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Cos'e' un ritratto?


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avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:11

sono iscritto da pochi mesi,
sito Juzaphoto, dati odierni : 150.589 pagine viste, 15.688 visitatori, 5910 nuovi visitatori.
direi che il successo del sito è dato (oltre che alla sua ottima struttura e qualità di molti fotografi) anche dall'enorme quantità di foto postate,
vedo molti (come me) che all'inizio postano un po di tutto per iniziare, poi pian piano cominciano a postare foto più selezionate, ti confronti con altri e dici: meglio che questa foto me la tengo nel cassetto.
ho visionato le ultime dieci pagine di ritratti e moda e direi che su circa 400 foto solo una ventina sarebbero da non considerare ritratti, almeno secondo le definizioni di Wikipedia.
molti ritratti tecnicamente perfetti li guardi e dici mi piace, sono pochissimi quelli che ti soffermi a guardarli più a lungo perché ti trasmettono qualcosa.
forse sarebbe opportuno creare un'altra sezione chiamandola per esempio " ritratto artistico" dove verranno postate o spostate foto che a giudizio di qualcuno vengano definite tali.


avatarjunior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:15

Trovo che il ritratto sia raccontare la storia di una persona, è un dialogo, uno scambio di confidenze tra due persone. Quasi una confessione. Un ritratto non è un primo piano, per me deve includere qualcosa che sia parte della vita del soggetto, quindi il luogo e gli oggetti che appartengono a quella persona. Piccoli indizi che lasciano allo spettatore il gusto di comprendere la storia vissuta dal soggetto ripreso.

avatarsupporter
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:20

Infatti Myeyes, puo' anche essere un primopiano deve avere uno sguardo che racconti qualcosa e non una posa sterile. Diciamo anche che devi conoscere o intuite il perche' la personalita' di quella persona e' riassunta in quello sguardo.

Olovni ho guardato le stesse foto e di ritratti ne ho visti pochissimi. Non penso proprio che sia wikipidia a poterci guidare nelle definizioni.

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:33

ç Marinaio
Non capisco se ti riferisci alla qualità delle foto o al contenuto, tieni presente che non tutti anno attrezzature da migliaia di euro.

avatarjunior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:43

La signora era sulla cinquantina molto umile, sulla piazza di un piccolissimo paese dell,entroterra maceratese vendeva il pecorino insieme a suo marito pastore,io arrivo tutto sicuro di me con la mia nikon e un bel tele enorme ..le dico signora posso farle una foto ,e lei ..che cacchio ci fai con la mia foto non ci pensare neppure. neanche se mi compri tutto il pecorino ,sono rimasto di stucco ,la signora aveva ragione a da allora le mie foto solo panorami anzi se trovo qualcuno dentro la mia immagine mi da fastidio ,la penso come Kame il ritratto è come catturare l'anima di una persona............

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:46

Secondo me ci sono tanti tipi di ritratti, io finora mi sono soffermato su due tipi, quelli fatti senza pensare dove un qualunque individuo non sa di essere ripreso e viene immortalato nella più completa spontaneità






(non tutti si trovano a proprio agio con un obiettivo puntato in faccia e il risultato potrebbe essere questoEeeek!!!)
Gli altri ritratti sono per i conoscenti da più o meno tempo, quando ne conosci abitudini modi di fare o vieni a contatto con il loro mondo (luogo di lavoro, sessioni di allenamento fisico, partite a scacchi o a stecche ecc...) questo facilità il lavoro del fotografo, che magari riesce a prevedere il conportamento del soggetto.






avatarsupporter
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:53

Olovni solo al contenuto. Non ho detto che non ho visto dei bei ritratti, ho detto che non ne ho visti proprio, o meglio molto pochi ;-)

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:53

Gianka2010 a volte è meglio non chiedereMrGreenMrGreenMrGreen

avatarsupporter
inviato il 29 Giugno 2013 ore 18:58

Gianka non esageriamoMrGreen, tra parentesi in luoghi pubblici non e' affatto vietato fotografare anche le persone, i limiti sono sulla pubblicazione. Poi capisco e apprezzo il tuo rispetto per gli altri.

Flavio anche qui e' relativo e se conosci le persone puoi benissimo ritrarle in un momento in cui non sanno di essere fotografate, puoi comunque raccontare qualcosa di loro.

Insomma non ci sono regole, c'e' uno scopo, raccontare di qualcuno.

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 19:10

Flavio anche qui e' relativo e se conosci le persone puoi benissimo ritrarle in un momento in cui non sanno di essere fotografate


Certamente Sorriso

Ad esempio ieri ho chiesto all'istruttore della palestra che frequento se poteva posare per me, mi ha risposto positivamente, gli ho spiegato più o meno in cosa consisteva e le pose.
Ovviamente gli scatti verranno fatti in palestra nel suo "mondo" in questa situazione non c'è bisogno di renderlo ignaro degli scatti basta farlo sentire a suo agio.

avatarsenior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 19:33

Discussione estremamente interessante, io personalmente ritengo che un buon ritratto, al netto di tutti i filosofismi, debba raccontare a chi guarda qualcosa della persona ritratta o della realtà in cui vive. Questo lo si può raggiungere andando a "togliere" tutto il superfluo dall'immagine, vedi martin schoeller con i suoi ritratti stretti (a voler seguire le definizioni classiche sarebbero poco più che fototessere, ma a me personalmente fanno impazzire), o aggiungendo dettagli ed elementi che aiutino a contestualizzare il soggetto facendoci entrare in contatto con la realtà in cui vive, come fa steve mccurry per esempio o, estremizzando al massimo il concetto, uno come javier manzano (premio pulitzer 2013) con i suoi reportage.
Inutile dire che, in entrambi i casi, ottenere risultati soddisfacenti richiede una monumentale conoscenza tecnica e padronanza del mezzo, e in questo non concordo assolutamente con chi dice che l'approccio debba essere, semplifico per farmi capire, quasi mistico, dimenticandosi completamente di regole e tecniche (se qualcuno decidesse di mettere una scimmia davanti ad una macchina da scrivere a battere tasti a caso, questa non scriverebbe la "divina commedia" nemmeno in un milione di anni, con la fotografia è un po' la stessa cosa).

Riguardo al discorso delle gallerie, il problema è che, a parte qualche eccezione (nel nudo penso a Gianluca e Franco Buffalmano per esempio, nel ritratto Feddas), in ogni sezione è difficile trovare foto che siano minimamente accostabili al nome che la galleria suggerirebbe. Ma il problema non è solo di chi posta (che comunque c'è), ma anche della scarsa competenza e cultura fotografica di "legge". Faccio un esempio: poco tempo fa, nella sezione nudo ho visto una foto di un utente che ha ripreso da sotto una signora (la moglie presumo) mentre svolgeva le faccende di casa su una scala. Della donna si vedevano solo le gambe, il sedere sotto la gonna e le spalle (la posizione era assurda e poco leggibile), in più la post produzione era di un approssimativo imbarazzante. Beh ha ricevuto una enormità di visite e di mi piace e quando mi sono permesso di dire all'autore (la foto era in area commento quindi il mio intervento era del tutto leggittimo) che le visite erano perché la foto riscuoteva tanto successo perché voyeuristica (sembrava veramente di spiare dal buco della serratura di una casa) e che, secondo me, era mal composta e mal confezionata (l'ho detto in maniera più gentile di così ovviamente), sono stato bloccato dall'autore e impossibilitato ad intervenire ulteriormente (comportamento oltretutto scorrettissimo e scarsamente democratico visto che non offendevo nessuno) mentre i commenti tipo "stupenda", "spiritosa e simpatica" "i primi commenti negativi da cancellare perché non hanno capito il senso della foto" fioccavano. Ora, siccome non era la sezione "sagra della mortadella" ma quella di nudo, sono abbastanza sicuro di aver ragione io, ma il messaggio che è arrivato all'autore da parte dei più è stato "bravo! Continua così, sei sulla strada giusta!" e questo non aiuta certo a migliorarsi, anzi in un certo senso fa decadere anche la ragione di esistere di una sezione commento delle foto che si postano. Spero di essermi soiegato.

P.s.: a scanso di equivoci, penso di essere il primo che fa istantanee ma che, nei generi in cui mi cimento, non riesce ad cogliere l'essenza del momento, dello sguardo ecc.ecc., quindi non mi pongo assolutamente sopra a nessuno. L'unica cosa che noto, e lo dico con tristezza e non con compiacimento, è che io cerco di imparare continuamente da tutto e tutti, e leggo tutto quello che mi capita sotto sulla fotografia e suo fotografi, mentre altri,non tutti per fortuna, si buttano pensando che basti schiacciare il pulsante di scatto per dire di aver fatto una bella foto.

avatarjunior
inviato il 29 Giugno 2013 ore 20:29

Bella domanda a cui personalmente non so dare una risposta.

Due anni fa avevo 3 foto in una collettiva, arriva la critica e... e la foto più apprezzata risulta essere una delle mie. Ecco, sul giornale la foto era descritta come "ritratto" ed il fotografo come "ritrattista"... avevo portato tre foto di scena ed ero convinto di aver appeso al muro tre foto di scena... quando me le chiamano "ritratti" io mi offendo... nel senso che a me della persona interessa davvero poco al momento in cui scatto, non ho mai approcciato nessuno con l'intenzione di descrivere qualcosa della sua vita quanto, al più, di usarlo/a per descrivere altro... sono anni e poi anni e poi anni che lavoro in questa direzione, chiaramente osservando il lavoro degli altri ma anche con feedback continui con gli artisti con cui interagisco... insomma: a volte la recitazione, altre la danza, altre la musica... quando mi sento definire "ritratto" una mia foto mi piglia male.

Ecco, alla fine dello sfogo una risposta forse l'ho trovata: ritratto è quello che il primo critico professionista con una penna in mano ed un giornale che lo pubblica dice essere un ritratto. Una scorciatoia terminologica ad una realtà estremamente più complessa.

user1802
avatar
inviato il 29 Giugno 2013 ore 21:01

Che bello, si parla di fotografia!!!! SorrisoSorrisoSorriso

Marinaio, ti faccio un esempio: Pietro e Paolo sono due fotografi, a Pietro piace lavorare in studio e a Paolo piace soprattutto fare street. Entrambi hanno studiato la tecnica di illuminazione Rembrandt (che direi è forse la piu semplice?). Pietro si divertirà confezionando lo scatto, piazzando le luci e regolandole. Paolo invece se ne andrà alla ricerca della persona posta nel punto giusto e magari gli girerà in giro trovando l'illuminazione corretta rispetto al suo punto di vista. Sia Pietro che Paolo in un certo modo preconfezionano lo scatto da un pto di vista tecnico.
Questa è la parte piu semplice!
Catturare l'anima, è tutt'altra questione e non credo si possa insegnare così facilmente. Credo che in primo luogo sia necessario una forte empatia e sensibilità. Se si vuole poter dare alla foto una carica emotiva o un espressività che l'osservatore possa avvertire, è necessario che prima di tutto sia il fotografo a sentire queste emozioni.
Riprendendo il ritratto della ragazza afgana, a te dice poco oltre ai bei occhi, a me invece parla molto. So che McCurry era molto paziente al fine di cogliere la vera personalità nella foto. Infatti queste son parole sue:
-"Se sai aspettare, la gente si dimenticherà della tua macchina fotografica e il loro animo più profondo si mostrerà."-
Se quella foto rappresenta il vero animo profondo della ragazza allora mi dico che certo la vita non le ha sorriso molto. Quello sguardo mi esprime molta serietà, rigore e tristezza. È lo sguardo di una persona che ha sofferto molto ma che non smette di lottare. Ci vedo anche paura e sospetto, come se in passato si fosse fidata della persona sbagliata e ora non riesce piu ad abbassare la guardia. Ci vedo coraggio misto a rabbia e determinazione. La voglia di vivere nella speranza di un futuro migliore e sereno.
Questo è quel che ci vedo io...





user1802
avatar
inviato il 29 Giugno 2013 ore 21:15

L'unica cosa che noto, e lo dico con tristezza e non con compiacimento, è che io cerco di imparare continuamente da tutto e tutti, e leggo tutto quello che mi capita sotto sulla fotografia e suo fotografi, mentre altri,non tutti per fortuna, si buttano pensando che basti schiacciare il pulsante di scatto per dire di aver fatto una bella foto.


Questo discorso è facilmente riportabile a molti altri ambienti, hobby o sport.
C'è chi ci mette anima e corpo fino a sputare sangue... e chi invece pensa che basti "improvvisare".
La vera tristezza non sono i loro risultati... ma il fatto che non siano in grado di distinguere la differenza tra la mediocrità dei loro scatti e l'eccellenza di altri.
Il problema è che coloro che si mangiano il fegato sono coloro che si impegnano e, sempre parlando di fegato, bisogna averne una buona dose per riuscire a fare una sana autocritica costruttiva.
Insomma, c'e chi ha fegato e se lo mangia con gusto e in varie salse... e chi invece sgranocchia crackers!

avatarsupporter
inviato il 29 Giugno 2013 ore 21:20

Fabrizio non condivido proprio tutto, Mc Curry fa piu' reportage e street che ritratti, Franzpi hai scritto una cosa molto interessante, pensa quanto poco capiscono i giornalisti MrGreen

Max innanzitutto grazie, avevo proprio vogli di parlare di fotografia!

E' propio questo il punto, uno schema Reinbrandt con un buon maestro lo imparano tutti in 2 ore, la voglia e la sensibilita' di raccontare gli altri no.

E' curioso che spesso molte foto vere di ritratti riguardano i bambini anche se non ho ancora capito se le persone ritratte sono i bambini, la speranza del fotografo genitore che il figlio sia cosi' o addirittura che non sia il ritratto di come il genitore stesso vorrebbe essere.



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