| inviato il 22 Settembre 2014 ore 10:15
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| inviato il 22 Settembre 2014 ore 12:50
Max57::La mia scoperta del digitale ha portato a spese folli x l'acquisto di ottiche automatiche e super zoom , ed allora: e giù foto a non finire senza neanche soffermarmi sul soggetto e dopo,cancellare e ricancellare perché inquadrate male o esposizione errata.Inoltre i colori delle super ottiche non sempre restituivano dei colori che si avvicinassero al reale con colori spesso freddi ed innaturali. Con le ottiche vintage mi sono riavvicinato alla foto ragionata(meno scarti meno PP) La Tridimensionalità e lo sfocato sono netti e pastosi e non ultimo i colori saturi e definiti. Certo non tutte le ottiche "vecchie" si adattano ai sensori digitali Ma lo stesso vale x le "nuove" Devo ammettere che chi con la fotografia ci lavora, il digitale, macchine ed obiettivi sono una bella comodità. |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 13:15
Non sono le ottiche o il corpo che ti hanno portato alla foto ragionata, e' stata una tua esigenza, probabilmente per esperienze di analogico maturate in precedenza, ma gli stessi risultati li avresti ottenuti anche con l'ultimo modello di ottica da millemila euro. Ti sei semplicemente posto una domanda: qualita' o quantita'? E per avere uno stimolo al cambiamento sei ritornato all'antico. Se mi posso permettere:la foto che hai postato avra' un bello sfocato, ma e' fuori fuoco anche il soggetto. |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 14:03
Io mi sforzavo di ragionare con la pellicola e continuo a sforzarmi con il digitale, dopotutto dietro la macchina c'è sempre la stessa persona. Non ho la facoltà di leggere nel pensiero di Angelo, ma credo che lui si riferisca al fatto che le ottiche vintage sono più difficili da maneggiare rispetto a quelle moderne, quindi questo porta ad un allungamento dei tempi, e di conseguenza alla possibilità (o per meglio dire necessità) di ragionare di più. Qualcuno potrebbe dire che si può lavorare in manuale anche con ottiche nuove, ma non è la stessa cosa. Con le vintage bisogna mettere a fuoco a mano senza chip di conferma e con diaframma aperto, poi diaframmare sempre a mano e regolare l'esposizione in manuale, e tutto questo processo richiede tempo e impegno. Per quanto riguarda la resa cromatica e il contrasto è una questione di gusti. Le ottiche moderne per qualcuno sono troppo contrastate, per qualcun altro invece quelle vintage sono troppo morbide. Le ottiche moderne reggono molto meglio il controluce e hanno meno problemi di flare, per contro le vintage offrono sfocati spesso più piacevoli e con effetti particolari. Io eviterei gli estremismi e starei nel mezzo. Cerco di usare gli strumenti che ho a disposizione a seconda delle necessità. A grandi linee per paesaggi e macro spinte preferisco ottiche nuove, per ritratti dove c'è tempo di lavorare e per fiori di dimensioni medio-grandi quelle vecchie. |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 14:21
Max:: Diciamo che a TA la PdC sia veramente esigua, il centro del fiore e le tre foglioline sotto non sembrano sfocate. Una parvenza di ragione c'è in ciò che hai scritto, ma è la risposta al colore delle ottiche vintage che mi ha portato al cambio. Ps: mi ripeto; Non tutte!!! |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 15:13
“ Io mi sforzavo di ragionare con la pellicola e continuo a sforzarmi con il digitale, dopotutto dietro la macchina c'è sempre la stessa persona. „ Appunto, quando c'e' il tempo per pensare, nei generi che te lo permettono, non dovrebbe cambiare l'approccio che e' mentale prima che tecnicistico. Se si deve scattare al volo senza pensare, benedette le diavolerie moderne. @Angelo: intendevo che la parte piu' importante del fiore e cioe' i petali non e' a fuoco, lo sono i sepali verdi, alla base della corolla. |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 22:19
@max57: dopotutto l'attrezzatura è solo un mezzo per arrivare ad un fine, ho iniziato un anno fa ad usare ottiche vintage perchè volevo un corredo di fissi che non potevo assolutamente permettermi e devo dire che ora che mi sono abituato è molto divertente usarli, ovviamente non li porterei mai ad una gara di F1, ma con un pò di pratica si riescono a tirare fuori anche begli scatti in movimento! |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 22:25
 ottica vintage : 180 apo-lanthar voigtlander su 6D |
| inviato il 22 Settembre 2014 ore 22:29
 ottica modernissima: Otus 85 1,4 Zeiss a tutta apertura Di vintage la messa a fuoco manuale |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 7:35
Conosco la fama di questo 85 e quindi so di che gioiello si tratta, ma a me piace di più quella con il 180, che ci posso fare. |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 7:41
Ehhh......il 180 apo-lanthar della Voigtlander è proprio un gioiellino... |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 8:03
Puoi ben dirlo, osservando la pelle e i capelli si vedono le differenze, e anche lo sfondo è diversissimo. Quello del 180 è più piacevole, almeno per i miei gusti. |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 8:16
Ricordiamoci però che realizzare un apocromatico 1,4 è pazzesco.... |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 8:19
 Un' altra bell'ottica è il 60 macro elmarit 2,8r |
| inviato il 23 Settembre 2014 ore 8:24
 stessa foto realizzata con il 180 apo-lanthar |
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