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yongnuo copia il 50mm canon!


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avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 21:02

Gira che ti rigiro arriviamo sempre a una conclusione, anzi a due:

a) il 50 1.4 YN NON E' uguale al Canon: meno lenti, meno gruppi, non USM, baionetta in plastica....E' come dire che mi compero un Dacia e poi vado a dire che ho un Mercedes senza baule, con meno cilindrata, senza radica, senza interni in pelle, senza climatizzatore, senza navigatore, senza ESP...ma è un Mercedes, HA 4 RUOTE...

b) se tutte le motivazioni di vendita che trova YN da proporre ai suoi clienti sono che il suo obiettivo può essere scambiato con un Canon in condizioni di scarsa luce (boia, sono proprio quelle in cui serve l'f1,4...), mi sa che 1) ne vende pochi, 2) è lecito dubitare della qualità e del valore dello stesso 3) non si sta costruendo una reputazione solida e 4) a me non me lo vende.
Oltretutto, a lungo andare ci rimette: i produttori di aftermarket sì, investono un po' in ricerca ma poi con un manufatto vendono vs. Nikon, Canon, Sony, Minolta, Olympus, eccc. YN adesso ha clonato il 50 Canon, fra un po' dovrà copiare il Nikon, poi il Sony....alla fine avrà bisogno di 5-6 obiettivi per fare quello che Sigma fa con 1 solo!!

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 21:31

Io resto sempre molto sorpreso.
Il razzismo nei confronti dei neri è sempre condannato (giustamente) e con forza. Quello nei confronti dei gialli è tollerato. Nei confronti dei bianchi benevolmente incoraggiato...

La qualità di un prodotto non dipende dalla lingua o dal colore della pelle di chi li produce ma dai processi tecnologici utilizzati. La cina è un astro nascente. Arriva dal medioevo durato fino alle porte del 2000. Si è fatta le ossa copiando. Ma anche lavorando duramente. I costi sociali sono stati e sono enormi. Si pensi a tutte le malattie che si stanno annidando nei polmoni dei bambini che respirano i veleni che la nazione è costretta ad immettere nell'aria per sedere e competere con i grandi.
Qualche anno fa le loro leggi permettevano di copiare spudoratamente. I risultati erano grotteschi. Oggi, con la tecnologia ai livelli dei produttori occidentali, riescono a produrre cose inventate, progettate e realizzate dai loro ottimi e giovanissimi ingegneri. Ed iniziano ad avere l'orgoglio ed il potere economico per poterli brandizzare. I flash yungnuo sono identici ai canon ma... ma hanno un'elettronica autonoma e materiali diversi... quindi cosa hanno copiato? La forma? E cosa volete che importi a canon? Secondo voi licenzierà i suoi 'stilisti'? È questa la "qualità"? Io credo invece che sarà spinta ad impegnarsi a produrre un lampeggiatore di classe superiore... di ricercare qualcosa di nuovo che i suoi concorrenti non possono (ancora) costruire autonomamente. O questo oppure fra qualche anno noi (o meglio chi avrà preso il posto dei consumatori ricchissimi) parlerà della qualità cinese bistrattando quella giapponese, americana, europea.
Questa cosa si chiama concorrenza e, lo credete o no, è il processo che favorisce i consumatori ed è la valvola che spegne le tensioni tra stati.

avatarsenior
inviato il 30 Settembre 2014 ore 21:38

Andrea Ferrari:pienamente d'accordo con il punto a)
Non ho capito bene il punto b): se convince il cliente che il suo obiettivo vale un Canon a prezzo minore, ne vende diversi, di conseguenza accresce anche la sua reputazione;lo stesso giochetto lo potrebbe ripetere a maggior ragione con gli altri produttori, perchè i clienti, per i motivi che spiegavo prima, sapendo che produce obiettivi come gli originali ma a prezzi più bassi, comprerebbero a maggior ragione.
Sigma è un altro discorso: progetta obiettivi universali.
Il punto secondo me è: yongnuo è entrata nel settore obiettivi con un prodotto che ha le sue caratteristiche,anche se è 50mm f1,4 come il Canon, e sicuramente avrà un prezzo più basso? in questo caso ben venga!!
Opinione sempre personale

avatarsenior
inviato il 01 Ottobre 2014 ore 1:15

YN sta avendo la fama di clonare il materiale Canon senza copiarlo! Sorriso
E ci mettono il loro marchio.

avatarjunior
inviato il 01 Ottobre 2014 ore 12:47

Ma ha la baionetta in plastica! Ma di cosa parliamo? Ma ve li immaginate i giochi e gli scricchiolii tipici degli obiettivi in plastica?
Poi c'è vetro e vetro, chissà dove lo prendono.
Vediamo le prove ma personalmente non sono molto ottimista.

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 2:31

"Il razzismo nei confronti dei neri è sempre condannato (giustamente) e con forza. Quello nei confronti dei gialli è tollerato. Nei confronti dei bianchi benevolmente incoraggiato..."

Dai, Falconfab, non buttarla in politica a sproposito. Il razzismo con l'etica commerciale e imprenditoriale non c'entra nulla.
La discriminazione di gruppi, popoli o culture in quanto tali è razzismo ed è vergognoso, i distinguo e le critiche verso un paese che:
- conquista i mercati a colpi di concorrenza sleale e aiuti di stato
- inonda il mondo di merci fabbricate nei famigerati "lao-gao" (mi pare che si chiamino così i campi di rieducazione, cioè i lager in cui vengono internati gli oppositori politici e tutti gli indesiderati e i discriminati, obbligati a lavorare in schiavitù).
- impone ritmi e condizioni di lavoro fuori dai concetti di democrazia e civiltà.
- inquina come nessuno ha mai fatto.
- adotta politiche monetarie e di cambio forzose per garantirsi una competitività che i mercati non gli riconoscerebbero.
- pratica politiche protezionistiche che a lui non vengono applicate simmetricamente.
mi sembrano legittime.

Politicamente ciascuno a casa propria è sovrano (e anche qui...perchè la Cina può fare quello che gli pare e l'Afghanistan no?), ma se dobbiamo creare un mercato unico dobbiamo darci anche delle regole comuni altrimenti si torna alla barbarie.
Io penso che la Cina andrebbe contrastata e penalizzata pesantemente: se pretende di avere libero accesso a tutti i mercati del mondo, 1) dia a tutto il mondo libero accesso al suo mercato 2) si adatti a regole di civiltà che non pongano i suoi prodotti in palese situazione di concorrenza sleale 3) rispetti il lavoro altrui combattendo realmente la contraffazione.
E' solo un punto di vista, non voglio fare una discussione fuori luogo, voglio solo evidenziare che si può benissimo criticare certi sistemi industriali senza per forza essere razzisti.
E - in caudam venenum - chiudo dicendo che bisognerebbe riflettere un po' di più' prima di parlare di razzismo: per me è una delle accuse più gravi e infamanti che si possono fare a una persona e sventolarla con leggerezza non è sintomo di grande rispetto e educazione. Resto allibito io, se permetti...

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 4:44

non siamo ancora arrivati a capire che con le tecnologie in possesso oggi si puo copiare di tutto. Il problema sta nell'avere i mezzi, le capacita e le conoscenze giuste per fare ricerca e sviluppo, ma una volta raggiunto l'obiettivo e immesso sul mercato, è facilissimo per un'azienda clonare il prodotto usando anche materiali uguali e migliori, ma dal costo contenuto per via dell'investimento non fatto per i suddetti motivi delle aziende inventrici. D'altro canto è anche pur vero chele aziende che investono, poi non si limitano al solo guadagno derivante dalla vendita del prodotto,ma ricarica su di esso i costi della ricerca e per finire dell'invenzione, adentrandolo nel marchio famoso che siccome è famoso lo si deve pagare. La nike o altre aziende vanno in cina a fare i loro prodotti. manodopera e costo della produttività quasi zero, e profitti enormi. un pezzo di gpmma e tela che costa anche 200 euro e una gran cazzata, ma la gente whow è nike, poi magari dalla stessa fabbrica escono scarpe fatte con gli stessi prodotti a 20 eur.

avatarjunior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 10:28

Il fatto Ferrari, non è che la Cina SE vuole libero accesso ai mercati deve sottostare a regole comuni... ma è il RESTO del mondo che VUOLE entrare nel mercato cinese (oggi 250 milioni di ricchi e medio ricchi-quasi come la popolazione USA - a cui vendere prodotti "ricchi" e potenzialmente - in dieci anni, si dice - un miliardo e 300 milioni di consumatori/massa ); e SE lo vuole deve sottostare alle sue regole.
Voglio dire: il Mondo cosiddetto "occidentale" e "progredito" che sostiene come un feticcio il "libero mercato" non è in grado neanche minimamente di imporre regole commerciali troppo svantaggiose alla Cina; perché dalla Cina dipende e sempre più dipenderà. Basta vedere a quali condizioni la Cina ha "accettato" di entrare nel WTO dopo calorosissimi e interminabili corteggiamenti degli "occidentali".
Teniamo conto che la Cina con i suoi fondi pubblici di investimento (dalle enormi risorse) possiede quasi il 30% del debito pubblico USA e sta iniziando ad acquistare il debito europeo... ( per altro "sollecitata" dalla stessa UE).

PS aggiunto in aggiornamento oggi 2.10.2014:

Infine, detta tra noi, è vero che la Cina, intesa come sistema, "- impone ritmi e condizioni di lavoro fuori dai concetti di democrazia e civiltà." Ma non è certamente l'unica.

Perfino in Europa, la antica e civilissima Europa, si pratica il deleterio dumping sociale: ad esempio, vogliamo andare a vedere quali sono le condizioni salariali e sociali dei lavoratori polacchi, rumeni, cechi o serbi o turchi ? ( benché alcuni di questi Paesi non siano ancora nell'area Euro-ma presto "entreranno").

Eppure, in questi Paesi ci vanno a "delocalizzare" la produzione i più grandi produttori europei "ex occidentali", Italia compresa. Non è concorrenza sleale rispetto a chi invece continua a produrre nel proprio Paese ?

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 11:28

Quoto Andrea Ferrari, ed aggiungo: è grazie alla Cina ed altri paesi del sud-est asiatico che il mercato del lavoro si è degradato, perchè avessero avuto regole anche loro, i marchi occidentali non sarebbero andati a produrre da quelle parti, e adesso queste condizioni di lavoro arrivano anche da noi, perchè le imprese se vogliono sopravvivere a questo mercato, che dire senza regole è dire poco, devono adeguarsi.
Questi paesi, ma ci posso mettere anche l'India, hanno raggiunto questa posizione grazie a produzioni senza regole sul lavoro, a regole sull'inquinamento, a regole sui finanziamenti statali e secondo me, insieme all'alta finanza, sono la causa della crisi tremenda che sta vivendo tutto il mondo occidentale,che tra una decina di anni,se non cambia nulla, sarà diventato il terzo mondo.
Opinione personale
Scusate l'OT

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 11:30

Certo, Saben

Il problema di costume e comportamento su cui focalizzavo non è se esistano o non esistano paesi più o meno rispettosi dei diritti fondamentali, ma se sia corretto, civile ed educato tirare in ballo il razzismo quando qualcuno evidenzia tali fatti.

E' ovvio - duro ma ovvio - che i paesi in via di sviluppo debbano usare la leva dei posti primari inferiori per reggere la concorrenza, altrimenti resterebbero sempre e solo in balia del loro handicap infrastrutturale.

E' altrettanto ovvio che a tutto ci debba essere un limite: sarà un compromesso, ma in alternativa non se ne viene fuori.

Come consumatore occidentale mi può stare bene che la Romania o la Polonia mi facciano concorrenza con stipendi più bassi, comunque applicano alcune garanzie fondamentali tentano di strutturarsi come stato di diritto. Si evolveranno e in breve si allineeranno a standard comuni.

Altri non lo fanno, e per certi versi (ripeto, per certi versi!) rimpiango il periodo (buio?) in cui si usavano le barriere doganali per riequilibrare certi scompensi. Quanto alla volontà dei paesi occidentali di accedere al mercato cinese, è vero però bisogna anche rimarcare che la Cina gestisce la sua bilancia commerciale con rigida programmazione politica: si esporta a più non posso, anche copiando e contraffacendo (sono molti gli esempi di prodotti industriali diffusi copiando forme, imballi, loghi e ditte di aziende europee, con episodi paradossali di acqurenti che litigano con le nostre aziende perchè vorrebbero assistenza e garanzia su prodotti contraffatti), e si importa lo stretto indispensabile per non subire ritorsioni.
La Cina esporta grazie al libero commercio e grava tutte le importazioni con pesantissimi dazi: a casa mia le basi degli accordi sono reciprocità e simmetria di oneri/benefici...

Poi, sono il primo a dire che sono stupidi tutti quelli che (Tremonti docet) vorrebbero "daziare" la Cina per eliminare la sua concorrenza nelle fasce dei prodotti di basso valore aggiunto: la Cina, soprattutto per il made in Italy, deve essere una risorsa commerciale enorme in cui immettere i nostri prodotti di pregio. Ci diano pure le spugnette da lavandino, basta che comprino cosmetici, Ferrari, ceramiche di lusso, occhiali di marca, fashion, ecc.ecc.

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 11:40

Paolostock, è una ruota che gira.

Negli anni del dopoguerra l'Italia, in proporzioni più mitigata, ha fatto lo stesso: eravamo il serbatoio di manodopera "cheap" d'Europa e ci abbiamo costruito su il miracolo economico.
E la Sicilia (ma non solo...) è diventato il ricettacolo della chimica pesante e della petrolchimica: qualcuno vada a trovare in Germania le schifezze che abbiamo noi a Gela, Porto Marghera, Rosignano Solvay e via dicendo...

Il problema non è ripristinare il protezionismo, ma ottenere simmetria e reciprocità nelle norme che regolano i rapporti bilaterali: io non applico dazi, neanche tu me li applichi; io ti apro i miei mercati, anche tu me li apri; io non concedo aiuti di stato, neanche tu li concedi.

Per arrivarci però ci vogliono due cose: una classe politica dignitosa e la capacità di rimettere - cito Rudi Garcia - la chiesa al centro del villaggio. Dopo decenni di subordinazione della politica (con la p minuscola) all'economia (con i risultati correnti...) è ora di ribaltare le priorità (ci vuole la Politica, con la p maiuscola...). E, se ci riflettiamo bene, forse la Cina sta diventando "padrona del mondo" perchè è l'unico paese che rispetta ancora questa priorità.

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 13:32

considerata la resa del 50 1.4 canon, non mi stupirei che un clone cinese in plastica funzioni meglio..

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 15:48

Perdonare l ovvieta,ma come fate tutti a dire che ha copiato senza sapere che non sia stata proprio Canon a vendergli i progetti "obsoleti" .
E consuetudine vendere un progetto che ormai ha dato tutti i suoi frutti ad un altra casa ... Chi si può dimenticare della classica fiat panda e la seat marbella...
Chi Lo sa che Canon non abbia un nuovo 50 in progetto

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 16:20

E consuetudine vendere un progetto che ormai ha dato tutti i suoi frutti ad un altra casa

Non per Canon..
Il 50 f1.4 è in produzione dal '93, per cui non è neanche il più vecchio degli obiettivi ancora in listino (vedi 50 f1.8, 100 f2, 50 macro..). Di sicuro Canon avrà qualcosa in cantiere ma questo Yongnuo non è nato dai progetti di Canon in persona, lo dimostra la baionetta in plastica e il motore AF tradizionale al posto di metallo e USM (quest'ultimo è completamente diverso dal tipo tradizionale, come questo:


EDIT: il Canon non ha il motore ad anello ma micro-USM.

avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2014 ore 17:19

Spesso non conta la data di produzione ma il mercato della stessa e poi i progetti come spesso accadeva con vivitar e tokina venivano venduti solamente in parte tipo schema ottico o anche il solo coating.
Perché non può yn aver acquistato il "desing" del barilotto e Lo schema ottico?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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