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“ Dispiace che occhiodelcigno si sia voluto intrappolare in una sorta di concezione topografica e tacheometrica della fotografia, una visione senza alcun significato collegata alla focale del 43mm... „
Ma l'occhiodelcigno non si è intrappolato in nessuna sorta di concezione topografica e tacheometrica della fotografia come credi e come nomini, questo è solo UN aspetto della fotografia (quello tecnico) che verte a diventare solo una base di partenza (ma una base solida) e in questo topic è di questo aspetto che si tratta ... se però vorresti parlare di sociologia dell'immagine o di altri argomenti non propriamente tecnici, c'è un intero sito-forum con la sezione più adatta per lo svolgimento di quei temi. Questo è un tema tecnico - se non è chiaro quello che scrivo, è sempre possibile chiedere chiarimenti e/o semplificazioni.
“ ... che nessuna casa produttrice di ottiche ha mai costruito o sviluppato, tanto è importante. „
ti poni in contraddizione con la realtà: riguardo al 43mm e alle focali normali tra 38 e 45mm c'è stata un'intera produzione di macchinette compatte, più altrettante ottiche, sia nel piccolo, nel medio che grande formato, dall'inizio della fotografia ad oggi. Il 27mm XF della fuji è un 41mm equivalente, come il 40mm Canon, il 20mm per Olympus, ecc ...
@Ooo:
“ A me interessava capire se la questione del 43 ha riscontri oggettivi di "normalità" oppure è semplicemente relativa alla normalità umana e non assoluta. „
certo che ha riscontri oggettivi, ma purtroppo fai allusioni, girando la frittata in maniera che ti pone molto lontano dalla comprensione: le proporzioni matematiche fanno parte di quella logica che non è opinabile. Hai dei dubbi ??? Perché mi pare invece che continui ad insistere nel coinvolgere obbligatoriamente (quasi fosse il tuo salvagente) la parola antropocentrico senza che abbia un significato e ad appoggiartici in cima, sottointendendo che se fa parte di questo argomento, allora è tutto soggettivo ... invece ho paura che stia diventando, la tua, un'ossessione un po' troppo innaturale ... (sbagliare è umano, ma persistere è diabolico).
Ho messo vari link all'inizio che anderbbero almeno letti, ma difficilmente succede, però poi si pretende di capire tutto lo stesso e addirittura si azzarda anche una contestazione ... non vorrei esagerare, ma contraddire il fatto che 2+2=4 diventerebbe un'impresa ardua
user46920
inviato il 07 Marzo 2016 ore 5:41
@Andrea:
“ Riguardo....alla diatriba sulle indicazioni della Nikon School, bisogna anche valutare a chi si rivolgono. „
si, hai ragione, probabilmente potrebbe essere una ragione del genere, proprio come la spieghi tu, ma ricattare e terrorizzare in maniera traumatizzante un bambino, per avere un controllo maggiore su di lui, non è la strada giusta !!! Le parole ed i significati usati in quell'articolo, sono veramente anti-pedagogici e piuttosto dannosi (secondo me).
Invece trovo che spiegando come stanno le cose realmente, poi uno se le elabora con la sua testa, senza influenze negative, né timori o rimorsi, ecc ...
Il Libero Arbitrio è proprio questo
Nessuno ha letto quello che ho scritto, a parte qualcuno che lo ha trovato un po' troppo complicato, per volerlo capire e comprendere veramente, e se l'è svignata piuttosto velocemente ... mentre invece sono cose semplici o almeno più semplici di quello che si potrebbe pensare, ed il fatto di "farsele proprie", potrebbe aprire la strada anche ad altre interessanti questioni e a nuove ulteriori comprensioni, riguardo la fotografia tutta.
“ Nella fotografia queste informazioni inerenti non solo le questioni geometriche ma anche quelle che accomunano geometria e psicologia , dovrebbero essere chiare per essere padroni della propria modalità operativa e del risultato che si vuole ottenere ritraendo una persona. „
Ciao a tutti...e...buona vigilia e buon Natale a tutti. Sono qui in attesa e mi sono messo a leggere le vostre argomentazioni, molto interessanti direi, alcuni passaggi molto tecnici e molto certosini, ma cmq molto interessanti e degni anche di approfondimenti se possibile. Premetto sempre che sono un fotoamatore che scatta seriamente (almeno ci provo) da pochi anni e ho ancora tanto da imparare....mi intrometto nel discorso per provare a smorzare un po i classici battibecchi su regole, libero arbitro e creatività, cercando di portare in evidenza un discorso secondo me molto importante in ogni tipo di arte, specialmente nella forografia. Conoscere le regole, se si vogliono fare scatti un po "profossionali", è indispensabile, differentemente ( questo è il mio pensiero e nulla di più) sarebbe un file sull'harddisk, conoscere le regole ci permette di infrangerle con creatività e con l'avvento delle nuove tecnologie magari crearne di nuove; ciò che mi piacerebbe argomentare di più e portare in superfice è questo passaggio...riporto di seguito parole prese da un post di L'occhiodelcigno: " ma ricattare e terrorizzare in maniera traumatizzante un bambino, per avere un controllo maggiore su di lui, non è la strada giusta !!! Le parole ed i significati usati in quell'articolo, sono veramente anti-pedagogici e piuttosto dannosi (secondo me). Alla luce di questo vi chiedo e mi sono sempre chiesto io stesso....cosa ce ne facciamo di tutte le regole dei terzi, delle regole sulle prospettive e sulle focali, quando nostro figlio, nostro nipote, il nostro cane, il vecchietto al parco o la vecchietta alla finestra che stende i panni ci regale una forte emozione che vorremmo immortalare per tutta la vita? Passeremmo più tempo a pensare a tutte le regale e a come metterle in pratica perdendo un attimo che non si ripeterà mai più. Conoscere le regole è importante perchè ci danno modo di creare un emozione istantanea con dell'atmosfera ma se cmq all'interno di quella foto ci sono degli "errori" delle "imperfezioni"...ma chissene....valutiamo il momento, l'atmosfera che circondava quel momento e l'eventuale difficoltà che circondava quel momento e la bravura del fotografo a notare, raccogliere ed immortale quel brevissimo istante. Se parliamo di foto fatte in studio, dove abbiamo tutto il tempo per essere perfezionisti allora vengo dietro a voi e dico si le regole e le prospettive sono molto importanti e vanno rispettate, ma se parliamo di foto "rubate" per strada...be scateniamo l'infermo nel rispetto almeno delle regole base Cosa ne pensate?
“ Alla luce di questo vi chiedo e mi sono sempre chiesto io stesso....cosa ce ne facciamo di tutte le regole dei terzi, delle regole sulle prospettive e sulle focali, quando nostro figlio, nostro nipote, il nostro cane, il vecchietto al parco o la vecchietta alla finestra che stende i panni ci regale una forte emozione che vorremmo immortalare per tutta la vita? Passeremmo più tempo a pensare a tutte le regale e a come metterle in pratica perdendo un attimo che non si ripeterà mai più. „
la domanda non è in argomento del topic ... ci sono altri topic aperti per fare questa domanda, cmq provo a rispondere velocemente, lo stesso: conoscere le regole e soprattutto saperle utilizzare automaticamente, serve appunto in quei momenti improvvisi nei quali l'istinto sopraggiunge e l'automatismo compone l'inquadratura senza nemmeno pensarci ... quindi serve per fare foto "migliori" anche in situazioni improvvise.
Ma ripeto Stu, qui non è il posto corretto per l'argomento che hai aperto ... il mio topic non cerca di dare delle regole, anzi. Parla solo di geometria ottica applicata, poi gli interventi sono stati di ogni tipo e molti praticamente off topic
Discussione interessante… stavo giusto valutando una ottica per primi piani con corpo macchina fujifilm apsc (Crop 1,5). Ero indeciso tra un 56mm 1.4 o un 85mm 1.8… Uno dei dubbi era appunto quanto distante devo stare dal soggetto per fare un primissimo piano (PPP o anche PP)?
Dipende dalla fisionomia dei soggetti: visi tondeggianti e fisici corpulenti = focali più corte visi snelli e fisici esili = focali più lunghe altrimenti si corre il rischio di deformare le proporzioni di chi si ritrae. Prova a fotografare un edificio La leggenda del passo avanti/passo indietro per coprire le varie distanze focali porta a compiere errori concettuali di ripresa, dove è vero che si apre o si chiude la finestra di ripresa, ma nel contempo ci si porta dietro il piano prospettico della focale che avvicinandosi o allontanandosi chiude o apre i suoi angoli di fuga dal soggetto provocando quell'inconveniente di cui sopra. Forse la storia dela passo avanti/indietro comincia a non dare più grossi problemi dai 135mm in su. Quindi il fattore crop FF vs APSC riguarda soltanto la finestra di inquadratura e non la focale. Un 85mm ha sempre l'assetto prospettico di un 85, che sia montato su formato pieno o su formato ridotto, l'angolo di campo non cambia. La fotocamera non è un convertitore di focale, quindi se ti avvicini con un 85 per simulare un 105 stai ovalizzando il soggetto perchè quella che cambia è soltanto la distanza focale e non la focale dell'obiettivo. Se ti piace fare primi,primissimi piani dovresti puntare su di un 180mm (almeno), ma è anche vero che esistono ritratti ravvicinati fatti con i grandangolari e che funzionano benissimo. Dipende come detto dalle condizioni di cui sopra ed anche dal punto di ripresa e dalla tecnica/stile personali.
“ La leggenda del passo avanti/passo indietro per coprire le varie distanze focali porta a compiere errori concettuali di ripresa, dove è vero che si apre o si chiude la finestra di ripresa, ma nel contempo ci si porta dietro il piano prospettico della focale che avvicinandosi o allontanandosi chiude o apre i suoi angoli di fuga dal soggetto provocando quell'inconveniente di cui sopra. Forse la storia dela passo avanti/indietro comincia a non dare più grossi problemi dai 135mm in su. Quindi il fattore crop FF vs APSC riguarda soltanto la finestra di inquadratura e non la focale. Un 85mm ha sempre l'assetto prospettico di un 85, che sia montato su formato pieno o su formato ridotto, l'angolo di campo non cambia. La fotocamera non è un convertitore di focale, quindi se ti avvicini con un 85 per simulare un 105 stai ovalizzando il soggetto perchè quella che cambia è soltanto la distanza focale e non la focale dell'obiettivo. „
L'ho letto tre volte per riuscire a capire che è una superca-zzola, burlone!
Invece questo video o tanti altri simili risolvono un po' di parole di troppo:
Diversi mesi fa un collega mi ha chiesto di dare un occhiata ad una sua compatta (una cosa economica, mi sembra una Panasonic, ma non sono sicuro)... ok, me la porta, ci gioco un pochino e poi gliela rendo "è a posto, funziona tutto"... E qui arriva la fatidica domanda : "cosa dici, meglio se uso il cellulare per fare le foto anzichè questa vecchia macchinetta, vero?" Alchè gli ho detto di darmi cellulare e compatta... gli ho fatto un primo piano con il cellulare e poi (mettendo lo zoom a 4x e allontanandomi) ho rifatto il solito primo piano con la compatta... poi glieli ho mostrati... è rimasto a bocca aperta... Con il cellulare aveva una faccia come un pallone con la compatta era... proprio come doveva essere.
E' per quello che quando sento parlare di ritratti con un 35mm sorrido...
Ho visto che si è parecchio discettato di come vengono cambiate le proporzioni nell'immagine del soggetto nell'immagine che otteniamo fotografando con focali diverse, con piglio parecchio certosino. Ma naturalmente abbiamo trascurato un'altra variabile capace di incasinare ancora di più la questione: da che distanza osserveremo le stampe (o il display) che riportano queste immagini? E quanta parte del fotogramma occupa il soggetto? E come è piazzato? Centrale o fuori asse? Essì, perché se andiamo a misurare le proporzioni tra naso e orecchie del soggetto e altre cose simili osserviamo delle proporzioni che appaiono sulla stampa (o sul display), ma quando osserviamo l'immagine inevitabilmente il nostro occhio sarà più vicino al centro dell'immagine che agli angoli, e quindi la visione andrà a distorcere ulteriormente le proporzioni dell'immagine stampata. Per evitarlo dovremmo osservare una stampa effettuata sull'interno di una superficie sferica della quale il nostro occhio occupasse il punto centrale, cosa che non avviene praticamente mai. E ovviamente lo sbilanciamento delle proporzioni causato dalla posizione dell'osservatore rispetto alla stampa varia anche a seconda che il volto del soggetto occupi gran parte del fotogramma o solo una frazione, se sia centrale o disassato. E notate che ho del tutto trascurato il fatto che la nostra visione è binoculare, e quando parliamo di "naturalezza della resa" in un'immagine fotografica stiamo in realtà confrontando quello che vede l'obiettivo (che è uno) con quello che osservano i nostri occhi quando guardano il soggetto ritratto (che sono due).
Ovviamente di tutte queste considerazioni in realtà non me ne potrebbe importare di meno, è solo che in questo momento non ho un caxxo da fare...
“ Ho visto che si è parecchio discettato di come vengono cambiate le proporzioni nell'immagine del soggetto nell'immagine che otteniamo fotografando con focali diverse, con piglio parecchio certosino. Ma naturalmente abbiamo trascurato un'altra variabile capace di incasinare ancora di più la questione: da che distanza osserveremo le stampe (o il display) che riportano queste immagini? E quanta parte del fotogramma occupa il soggetto? E come è piazzato? Centrale o fuori asse? Essì, perché se andiamo a misurare le proporzioni tra naso e orecchie del soggetto e altre cose simili osserviamo delle proporzioni che appaiono sulla stampa (o sul display), ma quando osserviamo l'immagine inevitabilmente il nostro occhio sarà più vicino al centro dell'immagine che agli angoli, e quindi la visione andrà a distorcere ulteriormente le proporzioni dell'immagine stampata. Per evitarlo dovremmo osservare una stampa effettuata sull'interno di una superficie sferica della quale il nostro occhio occupasse il punto centrale, cosa che non avviene praticamente mai. E ovviamente lo sbilanciamento delle proporzioni causato dalla posizione dell'osservatore rispetto alla stampa varia anche a seconda che il volto del soggetto occupi gran parte del fotogramma o solo una frazione, se sia centrale o disassato. E notate che ho del tutto trascurato il fatto che la nostra visione è binoculare, e quando parliamo di "naturalezza della resa" in un'immagine fotografica stiamo in realtà confrontando quello che vede l'obiettivo (che è uno) con quello che osservano i nostri occhi quando guardano il soggetto ritratto (che sono due).
Ovviamente di tutte queste considerazioni in realtà non me ne potrebbe importare di meno, è solo che in questo momento non ho un caxxo da fare... „
@Jankovich: al negoziante portagli questa disamina stampata su carta, vedrai che ti faranno lo sconto per invalidità neuronale, ma non dirgli che conosci l'autore, altrimenti ti internano
@caneca non ho compreso perché dovrei portarla io visto che ho già preso decisione di non entrare in questa diatriba… la lascio ai contendenti… ciaoneeeeee ????
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