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Libri di fotografia


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avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 10:53

Sto leggendo "Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo" di Guadagnini. Didascalico, vi sono pubblicate alcune delle fotografie di cui si parla, è molto interessante in quanto è un escursus sulla storia della fotografia dal pittorialismo ad oggi.
Ho letto in precedenza "L'occhio del fotografo" e "La visione del fotografo" di Freeman (ho anche La mente del fotografo, ma devo ancora leggerlo), questi non mi hanno entusiasmato in quanto approfondiscono poco ciò a cui mirano. Ho anche acquistato e letto il catalogo (in formato ridotto) della mostra di McCurry che ho visitato a Siena.
Ho in attesa altri libri, consigliatimi da Jeronim, fra i quali La camera chiara di Barthes, Lezioni di fotografia di Ghirri, La fotografia come arte contemporanea di Charlotte Cotton, La fotografia di Clarke, Il pensiero dei fotografi di Valtorta, infine Arte e Fotografia a cura di David Company.
Quando avrò finito con questi, ho già in progetto di acquistare questi ulteriori due libri "Forse in una fotografia. Teorie e poetiche fino al digitale" di Marra e "Sulla fotografia. Realtà e immagine nella nostra società" di Susan Sontag.
Vorrei poi acquistare una raccolta di immagini di Erwitt e "Io non ho mani che mi accarezzino il volto" di Giacomelli.
Queste sono le priorità, poi, si vedrà.
Buone letture!
Barbara

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 13:29

Lezioni di fotografia di Ghirri te lo consiglio !
Pur nel mantenimento dei codici base, sottolinea l'esigenza di non leggere ogni forzatura/anomalia come errore.
Come Barthes, non è "leggero", anzi... ma col tempo ti ripaga.

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 14:05

Lezioni di fotografia di Ghirri te lo consiglio !
Pur nel mantenimento dei codici base, sottolinea l'esigenza di non leggere ogni forzatura/anomalia come errore.
Come Barthes, non è "leggero", anzi... ma col tempo ti ripaga.


la triade "classica" (come da consigli ricevuti da un caro amico assai più esperto del sottoscritto..!MrGreen) è:

"La camera chiara" di Barthes,
"Lezioni di fotografia" di Ghirri
( che avevo già consigliato qualche post fa.. )

ed a seguire si conclude con
"Leggere la fotografia" di Augusto Pieroni

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 14:26

Che bel 3D!!!

Io sto leggendo "Educare lo sguardo. Introduzione pratica e teorica al ritratto fotografico" di Roswell Angier

Ho da poco ricevuto Genesi di Salgado che non ho ancora avuto modo di vedere ma ho avuto la fortuna di visitare la mostra...e tempo fa comprai Trabalhadores sempre di Salgado.

Comprai anche "Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi" di Claudio Marra....ma non faceva per me...

Infine presi un libro di Doisnaus dopo averlo visto a Roma...cavolo che libro!! solo che ricordo il titolo!!

avatarsenior
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 15:15

Molto bello educare lo sguardo....mi propongo sempre di finirlo prima o poi....

avatarmoderator
inviato il 14 Gennaio 2014 ore 15:25

sono da anni appassionato di libri di fotografia ed ormai non so piu dove metterli....
ne ho circa 400...
impossibile per me dire quale è il piu bello....
dirò i primi che mi vengono in mente
Relics ed anche The smaller majority di Piotr Naskrecki:Straordinari libri sulla macrofotografia e piccoli animali ambientati
Beneath the roses di Gregory Crewdson:immagini incredibili fatte con banco ottico
Broken line di Olaf Otto Becker: paesaggi nordici sempre con banco ottico
Performance di Richard Avedon : bellissimi ritratti
Genesi del grande Salgado



avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2014 ore 10:55

Beh,poi aggiungiamo:
"L'arte della fotografia digitale in bianconero" di Marco Fodde
"Fotoelaborazione - Creatività e tecnica" di Eismann-Duggan (un pelino fuori tema, ma valido)
"Sentieri tortuosi" di Bruce Chatwin
"Fotobox" della Contrasto (commerciale ma molto interessante).

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2014 ore 13:29

Azz....ora mi rendo conto di quanti libri ci siano in giro e di quanti soldi abbia speso per prenderli.
COnfermo la bonta....per quello di Fodde e quello Eismann-Duggan, ma sono libri di manipolazione digitali più che libri di fotografia in senso stretto.
Facendo il gioco al contrario posso dire che non mi piacciono i libri di Tom Ang...fatti per essere dei best seller, ma oltre la patinatura c'è poco e poco approfondito.

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2014 ore 23:23

Ho molti libri di Salgado, di Adams, di Berengo Gardin, di Giacomelli, di Willi Ronis, di Cartier-Bresson, di Brassai, di Doisneau, Capa...sono perlopiù monografie; poi ho qualche volume della FIAF come "Gli anni del neorealismo" (splendido) e "Gli anni della dolcevita" (meraviglioso); poi il World Press Photo da una dozzina d'anni.
Di foto naturalistica ho i cataloghi dei vari concorsi Wildlife Photographer of the Year, Glanzlichter, GDT e altri libri monografici.
più che leggere di fotografia mi interessa di più "vedere" le fotografie;-)

avatarsenior
inviato il 16 Gennaio 2014 ore 23:37

Ne ho molti, troppi, sia di qualità che non (anche per interesse professionale)
Credo che il libro (la serie di libri) che più mi ha influenzato sia La terra vista dal cielo di Yahnn Arthus Bertrand.
Un opera ciclopica nella sua interezza, oltre che al libro in sé stesso.

Un altro fotografico che conservo con amore è "Britain at War" una serie di scatti prevalentemente di Londra durante la seconda guerra mondiale. Scatti non di grandi firme, ma testimoni, oltre che del periodo storico, del fatto che anche 70 anni fa, in condizioni poco agevoli, tanti fotografi, di molti dei quali si è persa memoria, erano in grado di avere risultati inarrivabili per molti, appassionati e professionisti, dotati di macchine spaziali rispetto ai mezzi dei primi anni 40

Un ottimo esercizio per l'occhio sono i libri dell'Ansa - photoansa in primis - anche se credo non siano in commercio.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2014 ore 13:20

Ho ordinato Genesis del nostro amico Sebastiao. Lacrime.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2014 ore 14:22

X Fabiopol...l'opera di Bertrand è monumeentale....ho seguito tutti i suoi documentari con l'amarezza di vedere un mondo di scompare. Ad essere onesto mi sono soffermato meno sui libri dal cielo....a questo punto sarò "costretto" a prestargli attenzione durante il prossimo raid in libreria.
Una domanda per tutti...come valutate l'offerta di libri inerenti la fotografia in Italia....andando all'estero ho avuto l'impressione che il numero di titoli e l'offerta sia più ampia...con un occhio anche ai nuovi emergenti, oppure a titoli che non sono sempre i soliti presenti (i best sellers) che poi sono poi quelli di cui tutti parliamo. E' colpa della distribuzione, della crisi o di un mercato forse considerato di serie B? (per maggiori ragguaglii è interessante l'editoriale di Iovine sul punultimo numero del fotografo)
Stefano

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2014 ore 20:51

Forse all'estero c'è un approccio diverso e magari alcune cose hanno una diffusione culturale diversa, come con la fotografia.
Quindi più libri e maggior diffusione.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2014 ore 0:38

@Taranis: il discorso è complesso e alla fine quello che conta sono i numeri, quelli non sbagliano mai.

Tralasciando per il momento la didattica, che affronteremo alla fine, la produzione del libro fotografico in italia non se la passa particolarmente bene per vari fattori e vediamo di analizzare il problema sotto i punti di vista degli attori coinvolti: Cliente - Editore - Autore - Terze Parti

Cosa vuole il cliente? L'appassionato di fotografia compera libri? La risposta per quanto possa essere strana è NO. L'appassionato spende in corpi macchina, lenti che userà sì e no 10 volte all'anno.. impara sui forum o guarda i tutorial su youtube, credendo di riuscire a ottenere risultati da professionista perché scatta in raw o perché ce l'ha più lungo (L'obiettivo).
Chi compera un libro fotografico? Innanzitutto chi se le può permettere, produrre qualità costa e un libro fotografico non può costare poco, perché al di là dei diritti da pagare al fotografo, ha dei costi di produzione che possono andare spesso fuori controllo.

Un prezzo onesto per un prodotto di qualità si aggira intorno ai 50€. Chi ha a disposizione 50€ da spendere in un oggetto che alla fine è superfluo? Purtroppo non tutti, e di quelli che potrebbero quanti sono disposti a spendere in un libro? Una minima parte, oggi dominano i cellulari, i tablet etc..

Parlando di libri con i clienti una risposta che mi sento spesso dire è: Perché devo spendere i soldi per un libro che aprirò sì e no 10 volte? Quindi il mercato del libro fotografico è ancora più ristretto di quello librario in generale, tenendo presente che in Italia i forti lettori (12 o più libri letti in un anno) sono circa il 7-8% della popolazione, con minimi sotto il 5 in certe zone. Quindi legge una persona su 13/14. Aggiungiamoci che in Italia c'è scarsa considerazione per la fotografia, e che la massificazione del mezzo ha tolto nell'immaginario popolare la fotografia dal piedistallo.

E poi chi comprerebbe un libro di Mario Rossi, fotografo esordiente quando il web è pieno di foto wow, che magari fanno cagare tecnicamente, ma emozionano ad una prima lettura? Si va a comperare McCurry, Salgado perché si conosce a priori l'autore e si pensa, giustamente, di investire bene i propri soldi. Cosa resta? La nicchia, ma se nessuno la occupa, al cliente non sorge nemmeno il bisogno di acquistare il prodotto.

Prima di vedere il punto di vista dell'editore è utile capire come vengono distribuiti i 50€ del prezzo di un buon libro fotografico, facendo due esempi: libro di nicchia con autore emergente vs libro mainstream con autore affermato.

Autore emergente
Tiratura: 2000 copie
Stampa: 10€
Grafica e revisione: 3€
Iva: 2€
Distribuzione 10€
Libreria 15€
PR 3€
________________
Totale 43€

Autore affermato
Tiratura 20000 copie
Stampa 5€ (all'aumentare delle copie il costo unitario si riduce)
Grafica 0,20€
Iva 1€
Distribuzione 7,5€
Libreria 15€
Pr 3€
___________________________________________
31,7 €


Ergo per portare a casa i soldi il libro di nicchia edito da un indipendente per riportare a casa un utile per la casa editrice e pagare l'autore deve vendere almeno 1720 (86%) Copie, mentre quello dell'autore affermato dovrà farne 12680 (63,4%).

Quindi la domanda è: se voi doveste decidere su cosa investire, riterreste più facile vendere 13000 copie di McCurry o 1700 di uno sconosciuto?

Ovviamente i conti sopra sono approssimativi, mancano molte voci e altre non sono precise, ma è giusto per capire. Tenendo presente la scarsa propensione industriale del nostro paese all'investimento, soprattutto in cultura, chi si prenderebbe un rischio del genere? Voi direte che fino ad oggi di libri fotografici se ne sono visti, bene, la maggior parte esiste perché è stata finanziata da un qualche ente pubblico, da qualche banca o azienda e in libreria non ci va nemmeno o ci va, ma in minima parte.

Ma in questo periodo, per l'editore che campa di sovvenzioni è dura, non ci sono più soldi, e anche la produzione si è ridotta negli ultimi 2/3 anni. La poche pubblicazioni che escono senza sponsor o sono cagate pazzesche, oppure sono gestite direttamente dall'editore (volenteroso) o addirittura dall'autore in termini di vendita/distribuzione. Sono molto di nicchia (o territoriale o specialistica). Il protfolio di un fotografo a tema libero non viene preso assolutamente preso in considerazione.
All'estero è diverso.. vero ma un editore Inglese ha una potenziale clientela di oltre un miliardo di persone, un editore Italiano, di 60 milioni. Anche quello fa differenza. Se aggiungiamo una classe di editore più buoni a cercar sponsor che a pensare ad un libro per il pubblico, la frittata è fatta e la qualità è quella che é.

Editori come la Tashen (editrice di Salgado ad esempio) che fanno prezzi che sarebbero inarrivabili per qualsiasi piccolo editore. Un libro come quello di Salgado fatto ad esempio da un piccolo editore che punta su un emergente costrebbe all'editore circa 20€ a copia (su 2/3000 copie). Come potrebbe venderlo allo stesso prezzo di tashen che distribuisce in tutto il mondo? Avete mai fatto caso che i suol libri hanno i testi solo in nero e spesso hanno 3 lingue per edizione? Bene, i libri vengono stampati in Cina/Corea/Vietnam in una tiratura che copre tutto il globo, e viene solo cambiato il nero ad un costo (che in italia si aggirerebbe sugli 80€ ogni 16 pagine) ridicoli rispetto al guadagno di stampare magari 100.000 o più copie in un colpo solo. Il trasporto incide in maniera marginale. Un container da 40" dovrebbe essere inferiore ai 2000€ per 7/10.000 libri di quel formato.

Dal punto di vista autore, un libro richiede un discreto sbattimento, sia che sia fatto con materiale originale o pescato dal portfolio. Le foto vanno ottimizzate per la stampa in quadricromia, il contrasto va adeguato al tipo di stampa, e spesso per ogni foto serve un bel po' di lavoro. L'autore prima però deve convincere l'editore, e purtroppo ha poche armi, se non garantire un certo numero di copie vendute, altrimenti non si muove nessuno.
Uscire sponsorizzati poi pone dei limiti di libertà, lo sponsor vorrà qualcosa in cambio. Alcuni fotografici sono veri e propri lavori su commissione. Ad esempio la banca vuole fare un libro sui castelli di un dato territorio e chiama un fotografo che fa le foto e paga l'editore per stamparlo, che libertà ha l'autore? Poca, pochissima.

Cosa ne pensate? Voi investireste su un autore emergente se i soldi fossero vostri?

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2014 ore 13:34

Grazie Fabio per l'intervento chiaro ed esaustivo...effettivamente l'argomento è spinoso e pieno di aspetti poco conosciuti.
Qui posso riportare il percorso di un mio conosciente che è riuscito a stampare un paio di libri di fotografia con una casa editrice anche ben affermata (non mi ricordo il nome e non voglio dire cavolate) ma alla fine la casa editrice si è praticamente occupata della stampa e della distribuzione...costi di produzione completamente a carico del mio conosciente. che personalmente si è sbattuto per piazzarne più copie possibili avendone degli scatoloni a casa. Ho trovato il suo libro alla feltrinelli di porta Ravegnana a Bologna ed il prezzo era quello indicato da fabio, 40 - 45 euro. Non so, alla fine, quanto sia rientrato dei costi (sui 12000 - 15000 euro credo) anche se il progetto era interessante ed anche ben fatto (reportage sull'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia).
Quindi capisco il discorso fatto sugli editori che preferiscono solo "rischiare" sul sicuro e pubblicare opere di autori affermati o dei mostri sacri avendo garantito un numero minimo già preventivato. Se a questo sommiamo i costi abbattuti affidandosi a tipografia asiatiche il gioco è fatto.
CHiaro è che l'editoria è un business, togliamoci l'idea dell'antico mecenatismo, "non è un paese per vecchi" questo...e chiaramente loro i soldi li investono dove sanno di avere un rientro certo. Per tutti gli altri non resta che mettere le mani nel portafoglio e rischiare il salto nel buio.
PS: prendete le cifre con le pinze...la mia memoria comincia ad avere qualche defaillanceMrGreen MrGreen
Stefano

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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