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L'occhio del fotografo (libro)


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avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 11:38

In realtà, ma l'ho capito solo dopo anni, l'unico vero libro da leggere è quello che consiglia(va) cartier-bresson, ovvero lo zen e l'arte del tiro con l'arco.

Da lì ho poi capito che non è vero
la composizione è importantissima, ma nella fotografia pratica spesso non si riesce a mettere in pratica nemmeno una delle tante regole (sezione aurea in particolare)...


O meglio, è vero solo se "ci pensi". Non se "lo fai".

Ma è un gatto che si morde la coda, come qualsiasi cosa che abbia davvero a che fare con lo zen.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 11:56

Infatti leggere e provare ha lo scopo di educare mente e occhio in modo da automatizzare certi buoni comportamenti (renderli automatici) e dare spazio al resto, cogliere l'attimo ad esempio. E' una questione di allenamento. Se devi pensare troppo e troppe cose, non scatti bene.

Quello che intendevo dire a proposito dell'inquadratura è che bisogna avercela eccome l'idea in testa ma non da spaccare il capello. Parlo di quello che è dentro/fuori, quel piccolo particolare che stona, etc. Comunque è vero lo scatto buono lo senti subito che lo è e non necessita di PP o quasi perchè già bello di suo.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 12:00

L' occhio del fotografo. Guida grafica ai principi della composizione
è molto più "leggero e comprensibile" dell'altro (L'occhio del Fotografo. La composizione nella fotografia digitale) ma non per questo meno utile.
Consiglio vivamente di leggere per primo Guida grafica ai principi della composizione e successivamente La composizione nella fotografia digitale.
In rete a non più di 40 eurini entrambi.
Se siete all'inizio (ma li rileggerete anche quando sarete evoluti) saranno i 40 euro meglio spesi per la fotografia.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 12:08

@Archisilvio non ho un autore in particolare, ma c'è una foto che più di ogni altra mi è rimasta impressa. Lo scatto in questione è questo:
cdn.agilitycms.com/national-gallery/Images/Galleries/January2013/MCCUL
Ci troviamo a Beirut nel 76, nei giorni in cui i cristiani stavano attuando veri e propri rastrellamenti della popolazione palestinese (poi però i cristiani son sempre stati brava gente, ma questo è un altro discorso...) e Don McCullin si trova in mezzo a questo inferno ovviamente accompagnato dalla sua macchina fotografica. Scatta in modo compulsivo perchè sente la necessità di raccontare al mondo questo orrore ma tenta di non essere scoperto, perché sa che, se trovato a fotografare, sarebbe stato ucciso. Gli intimano di smetterla. Nell'andar via dalle strade del centro, si palesa davanti agli occhi questa scena: Ragazzi cristiani festeggiano sul cadavere di un palestinese (quel corpo in primo piano, in basso). Fotografare avrebbe significato mettere a rischio se stesso e tutte le immagini catturate prima, ma lui scatta lo stesso. Puntualmente, il giorno dopo si diffonde la notizia di un fotografo che ha ripreso le stragi e parte la caccia all'uomo. McCullin scapperà dal confine con la Siria assieme a due mercanti d'auto giapponesi, anch'essi fuggiaschi.
La composizione di questa foto è perfetta, ma secondo me, è la più grossa botta di ..... dall'anno zero a oggi.
McCullin aveva paura e verosimilmente ha impiegato pochi istanti per scattare, ma al contempo non doveva perdere di vista le strade, perchè da un momento all'altro sarebbero potuti arrivare i miliziani. NON poteva avere la lucidità di stabilire se la composizione era o meno corretta. "(...) no, mi hanno detto di no, non devo. Una foto e mi gioco la vita, ma poi è venuto fuori l'istinto del cronista e mi ha detto che dovevo assolutamente scattare. Il mio cuore batteva a mille mentre me ne andavo e pensavo che li avrei inchiodati ai loro crimini. (...) Quel giorno ho fatto il mio lavoro. (...)"
Queste sono le parole di McCullin durante l'intervista riportata da Calabresi in "a occhi aperti" proprio a proposito di questa foto.
Che dire, sarebbe potuto essere un oggetto di vanto dire che aveva addirittura pensato alla composizione, ma McCullin non vi accenna nemmeno. Si definisce quasi uno stenografo della situazione, eppure nessuno di noi lo definirebbe tale.
La composizione della foto è ciò che poi ce la fa piacere o meno dal punto di vista estetico, ma il concetto che COMUNQUE essa trasmette prescinde da tutto.
@Shambola si, quello che dici è vero. Se uno inconsciamente compone seguendo la sezione aurea, tanto di cappello. Ma se in una situazione un attimo più caotica vuoi provare ad applicarla di proposito... beh, buona fortuna!

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 12:31

OT: poi Mccullin ha deciso che non avrebbe mai più fotografato la guerra ed oggi fa solo paesaggi.... logorato dalle brutture della vita e dell'animo umano.


Tornando in topic invece... la foto che ho postato qualche pagina fa:





non può essere frutto di un pensiero solo cosciente. C'è il fato di mezzo, perchè l'albero morto in un quadrante, due vivi nell'altro, le vecchie, la giovane e lo spazio diviso come se l'avessero progettato a tavolino non può essere altro.

Ma questo avviene quotidianamente davanti ai nostri occhi. Il fattore Qlo è esserci, ma l'automatismo è riconoscerlo quando ci si para davanti.

Ferdinando Scianna dichiarava "io amo toreare col caso" a questo proposito.

In sostanza, le regole che regolano il "bello" o il "funzionale" vanno studiate, ma l'arte sta nell'applicarle inconsciamente. Don McCullin non parla di composizione in quella foto perchè l'ha semplicemente fatta in automatico la composizione. Non ci ha pensato, l'ha fatto.

E infatti oltre che buona, quella foto è anche ben composta.

user46920
avatar
inviato il 22 Giugno 2015 ore 13:19

Consiglio vivamente di leggere per primo Guida grafica ai principi della composizione e successivamente La composizione nella fotografia digitale.


grazie ;-) d'istinto avrei preso quello ... ma l'altro sul digitale, di cosa parla allora ??

user65517
avatar
inviato il 22 Giugno 2015 ore 14:01

Avrei tante cose da dire e da suggerire, l'unica cosa che mi viene in mente è che tra teoria e pratica c'è un abisso!
Ho il libro e leggo qualche capitolo ogni tanto per ripassare e devo dire che lo capisco abbastanza ma mettere in pratica è tutt'altra cosa!Confuso
Il libro è fatto bene ma devo dire che non approfondisce nessun argomento trattato, serve come infarinatura iniziale, il resto te lo devi cercare su altre fonti per approfondire meglio i concetti.
Finalmente un post dove si parla di composizione pura e semplice, senza pp e tecnicismi vari, che se non sai comporre a poco servono....;-)

user46920
avatar
inviato il 22 Giugno 2015 ore 15:04

Il libro è fatto bene ma devo dire che non approfondisce nessun argomento trattato


male ... se non approfondisce, rischia di essere inutile Confuso

puoi fare un esempio chiaro e completo ?? ;-)

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 15:17

Magari occorre rileggerselo qualche volta.
Di tutti gli interventi mi sento in particolare di sottolineare quello di Fabrizio Zompi, soprattutto dove mette le virgolette a "regole".
La composizione fotografica è un linguaggio e, fin qui, nulla quaestio . Ma le "regole" sono delle "non-regole". In fotografia, ne sono convinto, non esistono errori. L'immagine nasce e muore nella mente. La fotografia è solo un tentativo di farla vedere agli altri.

avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 15:38

@Benjo255 sul fatto che in fotografia non esisitano errori hai ragione.
@Shambola sul libro che ho citato McCullin parla proprio del rapporto con le sue foto, e dice chiaramente che quella da me citata non riesce quasi a guardarla.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 16:21

" Il libro è fatto bene ma devo dire che non approfondisce nessun argomento trattato"

male ... se non approfondisce, rischia di essere inutile Confuso

puoi fare un esempio chiaro e completo ?? ;-)
?

Ma è ovvio che non può essere un libro di approfondimento, intorno le 200 pagine..sarebbe chiedere troppo.
Secondo me è un buon libro dove vengono "fissate" le regole base (che sono molte), poi gli approfondimenti si fanno col tempo e volendo con l'aiuto di altri testi.

avatarsenior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 17:13

sul fatto che in fotografia non esisitano errori hai ragione.



avatarjunior
inviato il 22 Giugno 2015 ore 17:45

@Matteo Fiorelli sei d'accordo?

user65517
avatar
inviato il 22 Giugno 2015 ore 17:57

Un esempio può essere le regole della gestalt, ne elenca molte ma lascia al fotografo l'interpretazione.
Occhio, non sto criticando il libro, che a me piace molto, ma sto dicendo che non approfondisce gli argomenti trattati in esso!
Giustamente come è stato detto, in 200 pagine non puoi approfondire argomenti trattati in libri e libri, ma come dico io è un ottimo punto di partenza per farsi delle domande...

user46920
avatar
inviato il 23 Giugno 2015 ore 2:09

Un esempio può essere le regole della gestalt, ne elenca molte ma lascia al fotografo l'interpretazione.

detta così, ne potrei capire quanto prima ;-) ... però leggo tra le righe che viene detta una cosa, ma non il suo perché o il suo percome Triste

Occhio, non sto criticando il libro, che a me piace molto, ma sto dicendo che non approfondisce gli argomenti trattati in esso!

certo, appunto, ho capito ;-) ... sono io che sto "criticando" la cosa tra me e me, per capire meglio "il fatto che non approfondisce". Anche la tua risposta è stata purtroppo un po' superficiale ... ;-)

Va bene farsi delle domande, ma ci vogliono subito le risposte (non è e non dovrebbe essere un gioco a quiz), altrimenti è ancora più difficile capire ... e si rischia di fare addormentare qualcuno o di risultare inutili, per altri ;-)

in 200 pagine non c'è spazio ??? Eeeek!!!

ho un libro di Fisica che in 500 pagine tratta gli stessi argomenti presenti nei due ottimi libri di Fisica (generale 1 e 2) (scritti molto bene) che spiegano a livello universitario ogni argomento ben chiaramente (certo li ho pagati più di 15 euro ;-)), con esempi semplici (elementari), evitando di fare domande al lettore e/o di usare altre forme "inutili" che escono da un uno schema di "saggistica" (... fortunatamente non sono libri per "scuola guida" ;-)). Poi se voglio approfondire un argomento più nello specifico, c'è il mattoncino da 800 pag sulla sola "compatibilità elettromagnetica" ... però senza delle basi chiare e ben comprese, diventa inutile pure quello !!!

Ora mi chiedo: se non c'è spazio per spiegare che la divisione in terzi non è "obbligata" a dividere esclusivamente in tre parti uguali la superficie del fotogramma, sia orizzontalmente che verticalmente, ma che è possibile farlo con dei rapporti diversi, più specifici, più o meno simmetrici, che in molte occasioni risultano anche più "forti", e quindi non c'è spazio per spiegare nemmeno il perché ... ma di cosa parla questo libro, in definitiva ?? ... di aria fritta ??? Eeeek!!!

Vorrei comprarlo per curiosità, ormai forte curiosità ;-), ma siccome i libri prima di pagarli andrebbero letti, mi sto facendo parecchie domande ... visto che ci sono stati parecchi commenti discordanti Confuso

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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