| inviato il 23 Maggio 2014 ore 14:44
“ Fermo restando che alcune foto sono diventate famose perchè immortalavano momenti unici, quindi l'aspetto compositivo, artistico e tecnico passano in secondo piano rispetto all'informazione che danno (fotogiornalismo) „ siamo sulla stessa linea d'onda Pisolomau Io nel mio piccolo di fotoamatore principiante e inesperto cerco di guardare un numero incredibile di foto, e in questo il forum mi aiuta e stimola non poco, e cerco di capire cosa valorizza e rende bella un'immagine che mi colpisce.. cerco insomma di attuare un percorso inverso, al posto di informarmi direttamente sulle regole compositive cerco di indovinarle osservando, osservando e ancora osservando. Il percorso è arduo e probabilmente a breve termine meno redditizio, però mi permette di avere un bagaglio notevole di immagini e modelli a cui aspirare quando vado a scattare una foto. Quello della fotografia è un mondo dal potenziale incredibile, un'immagine non è mai d'impatto per caso: dietro alle pubblicità, per esempio, ci sono studi approfonditissimi per rendere accattivante l'immagine, niente viene lasciato al caso. Tutto questo per dire che io credo che il culto dell'immagine sia sempre esistito, sin da quando si incidevano immagini nelle caverne, e che millenni di storia abbiano fruttato un'esperienza tale da consentirci di individuare la maniera migliore per valorizzare un soggetto a seconda delle situazioni; poi è sempre giusto lasciare il via libera all'innovazione e sono io il primo che sogno di arrivare ad una padronanza del mezzo tale da potermi permettere di sperimentare. Tuttavia è impossibile pensare di infrangere una regola senza conoscerla, è una contraddizione di termini |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 14:44
Mi collego a quello detto da David "Ovviamente quando si parla di amatori (come sono io in fotografia) e non di professionisti le ambizioni sono diverse e i "disastri" si perdonano più facilmente" Secondo me spesso noi amatori siamo più ambiziosi..proprio perché non è il nostro lavoro..ma la nostra grande passione! Spesso quindi ci ritroviamo ad essere più severi ed autocritici.. Un altro punto da non sottovalutare è che spesso professionisti (parlo ad esempio di quelli che scattano ad eventi o cerimonie) devono fare i conti con chi di foto non se ne intende proprio..a me è capitato ad esempio di collaborare con un fotografo professionista e ho notato che spesso vendeva di più la foto "banale", semplice e poco accattivante rispetto che la foto più dinamica..col soggetto magari in un terzo..con la fronte tagliata ecc ecc... Chiedo quindi ai professionisti di questo forum..quando lavorare e il vostro obbiettivo è quello di portare a casa la pagnotta vendendo foto a gente che di foto non se ne intende avete un approccio completamente diverso rispetto a quando scattate per passione? |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 14:49
Lorenzo, quella provocazione ha un buon fondo di verità..al proposito leggi questo mio vecchio commento a una immagine proprio di Maurizio www.juzaphoto.com/galleria.php?t=547521&l=it Un altro problema delle regole è che si parla sempre delle stesse, i terzi sono sempre presenti, i contrasti di Itten ad esempio che sicuramente sono non meno importanti nella composizione delle immagini latitano parecchio, questo porta tendenzialmente ad una uniformità di stile in molte sezioni. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:19
Verissimo Caterina, la composizione del colore è spesso lasciata in secondo piano mentre gioca un ruolo fondamentale. Il già citato Freeman dedica parecchio spazio nei suoi testi per ricordare come anche luce e colore creino la composizione di una fotografia. Grazie del tuo sempre prezioso contributo. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:21
“ Chiedo quindi ai professionisti di questo forum..quando lavorare e il vostro obbiettivo è quello di portare a casa la pagnotta vendendo foto a gente che di foto non se ne intende avete un approccio completamente diverso rispetto a quando scattate per passione? „ Ciao Bracco, certo che è diverso, se voglio camparci la famiglia con un lavoro del genere devo assolutamente tendere la mano al mio cliente, la bravura di un fotografo di cerimonia è riuscire a trovare una mediazione e rendere vendibile la propria arte, se fossi miliardario di famiglia sarei molto più estremo nelle mie scelte professionali, sarei più proiettato su me stesso e perderei la magia dei momenti che ritraggo. Quindi il bello è tutto li, interpretare e realizzare i sogni dei miei clienti. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:26
Giorgio, con te mi sa che devo attivare il quota automatico, piena sintonia con il tuo approccio anche stavolta.. se ad esempio fosse il fotografo a scegliere senza scendere a compromessi quanti matrimoni secondo voi si celebrerebbero a mezzogiorno |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:33
Grazie Giorgio, mi accodo anche io ai complimenti che ti ha fatto Caterina..è invidiabile il tuo approccio alla fotografia! |
user6267 | inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:35
“ Il già citato Freeman dedica parecchio spazio nei suoi testi per ricordare come anche luce e colore creino la composizione di una fotografia. „ E direi non solo Freeman , citerei anche l'uso delle figure retoriche applicate alle immagini. E come al solito sono i francesi che fanno scuola: Roland Barthes e Jacques Durand. Per chi vuole approfondire qui c'è un interessante articolo pubblicato da nikonschool www.nikonschool.it/corso-fotografia-nikon/lezione3.php Sarebbe troppo bello mettere in pratica o meno tutte queste regolette . Non sempre si riesce purtroppo. Per questo io ho optato per la modalità Scena Automatica . Delego alla macchina cosa come quando e perchè fare click. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:38
“ Chi si improvvisa genio e pretende di innovare le regole senza né conoscerle né possederle non può che fare disastri „ E' proprio vero, non posso non quotare. Secondo me le regole stanno alla fotografia come la grammatica sta alla lingua. Vi piacerebbe leggere libri o articoli di giornale zeppi di errori grammaticali? Non credo. Se si è arrivati ad avere un certo tipo di regole i motivi ci sono, e sono validi. Nessuno dice che talvolta non si possano prendere delle "licenze poetiche" (giusto per continuare la metafora) ma solo a ragion veduta o per stretta necessità, non per trascuratezza. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 15:52
Ottimo intervento Raffaele Stefano le regole come la tecnica è fondamentale conoscerle ma poi al momento dello scatto devono agire in background assieme al "database" personale di scatti già effettuati con successo o semplicemente visti ed amati che inevitabilmente ci condizionano, il tutto deve avvenire il più possibile in maniera istintiva altrimenti spesso si perde l'attimo.. se poi ogni tanto l'istinto ha il completo sopravvento e ci porta fuori da ogni schema non è per nulla un male ..anzi.. non dimentichiamo Graham Clarke e Bresson |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 16:39
@pisolomau, intendevo che anche il rispetto delle regole e l'aspetto tecnico possono comunque scaturire emozioni..... e non per forza l'aspetto artistico prende il sopravento, ma una foto che non dice niente puo' comunque rispettare tutti i parametri e le regole tecniche o essere artisticamente estremamente particolare ma se non emoziona non emoziona. |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 20:20
Caterina, prendo le tue parole come un consiglio, e, data l'autorevolezza della fonte, le prendo molto sul serio. Talvolta, guardando le foto dei maestri, mi pare di notare che alcuni di loro (non tutti) diano più importanza alla sostanza che alla forma. Si tratta però di maestri di una bottega dove forse io non potrei fare nemmeno il garzone. Resto nel dubbio. Un professionista affermato come te ha alle spalle un bagaglio di conoscenze che gli permettono di scegliere a ragion veduta, ma per un amatore o dilettante che dir si voglia è possibile regolarsi nello stesso modo? Meglio prendere sicurezza sulle gambe o buttarsi nella corsa? Lanciarsi in voli pindarici rischiando di bruciarsi le ali come Icaro o battere strade sicure? Imparare a esprimere concetti semplici correttamente o azzardare discorsi complicati? Troppe domande, meglio andare a cena... |
| inviato il 23 Maggio 2014 ore 22:20
Grazie mille ps: conosco Freeman e apprezzo molto i suoi metodi di divulgazione. |
| inviato il 24 Maggio 2014 ore 8:49
Questo, per me, è il più bell'argomento che ho letto finora in Juza, dopo due anni di presenza. Affronta un tema alto: come si crea l'arte con la composizione fotografica. Nientemeno! E un tema che interessa, perché ciascuno di noi ha in fondo un animo da artista, o almeno spera di avvicinarsi un po'. Tant'è vero che gli interventi sono stati parecchi, molto ben fatti, alcuni veramente forti. Per non restare nel vago: Regolus (non regole, ma suggerimenti; nomen est omen), Leonard_21 (l'utilità delle norme in funzione del messaggio che mi propongo di convogliare nella foto), Davidthegray (i paradigmi delle scienze, e della fotografia, cambiano nel tempo), Anomerol (ci si forma guardando le foto dei grandi e meno grandi), Stefano Pelloni (senza grammatica non si parla una lingua e così senza regole non ci sono foto), Caterina Bruzzone (si arriva a scattare in maniera istintiva quando si hanno interiorizzate le regole, si segue la propria esperienza e lo studio delle opere altrui). Esempi che hanno colpito la mia sensibilità e cultura fotografica, ovviamente. Mi sono formato sul manuale base di Andreas Feininger. Molti altri interventi hanno espresso opinioni e valutazioni interessanti. Di mio vorrei dire in altro modo quello che Caterina e altri hanno già spiegato: chi fotografa spontaneamente, senza aver prima imparato con costanza le leggi tecniche della fotografia e le norme della composizione, resterà sempre un dilettante, superficiale e velleitario. Potrà fare qualche volta foto piacevoli, ma a caso. La formazione di base può essere bassa, media, alta. Di solito i veri artisti, scienziati e professionisti, in tutti i campi, hanno quest'ultima formazione, e non si ritengono dei geni, ma degli appassionati del proprio lavoro. Le scoperte, le creazioni non avvengono a caso. In caso contrario sarebbe veramente un caso (gioco di parole voluto). A cominciare da Galileo Galilei, per citare un genio italiano. Però ora stiamo girando attorno agli stessi elementi di base del discorso. Come ha suggerito velatamente Caterina, suggerisco anch'io, ma apertamente, di passare ad un elenco, valutazione e discussione delle norme della composizione. Tenendo conto che prima ci sono delle leggi indiscutibili, quelle che riguardano il funzionamento della macchina e degli obiettivi: tempi di esposizione, diaframmi, ISO, calibrazione del colore ecc. Queste sì che sono quasi sempre leggi, come quelle della fisica o della chimica e non sta in nostro potere cambiarle, ma soltanto usarle. Le norme della composizione sono invece flessibili, aggirabili, negabili. Ma quali sono, oltre quella dei terzi? |
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