| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:20
Ma la carta non si deteriora col tempo? |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:23
Supporti sicuri, mi spiace, ma purtroppo non esistono. Ed e' inutile fare statistiche su una marca o sull'altra, su una tipologia o sull'altra. Ogni componente elettronico ha il suo tempo di vita medio tra i guasti, e chi prima chi dopo, si puo' rompere inesorabilmente. Quindi, vanno adottati diversi schemi di backup. Fare copie su piu' dischi. Fare una copia sul cloud. Verificare periodicamente il contenuto dei vecchi dischi e salvare su supporti nuovi il contenuto salvato. Stamparsi le foto care su carta. E soprattuto, non pensare mai che i dati sui vari dischi siano eterni, ma periodicamente bisogna verificare i salvataggi esistenti e se del caso, sostituire i vecchi supporti periodicamente con un ulteriore salvataggio su altro disco nuovo (perche' un disco , qualunque esso sia), non ti avviserà mai che si sta per rompere, ma quando si sarà rotto, a parte mille casi e mille sfumature di grigio e mille modi per il recupero dati che possono comunque funzionare oppure no, quando si sarà rotto avrai perso il suo contenuto con buona probabilità, se non con certezza. Poi giustamente ciascuno deve fare l'assesment dei propri files, delle proprie foto e valutare cosa si debba conservare a imperitura memoria, e cosa che, anche se persa, non sarà un danno ne' per se stessi e neppure per l'umanità. Sicuramente i dischi si possono danneggiare, i DVD, CD, BluRay masterizzati possono non essere piu' leggibili dopo enne anni. (Sono supporti in plastica soggetti a calore e danni meccanici). A prescindere dalla smagnetizzazione o meno degli HDD, se per pura sfortuna prendono un colpo, si possono danneggiare le testine di lettura o i piatti di scrittura. Gli SSD possono essere soggetti ad altri danni... e via di questo passo. Non e' il supporto fisico in se che ti salva i dati, ma le strategia di backup multipli periodici su diversi supporti tenuti in posti differenti e verificati nel tempo. Le aziende spesso fanno test di disaster recovery. Periodicamente simulano il danno e restorano i dischi salvati e portati in posti sicuri. E a volte si scopre la possibilità di impossibilità di ripristino (e ci si salva con altre copie o da altri supporti). |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:31
Tornando al digitale personalmente non cancello quasi mai le immagini originali (cioè quelle uscite dalla macchina fotografica), RAW o jpg che siano, dalle schede di memoria. Lo so che è "follemente" costoso, ma almeno se cadono da un'altezza di un metro non si rompono come gli HDD da altezza pure modeste (fatta eccezione per i microdrive IBM dalla sconvolgente capacità fino a 1 GB). Poi concordo con Riccarbi che bisognerebbe fare un lavoro di cesello per selezionare solo ciò che merita, ma è pur vero che i gusti cambiano col tempo e tante volte - almeno a me capita così - rimango magari piacevolmente sorpreso da foto che avevo scartato in prima istanza. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:36
“ Ma la carta non si deteriora col tempo? „ Beh possediamo disegni su carta del secondo secolo Avanti Cristo, oltre a interi codici medievali. Se debitamente conservata, la carta dura secoli. Temo di più i pigmenti, ma comunque se ben conservati anche qui non mi preoccuperei troppo. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:37
Io pian piano stamperò le foto finali (solo quelle), intendo le foto personali, e cambio gli hdd ogni tot anni, se perdo i RAW amen. A me basta avere la foto finale sul suo supporto finale (la stampa, nel mio caso) |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 16:42
“ Beh possediamo disegni su carta del secondo secolo Avanti Cristo, oltre a interi codici medievali. Se debitamente conservata, la carta dura secoli. Temo di più i pigmenti, ma comunque se ben conservati anche qui non mi preoccuperei troppo. „ Interessante, grazie! |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 18:30
La stampa, il resto sono faticose illusioni ricorrenti. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 19:00
ciao io mi sono stufato di HDD/SSD/DVD, troppe palle .... e scarica e ricarica e alimenta e verifica...2 palle  Mi pago un bel servizio cloud e via. Ovviamente non è la soluzione finale ma per le mie esigenze, per ora, va benissimo. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 20:00
“ Mi pago un bel servizio cloud e via. „ Che però non possiedi fisicamente, dipende da azienda estera, una password e da un pagamento. Non una buona idea, come unica soluzione. Magari comoda, ma non buona. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 21:59
Signori miei, la conservazione degli archivi, digitali o fisici che siano, richiede sempre e comunque impegno. Impegno nella verifica del funzionamento o dello stato degli ambienti, impegno nella manutenzione e nell'organizzazione, impegno nel cambio e nel rinnovamento qualora i supporti finissero per non essere più adeguati. Notato nulla? Non ho mai parlato né di carta, né di dischi (di alcun tipo). Oppure, i nostalgici di turno mi vorrebbero veramente dire che buttando le loro stampe A3 su carta Museum Hatching nel primo armadio che capita e dimenticandosele lì per trent'anni poi sperano di ritrovarle tutte sane alla fine? Ma anche no. Quindi, ripeto, l'archiviazione è un fatto di copie di sicurezza (anche cartacee!!!) e di dedizione. Se questo non viene fatto, le cose sono due: - o si ignorano i rischi (nessuna nota di biasimo: può succedere) - o detti rischi non interessano (ma poi non si può recriminare piangendo sul latte versato ovviamente) Averne una sola copia su CD come qui sopra è incuria digitale: meno male, citando la frase finale, che qualcuno le aveva anche stampate e tenute "in luogo temperato e asciutto". |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 22:12
“ Oppure, i nostalgici di turno mi vorrebbero veramente dire che buttando le loro stampe A3 su carta Museum Hatching nel primo armadio che capita e dimenticandosele lì per trent'anni poi sperano di ritrovarle tutte sane alla fine? „ Ah ecco. No perché si capiva che stampando si conserva tutto per sempre. |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 22:27
“ Oppure, i nostalgici di turno mi vorrebbero veramente dire che buttando le loro stampe A3 su carta Museum Hatching nel primo armadio che capita e dimenticandosele lì per trent'anni poi sperano di ritrovarle tutte sane alla fine? „ più o meno come ho fatto per i primi negativi b/n che ho scattato e rimasti 40 anni e più in un armadio. Purtroppo la gelatina si era attaccata al pergamino dell'album, è stato un lavoraccio recuperarli, scansionare e ritoccare le foto che meritavano. Le stampe invece si sono per lo più conservate bene anche buttate in una scatola, ma all'epoca ero davvero scarso come stampatore |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 22:31
“ Oppure, i nostalgici di turno mi vorrebbero veramente dire che buttando le loro stampe A3 su carta Museum Hatching nel primo armadio che capita e dimenticandosele lì per trent'anni poi sperano di ritrovarle tutte sane alla fine? Ma anche no. „ Beh, @TheBlackbird, concordo con te ma su questa specifica parte mi sento di dirti che non ho ancora visto un album di nozze o altra cerimonia rovinato dopo 30-40 anni di oblio nell'armadio... Non so - rapportando la cosa a supporti digitali - quanto si possa sperare che funzionino come le copie fisiche su citate |
| inviato il 05 Novembre 2025 ore 22:50
@Kepler Si, ma scommetto che non è "l'armadio di cantina" (iperbole) quello dove metti queste cose cui tieni. Il mio punto era: se la stampa è buona e il luogo di conservazione della stessa è mediamente buono, ci mancherebbe, la stampa è più longeva di tutto e richiede mediamente meno attenzione del resto; ma richiede comunque dell'attenzione, della dedizione e una qualche verifica dello stato anche quel tipo di supporto, inutile illudersi che sia eterno davvero, senza manutenzione di sorta. @Gianpaolo Non dirlo a me, 40 caricatori di mio padre ripresi per i capelli, stavano tutti rovinandosi! Inclusa una discreta ricerca/presentazione documentale per immagini sulle fonti antiche di Siena,, un mio lavoretto delle scuole medie; una di quelle fonti non esiste neanche più nello stato in cui la fotografammo noi (per qualche storico locale forse dopo trent'anni avrebbe anche un certo interesse la cosa, sono convinto). E anche riguardo le foto "vecchie": io sono un pesce piccolo e di quelle ne abbiamo non tantissime, eppure già diverse mi hanno chiesto di restaurarle digitale perché erano belle rovinate... |
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