RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Approccio alla Fotografia


  1. Forum
  2. »
  3. Tecnica, Composizione e altri temi
  4. » Approccio alla Fotografia





avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2016 ore 23:34

Dico la mia porcata: un giorno non avendo più avuto tempo ho dovuto dismettere la camera oscura. Progressivamente ho smesso di fotografare. Premessa, mi infastidiscono le reflex enormi e pesanti, ma non voglio entrare in guerre di religione assurde, ognuno usa ciò che più gli aggrada. Avevo una Leica M6. Mi nauseava il fatto che, passando al digitale, avrei dovuto prendere il corredone senza alcuna compatibilità col passato. Le Nikon al di sotto di un tot, non tolleravano le vecchie ottiche, erano incompatibili con la loro storia... un giorno ho scoperto, in un superstore consumer, che esisteva una Lumix che permetteva di montare il mio Summicron, e l'ho comprata, salvo poi scoprire che non riesco proprio a fotografare senza mirino (soprattutto con gli mf). Sono poi passato a Fuji, e mi è tornata la passione. Tutto ciò, perché trovo che in questo caso, la tecnologia si sia messa a servizio della "storia", potendo rivalutare tutti i parchi ottiche del passato. Ciò che definirei tecnologia utile, che rivaluta, non consumer, non il modello nuovo dopo 6 mesi. Soprattutto per ciò che riguarda i corpi macchina.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 0:04

Voglio prima di tutto salutare Maltsev: certo che mi ricordo! Sorriso E mi fa piacere davvero ritrovarti.
Purtroppo il tempo, ma anche certe "difficoltà" che spesso si incontrano, per usare un eufemismo, mi permettono di partecipare poco alla (interessante) vita del forum.
L'amore per la fotografia è per me grande e antico (sempre giovane naturalmente) e passerei molto tempo a parlarne, ma poi la vita pratica è più complessa :)

@ Occhiodelcigno: il vero fatto nuovo è che mi pare.... 1) che siamo quasi d'accordo. 2) Che siamo in sintonia sul fatto che la parola chiave è "approccio".
Sorprendente, ma al di la di tutto... mi conosci bene ormai Sorriso

E quello che distrattamente butti lì, il discorso sul "neofita" è probabilmente il vero nocciolo della questione.

Ovviamente qui, in molti, mastichiamo fotografia da anni se non decenni, ed è presumibile che la concessione a qualche vanità, a qualcosa di inutile ma piacevole, non cambierà il nostro modo di concepire la vita (e di conseguenza il nostro approccio alla fotografia).
Ma è anche legittimo chiedersi che mondo creiamo, su quali valori costruire e quali mettere in secondo piano.

E ho l'impressione che siamo troppo conformisti. E assolutamente non (necessariamente) in senso tecnologico, anzi!
Recentemente, in un incontro a cui hanno partecipato anche alcune persone qui del forum, ho espresso la mia idiosincrasia verso un altro totem di quest'epoca: il "progetto". Che nulla c'entra ovviamente con le tensioni verso la tecnologia.

Ma il senso era lo stesso. Chi si avvicina alla fotografia, in rete o nei circoli, o in qualunque area "organizzata", viene esposto a una serie di questioni politicamente corrette che "deve" più o meno accettare e fare sue.
Ecco, io credo che siano tutte facce di una stessa medaglia, e poco importa che il totem sia l'ultimo modello di fotocamera oppure l'obbligatorietà di ragionare per portfolio.

Sembra che a pochissimi importi la coltivazione di sensibilità, che pochissimi pensino che bisogna darsi del tempo. Che quasi mai si porti il neofita a pensare che le vie sono millanta, e che non di deve SEGUIRE UN PERCORSO, ma allenarsi a capire quale mai può essere IL PROPRIO PERCORSO.
E questo crea dei modelli, dei conformismi appunto. E di solito trasforma tutto in una specie di gara che, e qui torno all'origine, alla fine sottrae anzichè aggiungere.
Perchè, e non me ne voglia Filiberto, ma io penso che, se nella scala di valori di Gino sta al primo posto l'attrezzatura, sarà più preoccupato di avere una bella fotocamera più che di fare buone fotografie. Oppure, se al primo posto ci sta il "progetto", preferirà 20 brutture coerenti a un'immagine capolavoro.

Mhhhh..... non so quanto chiaramente mi sono espresso, ma tant'è Sorriso



avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 0:10

Interessante, l'ultima parte. Sei stato molto chiaro.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 0:11

Centauro.... dimmi però se dici sul serio o se mi prendi in giro Sorriso

user46920
avatar
inviato il 20 Maggio 2016 ore 0:58

a parte questa frase, per me con errori di scrittura (se la correggi sarà sicuramnete più comprensibile, anche a me ;-))
Sembra che a pochissimi importi la coltivazione di sensibilità, che pochissimi pensino che bisogna darsi del tempo.

mi pare che la brace non sia ancora pronta per mettere su la carne, ma almeno adesso si ha un'idea più ampia di cosa si cucinerà in questo topic Sorriso

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 1:09

Occhio..... io errori mica ne vedo (ma ho un'amica cara che insegna al classico, e le sottoporrò la faccenda ;-) ).

Ma cerco di tradurre: a pochi (nei circoli e nei consessi qualificati) interessa che un giovane fotografante sviluppi la sua sensibilità come donna o uomo.
Gli stessi pochi spingono a fare, e in fretta, invece di lasciare che il tempo, anche lungo, favorisca quella "crescita" che tutti evocano. ;-)

A proposito, magari, per il prossimo topic, ti dirò anche perchè ritengo la "critica costruttiva", tanto spesso evocata, un altro totem più dannoso che inutile ;-)

user46920
avatar
inviato il 20 Maggio 2016 ore 1:17

Occhio..... io errori mica ne vedo

nemmeno una virgola o una parola di troppo o di poco? sei sicuroEeeek!!!
la prima parte fino alla virgola riesco a leggerla, ma dopo mi blocco:
..., che pochissimi pensino che bisogna darsi del tempo.


il significato che qui chiarifichi meglio migliora sicuramente ... vedevo solo qualche "dislessia ortografica" (per favore prova a rileggere e controllare - grazie)

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 1:25

Occhio.... che ti devo dire?!?
"(Sembra) che pochissimi pensino che bisogna darsi del tempo": cos'ha che non va? Cool
Dai, però non andiamo troppo ot, con la mezz'ora di italiano MrGreen

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 9:01

Buongiorno a tutti,

se permettete mi inserisco anch'io. Sono pienamente in linea con Francesco, soprattutto sull'affermazione che " bisogna darsi del tempo ", che per me vuol dire studiare, osservare, provare, sbagliare, riflettere, cestinare, ricominciare da capo senza farsi condizionare, appunto, dai vari conformismi che ci vorrebbero spesso imporre nei circoli e nei siti inerenti la nostra passione. Ricordo che da neofita mi iscrissi al fotoclub della mia città. Non conoscevo quasi niente di fotografia. Allora andavano di moda le immagini così dette " americane ", obbligatorio l'uso del polarizzatore e cieli di un blu profondo, quasi nero. E allora se non scattavi quel tipo di fotografia non eri all'altezza dei soliti pochi vari "soloni " del fotoclub. Poi mi chiesi perché dovessi uniformarmi ad uno stereotipo imposto per ottenere un futile gradimento. Così iniziai il mio percorso personale di crescita e tutt'ora ne sono pienamente soddisfatto. Ciò non toglie che sono anche appassionato di tecnologia e negli anni i miei corredi sono aumentati sempre di più, dedicandomi anche al collezionismo, permettendomi quello che le mie tasche mi permettevano e permettono e mi piace possedere oggetti che risalgono anche agli anni venti per immaginare la loro storia, chi li ha posseduti ed utilizzati. Credo comunque, almeno per me, che il mero possesso dell'oggetto o dell'ultimo ritrovato, non mi abbia distratto dalla mia crescita fotografica.

Saluti.

Graziano.

user39791
avatar
inviato il 20 Maggio 2016 ore 10:40

E quello che distrattamente butti lì, il discorso sul "neofita" è probabilmente il vero nocciolo della questione.


Ahhhh ok, abbiamo spostato l'asticella. O meglio, per rimanere in tema, abbiamo usato la messa a fuoco selettiva.

20 anni di foto club, reale e non virtuale, mi hanno fatto capire che il neofita arriva di solito "puro" al primo approccio con la fotografia. Si presenta con la entry level e la mente aperta a tutto, poi capita anche quello che arriva con la Leica "pacco regalo" per il diploma o la laurea. Di solito dopo un momento iniziale di scoramento si indirizza verso la fotografia vera, ciò non toglie che piano piano si libera della entry level ed inizia a farsi un corredino di buona qualità. Purtroppo i foto club da reali si sono trasformati per lo più in virtuali, dove imperano il like e la scimmia perpetua. Quindi chi riesce a scampare alla sezione tecnica senza rovinarsi o contaminarsi a causa del consumismo edonista che qua, per lo più, impera assoluto, va nella sezione foto dove in genere finisce con il rovinarsi o contaminarsi a causa del "likeismo" che regna divino. La cura??? Sarebbe quella di tornare il più possibile nel mondo reale, scattare foto (magari facendo quella cosa da trogloditi che si chiama stamparle) e confrontarle dal vivo con quelle degli altri. Dopo un po di sana palestra reale, nella maggior parte dei casi, si possono anche collezionare 76 rolleiflex biottiche senza particolari controindicazioni per la salute mentale.

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 10:49

Filiberto,sulla pericolosità dei like sottoscrivo.
Una volta che ne esci si sta moooolto meglioCool

user39791
avatar
inviato il 20 Maggio 2016 ore 10:53

Già, parlo per vita vissuta!!MrGreen;-)

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 11:49

Entro da buon ritardatario nella discussione, riprendendone uno dei passaggi iniziali:
Aggiungo però una cosa, che vale ovviamente anche per me: se qualcosa influenza in meglio o in peggio quel che facciamo con la fotografia (in senso comunicativo e di estetica intendo), è molto difficile riuscire a dirlo noi, di noi stessi.
Spesso quel che ci pare "meglio" rischia di essere magari solo più "conforme" alle tendenze di attualità.

... che condivido, ma devo aggiungere, rispetto all'ultima frase, che a volte è vero anche il contrario: spesso il nostro approccio alla fotografia si è formato e radicalizzato in tempi meno sospetti di "attualismo", al punto da faticare a entrare in sintonia con le tendenze in atto; e questo persino dopo il cambio "radicale" di strumentazione, col passaggio da analogico a digitale, con tutto quello che comporta in termini di approccio "operativo"

avatarsenior
inviato il 20 Maggio 2016 ore 12:20

condivido nella sostanza il pensiero di Francesco.merenda.
il "come si fa" non esiste, esiste il come tu fai.
ma è certo una questione di tempo, e dividerò scherzosamente il persorso in tappe:
1. scoperta che quanto vediamo può essere messo in foto.
2. scoperta che 1. non è vero e che armeggiando con la fotocamera cambiano le cose.
3. scoperta che altri fotografano diversamente da noi, meglio e peggio.
4. scoperta che non c'è un meglio o un peggio, ma che c'è un modo, e che il nostro ancora è embrionale.
5. scoperta che il nostro modo non è costante ma è work in progress.
6. scoperta che se il nostro modo si affina le nostre immagini risulteranno peggiori ad un'ampia schiera di osservatori.
7. scoperta che il punto 6 non è motivo di avvilimento ma di soddisfazione.
8. scoperta che possiamo veicolare il nostro modo in un'interpretazione collettiva più ampia.

l'ultimo punto non riguarda gli intimisti.

user39791
avatar
inviato il 20 Maggio 2016 ore 12:25

In mezzo ci aggiungerei anche:
XX. scoperta che l'attrezzatura conta meno delle capacità ma che certe foto senza una certa attrezzatura non le farò mai.
XX1. scoperta che ora che ho certa attrezzatura devo imparare a godermela e a sfruttarla al meglio e non pensare che se fosse ancora più costosa farei foto ancora migliori.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.






Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info)


 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me