| inviato il 02 Marzo 2025 ore 23:26
“ in pratica devi misurare l'esposizione a chiusura effettiva, cioè stop-down, una bella menata. „ Eh... per qualcuno era (ed è tutt'ora) la prassi... funzionavano così la maggior parte delle macchine manuali... Tra quelle che ho mi vengono in mente la Fuji ST605N e le Praktica MTL3/MTL5 etc. poi c'erano le Chinon CS e le Pentax Spotmatic che avevano lo switch dell'esposimetro che rimaneva in posizione e non ti costringeva a tenerci il dito sopra (ma finchè era inserito il mirino si oscurava) Certo, poi Nikon Canon Pentax hanno rimediato abbastanza alla svelta con le loro baionette e la simulazione del diaframma e la faccenda è diventata comoda così come la conosciamo oggi. Comunque non mi sembra un gran problema premere un pulsantino solo per la durata della misura dell'esposizione e della conseguente regolazione di tempo/diaframma... Il vantaggio è che aumenta il numero di obiettivi disponibili. | 
| inviato il 03 Marzo 2025 ore 6:10
Hanno dei prezzi da penale ******************************************** ehhhhhh si, la raffica te la puoi permettere in digitale, dove si scatta gratis, così come il "carniere" zeppo di 5/6000 immagini, tutte peraltro rigorosamente uguali, da cui poi tirarne fuori a malapena DUE... ma fare una cosa del genere con la pellicola, foss'anche a fronte di numeri dieci volte inferiori, è da suicidio economico. Ma del resto si sa che la "pesca a strascico" (per usare una definizione tanto cara al mio amico Gianni) è prerogativa della fotografia digitale. | 
| inviato il 03 Marzo 2025 ore 6:48
“ Eh... per qualcuno era (ed è tutt'ora) la prassi... funzionavano così la maggior parte delle macchine manuali... Tra quelle che ho mi vengono in mente la Fuji ST605N e le Praktica MTL3/MTL5 etc „ La mia prima reflex fu una Praktica Super TL, attacco a vite e misurazione stop down, con un tasto attivavi contemporaneamente esposimetro e chiusura del diaframma. Le Zenit invece mi pare non avessero nemmeno lo stop-down, tutto manuale..... Il limite dello stop-down non era tanto nella velocità operativa e nel vedere nel mirino per un attimo più scuro ma di rischiare di falsare l'esposizione attraverso la luce che poteva entrare nel mirino attraverso l'oculare (i sensori erano in genere nel pentarisma), con il simulatore e misurazione a tutta apertura, quell'eventuale interferenza incideva decisamente meno, se poi si applicava una conchiglietta in gomma sull'oculare quel rischio quasi si azzerava. Stiamo parlando di quasi preistoria | 
| inviato il 03 Marzo 2025 ore 8:39
Stiamo parlando di quasi preistoria ******************************************** In effetti quando si parla di pellicola si... siamo alla preistoria |  
| inviato il 04 Marzo 2025 ore 23:57
Confrontandolo con il mio quello in foto è proprio il 28 2,8 AIS, quello che chiami giustamente "famoso". Qui in foto: www.photosynthesis.co.nz/nikon/ais2828.jpg Il serie E invece è inconfondibile, questo: www.photosynthesis.co.nz/nikon/e2828n.jpg Il prezzo mi pare un po' altino, ma è tanto che non seguo e mi posso sbagliare. Dove non si sbaglia invece è definirla una grande ottica, in particolare in foto ravvicinata, macro ambientata, ma pure come medio grandangolo generale se la cava alla grande. |  
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 10:33
Grazie mille a tutti, infatti questo 28 era quello che cercavo, e credo lo prenderò, per avete la stessa focale sia in analogico che su fuji Anche il 35 ed un 50 mi attorno, ma quelli verranno poi. Grazie ancora | 
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 10:39
Grazie mille a tutti, infatti questo 28 era quello che cercavo - ma vedevo dei costi davvero alti - e credo lo prenderò, per avete la stessa focale sia in analogico che su fuji Anche il 35 ed un 50 mi attorno, ma quelli verranno poi. Grazie ancora | 
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 10:40
“ si scrive obiettivo !!! „ Cheché ne dica Treccani con una b è l'obiettivo fotografico viceversa con due b significa bersaglio. Come camino e cammino sono due cose diverse. |  
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 11:43
L'unico neo, sarebbe che non è molto luminoso essendo un 2.8, quindi indoor sarebbe un tantino più così, penso eh | 
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 12:30
Anche la raffica la puoi fare a pellicola basta avere soldi,Lanzarote anno 1991 in una piazza c'era un set fotografico con due persone intente a caricare pellicola nelle macchine e un fotografo con 600 F4 che Consumava rulli a tutto spiano | 
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 15:04
“ L'unico neo, sarebbe che non è molto luminoso essendo un 2.8, quindi indoor sarebbe un tantino più così, penso eh „ te lo dico per esperienza diretta..... ho un Nikkor AI 28mm/2 e uno Zuiko 28mm/2,8, sono entrambi ottimi ma io preferisco usare lo Zuiko per compattezza e leggerezza, senza contare che questo lavora benissimo già a tutta apertura.... Tieni conto però che li uso su digitale, quindi posso farmi aiutare da ISO elevati, mentre un tempo, su pellicola, probabilmente avrei preferito il Nikkor perchè magari quello stop di differenza in condizioni di luce critiche mi poteva "salvare" | 
| inviato il 05 Marzo 2025 ore 15:25
Come ho detto prima, il 28mm ais 2.8 a quanto sto capendo è la migliore ottica per questa focale, per schema ottico. Però indoor mi troverei ad usarla a determinate condizioni di luce, per strada invece, va più che bene, anzi Il 35 anche se è molto bello, lo escluderei perché, è vero che è tutt'altra cosa rispetto al 28 come distanza, ma lo vedo un po' troppo vicino - magari un giorno lo prenderò - Poi c'è il 50 1.4 che mi garantirebbe molto in termini di luminosità. Niente, devo fare questa ultima valutazione, però considerando il prezzo ottimo che c'è per il 28 che è introvabile, punterei su quello |
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