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Protezione Paypal non efficace (o ingannevole... )


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avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 11:11

Alla fine il mio venditore si è rivelato onesto e mi ha già spedito 2 batterie corrette (le ho già ricevute) e chiesto se gli mando indietro quelle errate, ma non a mie spese, di metterle sulla buca delle lettere con scritto rifiutato e così non tiro fuori nemmeno 1€.

Se si trovano venditori onesti, nessun problema, se hai un problema paypal non tutela proprio per nulla. Meno male che ebay lo uso per acquisti irrisori, da massimo 20/30€

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 11:22

Ema, appunto.. fin'ora su un centinaio di acquisti su ebay avevo avuto 2-3 problemi minori risolti parlando con il venditore. Questa è la prima volta che mi addentro dentro un reclamo paypal, e non mi aspettavo questo casino... tra l'altro con una malafede del venditore evidente per due ragioni
1) la spedizione dalla Cina per oggetto dichiarato in UK (questo mi fa proprio arrabbiare, avevo escluso i venditori cinesi!)
2) almeno un altro feedback negativo per lo stesso prodotto, con lo stesso problema descritto.

Anche con Amazon ho avuto solo problemi minori, ma sempre risolti in 24h.
Amazon prima ti rimborsa, poi verifica...

A questo punto dovete spiegarmi una cosa: se io pago con carta di credito invece di paypal, posso chiedere alla banca lo storno/annullamento... no? ( si veda per esempio qui: www.cartedipagamento.com/chargeback.htm )
A che mi serve allora paypal se funziona così? mi complica solo le cose!


avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 11:59

Se l'importo non è stato già contabilizzato puoi (il tempo dipende dalla tua banca ma di solito 48ore), altrimenti non credo.

Cmq si l'ho già notato anche io che se metti il filtro solo italia o cmq Europa su ebay ti escono sti furboni di cinesi che mettono magazzino uk. Ho erroneamente acquistato 2 cose così, arrivate in tempi biblici, ma per fortuna senza problemi.

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 22:30

60 giorni, stiamo parlando di chargeback.. non di bloccare un pagamento non contabilizzato.


avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 22:57

60 giorni, stiamo parlando di chargeback.. non di bloccare un pagamento non contabilizzato.

Esatto. Pare che la procedura di contestazione dell'addebito sulla carta terrorizzi i venditori.

Per legge, se un utente contesta un addebito sulla carta, la banca è obbligata a rimborsare l'importo, poi si rivale sul venditore.

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2015 ore 23:42

Eh, quindi che mi da di più paypal?
dovrebbe semplificare e velocizzare un po' il rimborso, ma non ne sono sicuro vista questa mia esperienza....

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2015 ore 18:38

Non frequento più questo forum, ma mi sembrava giusto fare un'eccezione per aggiornarvi su questa storia.

Dopo numerosi rinvii, oggi PayPal ha finalmente deciso che... non mi rimborsano nulla!

Morale, ci ho rimesso 86 euro prima, e 20 dopo.

Per ulteriori dettagli/commenti/aggiornamenti, vedere qui:
www.facebook.com/guidoz80/posts/10153809594584714

(....e fate girare magari.. sto preparando anche una versione in inglese... e non finisce qui: gli romperò le scatole e gli farò pubblicità negativa finchè non riapriranno la pratica... e se non lo faranno sto valutando di fare causa).

Saluti.

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2015 ore 19:11

Brutta figura per paypal: la bega sui dati di tracciamento è ridicola (assumendo che non abbia provato a scrivere in cinese).

Ma sei sicuro di non poter più andare in chargeback? Nel resoconto hai menzionato il normale limite di 60 giorni per la richiesta di storno. Ma in una transazione internazionale dovrebbero valere le regole riportate qui QUI (questa è per mastercard; devi vedere la tua, se è diversa).

Se capisco bene i casi in cui potrebbe rientrare il tuo (4853 - Cardholder Dispute, Defective/Not as Described; oppure Services Not Provided or Merchandise Not Received) sembrano avere un limite di 120 giorni dalla data di pagamento.


avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2015 ore 21:45

Anche io sapevo dei 60 gg. , ma le regole possono anche cambiare nel tempo. L'unica è chiedere alla propria banca, perché è a lei che occorre chiedere lo storno, non a Mastercard o Visa. Se ora sono 120 gg. tanto meglio per il consumatore. ;-)

Giorgio B.

avatarsenior
inviato il 20 Ottobre 2015 ore 23:12

Se non sbaglio in passato era ancora di meno, ma partiva dalla ricezione dell'estratto conto. Al momento avevo in mente anche io 60 giorni dalla transazione.

Il documento su MasterCard non è facilissimo da decifrare, ma dice che il cliente può intervenire entro limiti che vanno da 60, a 90 a 120 giorni solari, contati dalla transazione. E il caso di Guido mi sembra rientrare tra quelli da 120.

Poi è meglio non essere ottimisti: c'è sempre il rischio che salti fuori qualche circolare italiana che dice che quelli sono limiti massimi e non minimi, e che prevale il limite di 60 o magari meno. Comunque è giusto verificare. Speriamo che Guidoz continui a condividere questa esperienza negativa, che può salvare altri.

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2015 ore 9:29

Mai acquistare prodotti cinesi, mai.
Anche nella botteguccia sotto casa.
Mai.
La Cina è il paese delle contraffazioni, dell'anarchia commerciale, una vera e propria giungla di prodotti a buon mercato usa-e-getta.
Acquistare prodotti cinesi alimenta solo questa pestilenza economica a danno di chi compra e di chi produce merce di qualità e garantita.
Sul piano economico la Cina rappresenta il cancro commerciale x antonomasia.
Finché i cinesi non riusciranno ad adeguarsi agli altri paesi del mondo sul piano imprenditoriale, contrattuale, culturale e dei processi produttivi (cioè fra qualche secolo) i loro prodotti andrebbero censurati senza se e senza ma, nessuno escluso.
Se ci si vuol bene almeno un pochino e si tiene ai nostri soldini sudati.
E non sto parlando delle delocalizzazioni di grosse multinazionali americane, coreane, tedesche e giapponesi, lí la qualità del prodotto e l'onestà è garantita dai detentori del marchio, con i loro know how e le loro politiche commerciali.
Non è un caso che una bolla economica grossa come un pianeta sta scoppiando proprio in questi mesi.
Con tutte le ×te made in china e gli affari farlocchi che solo loro riescono a tessere, è già tanto che siano arrivati fino ad oggi.
Con o senza Paypal, la cui affidabilità è pari a 0, in confronto ad Amazon.
La vedo dura.

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2015 ore 10:11

Grazie della segnalazione Guidoz (spiacente della tua brutta esperienza e di averti "perso" sul forum), io ho avuto un solo caso di t*fa su ebay, ma paypal mi ha risarcito come promesso, quindi non posso dire nulla, ma sento sempre più spesso di persone che hanno problemi nei risarcimenti.
Se riesci, rompigli le balle più che puoi.

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2015 ore 11:07

Con o senza Paypal, la cui affidabilità è pari a 0, in confronto ad Amazon.


Perché continuate a fare confusione su un aspetto non così difficile da capire?

- Paypal non è un venditore: è un mezzo di pagamento ;
- Amazon non è un mezzo di pagamento: è un venditore (probabilmente il migliore, anche se non sempre il più economico).

Amazon va confrontato con gli altri venditori , tenendo conto della particolare politica dei resi e della customer care dichiarata e ampiamente testata.

Paypal va confrontato con il bonifico, con il pagamento in contanti, con la carta di credito o con la postepay, a parità di venditore . Con un venditore serio, non rischiereste neanche col bonifico. Con il venditore sbagliato, non siete al sicuro con nessun metodo di pagamento; ma ciò non vuol dire che il rischio sia lo stesso con tutti i metodi di pagamento.


avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2015 ore 11:54

Hai ragione scusa, il punto è che con Ebay ho avuto pessime esperienze e purtroppo mi viene ormai spontaneo associare Ebay con il sistema di pagamento Paypal.
Giusta precisazione.

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2015 ore 18:32

@Geipeg, ho visto Jeans originali Armani con etichetta Made in China, non in Italia. Li ho visti in un noto e blasonato negozio che vende abiti firmati, questi non rischiano denunce e gogna mediatica solo per aver venduto qualche prodotto contraffatto, quindi ho creduto nella originalità del prodotto. Comunque non è solo Armani che fa fare in Cina, ma anche altri marchi dell'Italian Style. ;-)

Mi sto seriamente ricredendo sulla questione dei prodotti cinesi, soprattutto nel settore degli elettrodomestici. Ormai il 90% dei prodotti elettrodomestici vengono prodotti in Cina con le specifiche dettate dal marchio (De Longhi, Saeco, ecc. ecc.), peccato che mi sto accorgendo che costoro puntano più al profitto, che alla qualità del prodotto imponendo standard di produzione decenti.

In quindici anni ho cambiato 5 o 6 deumidificatori tra prodotti di marca e prodotto anonimo cinese, tirando le somme, hanno stravinto i prodotti anonimi cinesi.
Gli ultimi: un De Longhi da 10L/g acquistato nel luglio 2014 ed ha smesso di deumidificare nell'agosto 2015 (il motore girava praticamente a vuoto); un Kennek (Kennek è solo un importatore di cinesate che distribuisce nelle catene del Bennet e Ipercoop) puro cinese da 24L/g acquistato nel luglio 2012 e funziona ancora oggi senza un minimo cedimento.
Certo, De Longhi mi ha detto di portarlo al CAT di Ivrea, ma ho preferito rivolgermi ad Amazon, dove l'ho acquistato, che me ne ha mandato uno nuovo ed ha ritirato quello guasto nell'arco di tre giorni, mentre se mi rivolgevo al CAT mi sparavo 120 Km totali in quattro viaggi e stavo senza apparecchio per qualche settimana.

Giorgio B.

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