| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 9:45
Io dopo un paio di bicchieri di lambrusco vedo una stana dominante rossa....a volte anche le bollicine. Che sia il canale rosso starato ?? “ cioè fatemi capire un'attimo,vorreste calibrare il vostro monitor a seconda di come lo vedono gli altri con un'altro monitor? ma qui siamo al delirio puro „ forse un fondamento di verita' c'e' !! |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:10
@Husqy Sono d'accordo con te che non si avrà mai una stampa identica al 100 % alla visione monitor. Ma la lettura da parte di uno specto fotometro é essenziale per garantire la lettura RGB |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:11
@Marcorik non sto dicendo che il monitor va calibrato senza strumento, sto cercando di capire come fate ad essere così sicuri che vada bene. Avete termini di paragone? lo date per scontato visto che è strumentale? Nella realtà non è propio così semplice ci sono molti fattori da tenere in considerazione, uno fra tutti è dove finiscono le vostre foto? solo su monitor? se le stampate, in lab o a casa corrispondono al monitor? |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:16
“ Grazie Shambola dell'intervento ;-) ... provo a mettere quella di Filo63 .. e vediamo dove si arriva .. „ Ma cosa dobbiamo fare, descriverti i colori che vediamo? Questo non è fisicamente possibile in quanto ogni persona percepisce il colore in maniera leggermente diversa (di fatto i colori non esistono, esistono solo nel nostro cervello) |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:19
“ gestendo tutto al meglio si avrà non l'esatta riproduzione di ciò che si vede a schermo, è impossibile, ma una sua accettabile approssimazione, „ Stampo parecchio e questa è la mia esperienza, a gestire tutto al meglio non sono io (andrebbe anche oltre le mie possibilità economiche ) ma il mio lab, io cerco nei limiti del possibile di tenere calibrato e profilato il mio monitor, ma i lavori importanti li verifico sul loro |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:38
Cara Caterina, ciò che afferma Boscariol è sacrosanto ma non del tutto praticabile perché difficilmente il controllo del "puzzle" è sotto la stessa persona/azienda. La standardizzazione è necessaria, auspicabile ma mai raggiunta. Troverai sempre lo stampatore ultrasicuro che i suoi sono i profili e gli standard giusti, il rip che gestisce i pantone meglio di, il ral che è meglio del pantone e via così... per non parlare del produttore furbetto che asserisce che quel rosso è un verde ;) Uno dei tanti compiti che ho nella definizione dell'immagine del prodotto è proprio quella di scegliere il colore. Solitamente parto da un campione fisico che mantenga inalterato nel tempo la sua tonalità, ma non sempre è possibile, cerco di sceglierlo secondo una logica di riproducibilità dettata dall'esperienza... tieni presente che per l'esigenza di novità, di unicità che ogni produttore richiede oltre alle esigenze più "rarefatte" del design stesso, la scelta di una cromia "difficile" è nella norma. (Il rosso Valentino, il colore del package di Tiffany...) Questo campione, nel migliore dei casi, viene mandato a ditte specializzate che ne determinano la ricetta e ne producono un campione di riferimento possibilmente su un media neutro o simile a quello di produzione. Da qui parte tutta una catena di sviluppo produttivo dove la corrispondenza cromatica è quantomeno auspicabile ma non realistica. Tutto rientra nell'ufficio stile per valutare la corrispondenza e l'uniformità rispetto ai vari media... lavoro che viene fatto ad occhio perché gli strumenti di misurazione non percepiscono una serie molto ampia di fattori che incidono pesantemente sulla cromia, reazione ai vari tipi di illuminazione ambiente (tessuti tipicamente usati da Stone Island per esempio) effetti di trasparenze, subsurface scattering etc. Tu mi dirai, e tutta questa menosisissima lezione cosa centra con la fotografia? Semplice. Quando senti di supercalibarazione perfetta, megamonitor al 200% di resa, cerca di essere critica. Se la tua esperienza fotografica è professionale o è una passione seria, cerca di crearti un ambiente abbastanza chiuso con il tuo stampatore in modo che il "puzzle" di Boscariol sia completo perché fondamentalmente devi trasportare l'emozione cromatica che hai visto tu sul media finale. Quello che sta in mezzo ti deve offrire un buon compromesso. In una fotografia i toni cromatici non sono costanti per cui le interferenze si modulano differentemente su tutta l'area, le dominanti o i viraggi sono invece difetti casuali o costanti causati da guasti o inclinazioni dell'elemto sensibile dello strumento di acquisizione o restituzione dell'immagine. Per la fotografia il monitor deve aver prima di tutto una buona capacità di rendere le aree in luce ed in ombra in maniera realistica, avere meno dominanti possibili e la maggior uniformità possibile. Ad oggi, soprattutto per la cromia, non ho visto monitor migliori dei vecchi Barco Calibrator a Tubo Catodico. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:39
ok Caterina, questo mi torna e trovo sia il modo + corretto di lavorare. Comunque se ti porti a casa una stampa del lab x confrontarla al monitor male non fa. @Zkphoto la foto di Filo63 è un file a cui devo corrispondere una stampa, si usava nelle fotolito, come riferimento da mettere insieme alle chart di lettura per i profili colore. Quella postata da filo è in rgb, non in cmyk come l'originale, quindi non fa + nemmeno testo come giustamente ha scritto |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:51
@Rednaxela1978 io l'immagine che hai postato la interpreto così:
 la tua versione la trovo troppo bluastra, quella di L'occhio troppo satura, ma se sono correzioni volute per gusto personale hanno poco a che vedere con la bilanciatura del bianco |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:52
Sì, lo so, quello che non ho capito è cosa dobbiamo farci con quella foto secondo l'autore della discussione. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:55
Husqy mi sembra più che corretta ! Niente altro da aggiungere |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 10:58
Anche io la vedo corretta nel bilanciamento (anche se personalmente non mi piace e preferivo quella satura e carica) |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 11:00
Caterina... perfetto, questo è lo spirito giusto! per gli ipercalibratici il mio occhio invecchia, anzi è già invecchiato, però anche i colorchecker lo fanno come pure i target di riferimento interno dei vari spider, colormunki etc. |
| inviato il 18 Dicembre 2014 ore 11:07
Ma così diventa impossibile allora! Parliamo di DUE variabili: c'è prima la libera interpretazione soggettiva e poi la dominante gestita ad occhio. Ciò che ne esce è praticamente incontrollabile... (Non me ne volere Red, perchè poi sembra che mi stia accanendo con il tuo "bluismo" ) |
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