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Puo' un obiettivo limitare la gamma dinamica di una fotocamera? E quanto?


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avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2016 ore 21:25

La diffrazione è un fenomeno che deriva dal fatto che i raggi cambiano direzione quando colpiscono i bordi di un corpo opaco, chiudendo il diaframma questo fenomeno aumenta.
E' il motivo per cui una qualsiasi ombra generata da un oggetto opaco non ha mai i contorni netti

avatarsenior
inviato il 30 Marzo 2016 ore 22:00

eatto, in questo antico video è ben spiegato il fenomeno.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 19:44

Grazie ad Ooo ;-) e GianCarlo ;-)

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 20:17

@GianCarlo
se stavi rispondendo a me scusami ma... quello che io dico non esclude quello che sostieni tu! MrGreen

La diffrazione avviene sia se la luce incontra i bordi del diaframma (e se è molto chiuso, evidentemente il fenomeno diventa più evidente) sia se incontra un elemento estraneo! MrGreen

aspè, cerco su wikipedia :)

n fisica la diffrazione è un fenomeno associato alla deviazione della traiettoria di propagazione delle onde ([...] quando queste incontrano un ostacolo sul loro cammino.

Fenomeni di diffrazione possono essere osservati quotidianamente, [...]
La diffrazione atmosferica causata da microscopiche gocce d'acqua in sospensione è la responsabile degli anelli luminosi visibili attorno alle sorgenti di luce; la stessa ombra di un oggetto può mostrare deboli effetti di diffrazione sui bordi.[...] La diffrazione costituisce un limite nella risposta di qualunque strumento ottico e pertanto riguarda varie tecnologie: essa infatti pone un limite alla risoluzione di fotocamere, videocamere, telescopi e microscopi.


avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 20:50

@GianCarlo
se stavi rispondendo a me scusami ma... quello che io dico non esclude quello che sostieni tu! MrGreen

La diffrazione avviene sia se la luce incontra i bordi del diaframma (e se è molto chiuso, evidentemente il fenomeno diventa più evidente) sia se incontra un elemento estraneo! MrGreen


quella che dici tu è la rifrazione, ed è grazie a quel fenomeno che si possono realizzare gli obiettivi, non è un fattore negativo.
A questo però è associato il fenomeno della dispersione che fa deviare in modo diverso i raggi di diverso colore.
Poi c'è la riflessione, che sono i raggi che vengono rimandati indietro (riflessi appunto), responsabili di velature ed immagini fantasma......

ps: sto facendo il saputello con un libro di ottica davanti a me!!MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 20:54

Poi c'è la riflessione, che sono i raggi che vengono rimandati indietro (riflessi appunto)

non esattamente. non vengono rimandati indietro necessariamente, condizione non necessaria.
possono essere riflessi fino ad un angolo prossimo a 180°, solo per precisazione eh...MrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:03

@giancarlo
MrGreenMrGreenMrGreen

Va be'. Non vorrei arrivare alle 15 pagine su questo! MrGreen
Tra diffrazione e rifrazione preferisco la riflessione ed applico la defilazione! MrGreenMrGreenMrGreen

@ooo
Eeeek!!! MrGreenMrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:43

non esattamente. non vengono rimandati indietro necessariamente, condizione non necessaria.
possono essere riflessi fino ad un angolo prossimo a 180°, solo per precisazione eh...MrGreen


a causa di questo fenomeno sono stati applicati negli ultimi decenni tutti i vari trattamenti antiriflesso multistrato, nanetti, ecc. con ottimi risultati

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:46

Scusate se abbasso il livello della discussione, ma io ricordo uno schemino con i vari elementi di un obiettivo disposti contiguamente, e la luce che attraversandoli sceglie in modo naturale la sezione più stretta di ogni elemento (lente) ovvero, nel caso di lenti concave il centro, e nel caso di lenti convesse i bordi.
La quantità di luce che arriva al sensore della camera, al netto di tutte le perdite di carico, dovrebbe essere la diffrazione. No?
Un po' come nelle auto, il rendimento è l'energia che fa muovere la vettura, sottraendo tutte le risorse di cui hanno bisogno i vari organi meccanici ed elettrici (mediamente l'utile si aggira attorno al 40%).

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:49

@giancarlo
MrGreenMrGreenMrGreen

Va be'. Non vorrei arrivare alle 15 pagine su questo! MrGreen
Tra diffrazione e rifrazione preferisco la riflessione ed applico la defilazione! MrGreenMrGreenMrGreen

@ooo
Eeeek!!! MrGreenMrGreenMrGreen


hai ragione MrGreen MrGreenMrGreen
meglio essere concreti e pensare alla "decrescita felice" MrGreenMrGreen

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 21:52

Scusate se abbasso il livello della discussione, ma io ricordo uno schemino con i vari elementi di un obiettivo disposti contiguamente, e la luce che attraversandoli sceglie in modo naturale la sezione più stretta di ogni elemento (lente) ovvero, nel caso di lenti concave il centro, e nel caso di lenti convesse i bordi.
La quantità di luce che arriva al sensore della camera, al netto di tutte le perdite di carico, dovrebbe essere la diffrazione. No?
Un po' come nelle auto, il rendimento è l'energia che fa muovere la vettura, sottraendo tutte le risorse di cui hanno bisogno i vari organi meccanici ed elettrici (mediamente l'utile si aggira attorno al 40%).

a rigore la diffrazione devia solo i raggi, quindi non toglie luce o quasi, la sparpaglia.
La riflessione invece sì, perché una parte torna indietro
Poi c'è l'assorbimento proprio delle lenti, più ce ne sono e peggio è

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 22:06

la trasmittanza ci dice qualcosa sul fatto che passare attraverso molte lenti non è indolore.
www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/Canon-EF-35mm-F14L-II-USM-
qui potete notare come una delle 2 lenti riduce la sua trasmittanza,
si passa da un valore reale di apertura 1,4 ad uno effettivo per passaggio di luce di 1,7.

avatarsenior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 22:23

Ragazzi, questo è feticismo, lo sapete, vero? MrGreen

avatarjunior
inviato il 31 Marzo 2016 ore 22:40

ciao... forse mi intrometto troppo tardi, ma anni fa mi è capitato di paragonare una foto fatta allo stesso soggetto (un cavallo con il muso x metà in ombra e metà in forte luce) fatta da me con una d7100 e un tamron 70 300 vc e da un mio amico che aveva una 60d e un Canon l 70 200 f 4... pur essendo fatte con tempi e diaframmi simili..
la mia foto aveva le ombre bruciate irrecuperabili ... quelle del mio amico erano perfettamente recuperabili.
ho esclamato: alla faccia del dr di nikon!
qualche giorno dopo ho venduto il tamron a favore del sigma 70 200 ....
e il cavallo è diventato perfetto!!!


user46920
avatar
inviato il 01 Aprile 2016 ore 9:21

Falconfab, credo che Gian aveva ragione a sottolieare la differenza tra diffrazione e riflessione:
Gian:
Attenzione ad una cosa, un'ottica poco contrastata spesso lo è perché all'interno di essa la luce rimbalza da una lente all'altra, provocando una sorta di velo con conseguente perdita di nitidezza.

qui Gian non sta parlando di diffrazione, mentre invece la tiri fuori tu e la riutilizzi poi anche in un altro paio di passaggi
Fabio:
Aggiungo che la diffrazione di cui parli può avvenire anche con una sola lente, o perché di pessima qualità o perché graffiata (lo sanno bene gli occhialuti come me!)

naturalmente il principio della diffrazione funziona molto bene anche con micro graffi sulla lente occhiale, ma non è lo stesso fenomeno creato dal diaframma e nemmeno quello di cui parlava Gian ;-)


Comunque pare si sta discutendo su alcune eresie scritte prima e non ancora "corrette"
1 - le ottiche non hanno una gamma dinamica inferiore a 14EV
2 - i 14bit dei sensori non c'entrano praticamente nulla con i 14EV di gamma dinamica registrata!

Il punto 1 mi pare spiegato bene da Bernalor
Da una lente dovrebbe passare tutte le intensità di luce, sia la più tenue (vedi via lattea e foto in notturna molto buie) sia molto luminose (tipo sole). Quindi un obiettivo di qualsiasi marca o qualità non ha una sua gamma dinamica.
Differentemente il sensore e il file prodotto dalla macchina fotografica ha un limite di numero di sfumature e estensione della intensità che può catturare, dopo di che "brucia" i colori.

Unica cosa che le lenti di un obiettivo possono fare è aumentare o diminuire il contrasto della foto e quindi portare quelle situazioni difficili da recuperare fuori dalla portata del sensore e bruciarle definitivamente.

intervento che nessuno ha preso in considerazione Confuso

Il punto 2 significa invece che non c'è una netta uguaglianza tra bit e EV, ma la gamma dinamica registrata dal sensore dipende da mille fattori, tra cui le curve di linearizzazione della intensità della luce presentata al sensore.

Secondo me, il chiarimento di questi due punti, potrebbe giovare il resto della discussione!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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