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Quanta "bugia" c'è nel ritratto?


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avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2016 ore 21:33

Un ritratto può cogliere un momento, un sentimento.

Ho una foto di un parente stretto che si trovava in un momento non felice: e quella fotografia, fatta durante le feste natalizie quando la felicità è un "obbligo", più di mille parole, esprime quel momento.

Altri ritratti, invece, colgono un "carattere", un modo di essere.

Quelle sono meno legate al tempo.

Buon anno a tutti.




avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2016 ore 23:12

Ma chi ha stabilito che il ritratto deve essere veritiero e sopratutto deve esserlo nel tempo?

e chi ha stabilito che un bacio con una bella ragazza deve essere per forza reale? Ci si puo' anche baciare virtualmente tramite chat Confuso
dico questo per esprimere un concetto fondamentale della fotografia, ma che vale in tutte le cose, e cioè, se una qualsiasi cosa, un sorriso, un bacio, una immagine, una fotografia, non trasmettono il senso della realtà, hanno sempre un sapore insipido, vuoto, non trasmettono emozioni. Noi ci emozioniamo quando percepiamo la realtà delle cose.;-)

avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2016 ore 23:22

Il nesso era sottointeso, la "verità" non è quasi mai oggettiva, è quindi normale che una immagine filtrata da diverse visioni possa risultare distorta, non veritiera, o comunque non affine alla nostra "realtà" della persona ritratta.

Si puo' mentire con le parole, ma si puo' mentire anche con le immagini, attraverso la fotografia. Il ritratto deve essere una realtà, deve raccontare la realtà, non deve mistificare la realtà, cio' che invece diventa soggettivo è la nostra risposta emozionale che abbiamo di fronte ad una immagine, ma l'immagine deve raccontare la realtà. il ritratto deve rappresentare realmente la persona, e non deve raccontare bugie, facendola diventare più magra con photosciop, togliendole le rughe, alzandole un po' le cinglia, gonfiando un po' le lebbra e il seno, snellendo un po' i fianchi, colorando un po' la pelle di un bel roseo finto ecc ...tutte cose queste che, come è da sempre, mentire, perché chi fa questi ritocchi, sta mentendo con la fotografia, sta mentendo a me quando osservo il ritratto di una persona, facendomela vedere molto diversa da come è nella realtà.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 0:06

solo quello che è scientifico è falsificabile (Karl Popper).
La fotografia in sè non è quindi falsificabile poichè non è realtà.

( se vuoi ) Potrai provare ad imbrogliare apportando modifiche, ma non è che apportare modifiche significhi necessariamente imbrogliare, altrimenti dovremmo dire che anche una donna che si trucca vuole imbrogliare, anche un uomo che si profuma magari.

quindi la fotografia non è nè onesta nè disonesta.
Non è sufficiente fare riferimento alle modifiche che si apportano ad un'immagine per poter parlare di bugia , in fotografia la menzogna esiste solo se è nell'intenzione di chi la compie. Quindi dimagrire una modella non è necessariamente mentire, come non lo è rendere un'alba più rossa, o pubblicare in bianco e nero.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2016 ore 0:44

La fotografia non è né verità nè falsità, bensì contraddizione. Nel mostrare al mondo tutto, oppure anche solo a sè nella propria piccola cameretta, una foto che da colori è stata perfettamente ed egregiamente resa in uno splendido bianco e nero non possiamo definirla reale, ma nemmeno distorsione di questa, in nessun caso: essa è solo pura contraddizione di ció che io avevo visto, o di ciò che un esterno avrebbe potuto osservare, per colori, tonalità, contrasti, dimensioni e quant'altro mai. Non esiste un fenomeno fotografico, ma solo un'interpretazione fotografica del fenomeno: dunque essendo interpretazione è rielaborazione contraddittoria.
Ed io lodo in ogni modo la contraddizione, sicché in questa nulla viene mutilato e ne risultaparadossalmente molto vera. Mi spaventa molto di più la coerenza più totale, dal momento che per mostrare coerenza si deve aver mutilato una parte di sè. La contraddizione invece per quanto caotica è vera. Dunque ne risulta che la fotografia é contraddizione, ma essendo tale diviene vera per noi interpreti.
Parlando del ritratto, il non riconoscersi è quanto più normale: ognuno di noi è uno, nessuno e centomila. Solitamente noi proviamo a conoscere quell'uno dentro di noi, per quanto possa essere immane e difficilmente realizzabile, e ci riconosciamo o. Quello. Tuttavia Quell'uno è formato anche da centomila opinioni, che noi marginalmente conosciamo. Ed ecco nella fotografia che vediamo si aggiunge un altro parere agli altri cui eravamo abituati, un'altra faccia della nostra poliedricità, e dunque non ci riconosciamo.

avatarjunior
inviato il 04 Gennaio 2016 ore 9:49

solo quello che è scientifico è falsificabile (Karl Popper).
La fotografia in sè non è quindi falsificabile poichè non è realtà.

Non concordo neppure io sulla realtà della fotografia, ma il sillogismo è errato: la conseguenza del non esser falsificabile è la non scientificità (intesa come soggezione al metodo scientifico e al procedimento induttivo) cosa che non implica la non realtà.

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2016 ore 11:01

ma è comunque reale del fenomeno, mentre la fotografia non è reale se non della fotografia stessa e non di ciò che rappresenta.

avatarjunior
inviato il 04 Gennaio 2016 ore 11:37

ma è comunque reale del fenomeno, mentre la fotografia non è reale se non della fotografia stessa e non di ciò che rappresenta.

Si, certo. Su questo non posso che condividere.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 11:47

quindi la fotografia non è nè onesta nè disonesta.
Non è sufficiente fare riferimento alle modifiche che si apportano ad un'immagine per poter parlare di bugia , in fotografia la menzogna esiste solo se è nell'intenzione di chi la compie. Quindi dimagrire una modella non è necessariamente mentire, come non lo è rendere un'alba più rossa, o pubblicare in bianco e nero.

Nella fotografia si può mentire se noi modifichiamo la linea della modella, facendola diventare più snella di quella che nella realtà è, e gonfiando le labbra e il seno e alzando le sopracciglia. Questa è menzogna fotografica, è si dice "ritoccata".

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 12:08

Ma una donna truccata ,acconciata,vestita con indumenti "push up" ecc.... È vera o falsa? E che differenza c'è con una fotografia ritoccata? Riassumendo dove è la verità ?

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 12:20

Ci sono foto che documentano, altre che rappresentano, le seconde sono verosimili, non vere per forza.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 12:42

Rimanendo in tema ritratto il concetto di "fotogenicità" è insito proprio nella capacità del soggetto di "impersonare" un'immagine... (Eeeek!!!)
che sia ciò che il fotografo vuole realizzare o ciò che il soggetto vuole rappresentare poco importa, la capacità di creare la persona-lità, insomma il saper posare, è una dote che chi lavora con modelle professioniste o almeno professionali conosce bene!
C'è chi si trasforma ed assume davanti all'obiettivo sembianze imprevedibili :-P merito del trucco, di un talento innato, molto spesso una capacità che si conquista con lo studio e il lavoro (checche se ne dica il talento va bene ma dietro c'è sempre il lavoro)...
che sia davanti ad un'obiettivo di un fotocamera o di una videocamera la cosa ha molto a che fare con la recitazione :quindi è alquanto falsa e bugiarda !
Ma produce spesso arte e da nessuna parte c'è scritto che l'arte debba essere verità... anzi!

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 12:46

Nella fotografia si può mentire se noi modifichiamo la linea della modella, facendola diventare più snella di quella che nella realtà è, e gonfiando le labbra e il seno e alzando le sopracciglia. Questa è menzogna fotografica, è si dice "ritoccata".

per ottenere i risultati di snellimento non hai bisogno di lavorare in PP e ritoccare, è sufficiente fare immagini da certi punti di ripresa e con certe focali per snellire o ingrassare un soggetto.
il messaggio è modificato sempre, secondo l'intenzione del fotografo o sencondo la casualità se il fotografo non ha molta dimestichezza con il mezzo.
Allora anche un bianco e nero non è restituire la realtà.
Non c'è un margine di confine che possa dire dove comincia il taroccamento.
La fotografia non è realtà ma neanche menzogna.

che sia davanti ad un'obiettivo di un fotocamera o di una videocamera la cosa ha molto a che fare con la recitazione:quindi è alquanto falsa e bugiarda !
Ma produce spesso arte e da nessuna parte c'è scritto che l'arte debba essere verità... anzi!


capisco bene la contraddizione cui vuoi porci davanti, ma occorre fare un distinguo. nella posa c'è una rappresentazione mirata .
non si tratta quindi di menzogna.
Se non c'è posa la rappresentazione è naturale.
due esempi sottostanti:

rappresentazione mirata


rappresentazione naturale



avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 12:46

Certo il post parlava anche del ricordo (evocato dalle immagini) e della trasformazione che un'immagine subisce nel tempo, sempre e comunque, anche nell'interpretazione di chi l'ha realizzata...

Se si parla di un figlio è un pò più difficile che avvenga ma nel mio caso non facendo panorami da mesi e mesi sono riuscito a vedere certi miei scatti con il distacco che si dovrebbe avere sempre, al punto da non riconoscerli miei, di non ricordare bene neanche le circostanze... in questo caso si riesce certamente a giudicarli in modo più obiettivo.

avatarsenior
inviato il 05 Gennaio 2016 ore 13:16

Beh nel primo esempio c'è tanta posa, tanto trucco, tanta post e comunque si tratta di un ritratto.

Nel secondo esempio non c'è nulla, neanche uno sforzo compositivo, non è un ritratto però , è foto-street ...

Cioè esempi calzanti ma sino ad un certo punto trattandosi di generi completamente diversi.




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