user46920 | inviato il 09 Marzo 2015 ore 5:54
Imp, pensi che possa fare una qualche differenza evidenziare o meno un principio sottinteso , o che almeno dovrebbe esserlo, ad ogni fotografo ??? ... evidentemente, se ci sarà l'occasione, completeremo l'informazione insieme all'interessato PS: se stampi una 3x2 metri e la guardi da 25 cm, avrai bisogno di un sensore di 600 Mp mediamente, e di 2.4 Gigapixel massimamente !!! La risolvenza dell'occhio umano, o meglio l'acutezza visiva, si può calcolare anche da 3 metri o da 1 ... non cambia. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 6:55
“ Sparato. È arrivato o ha fatto cilecca? MrGreen „ macchè, non è arrivato nulla. avrai sbagliato bersaglio. riprova il 29 giugno... |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 7:00
Questi post sono inauditi. Dovrebbero censurarli sul nascere. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 7:53
Come detto da qualcuno mi accodo ai moderati, trovo i megapixel utili se tutta l'infrastruttura li regge in modo agevole e veloce per i miei standard. Se la fotocamera ha 100mpx ma è veloce, con una raffica di almeno 4-6 fps ed un buffer dignitoso (10 fotogrammi, niente di stratosferico) ed i pc disponibili a cifre umane li gestiscono senza attese di 10 minuti allora anche 100mpx posso utilizare....Ad oggi credo che la tecnologia permetta di usare con discreta fruibilità i 36 mpx sulla D810 (la D800 aveva qualche pecca in reattività e cosine varie) a livello di PC devono solo abbassarsi di prezzo le SSD per averne almeno da 1-2TB (così si elabora su SSD e si fa backup dopo un po' su hd) sui 250-350 euri e con 32gb di ram i problemi non ci sono. In ogni casa per ora diciamo che fino a 24 si gestiscono i file in modo snello ed ininfluente rispetto alle risoluzioni più basse, mentre i 36 qualche risorsa in più la richiedono, i nuovi 50 Canon forse imporranno a molti di salvare in mRAW nell'uso quotidiano e per qualche lavoro particolare soltanto la piena risoluzione. Questo ultimo punto è da sottolineare, ormai sia Canon che Nikon permettono di salvare raw di risoluzione ridotta proprio per il workflow per cui nessuno vieta di adattare la risoluzione di scatto al contesto rendendo la risoluzione non più un parametro fisso ma un altra risorsa in mano al fotografo, un po' come l'autofocus superperformate e raffinato che si potrebbe togliere e che in certi generi si usa poco (macro, paesaggio serio..) ma che può tornare utile. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 10:30
Secondo me, la corsa ai Mpixel non avranno mai termine, ma non per motivi di mercato, ma per motivi scientifici, soprattutto nel campo della microscopia. Certo che se esistesse un sensore da 1 Gpixel con davanti uno speciale obiettivo a risolvenza pressoché infinita, o almeno a livello molecolare, abbiamo idea cosa il sensore è in grado di registrare come dettagli? E quanto può essere ingrandita l'immagine senza perdita di qualità? A meno che la mia ignoranza mi nasconde che esiste già qualcosa del genere... Giorgio B. |
| inviato il 09 Marzo 2015 ore 19:33
In realtà qualsiasi microscopio ottico è limitato in risoluzione da leggi fisiche tanto è che i microscopi per nanoparticelle sono a fascio di elettroni. |
user46920 | inviato il 10 Marzo 2015 ore 1:27
“ ... sono a fascio di elettroni. „ In parole povere, la risoluzione è per così dire inversamente proporzionale con la lunghezza d'onda della "luce" illuminante. Con i raggi X, avendo una lunghezza d'onda inferiore alla luce visibile che usiamo per le foto, si riesce ad avere una risoluzione maggiore (oltre ad un effetto di penetrazione molecolare). Oppure, anche solo le frequenze ultraviolette, possono risolvere più finemente della luce visibile, ecc. Tanto poi il limite è quello fisico dell'occhio umano ... però l'esplorazione verso il micro e il macro cosmo, restano sempre affascinanti !!!
 ... cellule del sangue (microscopio elettronico)
 ... nebulosa (radiotelescopio) |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 2:16
“ La risolvenza dell'occhio umano, o meglio l'acutezza visiva, si può calcolare anche da 3 metri o da 1 ... non cambia. ;-) „ a parte che anche quella è calcolata su una distanza standard ma se rimani a quella distanza e non la cambi con l'ingrandimento, ha senso che la tua stampa abbia più linee di quelle che l'occhio umano può risolvere A DISTANZA STANDARD, proprio perché stando più vicino di quella distanza, quando ingrandisci, ne puoi vedere di più e apprezzare dettagli che a scarsi ingrandimenti non potresti mai vedere. |
user46920 | inviato il 10 Marzo 2015 ore 6:34
Esatto !!! Imp, sinceramente non so se esista una distanza standard, perché è un valore angolare espresso in gradi ... ... comunque, io non sono contro i sensori da 96 Mp e nemmeno contro quelli da 1.5 Mp !!! E quello che dici va bene; la distanza di visione determina, come hai giustamente precisato prima, una risoluzione vantaggiosa per lo scopo dell'immagine: se stampo un cartellone pubblicitario ad esempio di 10x15 metri, so benissimo che verrà osservato da una distanza che potrei definire tra i 10 e i 100 metri, consapevole che il mio messaggio pubblicitario arriverà comunque al passante, anche se utilizzerò una risoluzione di stampa molto bassa, più bassa della media !!! Infatti, avvicinandosi ai cartelloni pubblicitari, è molto facile constatare la bassa risoluzione con cui vengono stampati, per risparmiare l'inchiostro PS: con le pellicole fotografiche, la risoluzione dipendeva dalla dimensione del formato (Grande, Medio, Piccolo, ecc) e dalla sensibilità ISO. |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 10:41
“ Imp, sinceramente non so se esista una distanza standard, perché è un valore angolare espresso in gradi ... „ Be' una volta si diceva che il potere risolvente dell'occhio umano andava tra 2' e 3' di grado... Quanto alla distanza standard si intendeva la minima di messa a fuoco dell'occhio che fosse comoda un po' per tutti, cioè circa 25 cm. Certo che la possibilità di osservare una stampa 2x3 mt. da 25 cm e coglierne tutti i dettagli al livello di una stampa 20x25 cm. è lussuriosa... Però per poter avere nitidezza con quella risoluzione il calcolo della PdC viene stravolto... e si rischia di avere sì risoluzione disponibile ma con intervallo di piani di fuoco molto stretto: quindi nitidezza comunque non sfruttata, a meno di fotografare oggetti 2D. Sarebbe bello calcolare il limite possibile di risoluzione utilizzabile con una nitidezza sensata in funzione della PdC ... |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 10:49
Io a 25cm di distanza non riesco nemmeno a capire se ho l'orologio al polso oramai.... Maledetta presbiopia degli over 40...... |
user46920 | inviato il 10 Marzo 2015 ore 10:58
... Paco, nemmeno io focalizzo più a 25 cm Però l'occhio da bambini può mettere a fuoco dai 7 cm, col crescere questa distanza aumenta e fino a 25 cm si è nella normalità, oltre è un problema di presbiopia Paolo, se vuoi provare a calcolare qualcosa possiamo prendere come valore massimo della visione binoculare umana (20/10) una risoluzione di 28 linee al millimetro (28 l/mm) e come media (10/10) la metà = 14 l/mm ... naturalmente calcolate per 25 cm di distanza di osservazione. “ Be' una volta si diceva che il potere risplvente dell'occhio umano andava tra 2' e 3' di grado... „ se non sbaglio questo è il valore preso a riferimento per il CdC calcolato su pellicola da 100 ISO |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 11:49
“ Io a 25cm di distanza non riesco nemmeno a capire se ho l'orologio al polso oramai.... „ Io ancora sì, ma non so dire se per fortuna o sfortuna: sono anche un po' miope e astigmatico-miope per cui il difetto compensa un po' la prespiopia, che è senz'altro subentrata (prima mettevo a a fuoco a distanze da microscopio...). Minimizzato quel problema, però, c'è quello del metti-togli gli occhiali quando uso il mirino reflex, ed il metti-togli correzione diottrica quando la macchina passa di mano... : “ se non sbaglio questo è il valore preso a riferimento per il CdC calcolato su pellicola da 100 ISO „ Certo. La curiosità che proponevo era di capire, usando in stampa una risoluzione maggiore rispetto al potere risolvente dell'occhio umano, fino a che diaframmi si può sfruttare la maggior nitidezza per stampe grandi che consentano osservazione a 300 dpi anche da distanza ravvicinata. Altrimenti il vantaggio (a me piacerebbe, ma esistono anche quelli che concepiscono solo la visione completa) esisterebbe comunque su soggetti caratterizzati da poca profondità di campo necessaria e quindi immagino sui paesaggi. |
| inviato il 10 Marzo 2015 ore 12:00
“ Io a 25cm di distanza non riesco nemmeno a capire se ho l'orologio al polso oramai.... MrGreen Maledetta presbiopia degli over 40...... „ ecco perchè ti basta la fotocamera del 1984!...e non potevi dircelo prima (?!?!) di creare tutti questi mostri che aprono un topic anti-pixel ogni 25cm...cioè...minuti???  |
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