| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:28
paco secondo me con la oly! |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:30
@Raamiel ho anche altri esempi, scattati a F13 con focale fissa 35mm e se le vedi sembrano ancora meno nitide, ma in realtà è quello il risultato su un verde o alberelli o quello che ti pare, incide l'aria +o- tersa e il momento in cui si scatta per la luce, quelle so foto fatte a pieno sole. @paco è difficile da una foto capire che foto è, mi pare + una pellicola che una digitale |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:30
“ 110mm / 16 = 6.8mm di diametro danno già problemi di diffrazione?? ma se un 24mm regge bene fino a f/8 cioè 3mm. la diffrazione ce l'hai sulla base della lunghezza d'onda e del foro che attraversa o meglio delle sue spigolature... o mi sono perso qualcosa? „ La diffrazione dipende solo dal rapporto f/stop. La lunghezza focale o il formato dell'ottica è ininfluente. A cambiare è solo l'impatto della diffrazione in base alla diagonale del sensore o pellicola. |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:43
Se ben ricordi la formula della diffraction cutoff frequency è :
 Dove appunto l'ottica è rappresentata solo dal rapporto f/# |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:51
sti post mi hanno fatto spaccare dalle risate :D |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 19:59
“ La diffrazione dipende solo dal rapporto f/stop. La lunghezza focale o il formato dell'ottica è ininfluente. A cambiare è solo l'impatto della diffrazione in base alla diagonale del sensore o pellicola. „ L'effetto fisico diffrattivo dipende dall'ampiezza del foro attraversato e dalla lunghezza d'onda ... e quindi dall'accopiata lunghezza focale/ apertura in f ... io non capisco come si possa relegare al solo sensore e f, ma non sono in grado di andare oltre la semplice manifestazione di dubbio/confusione |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 20:01
Io ho molte foto fatte con l'Hasselblad h3-39 mpx ma una così brutta non sono mai riuscito a farla (parlo della resa e del dettaglio,riguardo alla foto be,ogni scarafone.... )neanche impegnandomi a fondo ! |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 20:02
cazz ora la guardo anche io sta foto che tutti elogiate :P |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 20:30
husqy caspita, ottima ripresa di paesaggio ! lascia fare kef che qua sto seriamente meditando su quella cosa chiamata c100II ! |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 20:53
Date i numeri? |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 21:16
“ Allora le foto ai cipressi, quelli impastatelli, che col nokia si faceva uguale, so fatte con Hasselblad H4D-50, na schifezza di fotocamera „ la fotocamera non sarà una schifezza, ma la foto continuo a vederla impastellata. |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 21:25
"..... o mi sono perso qualcosa? " La diffrazione ce l'hai sulla variazione di apertura RELATIVA rispetto alla masssima apertura dell'ottica: è uguale a pari valore di diaframma per le diverse focali. Un diaframma chiuso ad F 16 di un 800 mm ha un buco bello grosso, mentre un F 16 di un 21 mm ha un buchino minuscolo, ma come diffrazione la presentano in pratica alla stesso valore sulla pellicola o sensore che sia. C'era anche una dimostrazione che i nostri tecnici sapevano, non io, ma è così, ci puoi scommettere. Siccome la diffrazione, per esssere visibile in immagine finita, VA PRIMA REGISTRATA, POI TRASFERITA in immagine finita e POI VA VISTA sempre in immagine finita, e dunque ci sono delle considerazioni da fare: In pellicola, il cristallo d'argento aveva una dimensione sola, costante, e la diffrazione, a parità da formato, supponiamo 35 mm, di diaframma, e di dimensione immagine finita era sempre quella, con tutte le ottiche e tutte le fotocamere in 35 mm. In digitale, la cosa cambia radicalmente: a parità di formato di sensore, d'immagine finita e diaframma, la registrabilità o meno cambia con la dimensione del pixel: più è piccolo, e prima, a diaframmi più aperti, la registra. Il MF va in diffrazione visibile assai meno del 35 mm, perchè: 1) A pari Mpx, l fotodiodo è più grosso, anche molto, di quello di una 35 mm e registra meno, anche assai meno, il velo di diffrazione. 2) a parità di dimensione immagine finita, il Rapporto d'Ingrandimento del sensore MF è minore, il sensore viene "ingrandito" meno per avere la stessa immagine finita il pixel è adimensionale, ma l'effetto pratico è un Raporto d'Ingrandimento più piccolo con un sensore più grosso): ingrandendolo meno, se anche c'è velo, lo vedo meno su stampa finita. In pratica con un MF da 50 Mpx stampi anche bello grande chiudendo ad F22, per alcuni usi anche F 32, valore di diaframma inutilizzabile in 35 mm PER STAPE DI PARI DIMENSIONI. Ma oggi la diffrazione si riprende abbastanza bene ( non la perdita di risoluzione, ma il microcontrasto) di software, e con il 35 mm, si stampa tranqulli anche un A3 o A3+ con ottica chiusa ad F 22, la foto è bella nitida, ad esempio fatta conD 810, ma la nitidezza non significa risoluzione, soltanto inganni, e bene l'occhio. ........mai dimenticare che in fotografia, quello che NON si vede, NON conta, e non conta assolutamente nulla, zero: soddisfatto l'occhio, è fatta. Saluti cordiali. |
| inviato il 13 Febbraio 2015 ore 21:40
Leggo tanta giusta teoria e vedo calcoli sicuramente esattissimi ma nel paesaggio sul campo la realtà è spesso vicina a questa www.juzaphoto.com/galleria.php?t=1206580&l=it Credetemi in quei casi f16 è l'ultima delle cause del calo di nitidezza e 50mp servono quanto un paio di scarpe con i tacchi a spillo in un'escursione in montagna |
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