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Sviluppo in casa o allestimento di una camera oscura? Da dove iniziare?


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avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2025 ore 14:35

Le mie vecchie Agfa CT18 e CT21 sono andate tutte a donnine allegre: non hanno una dominate magenta, praticamente c'è rimasto solo il magenta.
Le Kodachrome sono ancora perfette, ma sono considerate più o meno eterne.
Ekta e 3M un po' meno, ma sono ancora recuperabili.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2025 ore 15:14

"Le mie vecchie Agfa CT18 e CT21 sono andate tutte a donnine"

Ma sviluppate da te o in laboratorio?
Io usavo la 50s professional.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2025 ore 16:36

Anche a me mancano le Agfa per le cromie che trovo naturali. Le mie RSX sono ancora perfette, anche le agfachrome S tutto sommato sono ancora ok nonostante abbiano piu' di 40 anni, mentre alcune (non so perche' non tutte, forse per il diverso trattamento, delle CT21, scattate da mio padre nei primi '70, sono anch'esse completamente virate al magenta come a Fileo. Provero' a scansionarle e convertirle in b/n, non vedo altre soluzioni, certo andava fatto prima ma come si dice, meglio tardi che mai..
Negli anni 2000, fino pochi anni fa' c'era anche una pellicola nominata "Agfa 100 CT Precisa", ma questa credo non abbia nulla a che fare con le vecchie Agfa CT

Per quanto riguarda invece il tema iniziale concordo con quanto hanno gia' detto, il classico iter e' iniziare dallo sviluppo e poi completare con la stampa che certamente costituisce la parte piu' "creativa" e divertente.
Una o l'altra fase, o anche entrambe, possono essere demandate ad un laboratorio ma idealmente si dovrebbe poter interagire attivamente con chi esegue il lavoro, cosa che si puo' far meglio avendo "messo mano" in prima persona ai vari procedimenti.




avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2025 ore 20:44

Puoi iniziare con lo sviluppo e c'è modo di farlo anche alla luce e in seguito pensare a una camera oscura

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2025 ore 23:02

Ho diapositive Agfa sviluppate in casa all' inizio degli anni '80 nel loro vecchio C41 da non confondere con il C41 Kodak che è per negative che ancora si mantengono bene. Erano gestibili facilmente in casa perchè il processo poteva essere fatto a temperatura ambiente a patto di misurare accuratamente la temperatura. Quando Agfa è passata a E6 purtroppo ho smesso di sviluppare le Dia in casa, per me era troppo complesso mantenere i 38°.
Un altra bella esperienza fu l'uso per alcune stampe a colori delle carte invertibili monobagno, di fatto delle polaroid da camera oscura mi pare che ce ne fossero di Ilford e di Agfa ma non ne ricordo le sigle

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 9:34

Le Kodachrome sono ancora perfette, ma sono considerate più o meno eterne.
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E lo sono, se non le proietti e le conservi al buio
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Ekta e 3M un po' meno, ma sono ancora recuperabili.
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Le Ektachrome +/- mantengono il fronte, le 3M (di amici... io me me sono sempre ben guardato) non duravano dieci anni.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 9:53

Paolo il limite della Dia è che devi accendere il proiettore
Se vuoi appendere un ritratto un paesaggio, o se vuoi regalare un'immagine.....non lo puoi fare ...
Che il negativo sia più Manipolabile del digitale.....parliamone.
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Ok Speed, indubbiamente c'è da accendere il proiettore, però è una procedura ben più veloce dell'attrezzare una Camera Oscura.
Personalmente mettere a registro i due proiettori che occorrono per le dissolvenze incrociate non mi richiede più di un quarto d'ora... senza neache correre.

Però si, puoi solo proiettare, anche se poi, con una buona duplicazione digitale, si possono ottenere anche delle buone stampe... buone eh, non eccellenti... fruibili insomma.

Quella mia riguardo alla manipolaziobe infine è una iperbole, molto probabilmente il digitale ha comunque una marcia in più, molto probabilmente perché stampare in maniera OTTIMA un negativo è procedura impegnativa, lunga, difficoltosa e costosa... soprattutto costosa.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 10:39

Ho diapositive Agfa sviluppate in casa all' inizio degli anni '80 nel loro vecchio C41 da non confondere con il C41 Kodak che è per negative

Zio, scusa, una piccola correzione... la denominazione corretta era AP41 (il processo per sviluppare le AGFA Chrome 50S e 50L) ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 11:04

Zio, scusa, una piccola correzione... la denominazione corretta era AP41 (il processo per sviluppare le AGFA Chrome 50S e 50L) ;-)

Grazie Lorenzo, hai ragione, sono passati 40 anni! MrGreen
Ricordo che fu una bella esperienza, le mie dia furono anche viste da Mimmo Jodice che ne apprezzò molto i colori Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 11:22

Infine, un mio pensiero: Oggi, proporre l'utilizzo della DIA a chi non l'ha mai utilizzata, è una devastante idiozia.
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A me pare una devastante idiozia il tuo commento.
Ma del resto i tuoi sono solo commenti idi.oti, quindi è inutile attendersi da te altro che questo!

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 11:28

Addirittura 2 proiettori...MrGreen ma tu vivi nel paese delle meraviglie: Sei proprio il Tabaccaio MattoMrGreen
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Veramente ne ho cinque nocti, a differenza di te - il folle del lago - che solo dopo che te li ho fatti conoscere te ne sei procurato uno... per giunta con un obiettivo cieco a corredo.
Già... dimenticavo... tu hai delle pregiate (secondo te) ottiche tedesche quindi...

avatarjunior
inviato il 16 Marzo 2025 ore 14:42

A volte ritornano tornano rnano nano ano..... MrGreen

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2025 ore 8:38

- sviluppo non serve camera oscura, basta changing bag
- per la stampa serve camera oscura e un botto di attrezzatura. Ai prezzi correnti per il 35mm, tutto-tutto compreso senza gli interventi sulla stanza, io direi 3-500€ considerando un ingranditore non giocattolo.
- non prendere labbox, costa quattro volte una tank normale, è molto più scomoda, risolve problemi che non esistono
- temperatura deve essere di 20°, se sviluppi in ambiente molto più caldo o freddo basta una bacinella per controllare la cosa, ma senza troppi stress
- compra l'imbibente, costa una sciocchezza e dura una vita. Lascia stare i detersivi che chiunque consiglia, hai speso 10 euro per un rullino, ti spaventa una goccia di un imbibente che costa 8-10€ per 250ml, cioè tipo 2 millesimi di euro a rullino?
- marca di chimica: stop e fix va sempre bene (fix prendi il rapid fix)
- marca di chimica 2: sviluppo ognuno ti dirà cose mirabolanti di quello che usa lui. Il mio consiglio è comprarne uno che non te ne faccia buttare via troppo, senza guardare al risparmio. Nel senso: se compri 1L di rodinal (ne servono tipo 6-8ml per rullo) per fare 4 rulli l'anno magari spendi poco per rullo, ma dopo uno o due anni se muore butti via un rullo, le foto, e una bottiglia di rodinal piena. Se fai 4 rulli ogni sei mesi, un d76 da litro è invece la misura giusta, perché ne usi 250ml per rullo e non hai sprechi. Avrai speso un po' di più per singolo sviluppo, ma non butti nulla.
- marca di chimica 3: quando avrai consumato un po' di rulli parliamo della scelta dello sviluppo in base alla resa voluta, adesso non fasciamoci la testa.

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2025 ore 11:26

Tykos +1
Hai sintetizzato e risposto in focus alla domanda.

Carlo

avatarjunior
inviato il 17 Marzo 2025 ore 12:40

@Tykos grazie infinite per le dritte!!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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