| inviato il 14 Maggio 2014 ore 15:57
“ ma credo che se sbagliavi uno scatto era abbastanza frustrante e di sicuro la prossima volta che dovevi schiacciare il pulsante di scatto ci pensavi 2 volte „ guarda che non è così...si scattava lo stesso...e si teneva conto di quello che si era sbagliato per la volta successiva...solo che tra tempi di sviluppo etc. o tenevi traccia di ogni scatto che facevi o andavi a memoria. Non c'era frustrazione, c'era solo voglia di migliorare allo scatto successivo. La frustrazione forse c'è oggi, perchè uno pensa che tutti gli scatti debbano essere ok... Senti a me....pensa prima di scattare...pensa a cosa vuoi vedere in quello che vedi e cerca di portarlo in fotografia...senza pippe mentali.... |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 16:09
“ dai, apriamolo.... „ Dici che ci può essere interesse anche da parte di altri utenti? Sarebbe una cosa positiva. |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 16:14
“ qualcuno sicuramente mi dira' allora pensa prima di scattare.... fosse cosi facile „ Hai ragione, vedo che il digitale porta molti a scattare in maniera compulsiva senza stare troppo a pensare, ma dietro una buona foto c'è sempre una buona idea e questo vale per il digitale proprio come valeva per la pellicola. Una foto buona può capitare per botta di c***, ma quando vedi qualcuno che lavora sempre a livelli mediamente alti vuol dire che è uno che ci pensa, e ci pensa parecchio. |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 17:14
Fotografia digitale e analogica per me sono come un aereo ed un elicottero, volano tutti e due, si basano su le stesse basi, ma sono “ due mezzi completamente diversi „ . Questo confronto serve solo a chi non accetta i propri errori. |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 17:47
Intendiamoci io ho 40 anni, l'analogico l'ho appena spizzicato, però ho amici fotografi più grandi di me che provengono dall'analogico. Vi assicuro che i ragionamenti che faccio con loro sono diversi da quelli che faccio con persone poco più giovani di me. Mi sono sempre chiesto perchè il loro modo è diverso? Io noto che prediligono più lo scatto in se, fregandosene del mezzo di scatto. Ho avuto anche il piacere di conoscere Pippo Pappalardo, noto critico catanese, mi ha detto che l'attrezzatura non è più un suo problema, una olympus u4/3 è sufficiente per fare ottime foto. Dal forum invece noto che c'è una corsa alla migliore attrezzatura, magari poi vai a vedere le foto fatte, e scopri dei risultati deludenti. Per esempio Juza ha fatto gran foto con una 350D, adesso se la proponi a qualcuno, per poco non ti saluta più. Mi chiedo se non sarebbe meglio investire su una buona cultura acquistando libri, che su una attrezzatura TOP. |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 20:44
“ Dici che ci può essere interesse anche da parte di altri utenti? Sarebbe una cosa positiva. „ Se intendi aprirne uno sul feticismo fotografico sfondi, ma altrimenti temo di no, io ne ho provato ad aprire uno su libri e riviste fotografiche... 0 assoluto Se lo apri però io mi ci abbono:D |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 21:00
Nell'epoca analogica esisteva una regoletta "tre su trentasei",ossia scartare il 90 e più per cento dello scatti effettuati una volta analizzati gli errori e preso nota del perché dei successi. Penso che da questo punto di vista non sia cambiato nulla,basta mettere in pratica la vecchia regola. |
| inviato il 14 Maggio 2014 ore 22:19
Nicola, se ti va mandami il link, se l'avessi saputo ti assicuro che avrei partecipato attivamente alla discussione. E' un vero peccato che molti si eccitino pensando al mezzo diaframma in più o in meno e trascurino una parte importante del bagaglio culturale che dovrebbe appartenere a tutti noi. |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 0:56
“ Nell'epoca analogica esisteva una regoletta "tre su trentasei",ossia scartare il 90 e più per cento dello scatti effettuati una volta analizzati gli errori e preso nota del perché dei successi. „ in uno shooting fotografico che abbiamo organizzato, la metà delle persone fornite delle migliori attrezzature in commercio, scattavano a raffica spostandosi continuamente sperando di ottenere una foto decente tra le tante fatte. Mi chiedo...questo è fotografare? Forse si vuole il massimo della qualità per sopperire alla mancanza di visione del fotografo? Se aprite qualcosa io sarò dei vostri. |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 1:24
Mediamente, l'uomo sceglie la via più comoda, è normale. In questo caso, però, trovo che non sia solo sensore vs rullino, ma anche autofocus, esposizione automatica ecc. Non dico siano sbagliate, anzi! Ma la parte più bella della fotografia avviene prima dello scatto, e spesso ci dimentichiamo di questo. A chi non riesce a "forzarsi" a pensare, consiglio l'acquisto di una vecchia macchina a pellicola, il più manuale possibile. Scattate tre rullini con quella e inizierete a riflettere un po' di più prima dello scatto :) |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 6:37
No, no dai Fabriziob......l'autofocus etc...c'erano anche ai tempi pre digitale... Quindi il problema è solo di educazione al vedere..... Consiglio, proprio ieri sono passato da Feltrinelli, "Vedere è tutto" - interviste e conversazioni - HCB - edizioni Contrasto collana Lezioni di Fotografia. € 19,90 Giovanni |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 9:00
“ Mi chiedo...questo è fotografare? „ Io credo proprio di no, ho visto con i miei occhi scene simili in occasione dei vari Nikon Day o Canon Day che vengono periodicamente organizzati dal negozio dove mi servo, purtroppo o per fortuna non ho mai visto i risultati di questo modo di lavorare. Giovanni mi segno il nome del libro, grazie. |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 9:10
Quoto @Fedebobo: Secondo me no. I grandi erano grandi perché la fotografia non era ancora un'arte matura di massa, le tecniche (soprattutto per lo sviluppo) erano per pochi "alchimisti" ed in ogni caso perché i grandi hanno sempre qualcosa da dire al di la della tecnica . Comunque, Cynabal, un modo per limitare gli errori, penso anche se non lo faccio mai, potrebbe essere, l'andare sul "luogo della scena", visionare il soggetto che vogliamo fotografare, senza Reflex. Guardare la realtà e pensare a come vorremmo riprodurla. E poi molte cose nel comunicare, tra un mezzo ed un altro, cambiano per forza: in fin dei conti McLuhan non era Pinotto |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 10:15
@Giovannifiorillo: concordo, non li legavo al digitale, ma alla comodità :) Ogni automatismo tecnologico ti toglie la necessità di un pensiero. Tu poi lo puoi fare lo stesso, ma intanto ti abitua a saltarlo. Se poi ci aggiungi che puoi scattare quanto vuoi senza problemi...! Capiamoci, a me piace il digitale (e mi piace la tecnologia ), però quando mi sono reso conto che pensavo troppo poco alle mie foto mi sono messo ad usare una vecchia Pentax K1000 completamente manuale ed una Canon GX a telemetro. Non ci ho fatto tantissime foto, ma sono state sufficienti a farmi pensare un po' di più :) |
| inviato il 15 Maggio 2014 ore 10:37
Estratto da un' intervista a Giovanni Gastel: “ Ai giovani fotografi che cosa dice? Al momento c'è molto malumore, molta concorrenza. Dico di stare tranquilli perché chi ha qualcosa d'innovativo da proporre avrà sempre lavoro. Il problema è che molti di loro, conquistato il dominio della parte tecnica, pensano di essere "arrivati", invece il lavoro comincia proprio da qui, quando si deve cercare la propria personalità. Ognuno di noi nasce già con una sua unicità, ma che va fatta diventare aggettivo ed estetica nelle proprie immagini. Chi riesce a proporre una novità che rivoluzioni un minimo, allora può inserirsi con successo nel mercato. Lei come ha vissuto il passaggio dalla fotografia analogica a quella digitale? Meravigliosamente. Io ho lavorato per trent'anni coi banchi ottici, macchine ottocentesche, teli neri. Ho cavalcato l'analogico nel suo modo più estremo. Il digitale è la primavera della fotografia e il movimento non è mai stato così ampio e vitale. Adoro anche le foto di bassa qualità, quelle dei telefonini; sono immagini che dicono cose che l'alta risoluzione non può dire. „ Io sono sempre piu' convinto che il vecchio 3 su 36 sia la strada giusta, con il digitale e la raffica, per chi la usa, 3 su 100 sarebbe meglio ! |
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