| inviato il 06 Marzo 2014 ore 12:50
Capa amava la tecnologia all'epoca aveva il massimo, ma la domanda è un'altra, in mezzo a fango ed acqua sicuri che avremmo tutti gli scatti solo perchè la macchina è tropicalizzata? Gli scatti lui li aveva salvati tutti con la pellicola. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 13:07
.La tecnologia attuale aiuta ben di più rispetto ai tempi della pellicola, sopratutto per il salvataggio dei file. Oggi basta una linea telefonica e salvi i file on line lo stesso giorno che il scatti. Se sei proprio isolato con un satellitare è possibile farlo proprio dappertutto. Se non hai la connessione puoi salvarli e ricopiarli in 5 minuti, prendere una scheda sd e inviarla via posta. La pellicola è proprio un modo meno sicuro di salvare i propri scatti. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 13:10
Non mi sono mai permesso di commentare il pensiero altrui, ma sinceramente quello che leggo mi fa sorridere. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Sinceramente a me e a tante altre persone, con tutto il rispetto parlando, di Cartier e Bresson non frega nulla e neanche tento di emularli perche' non ho la capacita' artistica e sinceramente neanche il desiderio per questo tipo di "arte". E' logico che lo scatto emozionante lo fai anche con la macchinetta del dixan ma OGGI nel 2014 se devo scattare le foto mio futuro pargolo o del mio matrimonio o di un paesaggio che adoro e che voglio portare con me per tutta la vita ,voglio avere la massima qualita' possibile limitata alle mie finanze e bravura. C'e' il naturalista che vuole prendere a 200mt l'animale che segue da mesi o quello sportivo o matrimonialista che ci campa con le foto o quello che fa le macro che si sveglia alle 4 del mattino per essere nel posto giusto al momento giusto. Per quale stupido motivo dovrebbe accontentarsi di una macchina obsoleta di 20 anni fa se non per motivi economici.....ovviamente ci stanno le esagerazioni (tipo spendere 2000€ ogni anno per prendere l'ultima lente uscita perche' i grafici mtf sono migliori). Ma ognuno con la sua macchina ci fa quello che vuole. Personalmente adoro la fotografia paesaggistica e da reportage e vedere a distanza di anni scatti tecnicamente perfetti che riportano la mia mente a quei momenti mi emoziona. Uso da anni una d90 e sono contentissimo e non sento particolari esigenze di cambiare ma se avessi i soldi non ci penserei un attimo a prendere una d800 perche' e' cmq un passo avanti......poi c'e' il figlio di papa' che non sa fare neanche una foto di compleanno con una D4 ma non sono fatti nostri....anzi fortuna che esiste sta gente perche' finanzia il progresso.... |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 13:15
“ Immaginiamo se Capa avesse avuto una macchina odierna, che so una serie 1 tropicalizzata e con doppio slot CF... alla fine della giornata avrebbe spedito al giornale i Jpg sviluppati sul notebook, conservando i raw in doppia copia sulle sue CF. Oggi avremmo la possibilità di ammirare non 11, ma centinaia di foto dello sbarco in Normandia. La tecnologia non fa la differenza? Capa cosa ne penserebbe? „ Raamiel, se posso permettermi, ti focalizzi su un aspetto diverso dal mio. Sono convinto che oggi esistano mezzi più robusti ed ovviamente tecnologicamente avanzati, ma il nodo focale è che (a parte la sfiga di quell'addetto maldestro dello sviluppatore londinese), 11 scatti sono arrivati a noi, cmq ci sono, cmq li guardiamo, con terrore e ci buttano addosso tutta la loro potentissima onda emotiva. Probabilmente con una 1dx Capa avrebbe portato a casa molti più scatti ma di base c'è che l'onda d'urto dirompente che ha portato Capa nell'olimpo della fotografia mondiale (aveva già immortalato la guerra di spagna, quindi era già cmq famoso), non è stata inificiata dal mezzo, non è stato il mezzo a fare la differenza, la storia ci insegna altro. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 13:42
Trovo che la discussione non sia aria fritta, anzi credo che stimoli tutti a fare riflessioni e per questo voglio ringraziare l'autore del topic. Tornando sul mio intervento e sul tema, io ovviamente mi trovo concorde con chi dice che sarebbe meglio dedicarsi maggiormente a sviluppare le proprie capacità espressive che non inseguire gli ultimi concentrati di tecnologia. Non è questo il punto. Il punto è che, volenti o nolenti, con la diffusione del digitale la fotografia è passata, nel giro di pochissimo tempo, dall'essere un fenomeno diffuso a diventare un fenomeno di massa (e che massa!). Praticamente oggi ogni essere umano che abbia in tasca perlomeno un fotofonino è un fotografo h 24 permanente. E da qui, logicamente discende un certo tipo di deriva ultraconsumistica. Ma probabilmente l'autore del topic aveva in mente non il fotografo "inconsapevole" (colui il quale fotografa nella più totale ignoranza delle basi tecniche e artistiche del medium), bensì il fotoamatore, più o meno evoluto che, invece di investire sulla propria formazione, in molti casi spende fortune in attrezzature moderne che non gli servono a migliorare di una briciola la qualità dei propri scatti. E' un fenomeno che esiste, ed è diffuso. E se penso al numero di corpi (e, in misura minore, di lenti) che ho cambiato io stesso in questi pochi anni in cui mi sono affacciato al mondo della fotografia, non posso negare di essere io stesso vittima (consapevole) di un certo tipo di consumismo tecnologico. In un anno certo spendo di più nella mia attrezzatura, che in mostre o libri o viaggi a tema fotografico. Ma, con un lavoro impegnativo, due figlie piccole e una moglie, mi è più semplice appagarmi ordinando qualcosa su amazon che trovare il tempo per recarmi in una qualche grande città per vedere una mostra interessante. Sbaglio? Forse si. Ma, in maniera un po' ingegneristica, credo che il punto sia di trovare l'equilibrio (che varia da individuo a individuo) tra efficacia ed efficienza dei nostri investimenti tecnologici in ambito fotografico. Certo, se mi prendessi la 1DX e tutto il catalogo di lenti L di Canon, presumo che disporrei della massima efficacia ad oggi possibile nei miei mezzi. Ma sarebbe stato anche un investimento efficiente, date le mie capacità, le mie disponibilità economiche e il tempo che posso permettermi di dedicare alla mia passione? Certamente no. Allora, il discorso secondo me è che, stanti le disponibilità e il tempo che ciascuno di noi può dedicare alla propria passione, sarà più equilibrato colui che, consapevole di disporre già di mezzi adeguati rispetto alle proprie possibilità e capacità, deciderà di investire su queste ultime per accrescerle, piuttosto che spendere in attrezzature che a quel punto sarebbero solo ridondanti. Certo che poi, accresciute le proprie capacità, potrebbe essere necessario adeguare a quel punto i propri mezzi tecnici... |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 14:32
Non è stata inficiata dal mezzo? 11 foto salvate soltanto? Un disastro di proporzioni immani lo definirei. Il mezzo avrebbe fatto enorme differenza è ovvio, il non volerlo riconoscere è mettersi il prosciutto sugli occhi e credere alla magia. Se Capa avesse avuto una moderna fotocamera adesso avremmo a disposizione molte più foto e di qualità molto più elevata, digitali, archiviabili con sicurezza e riproducibili in numero infinito senza perdita di qualità. E questo vale per tutti i fotografi di tutti i tempi in ogni condizione. Ansel Adams cosa avrebbe potuto fare con un dorso IQ260 achromatic e le moderne lenti per medio formato? Sarebbe stato felice o no di avere tali mezzi? Andiamo via, non crediamo alle favole. Il mezzo conta, altroché se conta; e serve capacità per farlo fruttare, come è ovvio che sia. La diffusione tecnologica ha messo in mano signore fotocamere a chi non sa nulla di fotografia, e allora? Fatti loro, quello che conta è che dia mezzi validi a validi fotografi. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 14:33
Quoto Sub74, molte innovazioni tecnologiche degli ultimi tempi sono realmente utili e rappresentano senza dubbio un progresso in campo fotografico, ma questo non dovrebbe spingere a sperperare montagne di soldi in nuovi apparecchi per avere l'ultima novità, mentre invece ci si dovrebbe concentrare di più a migliorare le nostre capacità con gli strumenti che già possediamo. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 14:43
Argomento davvero curioso e anche ringrazio l'autore del topic... Se posso dire la mia oggi montagne di euro x i corpi e attrezzatura varia vengono spese proprio dai non pro. Molti di loro vengono sponsorizzati dai vari brand, ma i fotografi che nn sono magnum o NG o simili fanno MOLTISSIMA attenzione a cosa comprano e in quanto tempo rientrano del lavoro fatto. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 14:48
Chi lavora con la fotografia deve necessariamente considerare se la nuova attrezzatura gli fa guadagnare effettivamente più soldi, almeno per coprire l'esborso dell'investimento. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 14:49
Le macchine fotografiche ora son computer che tentano di pensare al posto del fotografo. Al fotografo spesso gli rimane solo il gesto di comporre. Il comporre poi è spesso uno scegliere tra decine di foto semiuguali, scegliendo quella foto in cui tutte le persone per esempio son sorridenti e senza gli occhi chiusi. Purtroppo computer pensanti non esistono... Le macchine fotografiche son computer con mille pulsanti con mille impostazioni, cosa altamente distraente ed inutile. I comandi dovrebbero essere 4: -tempi -diaframmi -fuoco -Iso Tutto il resto si dovrebbe fare dopo, come riguardare le foto scattate o ancora peggio condividerle nel web...secondo me. Tutte le distrazioni, le (finte) facilitazioni delle macchine fotografiche moderne portano solo distrazioni dalla scena che stiamo guardando (logicamente si può scegliere di non cagare tutti i mille tastini, scelta pergiunta molto saggia). La pellicola non è morta, la pellicola è una scelta. La camera oscura è un luogo dove si producono fotografie. Per fotografie intendo qualcosa di concreto che si osserva, tocca ed annusa. Il monitor è vero ha ucciso la fotografia perchè ognuno pensa di post-trattare la propria foto al massimo delle potenzialità del raw e poi si ritrova a fare il tutto su un monitor forse calibrato che poi condividerà con l'amico con un'altro monitor e poi con il web che...... una storia infinita... La cosa assurda è che, almeno tutti i fotografi professionisti che conosco io, non rincorrono affatto la tecnologia hanno un paio di corpi macchina ed usano quelle e basta. Un giorno chiedevo ad un mio amico fotografo di professione, che macchine utilizzava, lui mi disse: "per le foto di studio ho la XXXX nikon e per le cerimonie uno una Kodak (non mi ricordo il modello ma è veramente vecchio, usandola a 6Mp." io gli chiesi come mai e lui mi rispose: "dopo un bel tot di tempo in cui mi ritrovavo a calar di qualità per riuscire a non vedere tutte le imperfezioni sulle persone, per trovar la morbidezza giusta per delle foto da cerimonia la mia macchina migliore con settaggio migliore è questa. Non so perchè dovrei mostrare le rughe alla signora :D |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 15:22
Vero è che con macchine che fanno quasi tutto da sole e molto bene, finalmente si può pensare al lato artistico della foto, senza grosse castrature date dalla limitatezza del mezzo. Meglio infatti sarebbe fare corsi/leggere libri di composizione che documentarsi eccessivamente sulla tecnica. E' altrettanto vero che queste macchine modernissime hanno ucciso il "mestiere" del fotografo, che fino a 15 anni fa era uno che portava a casa la foto a qualsiasi costo, non per forza facendone un capolavoro. Cia, Fabio. |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 17:25
“ Non è stata inficiata dal mezzo? 11 foto salvate soltanto? Un disastro di proporzioni immani lo definirei. „ No, non è stata inificiata dal mezzo e credimi che il prosciutto, quello buono, lo mangio con i crostini La dimostrazione è che a distanza di 70 anni siamo qui a parlare delle sue foto, guardando le sue immagini, che anche se 11 ed anche se sfocate, ci portano la testimonianza di quell'evento in tutta la loro tragicità, non ci sarebbe stata alcuna differenza se le avessimo avute, dettagliate a 36MP ed a fuoco, il risultato e l'impatto emotivo sarebbe stato identico.... anzi, azzarderei a dire inferiore.... |
| inviato il 06 Marzo 2014 ore 17:45
Quoto paco! Secondo me molto foto sono "opere d'arte" perchè si è lì!! Io personalmente nn mi sarei mai imbarcato a fare foto per lo sbarco nemmeno con una super 1DX! |
user9805 | inviato il 06 Marzo 2014 ore 18:00
La tecnologia puo' solo riaccendere una passione ma se questa non e' radicata dentro di noi dura davvero poco Marco |
user32134 | inviato il 06 Marzo 2014 ore 18:06
“ con tutto il rispetto parlando, di Cartier e Bresson non frega nulla e neanche tento di emularli „ Ponzio, non riusciresti ad emularli nemmeno tu fossi l'essenza della fotografia in persona, credimi....... |
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