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Domanda per i nostalgici della pellicola


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avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2014 ore 15:42

L'unica soluzione è una prova diretta, e poco mi costa alla prima occasione. Per i toni chiari, leggi neve ad esempio, non ho riscontrato grossi problemi di leggibilità di dettagli, anche se ammetto che non vi è nulla di assoluto e vale soprattutto percezione personale. Di seguito qualche esempio postato in queste pagine.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=778300&show=11 verso il fondo pagina.
Lungi da me voler ribadire i miei metodi di lavoro, anzi sono il primo interessato al confronto, e se dovessi riscontrare di essere in fallo non ho alcun problema a cospargermi il capo di cenere. Lasciami qualche giorno e faccio una prova ad 1+25. Più avanti provo il Kodak. Ciao

avatarsupporter
inviato il 22 Aprile 2014 ore 16:04

Stefano analizzare le foto analogiche dal monitor e' veramente impossibile, e' un grande difetto dell'analogico purtroppo, mi sembrano pero' avere parecchia grana.

Non uso spesso il Rodinal, ultimamente mi sara' capitato solo un paio di volte da un amico e devo dirti che non saprei neanche dirti di quale tipo si trattasse, ormai ne circolano vari; dovevamo sviluppare roba veloce e l'abbiamo usato senza troppe precauzioni.

Ho cercato info a riguardo e quello che ho trovato ti da ragione, la grana a 1+100 sara' piu' grande ma meno netta almeno a leggere queste info.
www.analogica.it/r09-one-shot-rodinal-t5649.html
In genere non mi fido delle note trovate su internet, ma conosco Silverprint, in arte Andrea Calabresi, estremamente competente in materia di analogico.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2014 ore 16:54

Eccomi qui con molte più conoscenze di ieri. Allora mi dite le accoppiate pellicola B&W e rivelatore che usate? Sperimenterò tanto ma mi piacerebbe avere una base con la quale cominciare. Anche diluizione e tempi se vi va, sarebberodi grande aiuto. Grazie Marinaio per i link li ho trovati estremamente utili ed esplicativi.
Intanto questo è un piccolo schema che ho trovato

per i tempi di sviluppo a 20°

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2014 ore 16:57

Lo so e comunque la seconda e la terza sono scattate su HP5. Sinceramente dalle ultime prove a diluizioni classiche è trascorso parecchio tempo, ma ricordo bene la prima impressione di grana molto netta, ovviamente osservata sotto l'ingranditore. Riprovare non guasta mai. A presto.

Per Gianluca.
Il D76 restituisce immagini molto morbide e con dettagli fini. A mio giudizio va bene a patto di compensare il basso contrasto.
Il Microphen è ottimo e più energico ed adatto ad esaltare la sensibilità
ID 11 non mi ha mai convinto.


avatarsupporter
inviato il 22 Aprile 2014 ore 17:15

Gianluca sul sito devchart trovi tutti i valori. l'App massive dev ti calcola i tempi di sviluppo sia in funzione di pellicola/rivelatore che della temperatura rilevata prima della soluzione rilevata subito prima di sviluppare e ti fa anche da timer per le varie fasi. Direi uno strumentino assolutamente necessario, bisogna capirlo un minimo prima di usarlo veramente la prima volta, ad esempio bisogna azzerare l'Hypo Clear e bisogna attivare il calcolo in funzione della temperatura per far variare il tempo di sviluppo con i gradi reali.
Con il tempo poi costruirai le tue tabelle.

Cerca nel limite del possibile di avere tempi di sviluppo tra i 5 e i 7 minuti, meno saranno difficili da gestire, oltre aumenterai il tempo bagnato. Poi ci sono casi in cui non puoi farne a meno.

Se segnali quali accoppiate pellicola/rivelatore scegli magari si puo' anche condividere qualcosa; se vuoi qualcosa di poco oneroso con ottima resa mi sento di consigliarti ILFord FP4 e HP5 da sviluppare in HC-110.

L'HP5 ha dei tempi un po' troppo nella diluizione standard, 1+31, ma puoi allungarli diluendo di piu'.

Hai gia' scelto il formato di pellicola che userai? 135, 120? Sarebbe piu' facile darti consigli piu' mirati

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2014 ore 17:57

Formato 135 utilizzerei una canon eos 1v. Pellicola Ilford Fp4 125 è quella che più mi interessa per il momento. La espongo come se fosse un 50 iso giusto?
Ho visto un pò i prezzi e diciamo che vorrei provare con quello che mi hai consigliato tu. Il mio problema sono i tempi-concentrazione a temperatura costante 20°
Kodack hc-110 mi diluizione B cosa significa? Mi trovo sei minuti ora quanto è la percentuale di aumento di tempo se sottoespongo?
Acido citrico come si diluisce?
Grazie davver per tutto il tempo che stai dedicandomi ;-)

avatarsupporter
inviato il 22 Aprile 2014 ore 18:08

L'FP4 in genere la espongo a 64 ASA, questo ti dara' un buon dettaglio nelle ombre; il tempo di sviluppo dipendera' dal contrasto che vuoi dare alla pellicola. Se scatterai il rullo in tante situazioni sarai costretto a sviluppare ad un valore medio, se hai tempo pero' segnati i valori di lettura spot nelle ombre in cui vuoi dettaglio (zona III) e nelle alte luci. Esponi ad un valore pari alla lettura in Zona III sottoesposto di 2 stop per avere accoppiata tempi e diaframmi da impostare sulla macchina.
Se invece scatti usando l'esposizione valutativa inserisci il valore di 64 ASA nella macchina e spera che l'automatismo faccia un buon lavoro.

Un tempo di sviluppo dell'FP4 in HC-110 soluzione B (significa 1+31 ossia 1 parte di HC-110 e 31 parti di acqua) per un fattore di contrasto N e' 6':30'' (questo e' il valore che uso io). Devi variare questo valore se la temperatura non e' 20 gradi anche se cambia solo di qualche decimale, massive dev lo fa per te, altrimenti tra un paio di giorni ti giro un file che ho fatto per l'HC-110 legato agli sviluppi in base al contrasto scelto.

Questa e' una scheda interessante per l'HC-110 www.covingtoninnovations.com/hc110/ c'e' anche tradotta in Italiano da qualche parte, ma non saprei dirti dove ora.

avatarsenior
inviato il 22 Aprile 2014 ore 21:42

Seguo con interesse!

avatarsupporter
inviato il 23 Aprile 2014 ore 12:02

Giusto Falena, personalmente non uso molto i filtri colorati ma possono essere utili in fase di ripresa.
La variazione di esposizione da applicare e' dichiarata dal costruttore mentre il sistema di mettere il filtro davanti all'esposimetro e leggere il cartoncino grigio 18% non e' molto precisa perche' i sensori non leggono allo stesso modo le frequenze colorate; quindi si potrebbero avere risultati discontinui rispetto alle tonalita' di grigio volute. In alcuni casi come i ritratti i filtri arancioni possono essere utili per migliorare la pelle mentra altri possono rendere la i lineamenti molto piu' duri.

Posto qui una spiegazione di Nadir magazine che reputo molto ben fatta.
www.nadir.it/tecnica/FILTRI1-bn/

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2014 ore 14:04

Marinaio sempre a 20° con le hp5 plus 400 le espongo a 200 e poi sviluppo in hC-110 per 6 minuti giusto?
Invece mi sconsigli l'utilizzo delle T-grain perchè anche se sono più moderne ed offrono ottima risolvenza e bassa grana hanno un effetto b/n molto scialbo e limitazioni di latitudine di posa e di scala tonale? Per esempio le tmax 400?

avatarsupporter
inviato il 23 Aprile 2014 ore 14:46

Gianluca la scelta della pellicola e' una cosa molto personale, diciamo che le FP4 e HP5 sono anche le meno costose e quelle un filo piu' "facili" da sviluppare. La latitudine di posa, la scala tonale o il contrasto si regolano con i tempi di sviluppo e si possono adattare con tutte le accoppiate pellicola/rivelatore. Diciamo che una delle caratteristiche piu' facili da vedere e' la grana, piu' piccola ma piu' regolare con le T Grain.
Ci sono molti fattori da interpretare e ci vuole tempo, il comportamento del piede (ombre) quello della spalla (luci) e l'andamento della curva (piu' ripida dimostra un variare dei toni piu' rapido, meno ripida invece rende gradazioni piu' morbide) sono in parte caratteristica della pellicola ma dipendono anche molto dal rivelatore e dal tipo di sviluppo scelto. Esistono molte tecniche.
Una buona base che poi userai sempre e' quella di regolare le ombre con l'esposizione (quindi fondamentale impostare il valore ASA giusto) e gestire le luci (o il contrasto, e' la stessa cosa) con lo sviluppo. Questa cosa avviene perche' le ombre si sviluppano in buona parte subito, con l'aumentare del tempo di sviluppo si aprono un po' ma molto piu' lentamente dei toni medi e delle alte luci che invece continuano a svilupparsi fino ad esaurimento del rivelatore in modo molto piu' rapido. Da una parte e' un problema e ti costringe a lavorare in modo molto preciso per esporre le ombre, dall'altra e' un vantaggio perche' ti permette di regolare latitudine di posa e contrasto. (questo e' anche il motivo per cui tirare le pellicole non ha molto senso, o meglio le ombre saranno molto tappare e potrai avere dettaglio sono nei toni medi e nelle alte luci)
L'HP5 la trovo piu' una 160 ASA che una 200, pero' a me piacciono le ombre aperte e i negativi un po' morbidi perche' in questo modo sono piu' facili da stampare con l'ingranditore su carta a contrasto variabile senza filtratura, cerco di lasciare il resto solo all'interpretazione (Andrea Calabresi docet! E' grazie a lui se parlo cosi').
Se invece pensi di usare gli scatti solo scannerizzandoli allora puoi permetterti qualche ASA in piu' ma soprattutto non eccedere con l'energia di sviluppo perche' e' nelle luci (ombre del negativo) che gli scanner fanno piu' fatica a registrare dettaglio e passaggi tonali.

Il tempo per l'HP5 dipende dalla concentrazione che vuoi dare al rivelatore oltre che dalla temperatura. L'HP5 ha uno sviluppo piu' rapido della FP4, in soluzione B ha un tempo di 3':20"" a 20 gradi, troppo poco. Puoi provare la iluizione E (1+47) e un tempo di 5' a 20 gradi, pero' devi iniziare a fare attenzione a quale tank usi e a quanti rulli metti nella tank; hai bisogno almeno di 6 ml di concentrato per ogni rullo che sviluppi, se usi la Jobo 1520 e metti dentro 2 rulli di HP5 da sviluppare sei un po' al limite, (5,21 ml a rullo), diluizioni ulteriori (tipo F 1+79) ti costringono a sviluppare un rullo alla volta altrimenti esaurisci il rivelatore e finisci per avere un effetto compensatore sulle alte luci, non male se voluto scarso di contrasto se casuale. Sono pero' necessari se vuoi diminuire il contrasto e registrare una latitudine di posa piu' ampi.

P.S. Siamo praticamente omonimi, mi chiamo Gian LucaMrGreen

avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2014 ore 22:17

;-). Ho ordinato ciò che mi occorre, il tempo che mi venga consegnato tutto e si inizia a sperimentare. Grazie davvero per l'aiuto.Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2014 ore 13:23

Ecco il mio primo esperimento, sono molto contento dei risultati considerando che è la prima volta che scatto-sviluppo-scannerizzo. Ogni passaggio ha un grande margine di miglioramento, e l'obiettivo finale è quello di imparare a stampare in camera oscura. www.flickr.com/photos/123823881@N08/
Grazie davvero per gli ottimi consigli Sorriso

avatarjunior
inviato il 17 Maggio 2014 ore 13:59

Anche io usavo hp5 plus 400. La pellicola del grande Mario Giacomelli

avatarsenior
inviato il 17 Maggio 2014 ore 14:26

Per Gianluca Sannoner.
Se le tue immagini sono quelle che si vedono al link direi che il primo esperimento è sicuramente riuscitissimo. Molto bene, e datti da fare per la stampa in camera oscura.
Da ultimo, e senza voler polemizzare con qualche intervento di chi mi ha preceduto, non dimenticare che le pellicole si possono tranquillamente esporre per sensibilità ben oltre la nominale e senza particolari rinunce. La HP5 si presta benissimo ad 800 ed anche 1600 ISO, ma necessita trattamento particolare e mettere in bilancio che aumenta il contrasto, in particolare a 1600. In condizioni ambientali particolari la differenza è tra portare a casa qualcosa di valido, oppure lasciare perdere. Garantisco che professionisti di chiara fama, sotto i miei occhi, hanno operato così, e mi risulta sia un'abitudine consolidata. Un saluto. Stefano

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