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stampare







avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2014 ore 12:01

In questo caso per stampare un 120x90 me la cavo con un file da 7087x9449 pixel (200 DPI) a 8 bit e lascio fare il resto al RIP.

un 120x90 a 300dpi pesa oltre 2giga... non è che non esiste carta che tiene quella risoluzione, semplicemente non riesci con lo scanner ad avere quell'ingrandimento a 300dpi effettivi, ma se va bene arrivi a 90/100dpi.
io personalmente più che guardare i dpi o ppi guardo il peso del file in MB, oltre 200mb non c'è scanner, reflex, medio formato che tenga tale risoluzione, naturalmete parlando di file a 8bit

user15476
avatar
inviato il 26 Agosto 2014 ore 15:22

Stavo facendo delle prove con PS creando documenti vuoti da 120x90cm con diverse risoluzioni e spazi colore: 300 DPI (sRGB 16bit) 826 MB, 200 DPI (sRGB 8bit) 191 MB e 200 DPI con Grayscale 8 Bit arrivo a 64 MB, quindi vale il tuo consiglio di guardare il peso del file.

Per quanto riguarda le capacità di uno scanner di avere un ingrandimento a 300dpi effettivi per un 120x90 c'è sempre la soluzione a tubi fotomoltiplicatori (drum) e in teoria posso scansionare anche a 1000 ppi reali (ScanMate).

Alla fine, ora che ho questo file a 200dpi, vado in PS e ricampiono con bicubic a 300dpi oppure consegno al lab e lascio fare a loro?

Grazie





avatarsenior
inviato il 26 Agosto 2014 ore 16:17

non serve ricampionare, se il file è stato acquisito a 200dpi tale rimane anche se lo ricampioni, aumenta solo il peso non la qualità, puoi darlo direttamente al lab (probabilmente lo ricampioneranno a 150dpi per la stampa).

p.s. 8bit per la stampa, 16bit per fare la scansione, poi le correzioni le fai a 16 e dopo porti a 8bit quando il file è a posto.

user15476
avatar
inviato il 26 Agosto 2014 ore 18:45

Il file viene acquisito a 3200 PPI per una stampa 120x90 perciò a 200dpi (fattore ingrandimento x16 rispetto alle dimensioni del negativo).

Ad esempio la 1DX (18Mpx) ha una densità di 3658 PPI (risoluzione 3456x5185 sul sensore 24x36); si potrebbe benissimo stampare oltre x10 (x20 x40) senza ricorrere a nessuno ricampionamento, la differenza sarà data solo dalla distanza di visione, che dovrà essere maggiore a seconda del fattore di ingrandimento?

Qual è allora lo scopo di software di interpolazione come Perfect Resize ?

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2014 ore 2:10

Per esempio il mio rip lavora a 300 mentre la stessa macchina ma col suo driver lavora a 360.
se ho un 30x40 che per esempio mi fa 270 in quel caso interpolo a 300 o 360 in base a se uso il rip o il driver.


avatarjunior
inviato il 27 Agosto 2014 ore 9:13

Masaya solo una curiosità: ti è chiaro che per stampare in a2/a1 devi:
1) investire diciamo 3000 euro per il solo plotter (se comprato nuovo) + lo spettrofotometro ...
2) hai un aggeggio che è grosso tipo 1mtx1mt x40cm che pesa 40kg, più lo spazio per il rotolo/foglio
3) Il costo delle cartuccie è una grossa spesa, ogni singola cartucia ti può costare anche 100-200 euro ( e ne hai almeno 8 da comprare)
4) Se pensi di stampare saltuariamente vai incontro a tutti i problemi di seccattura di ugelli...

Detto questo, io che stampo in casa, mi sono fermato all'a3+ (per il momento); posso solo suggerirti di considerare nel budget un workshop sulla teoria colore/stampa perchè l'argomento è moltooo complesso e spendere 4000 euro per ottenere stampe errate non è bello.
Solo la scelta della carta, è un rompicapo cinese... MrGreen

n.b. io ho comprato il munki ma ancora non l'ho usato per la carta perchè mi piace cambiare spesso marche e modelli e ad ogni cambio dovrei spendere una cifra in stampe fatte solo calibrare/profilare il tutto.
(quindi rinuncio ad un po' di qualità e mi diverto a cambiare carte frequentemente)

user15476
avatar
inviato il 27 Agosto 2014 ore 14:23

Se interpolare e ricampionare hanno il medesimo significato, queste due vostre differiscono:

se ho un 30x40 che per esempio mi fa 270 in quel caso interpolo a 300 o 360 in base a se uso il rip o il driver


non serve ricampionare , se il file è stato acquisito a 200dpi tale rimane anche se lo ricampioni, aumenta solo il peso non la qualità, puoi darlo direttamente al lab


Se hai un file che fa 270 perché non stamparlo direttamente così?




avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2014 ore 18:01

i 300 dpi solitamente sono riferiti alla stampa offset, se stampi in casa un immagine nativa a 270 non occorre ricampionare, tanto la qualità sarà sempre la medesima. Discorso diverso se vai in offset, dove di "solito" con i flussi di lavoro vengono controllate le immagini che non sono a 300dpi, questo per non trovare delle foto in bassa risoluzione buttate dentro al catalogo per errore, ma comunque ricampionare con i software serve a poco o niente.

user15476
avatar
inviato il 27 Agosto 2014 ore 20:54

Ok, quindi meglio porre l'attenzione sul fattore ingrandimento rispetto al sensore/pellicola invece che i dpi. Se dovessi fare un 120x90 da FF avrei un fattore ingrandimento di x35 invece con la pellicola MF scendo a x16 e la risoluzione massima reale che mi permette un buon scanner CCD è di 3200 PPI il che può andare più che bene per questo tipo di ingrandimento.

Se volessi stampare più grande (oltre un fattore x20) o mi accontento di una maggiore distanza di visione o salgo di formato, non saranno maggior PPI in scansione a risolvere il problema!





user15476
avatar
inviato il 27 Agosto 2014 ore 21:35

Più che altro la domanda è a quanti PPI scannerizzare a seconda della dimensione del negativo.

Interessante notare che la densità sui sensori digitali medio formato (che non è un "vero" medio formato tipo 56x56mm) non va oltre i 4800 PPI:

MF Digitale: 33x44mm 8272x6200 (4760 PPI) 50 megapixel
FF Digitale: 24x36mm 5184x3456 (3658 PPI) 18 megapixel

Il che mi potrebbe tentare di provare una scansione a 4800 PPI (in questo caso non più con l'X5 ma per forza di cose con uno scanner a tamburo - drum) invece che 3200 PPI, sul formato 6x6 reale.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2014 ore 22:14

Con scanner a tamburo anche se la dia è 6x6 non si arriva comunque alla definizione che ottieni su mf digitale, per questo motivo difficilmente si trova ancora chi fa girare il tamburo, bisognerebbe partire da lastre più grandi per avere più qualità. Diciamo che per una dia 6x6 puoi arrivare come ingrandimento alla risoluzione di una Mf da 50mpx, anche se non si ha la stessa definizione

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2014 ore 23:31

Se hai un file che fa 270 perché non stamparlo direttamente così?


Perché il mio rip lavora a 300 , semplice. certo che posso metterlo dentro (il file) anche e meno risoluzione ma non è ottimale rispetto a ciò che chiede " lui " o il driver di stampa.
Una macchina epson (perlomeno le mie) lavora a 360 col suo driver. Perché dovrei dargli in pasto file inferiori? Il meglio si ottiene così.

Poi che il più delle volte le differenze siano proprio irrisorie è un altro paio di maniche.
Ma non possiamo ragionare in termini di " a palpetta otterremo la stessa cosa o pressoché simile".
Il consiglio cerchiamo di darlo giusto.
In ogni caso piuttosto che il file lo interpoli direttamente il driver (e lo fa! se non gli arriva come lo vuole lui), è meglio farlo con un software tipo PS.
Con un lentino si noteranno le differenze. certo con un lentino.. ma tanto va la gatta al lardo che ci lascia il retino... :)))

Per quanto riguarda i negativi/positivi invece inutile dire che sarebbe meglio tirarli sù alla massima risoluzione dello strumento (senza interpolazione) ma credo che questo fosse già chiaro.
Una scansione di 4000 ppi su un 2/3 35 mm cmq offre circa 20 mega ma non andrei tanto più su in quanto si rischia di perfezionare solo la grana della stessa e comunque su negativi che siano buoni. altrimenti tiri su solo le rogne Triste.
quindi in realtà si peggiora , non si migliora.

se vuoi il top del top però..consiglio scansioni con scanner a tamburo acrilico. In effetti fanno la differenza. arrivano anche a 12.000 ma..come ho detto, non serve andare oltre il dovuto per un determinato negativo (e sensibilità dello stesso!!) per il semplice motivo che poi tiri su ciò che è meglio non vedere. (aumento della grana o sfocatura..)




avatarsenior
inviato il 28 Agosto 2014 ore 0:10

Non ho seguito bene il discorso, hai la stampante settata a 350 dpi? In teoria sarebbe in bassa risoluzione per una stampante, la mia è settata a 720, ma solo perché a 1400 rallenta troppo e la differenza non la vedi nemmeno col lentino. Un file a 270 o 300 (dpi di Photoshop ovvero ppi) puoi anche lasciarlo a 270 la differenza non c'è, magari su un file nativo a 72 si può provare a ricampionare con Photoshop, ma anche li rispetto al rip dubito noterai un netto miglioramento, il file ha meno risoluzione e tale rimane

avatarsenior
inviato il 28 Agosto 2014 ore 1:15

non sto parlando dei DPI. quella è ovvio che a 360 ci stampo neanche le fotocopie.
Sto parlando della risoluzione di stampa della macchina , PPI .

DPI non è uguale a PPI .
se hai una epson dovresti lavorare a 360 a meno che appunto non usi un rip.
Puoi anche lasciarlo a 270 perché poi il driver di stampa lo porta lui a 360.
(e lo fa meglio PS)



user15476
avatar
inviato il 28 Agosto 2014 ore 14:52

Finalmento ho trovato un articolo che penso mi abbia tolto ogni dubbio al riguardo e di cui posto un piccolo estratto: www.photoactivity.com/Pagine/Articoli/011%20Inks/Printer.asp

Risoluzione

Misurare la risoluzione di una stampante ink-jet non è semplice, mettere a confronto diverse stampanti è ancora più difficile. In genere le case dichiarano una risoluzione espressa in DPI (Dot per Inch o Punti per Pollice), che rappresenta la densità delle goccioline che una stampante può sparare su un foglio di carta. La prima domanda che può venire in mente è: ma la carta regge quella risoluzione? ovvero le goccioline di inchiostro risulteranno ben definite, e con le dimensioni dichiarate (per esempio di 1/1440 pollici quadrati) o invece l'inchiostro spanderà determinando punti molto più grandi del previsto? Un'altra domanda ricorrente e più che lecita è: le immagini che stampo sono fatte di pixel, non di punti o gocce, quindi, a che risoluzione devo inviarle alla stampante? Ovvero con i 1440 punti che la Epson è in grado di stampare, che dimensione dovrà avere il pixel dell'immagine, visto che voglio riprodurre anche una bella scala di colori? Se mando in stampa un'immagine a 1440 PPI (Pixel per Inch), dove ciascun pixel può assumere uno dei 16 milioni di colori disponibili, come fa la stampante a riprodurre in quel pixel tutte le 16 milioni di sfumature se ha a disposizione solo sette o otto inchiostri? Ovviamente non ce la fa. In un pixel, che è quadrato, devo poter mettere molte goccioline di inchiostro. Generalmente le stampanti hanno una risoluzione che viene chiamata "nativa", che dipende sia dalle capacità meccaniche di posizionare le goccioline (numero di ugelli della testina e motore passo passo di avanzamento della carta) sia dall'interfaccia a basso livello della stampante, ovvero dai comandi "macchina" (o elementari) che la stampante è in grado di interpretare. Per la Epson la risoluzione nativa è di 360 PPI, come si può leggere anche nelle guide di programmazione per sviluppatori in www.epsondevelopers.com, che è un sito gestito direttamente dalla Epson. L'informazione sulla risoluzione nativa è ricavabile abbastanza facilmente. Se imposto una risoluzione di 2880x1440 DPI (la risoluzione minore è definita dalla densità degli ugelli, quella maggiore dallo spostamento passo passo della carta), e se invio in stampa un'immagine a 360 PPI, in un pixel dell'immagine riuscirò a mettere 8 x 4 = 32 goccioline di inchiostro (1440/360 = 4 e 2880/360 = 8). Si è sempre sentito dire che una risoluzione di stampa di 300 PPI è ottima e che non conviene utilizzare risoluzioni maggiori in quanto l'occhio non riuscirebbe ad apprezzarle. Ed è vero, se si parla di risoluzioni effettive. Però se invio ad una stampante Epson (con i drivers originali o di terze parti) immagini a 300 PPI, prima della stampa vera e propria il driver dovrà operare un'interpolazione a 360 PPI. Quindi conviene farlo prima a mano, per esempio con Photoshop con l'interpolazione bicubica , che conosciamo bene e che probabilmente è migliore di quella che usa il driver, e in modo anche da controllare a vista il degrado di quest'operazione, che eventualmente possiamo correggere con l' Unsharp Mask. La Canon invece, che ha una risoluzione di 1200x2400 DPI, ha presumibilmente una risoluzione nativa di 300 PPI, consentendo di mettere in un pixel su carta sempre 32 goccioline, che però sarranno distribuite in un pixel più grande di quello della Epson. Dalla differenza fra le risoluzioni native delle due famiglie di stampanti, nasce la difficoltà del confronto: se stampo un pattern a 360 PPI favorisco la Epson, se lo stampo a 300 la Canon.


Interessantissimo anche il resto dell'articolo! SorrisoSorriso

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