| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:06
Forse stiamo parlando di cose diverse. Per vincere un contest del National Geographic ha senso il punto di vista tecnico, e probabilmente il tramonto conquistato con fatica da scalatore sarebbe papabile. Così come la foto in questione sarebbe scartata perchè non adatta in nessun modo al concorso. Ma la seconda P di WPP sta per PRESS, ed i parametri del premio sono altri: Il premio principale è conferito all'immagine che "... non è solo la sintesi fotogiornalistica dell'anno, ma rappresenta un problema, situazione o evento di grande importanza giornalistica, e fa questo in un modo che dimostra un eccezionale livello di percezione visiva e creatività" (https://it.wikipedia.org/wiki/World_Press_Photo_of_the_Year) Tutto qua. |
user86191 | inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:08
Le foto che partecipano al WPP devono raccontare la drammaticità dell'evento, infatti la vincitrice con i suoi difetti tecnici rende credibile l'attimo colto,deve essere autentica non costruita. Fosse stata fatta con il treppiede ed una a7sII sarebbe stata sicuramente migliore ma avrebbe vinto? Ne dubito, le foto da reportage devono essere credibili non perfette, e se lo sono non sono credibili. Questo pero non significa che la tecnologia non serva,, se devi fotografare per il National Geographic la riproduzione notturna della super×la, gli alti ISO, AF veloce ed i MP per croppare essere determinanti perché li le foto le vogliono tecnicamente perfette. Questa che la tecnologia non serve e una balla, tutto e rapportato al genere fotografico che si pratica. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:12
Ragazzi ribadisco che c'è poca informazione su cosa sia veramente la fotografia. Naturalmente oggi il mondo della comunicazione è basato sulle immagini di cui siamo bombardati in continuazione, e passa il messaggio che la fotografia si riduce all'aspetto tecnico. Ovviamente, da amante della tecnica, sono del parere che la perfezione tecnica sia da perseguire ma bisogna anche capire il contesto nel quale ci collochiamo. Una foto di moda/fashion fuori fuoco è ovvio che non va da nessuna parte ma quando si passa alla fotografia documentaristica e di reportage è il messaggio che conta. Se accompagnato dalla tecnica ancora meglio. In tutti i casi anche i grandi fotografi di moda, che non devono certo raccontare storie o emozionare, ricercano nei loro progetti una coerenza un mood e una particolarità che sono chiaramente riconoscibili e segnano la differenza tra i veri professionisti e i non. La tecnica è uno strumento che deve essere padroneggiato al meglio ma sono del parere che sia la cosa meno difficile da imparare in qualsiasi campo della fotografia. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:13
Ok ma allora vince chi è più bravo a saper trovarsi nel posto giusto al momento giusto. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:15
nel caso della fotografia di informazione si. Ma devi anche essere bravo tecnicamente. Se guardi le foto degli altri premiati noterai di sicuro che la composizione degli scatti anche più improvvisi e quasi sempre impeccabile..anche quella è tecnica. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:19
“ Ok ma allora vince chi è più bravo a saper trovarsi nel posto giusto al momento giusto. „ E hai detto nulla. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:22
“ Ok ma allora vince chi è più bravo a saper trovarsi nel posto giusto al momento giusto. „ ANCHE. Di certo lo sbarco di Capa l'avremmo fatto meglio tutti (pure Capa stesso) oggi. Il tutto sta nello scendere dal mezzo anfibio PRIMA dei soldati sotto al fuoco nemico e scattare le foto allo sbarco.... Dal punto di vista storico/giornalistico essere nel posto giusto al momento giusto è praticamente obbligatorio. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:27
Consiglio di leggere o di rileggere l'intervista a Francesco Cito su Il Fotografo di febbraio. A parte le sue considerazioni sul WPP e sul come mai non partecipa più (dopo averne vinti DUE comunque), è interessante il passaggio: "Alfred, un bravissimo fotoreporter sempre in prima linea, tra l'altro ferito gravemente in Cecenia, rapito per due mesi in Libano, ferito al Cairo durante la primavera araba, mi ha mostrato il suo rendiconto mensile di centocinquantotto euro" A proposito del guadagnare un sacco di soldi... |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:36
"Il tuo nome è associato anche alla guerra, tanto da essere stato definito uno dei migliori fotogiornalisti di guerra. Avevi, hai una particolare sensibilità verso situazioni estreme?" "Il mio percorso fotografico è stato un po' strano. All'inizio fotografavo senza sapere bene cosa volevo fotografare, fotografavo di tutto, di certo non la guerra. Sono passato per puro caso a fare il fotografo di musica e poi a fotografare minatori, pescatori, fantini. Poi ho sentito la necessità di dovermi misurare con me stesso, vedere fino a che punto potevano spingersi le mie capacità. È scattata la famosa molla dell'avventura, non più andare a scoprire il Borneo. Allora ho cercato l'elemento estremo, complicato e difficile, le situazioni di conflitto anche armato." Ho cercato su internet e per ora ho trovato questa. È quello che intendevo prima, di romantico ci trovo poco, ammiro molto di più un volontario di emergency. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 17:45
Ecco, Alle79, su questo siamo d'accordo invece! Ma fortunatamente o sfortunatamente il premio va all'immagine e non alle motivazioni di chi l'ha fatta. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 18:20
Ma come funziona in questi casi, chi viene fotografato se non volesse venire fotografato? |
user86191 | inviato il 19 Febbraio 2016 ore 18:32
Non c'é una regola, a volte scatti e scappi, oppure chiedi il permesso ed insisti, se puoi cerchi di non farti notare, e questo il bello.......non c'é una regola. |
| inviato il 19 Febbraio 2016 ore 18:33
Ok ma se dopo il fotografato vede la foto e si incazza? Dopo che è stata fatta senza il suo consenso intendo. |
user15476 | inviato il 19 Febbraio 2016 ore 19:08
Nella foto in questione c'è stata grande bravura nel bianco e nero per portarla dentro questa atmosfera; il classico ritocco che c'è ma non si vede (o almeno non prevale sul significato della foto). Molto più di una semplice conversione dal colore. La grana probabilmente è aggiunta dopo aver tolto il rumore digitale. Lo scatto (anzi gli scatti, chissà quanti) in liveview silenzioso, lo specchio farebbe troppo rumore e difficilmente si poteva vedere qualcosa dal mirino (così come con il telemetro e il grandangolo, si scatta senza inquadrare dal mirino, perché ormai si conoscono "tutte" le inquadrature possibili). Al momento dello scatto il fotografo ha immaginato cosa poteva venire fuori, in post ha portato la foto dove voleva. |
| inviato il 20 Febbraio 2016 ore 0:09
Come non essere d'accordo con mattia orru! La foto la fa il soggetto e tu devi essere li con lui. Qui si va al parco, si va al mare si fa il trekking e si scatta ai fiori, a montagne al tramonto, alla fidanzata, si passa ore a rimaneggiare a PS e... crediamo che questa sia la fotografia La serie che mi a colpito di più è quelle di Abd Doumany nell'ospedale, in particolare quella del padre che disperato cerca di proteggere la sua bimba ferita www.repubblica.it/esteri/2016/02/18/foto/world_press_photo_la_foto_del |
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