai la possibilità di curare al meglio sia la composizione che l'inquadratura! Quello che vorrei sapere invece, e vorrei che tu mi confermassi o smentissi (sempre che tu abbia mai provato a fare fotografie del genere chiaramente), è se l'800 in questione si può davvero adoperare a 1/50 di secondo ... e questo semplicemente perché se poi non fosse effettivamente possibile allora tanto varrebbe che Canon la smettesse di dotare questi obiettivi dello stabilizzatore e pensasse casomai a diminuirne un pochino i prezzi. P.S. - ti chiedo questo perché in altre epoche, ovverosia fino a una decina di anni orsono quando cioè adoperavo ancora in pianta stabile il sistema FD, ero solito fotografare a mano libera adoperando il famoso 500/4.5 L su F-1 n motorizzata, stazza totale 4,7 chili, fino a 1/30 di secondo, poggiandomi con la schiena a qualcosa di solido (un muro, uno scoglio o qualcosa del genere), oppure a 1/60 senza alcun supporto, e mi piacerebbe sapere quanti, ed eventualmente quali, virtuosismi effettivamente consentano i nuovi supertele IS che io, purtroppo, non ho mai avuto la fortuna di possedere e poter quindi provare e adoperare a piacere. |
user67391 | inviato il 03 Luglio 2016 ore 21:54
scusa Giuliano, ma che c'entra il 90 2.8 r? Non mi sembra un serie L, e non è nemmeno un canon sbaglio? |
| inviato il 03 Luglio 2016 ore 22:05
Hai ragione, era una battuta scherzosa tra linea rossa ( Canon) e bollino rosso... ( Leitz) Restando in tema,tra i vari L da me avuti, ritengo il 200 L 2,0, globalmente, il migliore. L'unico pezzo Canon che mi sono tenuto. |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 0:28
“ fino a una decina di anni orsono quando cioè adoperavo ancora in pianta stabile il sistema FD, ero solito fotografare a mano libera adoperando il famoso 500/4.5 L su F-1 n motorizzata, stazza totale 4,7 chili, fino a 1/30 di secondo, poggiandomi con la schiena a qualcosa di solido (un muro, uno scoglio o qualcosa del genere), oppure a 1/60 senza alcun supporto, e mi piacerebbe sapere quanti, ed eventualmente quali, virtuosismi effettivamente consentano i nuovi supertele IS che io, purtroppo, non ho mai avuto la fortuna di possedere e poter quindi provare e adoperare a piacere „ Con la pellicola era tutta un'altra cosa, l'immagine veniva fruita in maniera totalmente diversa dai monitor attuali al 100% e dunque il degrado dell'immagine era molto meno visibile. Col 500/4.5 e la Velvia, 1/125s era un tempo di lusso, e si scattava con 1/60 tranquillamente, anche se ogni scatto aveva un costo ben diverso dall'attuale; e in una raffica di 20 fotogrammi, raramente ce n'era uno fuori fuoco. Ora, con macchine e obiettivi avanzatissimi, con af precisissimi, spesso non si è contenti perchè si pretende che al 100% l'immagine sia perfetta. Perchè il concetto di immagine a fuoco è molto cambiato. Col digitale avere un'immagine perfetta, visto che si può fruirne in maniera microscopica, non è così semplice. La maggior parte delle foto presenti sul sito vanno bene finchè non ingrandisci, poi cedono, pur rimanendo comunque belle. Per avere certezza di non incorrere nel micromosso, pur con gli ottimi stabilizzatori, il discorso del reciproco della lunghezza focale va adeguato. In funzione della risoluzione, del formato del sensore, della dimensione del pixel proprio, del grado di dinamicità del soggetto, del livello di smorzamento del mirabox, etc., cose che la pellicola assorbiva, ma il digitale registra inesorabilmente. Per cui la mia esperienza coi lunghi tele è che col ff bisogna almeno raddoppiare il reciproco della lunghezza focale, mentre con l'aps-c ci vuole un altro raddoppio. Con l'aps-h, tenuto conto che si tratta sempre di una Serie 1, dunque meccanicamente un'eccellenza, mi sono sempre comportato come per il ff. In sintesi i tempi di sicurezza per me sono sempre lontanissimi da quelli della pellicola, oltretutto legati anche alla bassissima sensibilità della stessa. Con le mie tre ottiche supertele, 400mm su aps-c almeno 1/1600, 500mm su aps-c 1/2000s, 800mm, data l'elevata massa inerziale, da 1/2000 in su, e ancor più coi moltiplicatori. Poi lavoro spesso con molta luce e posso farlo. Quando non ce n'è tanta scatto con quello che posso, tenendo conto della macchina che ho e delle caratteristiche del sensore che monta, e poi, alla fine scatto lo stesso, tanto non costa niente, e magari tra tanti scatti uno buono viene lo stesso, ma senza la certezza del risultato |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 0:50
300mm 2.8 L II è l'ottica più precisa e risolvente che conosco. Detto questo il miglior serie L non esiste, dipende dall'uso che ne devi fare. |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 6:03
@Leone il doppio del reciproco secondo me e' giusto come regola senza stabilizzatore, con lo stabilizzatore si puo' andare piu lenti a seconda di quanti stop ci regala, per questo con i tele e' fondamentale. Fino al 135 se f2 non e' indispensabile, verso i 200 anche a f2.8 serve assolutamente. |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 8:02
Peppe parlo di supertele, da 400 in su e con soggetti in movimento. Non mi sembra una legge lineare che vale dall'ultragrandangolo al tele spinto. Poi in tante situazioni si scatta lo stesso e a volte vengono ugualmente, ma non hai la certezza |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 8:09
con soggetti in movimento serve il tempo giusto per congelare il movimento, lo stabilizzatore aiuta poco. Per soggetti statici la regola che hai indicato tu (del doppio del reciproco) la trovo giusta sempre, con lo stabilizzatore (ed a seconda del tipo di stabilizzatore) ti puoi permettere qualche dimezzamento del tempo. Ma siamo un po fuori OT. Per il resto non saprei indicare la migliore lente L se non in relazione a qualcosa, per cui ho scelto il 135/2 per il miglior rapporto qualità prezzo. |
| inviato il 04 Luglio 2016 ore 23:44
Ti dirò Leone, non sono d'accordo con la teoria che vuole che il micromosso sia molto più evidente oggi di quanto non fosse ai tempi della pellicola, e questo per due motivi: 1) perché osservando, come nel mio caso, delle diapositive con un lentino 8X Canon (ovviamente non parlo di quello di plastica ... mi riferisco piuttosto a quello con la riga rossa che nei primi tempi della moneta unica di euro ne costava circa 200) il micro mosso lo noti subito per il semplice motivo che è come se stessi osservando una stampa 20x30 (di altissima qualità chiaramente, una stampa ideale ... insomma una stampa del tutto priva di decadimento qulitativo) da meno di cinque centimetri di distanza, cosa questa che a occhio nudo è chiaramente impossibile e che pertanto ti obbligherebbe a visionare la stampa di cui sopra con una lente di ingrandimento di almeno 3 X appunto per poterti avvicinare così tanto ... quindi converrai meco che un mosso anche minimo lo noteresti immediatamente; e poi anche perché, motivo n° 2, se osservi (come è ancora nel mio caso) delle diapositive proiettate a 50 X lineari (120x180 cm ... una misura peraltro nemmeno esagerata dal momento che, avendo lo spazio ovviamente, ho proiettato anche a 100 X lineari), a una distanza di visione che è la metà di quella che si adotta normalmente, ti assicuro che il micromosso non lo vedi solo se sei cieco! Quello però che è giusto è il fatto che se all'epoca della pellicola ti limitavi solo e unicamente a osservare delle improbabili stampine standard, 8x12 o al massimo 10x15 cm e ovviamente stampate pure con una qualità infima, da trenta centimetri di distanza il micromosso lo notavi solo se in realtà era un MACROmosso, mentre invece al giorno d'oggi, quando cioè sei solito guardare a monitor degli ingrandimenti virtuali nell'ordine di 70x105 (se non anche di 80x120) centimetri da meno di due spanne di distanza, il micromosso lo devi vedere per forza ... anche se poi molto spesso si tende a credere che il degrado dell'immagine che si nota sia dovuto al micromosso quando invece, nella realtà dei fatti, lo stesso è semplicemente dovuto all'innaturale connubio fra eccessivo ingrandimento e distanza di visione spropositatamente ridotta! |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 2:30
Il mio lentino Shneider (da 400.000 lire degli anni '90 ) è talmente risoluto che spesso mettevo da parte diapositive che poi ripescate e proiettate 2x3m risultavano ottime (mi diverto a farlo ancora, ma soprattutto in medio formato). Non lo so Paolo, e neanche provo ad entrare in ambigui aspetti tecnici per evitare di attirare poco sane attenzioni pseudo scientifiche. A volte, qui sul forum accade spesso, il tentativo di dare una veste teorica ad argomenti complessi senza avere le necessarie competenze scientifiche finisce per sfociare nel ridicolo. Viene citato il diverso circolo di confusione, tirata in ballo la diffrazione, messe dentro a sproposito risoluzioni dei sensori e delle pellicole in un calderone da cui non si esce. Non si riesce nemmeno ad essere d'accordo su cosa influenzi la profondità di campo. Non lo so, come dicevo, con EF 500 f4.5 ed f4, E0S 1, 1N, 1V, 5, 100, 600, su una raffica di 20 scatti a un'aquila in volo, anche lontana, con tempi intorno a 1/125s-1/250s- raramente 1/500s, e Velvia, la stragrande maggioranza erano buone, proiettabili e fruibili 2x3m. Ora, con 500 ISII, 800IS, le migliori macchine professionali e non, possibilità di usare sensibilità notevoli, in una raffica da 20 scatti, se i tempi non sono sufficientemente rapidi, 1 o 2 vanno bene al 100%, 4-5 al 50% (che vuol dire anche buone in stampa), il resto non soddisfano affatto. Ma forse il discorso si allarga troppo. C'è anche da dire che probabilmente se riproiettassi le dia di un tempo, magari non sarei così soddisfatto come allora. |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 7:59
Ho provato il 200 2.0.....E concordo con Giuliano.... Meno male che al momento dalle mie parti non se ne trovano! :) |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 23:37
C'è anche da dire che probabilmente se riproiettassi le dia di un tempo, magari non sarei così soddisfatto come allora. ? Ti dirò Leone che questa è una osservazione che meriterebbe una pronta verifica. Comunque ti sarei estremamente grato se volessi fare una prova pratica che a me servirebbe molto: vorrei che tu riprendessi otto fotografie (a mano libera chiaramente) di un soggetto ben fermo, il tronco di un albero per esempio, sia con il 500 IS II che con l'800 IS adoperando per entrambi sia il tempo di sicurezza reciproco della focale, quindi 1/500 e 1/800 rispettivamente, sia i tre tempi più lunghi, ossia 1/250, 1/125, 1/60 (per il 500) e 1/400, 1/200, 1/100 per l'800, in modo da poter verificare se effettivamente quanto promesso da Canon corrisponde a verità. Resta inteso che per correttezza di comparazione dovresti anche avere l'accortezza di adoperare per tutte le otto fotografie sempre lo stesso diaframma ... cosa che chiaramente ti obbligherebbe ad agire sulle sensibilità. Grazie. |
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