| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 17:32
Prima si arriva a capire che la nostra visione e quella della macchina fotografica sono, nonostante le ingannevoli somiglianze, faccende parecchio diverse, e meglio è. Il solito Feininger, "L'occhio del fotografo" (titolo originale: "Photographic seeing"), rimane un ottimo aiuto. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 19:14
Basti osservare in una giornata di pieno sole una grotta standone fuori ben distanziati. L'occhio vede solo un buco nero. ******************************************** Precisamente caro Simone. La qual cosa rende del tutto inutile, in quanto completamente innaturale, un eventuale recupero in post produzione perché porta l'occhio a vedere delle cose che in realtà non ha visto... appunto perché non poteva vederle. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 19:36
Luci e ombre creano le forme e donano alla foto una sensazione di tridimensionalità. Se entrambe risultano esagerate è bene ritoccarle in post, ma oltre a non evidenziare particolari di scarso interesse bisogna soprattutto fare attenzione non appiattire l'immagine. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 20:01
“ La cultura delle foto dei cellulari, tutta piallata, sta prendendo il sopravvento a discapito della narrazione fotografica della luce.. „ La cultura delle foto....la frase finisce qui...il resto è chiacchiera, come la tua. |
| inviato il 18 Febbraio 2025 ore 21:12
Giornata di gran sole e grotta buco nero... Ma che bell'esempio. Nei miei oltre 60 anni di montagna ho trovato situazioni molto più reali dove la GD era graziadiddio. Ma che esempio fate pur di sostenere la vostra tesi |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 0:56
“ Ma che esempio fate pur di sostenere la vostra tesi „ Esempi adatti agli ingegni modesti, ovviamente. Potevo anche scrivere "piazza assolata e interno di un bar che vi si affaccia". Cambiava qualcosa? Chi vuole capire capisce, gli altri pazienza, l'intelligenza è un dono. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 4:50
“ Lo ripeto da almeno vent'anni amico mio. E in fondo è il motivo per il quale fotografo in diapositiva da più di quarant'anni. „ eeeh lo so lo so. però rileggendo il mio post sembra troppo categorico. ovviamente dove ci sono contrasti troppo forti potre trasformare una patacca nera, eccessivamente ingombrante e che non crea sagome interessanti, in qualcosa di non definito ma lameno vario, ha senso. Ovviamente quello che volevo dire è che aprire sistematicamente le ombre perché si devono vedere dettagli ovunque è un approccio per me sbagliato e lo vedo fare da qualche fotografo che fa video su youtube |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 4:53
“ Luci e ombre creano le forme e donano alla foto una sensazione di tridimensionalità. Se entrambe risultano esagerate è bene ritoccarle in post, ma oltre a non evidenziare particolari di scarso interesse bisogna soprattutto fare attenzione non appiattire l'immagine. „ altra cosa che ho sotto inteso - tra me e me - ma in effetti andava esplicitata ed era fondamentale: la piattezza. anche quando si decide di recuperare un po' di dettaglio giusto per non avere una chiazza nera o bianca bisogna salvare un po' di contrasto e non produrre immagini che sono irrealistiche dove ci sono zone che dovrebbero essere in ombra che sono poco meno illuminate della parte in chiaro. certo, |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 4:55
“ Ovviamente se uno scatta in diapositive questo non si potrà fare ma anche qui direi che la scelta preventiva della pellicola influenzerà il risultato finale: i meno giovani si ricordano quante immagini avranno visto fatte con la Velvia 50 che probabilmente sarebbero venute meglio con un Provia o una Epr64???? Io tantissime. „ certo ed in effetti l'uso era abbastanza specifico. dovevi decidere prima la dia sulla base del soggetto / illuminazione. “ Un grande nemico dell'efficacia di una foto è il disordine: troppa roba dentro senza particolari forme o attrattive. Perciò mandare al nero le zone d'ombra a volte è una buona idea, se nelle ombre non c'è niente di significativo. „ ecco il punto è questo: quando si dipinge o disegna si può scegliere che cosa inserire nella composizione. In fotografia fuori dallo studio non è possibile, cioè si può ritagliare un po' la porzione di realtà ma quello che c'è dentro l'inquadratura non puoi eliminarlo. Luci ed ombre oltre a dare tridimensionalità aiutano ad evidenziare il soggetto e togliere enfasi a quello che non vogliamo. Anche per questo bisogna scegliere l'orientamento giusto dell'asse fotocamera-soggetto quando si scatta per es. ritratti all'aperto o addirittura aspettare l'ora giusta per scattare certi paesaggi naturali o umani - l'ora in cui il sole ha una certa inclinazione in una piccola piazza di borgo medioevale con castello ecc. Cioè un po' di ombra aiuta a comporre. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:15
Quello che a me infastidisce dell'HDR, creato fondendo più scatti o aprendo le ombre in PP poco importa, è l'effetto palesemente non naturale della foto. Parlo ovviamente di HDR fatti male, non di quelli fatti sapientemente magari dando una leggera leggibilità delle forme in ombra. Sul discorso inquadratura penso invece che ci sia sempre una possibilità di scelta per poter escludere ciò che non è rilevante o risulta essere elemento di disturbo, basta cambiare lunghezza focale o cambiare punti di osservazione, oppure aprire il diaframma, dipende ovviamente dal tipo di scena e dal tipo di soggetto. Ultima considerazione sulla GD. Sembra che i “neri profondi” siano diventati il male assoluto, in realtà se presenti ed usati in modo funzionale possono dare grande potenza all'immagine, in primo luogo nel BW, ma anche nel colore. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:30
"la piattezza. anche quando si decide di recuperare un po' di dettaglio giusto per non avere una chiazza nera o bianca bisogna salvare un po' di contrasto e non produrre immagini che sono irrealistiche dove ci sono zone che dovrebbero essere in ombra che sono poco meno illuminate della parte in chiaro." ************************* Perché? Quindi, ad esempio, usare un flash in schiarita in esterno, o un pannello riflettente è a priori sbagliato? Capisco il punto ma non generalizzerei ed aggiungo il solito, per me inevitabile, "dipende". |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 8:42
Sarebbe gradevole portare qualche foto di esempio. Io ora non ne ho |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 9:07
Quello che a me infastidisce dell'HDR, creato fondendo più scatti o aprendo le ombre in PP poco importa, è l'effetto palesemente non naturale della foto. Parlo ovviamente di HDR fatti male, non di quelli fatti sapientemente magari dando una leggera leggibilità delle forme in ombra. Sul discorso inquadratura penso invece che ci sia sempre una possibilità di scelta per poter escludere ciò che non è rilevante o risulta essere elemento di disturbo, basta cambiare lunghezza focale o cambiare punti di osservazione, oppure aprire il diaframma, dipende ovviamente dal tipo di scena e dal tipo di soggetto. Ultima considerazione sulla GD. Sembra che i “neri profondi” siano diventati il male assoluto, in realtà se presenti ed usati in modo funzionale possono dare grande potenza all'immagine, in primo luogo nel BW, ma anche nel colore. ******************************************** Concordo in pieno caro Bruno, soprattutto per quanto riguarda i neri profondi. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 9:30
Comunque per quanto riguarda l'HDR ricordiamoci che l'ha inventato, in tempi non sospetti, Ansel Adams poi, certo, quelli di AA erano HDR fatti cone Dio comanda, ma il principio di fondo è sempre quello. |
| inviato il 19 Febbraio 2025 ore 11:36
l'intelligenza è un dono. La situazione che descrivi capiterà nell'1% dei casi ( si lo so sono troooppo buono) nelle altre situazioni la GD è un dono che logora chi non ce l'ha. Minor bisogno di post Maggior vicinanza con la visione umana Maggior equilibrio complessivo etc |
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