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quali ottiche sfruttano davvero il sensore??


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avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2014 ore 14:40

Mica tanto.... non è facile fare quello che dici.
Perché ricavare un solo e unico valore assoluto è impossibile, per tante ragioni.

Intanto ogni obiettivo fa storia a se, non ne esistono due di uguali.
Per misurare la loro risolvenza poi bisogna usare uno strumento che cattura l'immagine sul piano pellicola o sensore, di solito questo strumento è direttamente la macchina fotografica; che inevitabilmente porta delle variabili aggiuntive... filtro AA, filtro Bayer e conseguente demosaicizzazione, lo sharpen che viene applicato ecc..

Poi è errato dire questo obiettivo risolve tot linee per millimetro, intanto dovresti distinguere tra sagittale e meridionale, e poi quel valore è subordinato a un indice qualitativo.
Photozone calcola i valori LW/PH su un MTF50, che è la caduta del contrasto al 50%; ma esistono anche gli MTF20, MTF10, MTF30. L'MTF50 è considerato ad oggi l'indice più efficiente per la fotografia digitale.
Quindi, se ad esempio secondo Photozone un obiettivo fa 100 linne/millimetro, questo è sottinteso a un degrado del contrasto del 50%, se considerassimo un MTF20 il valore aumenterebbe.

Oggi come oggi si può trovare diversi riferimenti per la qualità di un ottica :

Photozone usa l'MTF50 con test Imatest usando un target moderno di questo tipo :



e il dispositivo che cattura il target è la stessa macchina fotografica, per cui i test di Photozone sono validi solo come accoppiata ottica/macchina fotografica.

Canon e Nikon pubblicano il classico grafico MTF usando come parametri le 10 e 30 linee/millimetro :





I grafici però sono teorici, ricavati dai dati di progetto; la loro attinenza con la realtà è scarsa e sono sempre e solo riferiti a fuoco a infinito.

Zeiss usa sempre lo stesso tipo di test, ma con tre parametri, 10 20 e 40 linee/millimetro :

www.zeiss.com/content/dam/Photography/new/pdf/en/downloadcenter/datash

Zeiss pubblica risultati reali da campioni di misure, anche in questo caso le misure sono sempre a infinito.

Schneider è molto più rigorosa, usa i grafici MTF con riferimenti a 15, 30 e 60 linee/millimetro :





Le misure sono reali e sono ripetute anche per distanze di fuoco intermedie a infinito.

Rodenstock segue la stessa filosofia di Schneider e si spinge anche oltre con riferimenti a 10, 20, 40 e 80 linee/millimetro :





E questo grafico spiega bene perché certe lenti costano un occhio.

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2014 ore 17:32

Troppo complicato Triste

l'unica di cui sono certo è che il Canon 17-55 f/2.8 sul sensore della mia 600D risolve da favola,
non conosco i dati tecnici ma dovrebbe essere così,
e volendo affidarmi a dati pronti pensavo che lo sharpness indicato di seguito mi desse un dato grosso modo indicativo sulla scelta dei prossimi obiettivi, avvicinandomi così il più possibile alla risoluzione l/mm. del mio caro 17-55:

www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/EF-S-17-55-f-2.8-IS-USM-on


avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2014 ore 18:28

Se ho ben capito la mia D7100 avrebbe addirittura 250 linee/mm (4000/16) o sbaglio ? ... difficili da risolvere per qualsiasi obbiettivo eppure alla resa dei conti si comporta benissimo ...
Correggimi se sbaglio !

avatarsenior
inviato il 19 Dicembre 2014 ore 19:24

La frequenza campionatrice è di 250, ma ciò significa che campiona in modo coerente solo segnali sotto le 125 linee/millimetro.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 16:36

Scusate cerco di capire seguendo (in qualche modo) il ragionamento, la mia 600D ha:

- Pixel pitch (?m) 4.2
- Bits per pixel 14
- Sensor size (mm) 14.9 x 22.3
- Resolution 5344 x 3516

faccio 22.3 diviso 5344 ottengo 0,00417 che dovrebbe essere il dato Pixel pitch ?
la frequenza di campionamento sarebbe 5344 diviso 22.3 = 239,64 linee per millimetro ?

possibile ?

esistono obiettivi di tale portata ?

La 5dmkIII ha pixel da 6,1 micron (dati DxO) quindi 164 linee/millimetro


perché " quindi " ....... come si ottiene 164 ?





avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 17:33

Un micron è un millesimo di millimetro; sapendo la dimensione del photosite in micron basta fare 1000/dimensione photosite.

Nel caso della 600D 1000/4,2 = 238

La frequenza campionatrice è 238, ma la soglia Nyquist è la metà, quindi 119. Il massimo segnale campionabile (teorico) è 119 linee/millimetro.

Un obiettivo ci arriva a 119 linee/millimetro? Chiesto così non ha molto senso, va parametrizzato come; ossia con che MTF. Con un MTF100 mai... è impossibile. Co un MTF50 (standard di riferimento) forse alcune lenti molto molto buone.

Ad esempio : Nikkor AF-S 200mm f/2 G ED VR su D7000

Valore di picco MTF50 a f/4 2856 LW/PH = 2856/(15x2) = 95,2 linee/millimetro

Significa che l'obiettivo riesce a trasferire 95,2 linee/millimetro con un decadimento di contrasto del 50%. La misurazione però non può prescindere dal sensore su cui è effettuata.

Esempio : Nikkor AF-S 200mm f/2 G ED VR su D3x

Valore di picco MTF50 a f/2.8 4076 LW/PH = 4076/(24x2) = 85 linee/millimetro

Stesso obiettivo e due risultati diversi, i valori di picco non solo sono diversi, ma ottenuti anche a diaframmi diversi.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 17:57

Grazie infinite Raamiel,

Come sempre i tuoi preziosi apporti ci arricchiscono e risolvono enigmi a prima vista impossibili.

Ora (finalmente) ho capito anch'io ..... MrGreen

Adesso è tutto più chiaro.

Grazie ancora.Sorriso





avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 18:08

Esagerato..... Sorriso

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 22:18

No no,

dico davvero.



avatarjunior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 22:44

Scusate la domanda da ignorante in materia (ma anche in altre 1000):

quando dite che un obiettivo risolve il sensore, intendete solo a tutta apertura o anche a diaframmi + chiusi?

grazie e ciao

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 22:50

Si intende al suo meglio, o almeno quello.

Una lente ideale è tanto più risolvente quanto più è luminosa, quindi in teoria le lenti dovrebbero dare il meglio di loro al diaframma più aperto. In pratica non è così perché, di solito almeno, ai diaframmi più aperti ci sono residui di aberrazioni varie, come aberrazione sferica, aberrazione cromatica laterale e longitudinale, coma, astigmatismo ... chiudendo il diaframma si compensano queste imperfezioni; andando oltre si arriva al punto in cui la diffrazione inizia ad incidere sul potere risolvente.

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 23:03

Ma guarda cosa scopro ora:

una delle ottiche che consideravo migliore per la mia 600D (come abbiamo detto prima la soglia Nyquist è 119 l/mm.)

Canon 17-55 f/2.8 alla focale media 35 mm. chiusura f/4 LW/PH al centro 2083,5 / (14.9x2) = 69,9

praticamente non risolve ancora quante l/mm necessitano.


avatarjunior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 23:03

Grazie Raamiel,

ma allora ha senso cercare un obiettivo (e spendere di più) che risolva il sensore, se la sua risolvenza è solo teorica...o perchè l'ideale non esiste?

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 23:09

Il termine risolvere il sensore è assai fuorviante, tecnicamente significa poco e nulla in realtà.
L'ottica fornisce l'immagine, poi sta al sensore campionarla nel modo più efficiente possibile. Se è troppo poco denso probabilmente non riuscirà a campionare tutte le frequenze, se lo è troppo pace... in termini di campionamento non è affatto peggiorativo. Ovvio che poi non ha senso avere un sensore che è sempre e solo inutilmente denso, tipo le più recenti APS-C.

Ha senso ricercare un ottica molto definita solo se poi anche il sensore è adeguato; mettere un Otus su di una D700 è uno spreco...

avatarjunior
inviato il 20 Dicembre 2014 ore 23:11

Grazie Raamiel ,
credo di cominciare a capire.

Per curiosità potresti indicare, se lo ritieni opportuno, quali sarebbero secondo te le migliori accoppiate fotocamera - ottica delle più comuni FF (canon nikon) indipendentemente dal prezzo, ma solo per capire "l'ideale matrimonio" nel senso della risolvenza?

Lo chiedo solo per capire meglio il problema.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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